CAPITOLO VENTESIMO
Cosa chiede Xel?



Xellos si rigirò nuovamente nel letto; anche se al capo non l’aveva detto stava peggiorando…ogni ora che passava sentiva sempre più dolore…la testa, le ossa…non era abituato a sentire dolore per così tanto tempo…e comunque non era abituato ad una intensità simile…anche se lui era in grado di sopportare senza muovere un muscolo pene ben peggiori…
Quando era stato colpito da Chaos Dragon Gaarv, aveva sentito un dolore decisamente più forte…ma era durato molto meno della sua presunta “malattia”, senza contare che cominciava ad essere cosciente che di questo passo non sarebbe riuscito ad andare avanti…
La febbre il delirio e le lancinanti fitte che provava gli stavano annebbiando la mente, l’unica arma rimastagli in queste condizioni stava perdendo efficacia ed era irrimediabilmente cosciente anche di questo…
Poco a poco una sensazione molto simile alla paura cominciò a farsi strada nei suoi pensieri… sentiva di essersi troppo inoltrato in un tunnel del quale non avrebbe mai visto la fine.
La razionalità cominciò a scorrere via lentamente, la sentiva scivolare lontano mentre i suoi pensieri peggiori correvano liberi nella testa…
Cercò di riordinare per l’ennesima volta le idee, doveva assolutamente proteggere Lina, doveva rimettersi in sesto, per quanto credesse di aver capito cosa avesse in mente il Dio dei Draghi del Cielo, non poteva fare nulla in queste condizioni, e d’altra parte Zelas non poteva uscire allo scoperto, sarebbe stato troppo pericoloso con lo stesso Dio dei Draghi del Cielo che, per quanto sembrasse improbabile, forse aveva deciso di intervenire attivamente nell’operazione…
Non poteva rivelare a Zelas il Piano del Cielo; doveva solo trovare il modo di guarire il più in fretta possibile…ma più pensava ad una via d’uscita più scivolava all’interno del tunnel e mille altri pensieri negativi soffocavano quanto rimaneva dei suoi ragionamenti.
Sentì nuovamente l’aura del capo vicina, per sembrasse strano, Zelas dava l’impressione di aver capito che Xel andava peggiorando…e anche se cercava di non far trasparire nulla…era preoccupata, maledettamente preoccupata…
La Greater Beast posò una mano sulla fronte di Xel e la ritrasse quasi istintivamente, poi la riadagiò sul capo del demone e cominciò ad accarezzarlo dolcemente…era confortevole.
Xellos si abbandonò per qualche minuto alle attenzioni del suo capo e riuscii a far nuovamente luce nelle sue idee, un vago sapore di ferro in bocca lo fece accigliare forse era passato per quello che gli uomini chiamavano panico? Gli riusciva talmente difficile crederlo…ma ora la crisi sembrava superata.
Improvvisamente Xel aprì gli occhi, erano lucidi e stanchi, ma avevano la scintilla dell’intuizione.
- Capo, ho un favore da chiederti…- disse con una foce flebile simile al sussurro del vento fra le fronde degli alberi in primavera.

Lina e Gourry giunsero nella successiva città per le dieci del mattino.
Nonostante si fossero fermati verso le otto a metà strada a fare colazione, decisero di imboccare la porta della prima taverna e svaligiare il buffet della colazione…
* Lettori* Il buffet della colazione? Ma che locanda era?*
* Scrittore* Una locanda costosa ok?
* Lettori* …………
- Gourry…*munch*… così non si può andare avanti…- esordì Lina con voce seria.
- Hai ragione…*munch*…perché non arriviamo a Zefeer e non chiediamo aiuto a tua sorella? - Ribatté il guerriero mentre azzannava l’ennesima coscia di pollo.
Lina rimase immobile per un attimo, poi un brivido ghiacciato la percorse dalla testa ai piedi scuotendola come un cane che si scrolla l’acqua di dosso.
Gourry ne approfittò per appropriarsi della bistecca con l’osso al sangue che Lina si era lasciata per ultima, ma la ragazza non ci badò e questo è tutto dire…il solo sentir parlare della sorella scatenava in lei una reazione del tutto fuori dal comune, una paura antica la divorava dall’interno e il panico l’assaliva per lunghi interminabili attimi.
- No Mai!- Rispose col fiatone, gocce di sudore freddo le imperlavano la fronte. - Mia sorella no! Dovremo sbrigarcela da soli…e comunque non credo ci aiuterebbe…dico solo che dobbiamo passare all’attacco…Xel non si fa più vedere e gli attacchi del Sandman e dei suoi tirapiedi diventano sempre più pericolosi…
* Duriel* Tirapiedi a chi? racchia!
*Scrittore * Non sbirciare!

- Che cosa? Non puoi chiedermi una cosa simile! - Protestò Zelas.
- Quando ho usato i miei poteri contro il Sandman ho avuto una crisi…e quanto ti ho detto è l’unica soluzione che mi sia venuta in mente...
Xellos ormai comunicava tramite il pensiero, era troppo faticoso per la sua gola parlare…e gli dava una sensazione orribile deglutire ogni volta.
* glom*
Zelas si alzò dalla sedia e cominciò a passeggiare nervosamente per la stanza, l’alba fece capolino dalla finestra tonda della camera di Xellos, un vetro diviso a croce da due sbarre di ferro permise alla luce solare di scivolare su Xel…le volte che dormiva quella era la sua sveglia.
La polvere cominciò a sollevarsi lungo il raggio di luce, mentre il demone si girava dall’altra parte per non avere il sole negli occhi. Era fastidiosissimo…le arcate sopraccigliari chiedevano pietà pulsando sotto quella lacerante luminosità.
Zelas annuì pensosa…quello che le era stato chiesto era simile al permettere al suo subordinato di suicidarsi…ma quanto stava vivendo adesso non sembrava essere troppo diverso…probabilmente aveva ragione Xellos, non c’erano altre vie, e lui aveva fatto lo stesso ragionamento.
I tacchi delle scarpe della Greater Beast ticchettavano sui lastroni levigati della stanza del subordinato scandendo i battiti del cuore accelerati del demone malato.
Poi il demone superiore si fermò di botto tirando un lungo e determinato sospiro.
- E sia, - la Dark Lady, protese un braccio su Xellos…ma prima di muovere un altro muscolo disse…- promettilo, non morire.

- Passare all’attacco dici? Benone! Non aspettavo altro che sentirlo dire! - Disse Gourry brandendo un’altra coscia come fosse una spada.
- Questa volta saranno loro a cadere nella nostra trappola e non viceversa…gli faremo una bella sorpresa…

* Scrittore* E ora consigli per gli acquisti!
* Lina* Dico ma sei idiota o cosa?
* Gourry * avanti Lina non dovrebbe essere male…magari riesco a comprarmi una armatura nuova…
* Lina* Zitto! Cervello mollo!
* Scrittore* Il primo articolo è un diadema di splendida fattura, vedete come l’oro bianco fa risaltare i rubini e gli zaffiri incastonati? Vi garantisco che le pietre sono garantite a vita e la lavorazione è avvenuta per mano degli specialisti draghi neri dei monti Katart, ammirate come le sfaccettature siano simmetriche e mettano in risalto sia la struttura del fermaglio, sia i gioielli stessi, di sicuro un articolo da non perdere! Sarà vostro per duemila monete d’oro che scontate scendono alla modica cifra di millenovecentonovantanove! Un vero affare!
* Lina sognante* Lo voglio! Con quello indosso sarò bellissima!
* Gourry* Lina…ma non eri tu quella che diceva che la televendita era una cavolata?
* Lina * Fa silenzio…piuttosto mai una volta che tu mi regalassi qualcosa…

* Xellos * Ahem scrittore…non potevi semplicemente dire che questo capitolo 20 era più corto degli altri?
* Scrittore* Ahem…no la mia reputazione ne avrebbe risentito…e comunque ora ho fatto un bel po’ di soldi!





CONTINUA...