CAPITOLO DICIANNOVESIMO
Per fortuna era un sogno



Lina e Gourry ancora intorpidito dal freddo piombarono nella piazza della cittadina, dalla finestra della camera della maga.
Se la diedero a gambe fra gli stretti vicoli per non coinvolgere gli abitanti nello scontro.
Wedo non sembrava curarsene più di tanto e le sue frecce di fuoco distruggevano gli angoli delle case o abbattevano qualche balcone che “si metteva di mezzo fra lui e le prede”.
Deneb invece seguiva un’altra strada, la sua armatura leggera di cuoio le permetteva di correre veloce e puntava di tagliare la strada ai fuggitivi prima che uscissero dalla città.
I tetti delle case e le pietre umide dei muri immersi nell’oscurità erano opprimenti, il cielo plumbeo non faceva intravedere nemmeno una stella.
Il rimbombo dei passi non era certo rassicurante…uno dei due inseguitori sarebbe potuto piombare da qualsiasi direzione senza che i fuggitivi avvertissero il minimo rumore.
I passi sui ciottoli delle strade fecero un fracasso tale da rifilare un secchio di avanzi della cena in testa a Lina che per poco non decise di fermarsi a spazzare via la casa del paesano.
La maga proseguì tirando gli accidenti più pesanti che conosceva mentre Gourry la trascinava di peso nella fuga.
Quando i due videro il limitare della foresta dall’interno dell’ultimo viottolo, Duriel armata di Deneb…ahem il contrario…gli si parò davanti, mentre Wedo giunse dall’alto in levitazione. Erano ancora faccia a faccia, ancora pronti al duello, ma questa volta Gourry non aveva armatura. La tensione crebbe a dismisura mentre ognuno aspettava la mossa dell’avversario.
* FtzzzzFtz…..ftzzz*
* Lina* e che sarebbe sta roba?
* Scrittore* sarebbe il suono della tensione crescente…
* Lina* gocciolone*
- Biondino! Mi sei mancato! - Strillò Deneb con la sua voce squillante.
Lina e Gourry crollarono a terra.
- Gourry…così siamo in svantaggio, conviene ritirarci - ragionò Lina mentre si rialzava, -…ora scatenerò un diversivo…ci rincontreremmo alla prossima città domani a mezzogiorno. - La maga sussurrò l’ultima parte mentre una sfera di energia si accumulava nella sua mano destra illuminando di una surreale luce rossa il suo volto.
- Ok sta attenta a non farti male, da sola…- rispose con un sorriso Gourry, facendo cenno di aver recepito il messaggio, ma prima che Lina potesse scagliare l’incantesimo i combattenti vennero nuovamente interrotti.
* Wedo * ma è un’abitudine??
- Voi felloni ancor osate muover guerra entro i confini di Zeeferia! Che la fida lama di Bryan Stormbringer sia ‘l giusto castigo per color ch’ avvertiti perseveran nel fallo.
- Maledizione! Ora lo trituro! - Ribatté Duriel, ma Deneb e Wedo stavano già correndo nella direzione opposta.
Ancora una volta erano stati salvati da Bryan Stormbringer. Il guerriero accennò ad una corsa ma era troppo pesante per sperare di acciuffare i fuggitivi.
- Le nostre strade ancor s’ incontrano o viandanti, che ‘l freddo ferro ch’io stringo possa sempre esser presente per punir i manigoldi che infestano ‘l mio regno.
- Non sappiamo come ringraziarla Bryan Stormbringer, vi auguro ogni bene.- Salutò Lina mentre tornava alla locanda dove avevano lasciato l’equipaggiamento.
- Lina ma chi diavolo è quel tipo? - Chiese Gourry quando furono lontani.
- Non ne ho idea…so solo che ci ha dato una mano un paio di volte…
- Sembra essere un tipo sicuro di se…e se sa maneggiare bene quella spada deve essere veramente potente…
Lina annuì ma venne interrotta da uno starnuto.
* etchum! * Si strinse nel pigiama e affrettò il passo per la locanda.

- Ripartiamo? - Chiese il biondo.
- Eggià ormai mi sono svegliata…mi è passato tutto il sonno. - Disse Lina scocciata, saranno state le quattro del mattino…
…il sentiero di notte aveva un’altra faccia, il chiasso delle cicale o degli uccelli era sostituito dal monotono cri cri dei grilli o dai richiami di battaglia dei predatori notturni come i gufi.
Gli alberi formavano una massa indistinta di ipotetici avversari, rendendo il tutto più tetro.
Specialmente i castagni sembravano essere l’ideale per un film horror, i loro rami si torcevano e si intricavano come se un dolore lancinante stesse affliggendo la pianta da tempo immemore, di certo non era un bello spettacolo trovarseli davanti al buio. La luce della fioca fiaccola di Gourry bastava a malapena per non inciampare, anche se il sentiero era ampio e battuto ed era difficile perdersi per quanto il bosco fosse fitto.
- Sai Lina…ho avuto un sogno terribile…- Gourry se ne stette un po’ a pensare silenzioso, - per fortuna era un sogno…noi due vivevamo in una casa in campagna…tu eri dolce e amorevole, non ti incavolavi mai…sembravi una moglie perfetta…- disse il guerriero ripensando con un brivido all’esperienza vissuta.
Lina trasalì sentendo il resoconto del sogno di Gourry. Fissò il guerriero e la sua faccia impaurita, tirando un triste sospiro.
- Anche io Gourry ho avuto un sogno del genere…- continuò Lina con sguardo assente.- Già…per fortuna era un sogno…

- Incapaci! - Urlò esasperato il Sandman.
- Com’è possibile che siano sopravvissuti alla trappola? Le tue arti non avrebbero dovuto creare problemi! Com’è possibile che siano sfuggiti ad un attacco del genere?
Il drago era seduto su un trono di noce e ciliegio …un trono luminoso e pregiato, aveva ancora il capo fasciato, ed il corpo deturpato da numerose ferite che nonostante il recovery e la rigenerazione non erano ancora guarite.
Erano gli ineluttabili segni dello scontro con Xellos…ancora non capiva come avesse fatto a sopravvivere…
Wedo fissava il terreno mortificato - non so come spiegarlo…per Lina avevo preso le giuste precauzioni…la mia magia la guidava dove io volevo…anche se in qualche modo era comunque cosciente…
- Già ma Gourry si è inspiegabilmente svegliato dall’incubo! - Protestò Sandman.
- Gourry…non pensavo avesse una forza di volontà tale da rompere il sogno…su di lui mi ero informato bene e non doveva essere un osso duro…
- Non doveva? Come diavolo è possibile che il clan del cielo mi abbia inviato due inetti come voi in aiuto? Due bambini avrebbero svolto un lavoro più diligente! - Il Sandman era veramente fuori di se…anche se era sopravvissuto allo scontro, il conflitto non procedeva nel migliore dei modi e Xellos poteva farsi vivo da un momento all’altro.
- Perdonali Loki, sono ancora giovani, ti posso assicurare che l’esperienza delle sconfitte sarà loro di giovamento - intervenne Duriel, il Lajtang incantato.
Deneb tremò leggermente sentendo Duriel chiamare per nome il Sandman, evidentemente i due si conoscevano da tempo se la lancia usava un tono così familiare col drago.
- Allora fa te Duriel…vedi di guidarli alla vittoria o la nostra strategia sarà un vero fallimento e i demoni avranno presto o tardi l’occasione che aspettavano.
Duriel piegò una delle due mezzalune annuendo e con uno strattone a Deneb fece capire che era ora di ritirarsi e di pensare a qualcos’altro per uccidere i due umani.
- Un’ultima cosa Wedo. - Chiese Sandman che aveva ormai riacquistato la calma.
- Cosa mio signore?
- Quale era il nome del guerriero che vi ha messi in fuga non una ma ben due volte?
- Bryan Stormbringer.
Sandman serrò i pugni sul trono e poi proruppe in una sonora quanto terrificante risata. - Allora è così…








CONTINUA...