LIFE GO ON

2 - Mom is a novelist writer!

Meiko Akizuki, o meglio Meiko Namura, stava seduta al tavolo della sua scrivania intenta nella stesura del suo nuovo romanzo.

Era passato un po' di tempo da quando aveva scritto qualcosa per l'ultima volta e i motivi erano molteplici. All'inizio era così rilassata nella sua nuova vita da 'sposina novella' che non aveva proprio voglia di inventarsi nuove storie, i cui personaggi dopo travagliate vicende riuscivano a trovare il meritato lieto fine, poichè per ora era intenzionata a vivere il 'suo' lieto' fine e nel migliore dei modi.

Dopo essersi sposata circa tre anni prima con Shinichi Namura, aveva perso il gusto dell'avventura nella vita e, aveva preferito stare tranquillamente nella sua casa ad aspettare il marito che arrivava tardi dal lavoro; naturalmente, per una ragazza piena di idee ed intelligente come lei, questo stato di cose non poteva durare a lungo.

E proprio nel momento in cui stava cominciando a pensare di scrivere un nuovo romanzo, aveva fatto una scoperta che le avrebbe cambiato la vita ... aspettava un bambino.

Felicità e inquietudine, come in tutte le giovani madri, si erano accese nel suo cuore.

"Ma ne sarò capace?" aveva pensato in quei momenti e il pensiero del suo futuro figlio le aveva occupato i pensieri sino al giorno della sua nascita, quando il piccolo Yoichi Namura aveva salutato per la prima volta il mondo.

Allora si era sentita la donna più felice del mondo e si era immedesimata naturalmente nel ruolo di madre, che aveva tanto temuto di non riuscire a ricoprire degnamente.

Ed ora che il suo bambino aveva un anno e mezzo, Meiko si sentiva pronta per ricostruirsi una vita propria e per cercare di ripetere lo stesso successo che l'aveva investita quando si trovava solo al liceo.

Le era appena venuta in mente una storia perfetta; nella sua mente già si figurava i colpi di scena e le vicissitudini che avrebbe inserito in quello che sperava diventasse il suo nuovo capolovoro. Aveva già in mente tutta la trama, peccato che non le venisse in mente un inizio per questa storia meravigliosa ...

CRASH!

"UAHHHHHH!!!!" il piccolo Yoichi aveva cominciato a urlare e a piangere a squarciagola, dopo aver rotto la tazza da cui stava cercando di bere il suo latte.

Meiko non aveva fatto in tempo a scrivere una parola, che subito era stata interrotta ...

Si alzò dalla scrivania e si diresse in cucina dove aveva lasciato, solo un secondo fa, il suo bambino seduto sul seggiolino intento a nutrirsi.

"Sarà più difficile del previsto rifarmi una carriera ...CON QUESTA PESTE CHE DISTURBA I MIEI PENSIERI!

Lo disse alzando la voce in modo quasi scherzoso, così che il suo bambino appena la vide col sorriso diabolico, che era solita dare a coloro con cui era arrabbiata ma, che in fondo al suo cuore, aveva già perdonato, si mise a ridere a squarciagola alla vista della sua mamma, che gli appariva buffissima.

"HA,HA,HA,HA!"

"Ma cosa ridi? Guarda qui che disastro hai fatto, e pensare che credevo di averti insegnato a tenere la tazza ... Oh, no! Questa te l'aveva regalata zia Miki, lo sai! Quando la rivedrai dovrai chiederle scusa, hai capito?!" disse Meiko in finto tono autoritario.

E il piccolo Yoichi non fece che aumentare le sue risate, poichè sapeva bene quando la sua mamma si arrabbiava davvero; e non era davvero quello il caso.

"Faremo i conti più tardi io e te! Adesso tanto ti viene a prendere la nonna!"

Il bambino, che aveva capito che stava per allontanarsi dalla sua mamma, ricominciò a piangere, anche se più sommessamente.

"Ma dai, credi davvero che non tornerai mai più?! Ci rivedremo presto, non preoccuparti! E adesso, andiamo a farci belli per uscire con la nonna!"e così dicendo Meiko prese in braccio suo figlio e lo portò nella sua cameretta per cambiarlo ... ma intanto i suoi pensieri erano corsi a Miki.

(Oggi doveva tornare Yu, se non sbaglio ... Finalmente anche la mia più cara amica potrà ritrovare il sorriso...)

La porta di casa si aprì e comparve un uomo vestito elegantemente e con una valigetta in mano...

"Sono a casa!" urlò per farsi sentire, non vedendo anima viva in giro.

Un viso sorridente e familiare si fece intravedere dallo stipite di una porta, "Bentornato! Sei in anticipo, Nacchan!"

"Ho fatto prima apposta, ti ho promesso di portarti fuori a cena, oggi, dopotutto!"disse l'uomo sorridendo.

"Già, dopo tanto tempo.." disse Meiko in tono scherzoso.

"Mi stai accusando di trascurarti?" Be', ti prometto che oggi mi farò perdonare! Però, se non ti sbrighi di qui non ci muoviamo..."

"Spiritoso... non preoccuparti, il vestito da mettermi l'ho già scelto. Comunque, se vuoi che tua moglie sia la più bella della serata, devi darmi tempo!"

"In questo caso, prenditi pure tutto il tempo che vuoi..." replicò Nacchan in tono malizioso.

Meiko si limitò a un sorriso compiaciuto dipinto sul bel volto.

(Già, amica mia... spero proprio che tu sia felice almeno quanto lo sono io...)

CONTINUA