CAPITOLO 1°:
DI NUOVO INSIEME!!

La città di Weston era ridotta a un cumulo di macerie. Quando Ameria vide il disastro le vennero le lacrime agli occhi.
“Coraggio, Ameria, presto sarà tutto sistemato.” disse Lina, sentendosi un’idiota.
“Tutti quegli innocenti...” balbettò la principessa.
“Ora pensiamo solo a raggiungere il campo di battaglia. -esclamò Lina, con rabbia- E sistemiamo quegli esseri.”
“Quali esseri?” chiese Gourry.
“Lascia perdere, Gourry, lascia perdere.” rispose la strega con un sospiro, esasperata. Ameria sorrise. Gourry non era cambiato.
“Lina!!” chiamò una voce.
“Zelgadiss!! -esclamò lei- Sei proprio tu!!” Gli corsero incontro.
“Sei... venuto anche tu.” Ameria aveva gli occhi che le brillavano.
“Già... –rispose lui distogliendo lo sguardo- Beh, muoviamoci, ragazzi, festeggeremo il nostro incontro dopo.”
“Giusto!” confermò Gourry, che all’idea di festeggiare con un buon pasto si sentiva pieno di energìe.

“Generale! Ci attaccano di lato!!” esclamò una voce.
“Presto! Formate una barriera!” ordinò Xelloss, stendendo con una gomitata uno degli esseri che lo stava attaccando alle spalle, e atterrandone un altro con il bastone.
La battaglia infuriava, ma da quando erano intervenuti i demoni, gli avversari avevano cominciato ad arretrare.
Un dragonslave (fulmine rosso n.d.suni) echeggiò poco distante da lì, e lo spostamento d’aria lo investì in pieno.
Lina.... pensò il demone, sorridendo.
“Uomini, pronti? Avanti tutti!!!” esclamò.
Un plotone compatto di demoni e draghi investì i nemici come un’onda d’urto, decimandoli, mentre incantesimi di ogni genere attraversavano l’aria. Xel stava castando rapidamente un colpo, quando vide materializzarsi accanto a lui Fain.
“Cosa ci fai qui?” chiese polverizzando una dozzina di avversari con la sua fire ball.
“Master Zelas mi ha permesso di raggiungervi.” rispose Fain schivando un Fehlzareid molto potente. Pochi altri al suo posto ci sarebbero riusciti.
Nella mischia, Xel avvistò un viso noto, ma certamente si era sbagliato... Phiria era contraria alla violenza, non poteva trovarsi lì...
“Attento!!” esclamò Fain, castandogli intorno una barriera appena prima che un vortice colpisse Xel.
“Mi ero distratto.” si scusò lui, teletrasportandosi accanto a un paio di maghi in difficoltà per dare una mano.

“Santo cielo! –esclamò Kisca tagliando un essere in due distinte metà con la spada –Che macello!”
“Già...” Phiria non potè continuare, perchè si trovò subito invischiata in un combattimento contro tre esseri.
L’elfa, intanto, brandiva la propria potente arma a destra e manca, e la faceva volteggiare con tutte le proprie forze.
“Che stile... particolare.” osservò Phiria un po’ perplessa, trovandosi un taglio sul viso senza saper come.
“Chi osa deturpare le mie grazie? Vi faccio vedere io!!!” ruggì, gettandosi sugli avversari.
Kisca, intanto, rischiò di decapitare un malcapitato drago dorato di passaggio, poi inciampò e finì addosso a un tizio, squarciandogli il mantello chiaro.
“Ehi, ma, dico...!” l’apostrofò quello. Phiria non poteva credere ai propri occhi.
“Zelgadiss!!” strillò.
“Phiria!” le urlò Lina in risposta, strangolando un essere.
Finalmente il vecchio gruppo si stava ricomponendo.
Gourry, intanto, teneva a bada un gruppetto di esseri maneggiando la sua spada con l’abituale maestrìa, e nel frattempo osservava esterrefatto un’elfa che brandiva la propria nello stesso modo in cui Lina usava la forchetta...
Ormai la vittoria era certa... Pochi minuti dopo, i pochi esseri rimasti sparirono misteriosamente.
Sul campo di battaglia scese il silenzio.
Maghi, demoni e draghi riprendevano fiato, esausti. Solo uno si guardava intorno sorridendo (chissà chi... vero, Xel? n.d.suni). I caduti erano parecchi... Come al solito i meno intaccati erano i demoni, che avevano perso solo una dozzina di uomini. Ma per tutti gli altri, quella battaglia sarebbe stata ricordata come una grande strage.
Finalmente, qualcuno ruppe il silenzio.
Le urla di vittoria di Ameria fuono udite distintamente nel raggio di qualche chilometro. E allora tutti cominciarono a esultare, strepitando, ridendo... Una straordinaria euforia si diffuse fra i vincitori, con la stessa forza di una scossa elettrica. Fain si voltò per congratularsi col suo generale, ma non lo vide. Era sparito.

“Ciao, Lina.” Proprio davanti a lei, Xelloss era appena comparso.
“Ah, ecco chi era a dirigere i demoni... Dovevo immaginarlo...” ringhiò Zel.
“Ciao anche a te, Zel. –Xelloss sorrideva più che mai- E Gourry, Ameria.... Phiria...” aggiunse riluttante.
“Cosa ci fai tu qui? Stai lontano da me, MOSTRO!!!” ululò la draghetta brandendo la mazza chiodata.
“E chi si avvicina...” sbuffò lui in risposta.
“Bel colpo, mazoku –commentò Lina- Hai fatto proprio un ottimo lavoro, oggi.” sembrava quasi dispiaciuta.
“Sì, non c’è male...” rispose lui con aria sostenuta.
“E così –intervenne Kisca, che era rimasta in disparte,- ci si rivede, generale.”
Xelloss non poteva crederci. Non l’aveva vista prima e comunque non pensava certo di trovarla lì!
“Kisca Cutter....” gemette.
“Cosa? –intervenne Phiria- Voi due vi conoscete?”
“Diciamo di sì..” risposero in coro, per poi rivolgersi uno sguardo torvo.
“Non me lo avevi detto.” si lamentò Phiria rivolta all’amica.
“E tu non me lo avevi chiesto.” ribattè lei sorridendo.
“Ehm, Phiria –intervenne Lina per calmare le acque- ci presenti la tua amica?”
“Oh, sicuro! Me n’ero scordata. Ragazzi, lei è Kisca, Kisca, loro sono Lina, Gourry, Zelgadiss e la principessa Ameria”
“Piacere!” dissero in coro.

Due ore dopo, nella città di Atras, poco distante da Seillune, un gruppo di sette persone era seduto intorno a un tavolo di una taverna. Tutti, soprattutto Kisca che non c’era abituata, osservavano con tanto d’occhi un ragazzo e una ragazza strafogarsi in maniera vergognosa.
“Lina!! –sibilò Ameria- Ti prego, datti un contegno! E anche tu Gourry!”
Phiria sorseggiava il suo the, mentre Xelloss era intento a scolarsi una bottiglia di champagne per festeggiare la propria brillante vittoria. Ameria e Zelgadiss mangiavano discretamente un pollo, mente Kisca cominciava ad avere la nausea davanti allo spettacolo di Rina e Gourry che si ingozzavano.
“Ma... –domandò con un filo di voce- è normale che facciano così?”
“Sì sì” rispose Xel senza neanche alzare lo sguardo dal bicchiere.
Phiria, al solo sentire la sua voce, emise un suono soffocato che con un po’ di fantasìa poteva essere interpretato come un colpo di tosse, ma in realtà era un ringhio.
“I cani fuori.” sussurrò Xel ironicamente.
“TACI!!!!” urlò lei saltando su come una molla.
“Ehm... –Lina era finalmente sazia- Ehi gente, cosa volevano secondo voi quegli esseri?”
I commensali si guardarono interrogativamente.
“Già... Qualcuno ha qualche idea?” insistè Kisca.
Xel stava fissando la sfera sul suo bastone con un po’ troppo interesse, per i gusti di Lina...
“Xel?” grugnì
“Eh? –vide tutti gli sguardi puntati su di sè- ...Ah.” concluse.
“Xelloss –lo apostrofò Phiria cercando di mantenere la calma- dicci cosa volevano quegli esseri.”
Il demone sfoderò il suo solito sorriso, prima di rispondere:
“Sore wa, himitsu desu.”
*
Schivò per un pelo la mazza di Phiria.

Wolf Pack Island, sala del trono, quella sera.
“Stia tranquilla, Master, sarà qui tra poco. E mi ha anche detto che sa il motivo della... “visita” degli esseri” Fain stava disperatemente tentando di intrattenere Zelas fino al ritorno del general.
“Eccomi, infatti.” esclamò Xel comparendo in quel momento.
“Meglio tardi che mai.” commento Zelas con uno sbadiglio. Fain e Xelloss precipitarono a terra.
“Ehm –fece Xel rialzandosi- Master, ho interessanti novità”
“Lo so, Fain mi ha detto che sai perchè quei cosi erano qui, quindi smettila di tirartela per le tue preziose informazioni e sputa il rospo.” continuò Zelas con la massima indifferenza. Fain trattenne una risata.
“A-hem... Ssssì. Beh, non so chi li abbia mandati nè perchè, ma sono riuscito a interrogarne uno che ho catturato...”
“Taglia.” lo interruppe Dynast sopraggiungendo in quel momento. Xel gli rivolse uno sguardo carico di malcelato odio.
“Cercavano il Grimorio” disse freddamente. Gli altri tre non capirono.
“Quale grimorio?” chiese Zelas
“Già –aggiunse Dynast versandosi del vino- Ce n’è un’infinità” e cominciò a bere.
“Quello con la G maiuscola. Il De Profundis.” rispose Xel con noncuranza.
Zelas per poco non precipitò dal trono per la sorpresa, Fain rimase a bocca aperta e Dynast si strozzò con il vino, sputacchiandone ovunque, e fu colto da un accesso di tosse.
Ben ti sta! commentò mentalmente Xel, per poi incontrare lo sguardo carico di rimprovero della sua Master, che gli aveva letto nel pensiero.
“Il... Il De Profundis?” sussurrò incredulo Fain.
“Non è possibile, Xel, il De Profundis è andato distrutto più di mille anni fa!” gli ricordò Zelas
“Evidentemente no.” ribattè lui.
“Quel tizio ti ha detto una balla.” sogghignò Dynast che era finalmente riuscito a ricominciare a respirare.
Xel non lo degnò nemmeno di uno sguardo.
“Ad ogni modo, torneranno di certo” osservò.
Nella sala del trono scese il silenzio. Non era possibile, il Grimorio De Profundis era andato in briciole mille anni prima.
O No?


* trad: “Mi dispiace, è un segreto” (n.d.suni.)



Continua...