CAPITOLO DICIOTTESIMO
La casa dei sogni - parte finale -


Gourry si risvegliò in una stanza buia, dallo stramazzare degli uccelli doveva essere giorno…si girò su un fianco verso sinistra, aprì un po’ gli occhi ancora impastati per la notte…e vide il volto dormiente di Lina, a qualche centimetro dal suo, il caldo soffio del suo respiro gli faceva il solletico al collo.
- ARGH! - Gourry con destrezza si sfilò dal letto e si schiacciò sulla parete più lontana della stanza, trattenne il respiro sperando che Lina non si fosse svegliata, ma la ragazza aprì gli occhi.
Gourry indossava solo un paio di boxer bianchi con fiorellini azzurri.
Il ragazzo riuscì solo a balbettare qualche parola sconclusionata - Lina-io…non-c’entro…non-sono-io…non-volevo…non-è-colpa…tu-io-letto!- I suoi occhi ridotti ad un puntino.
Lina lo fissò per qualche attimo, - Gourry…potevi evitare di fare tanto chiasso? - Scivolò via dalle coperte ed aprì la finestra, la luce e la dolce brezza mattutina entrarono nella camera da letto a schiaffeggiare Gourry.
Una volta tirata una boccata d’aria fresca, la ragazza per nulla sconcertata si avviò in bagno, Gourry sentì il rumore che segnalò il chiudersi della porta del bagno, una goccia di sudore freddo solcò il suo volto e precipitò a terra; il ragazzo si lasciò scivolare incredulo sul muro.
La carta da parati della stanza era di un candido rosa panna con intricati fiori sempre di quel colore, delicata e rilassante.
Pensò che una tappa al bagno sarebbe stata utile per ragionarci su, aspettò che Lina uscisse, non osò incrociare di nuovo il suo sguardo, poi si chiuse in bagno…si lavò e tutto, ma uscì senza avere la più pallida idea di cosa avesse fatto il giorno precedente.
Ebbe l’idea di annusare il suo vestito di ieri e in effetti puzzava un po’ d’alcool.
Una incudine da 17 tonnellate con su scritto “UBRIACO” gli calò sul capo.
Scese le scale come un fantasma e si andò a sedere in cucina…non si ricordava nemmeno come fosse fatta la cucina ma ci arrivò senza perdersi…era veramente una bella casa quella…
Era una cucina vecchio stile, un tavolo di marmo al centro dove preparare la pasta o la carne, un grosso cassettone di legno dove riporre il pane, il lavandino con acqua corrente, la credenza e una sbarra di legno a mezz’aria dove appendere gli insaccati.
La tavola era imbandita per la colazione, sentì dei passi farsi vicini da fuori e il cigolio della porta di servizio nel retro della cucina, poi una chioma rossa fece capolino e disse - buongiorno caro, sono andata a mungere il latte per la colazione…dormito bene?
Gourry la guardò inebetito senza proferire parola, poi cercando di non incorrere nelle sue ire annuì sommessamente.
L’appetito non se ne era andato per fortuna, mangiò di gusto e tentò di dimenticare per un attimo i problemi.
- Che bello svegliarsi ogni mattina col canto degli uccelli…- sospirò sognante Lina.
Per poco la coscia di pollo non cadde dalla bocca di Gourry.
Quando ebbero finito Lina si alzò e gli disse: - oggi devi sbrigarti con le faccende di casa…ricordati che vengono Zelgadiss e Ameria.
-M…me ne ero dimenticato - balbettò Gourry alzandosi in piedi mentre la ragazza gli si avvicinava.
Lina si sollevò leggermente sulle punte, gli gettò le braccia al collo e lo baciò affettuosa.
* FTZtztztz* I capelli di Gourry si drizzarono all’unisono come quelli di un gatto spaventato, *Crack! * divenne di pietra e poi si sbriciolò lentamente in mille pezzi, Lina lo mollò e uscì nuovamente dalla porta di servizio trotterellando felice.

Quando il ragazzo uscì in salopette Jeans la ragazza dai capelli rossi lo salutò da lontano mandandogli baci.
Indossava un vestito di poco valore azzurro, le maniche rimboccate e la gonna al ginocchio e aveva i capelli legati in una pratica coda.
Gourry rispose al cordiale saluto alzando leggermente il cappello di paglia. - He…he..he - mormorò.
Il ragazzo indossava una salopette jeans da lavoro, stivalacci alti e brandiva un forcone con abilità. Un cane lupo controllava che il guerriero svolgesse tutto nel migliore dei modi, era un cane grande e vecchio, dava l’idea di averne passate tante, il suo pelo folto e la coda larga erano le uniche cose lasciategli dai suoi antenati selvaggi.
- Tu ne sai niente Rudy? - Chiese Gourry al maestoso cane lupo, in fondo non ricordava di avere un cane lupo ma ricordava il suo nome…come se le cose gli venissero dette quando ci pensava…
Rudy rispose abbaiando con fare affettuoso.
Gourry passò la mattina a dare da mangiare alla mucche e a riporre i covoni nel granaio, aveva lo sguardo perso e per poco non si fece crollare addosso una colonna instabile di paglia…sapeva di non essere adatto a pensare…in genere era Lina che faceva caso alle cose strane…ma ora era proprio Lina la cosa strana…
Quando ebbe finito indossò qualcosa di più presentabile e un grembiule per non sporcarsi, poi si avviò al forno con passo incerto e dubbioso.
Il forno era una costruzione esterna alla casa, con il tetto di tegole rosse annerito dal fumo ed il comignolo più nero della notte. La legna già ardeva, l’aveva acceso Lina una ventina di minuti fa per creare la brace…la ragazza aveva anche sistemato una quantità spropositata di salsicce e di bistecche, pronte per essere cotte sulla brace che già si era formata nel forno.
A Gourry comparve un gocciolone sulla testa vedendo l’ammontare della carne da cucinare…
Comunque ci si mise d’impegno, forse per non pensare a quello che stava accadendo, mentre Lina preparava la pasta all’uovo e il sugo per gli amici, ogni tanto la ragazza passava a vedere cosa combinava e gli dava qualche dritta per non sbagliare.
Gourry cominciava ad sentirsi male per il comportamento della ragazza quando giunsero Zelgadiss e Ameria con il loro pargolo di quattro anni Kain.
Ormai lo spadaccino non ci capiva più niente se mai avesse capito qualcosa…non riusciva a spiegarsi il comportamento di Lina e soprattutto per Zelgadiss e Ameria il tutto sembrava assolutamente normale…dopo aver servito le sue salsicce, una sorta di desiderio del condannato, si armò di tutto il coraggio che possedeva e si decise ad attuare il suo piano.
Pensò che in fondo aveva vissuto una bella vita e che non aveva di che lamentarsi…
Cominciò a stringere talmente forte forchetta e coltello che inavvertitamente ruppe il piatto.
Lina prontamente si alzò per andare a prendere un altro ma Gourry la fermò per un braccio.
- Aspetta Lina! - Disse mentre Lina si voltava verso di lui.
Il guerriero sollevò poi il braccio destro, e indicò verso Zelgadiss che era seduto opposto rispetto a Lina, poi descrisse un arco col braccio e colpì il bersaglio. Il suo dito indice toccò sotto il vestito, il capezzolo del seno sinistro di Lina davanti a tutti. Gourry deglutì ormai pentito di quanto aveva osato fare.
- Maniaco! - Sbuffò Lina con un sorriso -…che ti salta in mente? - Continuò abbassando la mano del ragazzo incredulo.
Questa fu tutta la sua reazione, la ragazza andò a prendere il piatto in cucina.
A Zelgadiss comparve un gocciolone sulla testa, mentre Ameria sbottò a ridere cercando di trattenere le lacrime.
Gourry si lasciò cadere sulla sedia svuotato di tutta la sua forza…chinò il capo sconfitto, poi cominciò a tremare…non era paura…ma semplice follia, rabbia incontenibile.
Alzò la faccia al soffitto con gli occhi vitrei e urlò con quanto fiato aveva in corpo - NON E’ POSSIBILE! LINA NON AVREBBE MAI REAGITO COSI’! NON E’ POSSIBILEEEE! - La sua voce conteneva allo stesso tempo disperazione e sgomento.
Zelgadiss e Ameria svanirono nel nulla e la casa cominciò a sfocarsi fino a dissolversi, sentì solo la voce di Lina chiamare - Perché Gourry?

Gourry si risvegliò sudato nel letto della locanda dove li aveva condotti Bryan Stormbringer, era tutto umido, respirava affannosamente, e con un riflesso maturato in anni e anni d’esperienza fece a malapena in tempo a schivare Duriel che si piantò nel materasso di piume del suo letto.
- MALEDIZIONE! - Strillò il Lajtang.
Gourry afferrò la Blast Sword e si precipitò in camera di Lina, sfondò la porta ma Lina dormiva come un sasso, e parlava anche nel sonno…nella confusione non riuscì a sentire cosa dicesse, corse verso il letto, la afferrò per le spalle e la scosse con vigore per svegliarla.
La ragazza aveva le guance rosse ed era parecchio sudata…si agitava sul materasso in modo quantomeno stravagante, evidentemente anche lei stava avendo qualche sorta di incubo…o sogno che preferiate ^^¿
Lina aprì gli occhi ma era ancora assonnata e forse non distingueva ancora il sogno dalla realtà, fatto sta che tentò di abbracciarlo.
- Come? Un’altra volta? Un altro sogno? - Supplicò Gourry mentre tentava di immobilizzarle le braccia, ma la ragazza fu più svelta, si protese verso di lui e lo baciò furtiva.
*FTZtztztz* La chioma bionda di Gourry si drizzò come il manto di un gatto spaventato, *Crack! * poi il guerriero divenne di pietra e si sbriciolò lentamente in mille pezzi, Lina prima sentì le labbra di Gourry, poi un freddo intenso la risvegliò dal sogno, vide su di se Gourry congelato, e sentì le parole beffarde di Wedo echeggiare nella notte.
Per prima cosa diede un uppercut a Gourry che volò contro Wedo fracassando il ghiaccio che lo imprigionava. Poi la ragazza capì al volo cosa era successo, afferrò Gourry e volò fuori dalla finestra della locanda in pigiama blu notte con ricamate lune e stelle gialle.
* Lina * ma tutti blu notte in questa ff?*
* Scrittore * …ahem meno male…finché parli del blu notte….*
* Lina * E’ che ora non ho tempo ma dopo mi senti per il sogno!*
* Scrittore * gocciolone*









CONTINUA...