Be Careful What you Wish For...

Nel centro infuocato della terra vive il drago eterno. Una creatura dal grande potere che può essere evocata solo dopo che un coraggioso avventuriero riunisce sette sfere magiche chiamate dragon balls. Una volta che il drago è evocato l’avventuriero può esprimere due desideri (queste sono le sfere di Dende).

Shenlong era adagiato comodamente nel suo divano formato drago eterno. Con una corta zampetta premette il pulsante del telecomando della TV.

"Sì, finalmente vedrò se Shenlin è la sorella gemella di Shenling e se Shengo sposerà Shenji." Il drago eterno sorrise felice fra sé, ogni volta che il povero drago aveva provato a guardare quel particolare episodio era stato richiamato giù a riportare in vita qualche persona morta. L’ultimo desiderio interessante che aveva avuto era un maiale che voleva biancheria intima. Il drago eterno ridacchiò piano fra sé, non gli importava se i mortali avrebbero espresso desideri interessanti come quello. Aveva deciso che sarebbe stato più divertente guardare la TV, indipendentemente dal desiderio.

Il drago scosse la testa squamosa, non era il momento di pensare a quella roba. Adesso avrebbe guardato il suo spettacolo e se qualsiasi stupido mortale avesse osato interromperlo, beh se ne sarebbe pentito.

La gang di Dragon Ball si era tutta ritrovata alla Capsule Corps., per un altro dei loro picnic di gruppo. C’erano tutti, i Sons, il maestro Muten, Yamcha, Ten, Jaozi, Pual, Oolong, Krilin e la sua famiglia, e ovviamente la famiglia di Vegeta e Bulma, era casa loro. Si erano divisi in gruppi ed erano tutti indaffarati.

Gohan stava fuori guardando in giro, la mano a far ombra agli occhi mentre scrutava il cielo.

"Cosa stai cercando?" chiese Videl apparendo dietro a suo marito.

Gohan si girò e le rivolse un piccolo sorriso.

"Cosa c’è che non va?" chiese un po’ preoccupata, Gohan normalmente era un tipo molto allegro.

"Oh, niente. Speravo solo che Piccolo san si sarebbe fatto vedere" disse il mezzo saiyan abbassando la testa. "L’ho invitato, ma non penso verrà".

Videl si avvicinò e gli diede una pacca sulla schiena. "Va tutto bene Gohan, tutti gli altri sono qui, tutti i tuoi amici. Inoltre, Piccolo non è la persona più amichevole al mondo." In effetti Videl trovava Piccolo piuttosto spaventoso, era verde con le antenne, un gigante torreggiante, si vestiva in modo strano, e non aveva le sopracciglia! Davvero, niente sopracciglia era una cosa strana.

Gohan guardò sua moglie con shock, "Piccolo san è grande. E’ il mio insegnante, non solo un mio amico. Vorrei essere proprio come lui Videl, è davvero forte, uno dei migliori combattenti che abbia mai incontrato, ed è gentile con la gente che rispetta."

Videl scosse piano la testa e sospirò. "E’ davvero il tuo idolo Gohan...beh, non può essere così male se ti piace tanto." Sorrise al marito che rispose spontaneo.

Trunks sedeva al computer scrivendo. Velocemente aveva mangiato una pila di panini che aveva appoggiato vicino al computer. Ne prese uno e lo mangiò in tre morsi, poi allungò la mano per prenderne un altro. Tastò per un poco e aggrottò le sopracciglia quando non sentì la cascata di sandwich. Seccato distolse lo sguardo dallo schermo per vedere il suo migliore amico Goten masticare l’ultimo panino.

Son Goten si cacciò il resto del panino in bocca, masticò un paio di volte e inghiottì.

"Goten, quelli erano miei!" disse Trunks girandosi e incrociando le braccia davanti al petto.

Goten sorrise con quello spensierato sorriso dei Son. "Ce ne sono degli altri, puoi semplicemente finirla con quella roba e venire giù a prenderne con me."

Trunks scosse la testa, "Così è questo il tuo gioco. Vuoi farmi morire di fame. Scusa Goten, ti ho già detto che devo finire questo. Se non l’avrò terminato entro domani tutto il mio programma verrà sballato."

"Oh dai Trunks. Non puoi essere così impegnato, faccio fatica a vederto ormai." Si lamentò Goten.

Trunks sospirò più tristemente. "Sì, lo so Goten. Vorrei che ci fossero più me stessi, così potrei fare tutto il mio lavoro più in fretta e passare del tempo con te, ma ci sono solo io."

" Io penso che tu sia così impegnato perché hai così tante ragazze" lo punzecchiò Goten.

"Goten" scattò Trunks "Non sono le mie ragazze, sono le mie persecutrici. Non hai idea di quanto seccanti, strane e spaventose possano essere. Una volta ho aperto la porta del mio ufficio e ci ho trovato dentro una donna nuda seduta sulla mia scrivania che mi faceva segno con la mano."

"E che hai fatto?" chiese Goten avvicinandosi di più.

"Ho sbattuto la porta e sono corso a chiamare la sicurezza. Dopo ho dovuto comprare un’altra scrivania."

La faccia di Goten si fece delusa. "Trunks sei un idiota. Non hai idea di quanto sei fortunato. Vorrei avere tante ragazze a darmi la caccia quante ne hai tu."

"Goten non hai idea di quello che stai chiedendo."

"Oh dai non può essere così male," disse Goten "allora quando pensi di finire con quelle carte?"

"Fra un paio d’ore"

"Ah, dai Trunks. Non puoi lavorare più in fretta?!"

"Non con te che mi piagnucoli intorno!"

Pan tirò un lungo sospiro mentre guardava una foto di Trunks con Bra. Era nella stanza di Bra e aspettava che la mezza saiyan tornasse dal bagno.

"Cosa stai guardando?"

Pan dovette aver saltato per aria tre piedi.

"M-Marron", rise Pan nascondendo la foto dietro la schiena.

"Che cos’hai dietro la schiena?" chiese Marron con un sorrisetto diabolico.

"Niente" mentì Pan.

"Se non è niente, allora non ti importa di farmelo vedere!" gridò Marron saltando addosso a Pan.

"No! Fermati!"

"Fammi vedere che cos’è Pan!"

"No, non voglio!"

"Fammi vedere!!"

"Ahio! Mi stai facendo male!"

"Dammelo!"

"NO!"

Bra tornò dal bagno per vedere Marron sopra una Pan in protesta. "Sto interrompendo qualcosa?"

"Bra!" gridò Pan tirandosi a sedere. Marron strappò la foto dalle mani di Pan.

"Hey!"

Marron cominciò a ridere "E così stavi guardando Trunks?"

La faccia di Pan divenne di un rosso acceso. "Non è vero!" strillò cercando di riprendersi la fotografia.

"Oh, allora stavi guardando Bra?" chiese Marron tenendo la foto fuori dalla portata di Pan.

Pan arrossì di nuovo "No! Voglio dire, io..."

Bra prese la foto a Marron e la guardò. "Pan ti piace mio fratello?"

Pan si sedette sconfortata.

"Si!" disse Marron cacciando il gomito nelle costole di Pan in maniera canzonatoria.

Pan la spinse via "Finiscila. Certo che mi piace. A quale ragazza non piacerebbe? Non dirmi che non hai un debole per lui Marron" disse Pan piantandole addosso gli occhi in maniera pericolosa.

Marron rise nervosamente e si allontanò da Pan. "Certo che ho una cottarella per lui, ma probabilmente non è niente in confronto alla tua. Penso che il mio tipo sia Goten, e tu Bra?" Marron si girò quasi disperata verso l’amica per avere il suo assenso e calmare Pan.

Bra alzò le spalle "Non so. Credo che tu e Goten fareste una bella coppia."

"E me e Trunks?!" gridò Pan.

Bra si strinse ancora nelle spalle "Sei un po’ giovane per lui."

La faccia di Pan si rabbuiò. "Vorrei che Trunks fosse pazzamente innamorato di me. Non mi interessa se lui è più grande di me, io lo amo."

Bra sorrise e Marron le batté una mano sulla schiena. "E allora prova a diventare la sua ragazza" le disse.

Pan guardò Bra. "Ho solo detto che è più vecchio, non che non pensavo che sareste carini insieme."

"Allora pensi che faremo una bella coppia?" disse Pan sorridendo.

"Certo, perché no." Disse Bra.

Pan saltò su e abbracciò Bra. "Grazie Bra!"

"DANNAZIONE! Lasciami in pace donna!" gridò Vegeta.

"No invece!" gridò indietro Bulma. "Non finché non mi prometti che non friggerai il mio prato."

"Perché a me, il principe dei saiyan, dovrebbe importare di uno stupido prato? Combatterò contro Kakaroth, non me ne potrebbe sbattere di meno del tuo prato!"

"Bé, allora non combatterai contro ‘Kakaroth’!" scattò di rimando Bulma.

"E come pensi che potrebbe fermarmi una patetica donna come te?" disse Vegeta alzando un sopracciglio e incrociando le braccia sul petto.

"Maledizione! Se potessi ti picchierei!" gridò Bulma. "Dirò semplicemente a Chichi di dire a Goku di non combattere!"

"Ha, non riuscirai a sfiorarmi neppure se ne andasse della tua vita, come vuoi riuscire a fermarmi dall’avere il mio scontro con Kakaroth, tu patetica donna."

"Imbecille, vorrei che fossi tu una patetica donna umana! Allora ti insegnerei una cosetta o due!"

"Ha, vorrei che tu fossi un maschio saiyan, allora capiresti e mi lasceresti in pace. Noi saiyan combattiamo, è il motivo per cui siamo nati ed educati! Non siamo dei timbra carte senza valore e senza il minimo potere!"

Le facce di Bulma e Vegeta erano due centimetri l’una dall’altra e si ringhiavano l’un l’altro. Dopo pochi secondi, si voltarono, incrociarono le braccia e alzarono la testa, naso in aria. Vegeta batteva un piede sul pavimento e Bulma tamburellava nervosamente il dito sul proprio braccio.

"Chissenefrega del prato" disse Vegeta senza girarsi.

"Chissenefrega dei combattimenti" disse Bulma voltando le spalle a Vegeta.

"Dovremo semplicemente pensare a qualcos’altro da fare" disse il principe con voce assente.

"Si, qualcos’altro" disse Bulma come se non le interessasse.

Entrambi si girarono e si guardarono per alcuni istanti. Bulma gli saltò addosso baciandolo affamata, Vegeta la sollevò con un basso ruggito e puntò verso un posticino più appartato.

Goku si riempì la bocca di cibo chiedendosi quando Vegeta sarebbe uscito a chiedergli di combattere. Aveva davvero voglia di un buon allenamento con il principe dei saiyan. Ma era felice di aspettare, almeno finché c’era cibo davanti a lui.

Chichi rivolse un’occhiataccia a suo marito "Goku!"

"Cosa?!" disse Goku saltando un metro in aria e girandosi verso la moglie inghiottendo silenziosamente.

"Ti ricordi che giorno è domani?"

Goku inghiottì di nuovo e si guardò intorno come se si aspettasse che apparisse qualcuno a dargli la risposta. "Uhm, è il nostro anniversario?"

"NO!" Goku si morse la lingua. "Domani è il compleanno di Gohan! Avremmo dovuto andare giù in città per prendergli un regalo, ti ricordi?"

Goku sentì il sudore freddo scorrergli sulla faccia. Scosse la testa "No. Scusa Chichi"

Chichi sospirò seccata "Ti giuro Goku, hai la peggior memoria che abbia mai visto!"

"Mi dispiace Chichi, non sono molto sveglio. Vorrei essere più intelligente, ma posso essere solo me..."

Chichi sospirò ancora, stavolta senza rabbia. "Ok Goku, non fa niente se non sei un genio. Ti voglio bene anche se sei un tontolone, ma per favore cerca di ricordartene quando ti dico qualcosa."

"Si" disse Goku sorridendo allegramente.

Chichi rispose al sorriso, come si faceva a non volergli bene? Poteva essere un tantino scemo, ma era il suo Goku.

Da qualche altra parte un terzetto stava davanti a sette sfere che brillavano di un giallo vivace.

"Non posso crederci!" gridò il più piccolo dei tre con una vocetta acuta e gracchiante. Aveva la pelle blu. Vestiva abiti cinesi con un grosso ideogramma sul davanti e un cappellino.

"Si, imperatore Pilaf" disse una donna con lunghi capelli neri. "Dopo tutti questi anni abbiamo finalmente riunito tutte e sette le sfere."

"E’ un sogno che si avvera, non è così, Mei?" disse un tizio tappo che sembrava un cane.

"Si, Shao" disse Mei, la donna con i lunghi capelli neri. "Ora puoi finalmente realizzare il tuo desiderio, Imperatore."

Il piccolo imperatore blu rise istericamente. "Si, finalmente potrò conquistare il mondo! Tutti dovranno inchinarsi davanti a me e avrò più ricchezze che nei miei sogni più sfrenati!"

"Presto, Imperatore! Fai in fretta ed esprimi il desiderio" disse Shao il cane.

"Oh si, Imperatore! Esprimi il tuo desiderio subito" disse Mei.

"Si" disse Pilaf. Si avvicinò alle sfere del drago disposte perfettamente in cerchio ai suoi piedi ed alzò le mani. "Appari Shenlong ed esaudisci il mio desiderio!"

"Tesoro mio. Ti amerò per sempre. Ti prego, sposami!"

"Oh, Shengo"

Shenlong si avvicinò di scatto al suo gigantesco schermo TV. "Di di sì!!" gridò alla TV.

Proprio in quel momento sentì l’inconfondibile impulso di una chiamata.

"No! Stavo per scoprire se Shinji sposerà Shengo!" ruggì il drago rabbiosamente mentre svaniva dal suo antro per esaudire il desiderio di chi l’aveva invocato.

Tutta la combriccola di dragon ball interruppe quello che stava facendo quando il cielo divenne improvvisamente nero.

"Oh no!" gridò Crilin. "Qualcuno sta convocando il drago!"

"Che sta succedendo?!" gridò Vegeta correndo fuori di casa con Bulma giusto dietro di lui. Sembrava un po’ arruffata, con i capelli in disordine e un angolo della maglietta che spuntava dalla gonna, per quanto riguarda Vegeta i suoi capelli erano sempre un casino e i suoi vestiti non richiedevano di essere sistemati dato che consistevano in pantaloni corti e una T-shirt.

"Qualcuno sta evocando Shenlong!" gridò il maestro Muten.

"Oh no! Cosa potrebbero stare desiderando?" disse Bulma.

Trunks, Goten, Pan, Marron e Bra uscirono tutti di corsa dalla Capsule Corps.

"Che sta succedendo?" chiese Trunks.

"Non c’è tempo per spiegare" gridò Gohan. "Dobbiamo scoprirlo. Non possiamo sapere cosa chiederà la persona che sta per esprimere il desiderio"

Tutti annuirono in assenso e quelli che potevano volare saltarono verso l’alto.

Bulma afferrò stretto Trunks "Verrò anch’io!"

"Ma..."

"Niente ma!" gridò Bulma.

Trunks sospirò e sollevò la madre. Si affrettò a raggiungere gli altri.

La squadra di DB riuscì ad arrivare nel luogo dell’evocazione prima che il drago apparisse.

"Pilaf!" gridò Bulma sorpresa.

I tre si voltarono e guardarono il gruppo con terrore.

"Oh no! Guarda quei capelli, è lui Mei!" gridò Shao.

"S-si, è Goku" disse Mei.

"No! Vai via mostro con la coda da scimmia. Ho tutte le sfere del drago, il desiderio è mio!" strillò Pilaf con un misto di paura e di rabbia.

"Chi è?" chiese Pan indicando Pilaf. "E’ molto buffo!"

"Perchè tu invece!?" strillò l’omino blu.

In quel momento ci fu un violento lampo di luce e apparve Shenlong.

"Si! Drago Eterno voglio che tu mi renda il re del mondo!" gridò Pilaf.

Il drago ringhiò rabbioso. "No. Non mi piace questo desiderio. Esprimine un altro"

Sulle teste di tutti si formò una gocciolina di sudore.

"Il drago eterno può rifiutare un desiderio?" chiese Goten a Trunks.

Trunks alzò le spalle.

"Sono stufo di sentire sempre gli stessi desideri!" ruggì Shenlong. "Mi avete interrotto di nuovo nel bel mezzo del mio show e adesso non saprò più cosa succede!"

La goccia di sudore sulla testa dei presenti divenne più grande.

"Ma perché diavolo è sempre la stessa gente che mi chiama?!" gridò Shenlong. "Volete che esaudisca i vostri desideri, va bene! Li esaudirò, fra ventiquattr’ore a partire da adesso, esaudirò i vostri sette desideri, che dureranno per sette giorni. Addio." ruggì.

"Aspetta, non abbiamo espresso alcun desiderio!" gridò Marron.

Il drago eterno rise in un modo che fece rabbrividire tutti. "Oh, si invece" Senza aggiungere altro il drago scomparve.

Bulma si guardò intorno. "Hey! Dov’é andato quel piccolo idiota blu?!"

Tutti si guardarono, abbastanza sicuri che Pilaf e i suoi due tirapiedi avessero tagliato la corda.

"Chi se ne frega di loro, di cosa parlava il drago? TV shows e sette desideri?" disse Crilin.

"Non ne ho idea" disse Bulma. "Penso che a Shenlong siano saltati i nervi."

"Sembrava impazzito!" disse Goku.

"Bé, credo che scopriremo cosa intendeva in 24 ore." Disse Gohan guardando l’orologio. "Perché non ci troviamo tutti alla Capsule Corps. domani verso mezzogiorno?"

"Buona idea Gohan. Oh, ma non è il tuo compleanno?" disse Bra.

"Oh, va benissimo, sarà più divertente così." Disse Gohan.

"Già" rise Yamcha. "Forse il drago esaudirà il tuo desiderio di compleanno"

Tutto il gruppo rise.

"Bene, allora siamo d’accordo" disse Trunks "Venite tutti domani alla Capsule Corps."

Pan abbracciò il cuscino. "Pensi che succederà?"

Marron alzò la testa e guardò Pan. Avrebbe passato la notte a casa sua. "Cosa?"

"Il mio desiderio!"

"Quale desiderio?" chiese Marron confusa.

"Scema, non ti ricordi? Il mio desiderio che Trunks si innamori di me. Pensi che si avvererà?"

"Non lo so...voglio dire, e se il drago si mostrasse domani e chiedesse sette desideri? Cioè, non può sapere di quel desiderio, no?"

"Non so, forse si. E’ collegato a Dende e Dende può vedere tutto dal suo osservatorio da Dio."

Marron appoggiò la testa sulle mani. "Quali pensi che siano gli altri sei desideri?"

"Non saprei, potrebbero essere qualsiasi cosa."

"Si, hai ragione." Marron sbadigliò. "Beh, non voglio preoccuparmene ancora, vado a lette." Si tirò le coperte fino alle spalle e si rigirò. "Buonanotte Pan."

Anche Pan si infilò sotto le coperte. "Buonanotte Marron."

La mattina dopo tutti vennero alla Capsule Corps. Bulma era in cucina a preparare una torta per il compleanno di Gohan, Vegeta era nella gravity room, tutti gli altri erano in giardino a chiacchierare, tutti tranne Chichi e Goku. Loro due erano fuori in centro a cercare un regalo per Gohan. Chichi rifiutava di lasciare Goku giocare con i suoi amici quando dovevano trovare un regalo, anche se la cosa poteva essere un problema.

Gohan guardò l’orologio, era quasi ora che il drago esaudisse i sette desideri.

"Cosa pensi che abbia in mente il drago?" chiese Ten.

"Non lo so, non penso neanche che esaudirà sette desideri." Disse Yamcha.

"Non vedo l’ora che il drago si faccia vedere! Chiederò un harem con 300 ragazza!" sbavò Oolong.

"Porco!" disse Puar.

"Potresti farlo se non avessimo già espresso i sette desideri" disse il maestro Muten.

"Hai sentito il drago, ha detto che li abbiamo già espressi."

"Ah gente, ecco che se ne va il mio harem." Disse Oolong.

"Quali potrebbero essere i sette desideri?" chiese Puar.

"Non ne sono sicuro" disse Yamcha "Qualcuno di voialtri ha espresso qualche desiderio ieri?"

"Non me ne ricordo." Disse Goten.

"Non credo" disse Gohan,

Marron guardò Pan ma la ragazza non disse niente.

"Non penso che ci sia nulla che desidero" disse Trunks.

"Beh, lo sapremo piuttosto presto" disse Crilin. "Hey, non dovremo essere tutti insieme quando succede? Sapete, così possiamo vedere se cambia qualcosa."

"Buona idea Crilin" disse Jaozi.

"Mamma e papà non saranno qui tanto presto" disse Goten.

"Hey, Trunks, dove sono i tuoi?" chiese Ten.

"Papà è nella gravity room e mamma in cucina" rispose Bra per suo fratello.

"Non dovremmo chiamarli?" chiese Yamcha.

"Vado a chiamare la mamma" disse Trunks.

"E io papà" disse Bra.

I due se andarono per recuperare i genitori.

Trunks entrò in cucina per scoprire che sua madre non c’era. Accigliandosi cominciò a cercarla.

Vegeta sferrò tre pugni ad un nemico invisibile.

"Papà!" gridò la voce familiare di Bra.

Vegeta aggrottò le sopracciglia ma ripristinò la gravità normale a aprì la porta. "Cosa?"

"Pensiamo tutti che dovremmo essere insieme quando viene il momento della realizzazione dei desideri. Così volevamo che venissi fuori."

Le sopracciglia di Vegeta si aggrottarono ancora di più. "D’accordo, sarò fuori in un minuto"

"Ok" disse Bra trotterellando via.

Vegeta sospirò e afferrò un asciugamano. Si asciugò velocemente e guardò la sua maglia. Mettendosi l’asciugamano intorno alle spalle decise di togliersela, visto che pensava di tornare subito, non appena tutta quella sciocchezza fosse terminata.

Uscì dalla gravity room e si diresse verso il giardino. Appena aprì la porta accadde qualcosa di strano. I suoi capelli diventarono lisci.

"Ma che diavolo!"

Tutti si girarono non appena sentirono quell’esclamazione, "Ma che diavolo!"

"Dev’essere Vegeta" disse il maestro Muten. I suoi occhi quasi schizzarono fuori dalle orbite e uno schizzo di sangue gli uscì dal naso.

"V-Vegeta" balbettò Gohan, la sua voce suonava diversa, ma non ci badò minimamente in quel momento.

Tutti stavano a occhi spalancati e a bocca aperta davanti al "Principe" dei saiyan.

"Cosa diavolo avete da guardare?" disse Vegeta cercando di togliersi le ciocche di capelli dalla faccia. Sgranò gli occhi al suono della sua stessa voce, mi sto prendendo un raffreddore??

Non ebbe molto tempo per pensarci quando udirono un grido da dentro la Capsule Corps.

"Che cos’era?" gridò Goten.

Tutti guardarono mentre Bulma correva fuori dalla casa più in fretta di quanto avrebbe dovuto essere capace e afferrava Vegeta per il collo scuotendolo come una bambola di pezza.

"E’ tutta colpa tua!!" gli gridò in faccia, la sua voce suonava completamente sbagliata.

Vegeta stava soffocando e afferrò le sue mani, cercando disperatamente di liberarsi. Bulma sussulto sorpresa, realizzando che lo stava strangolando e lasciò la presa. Vegeta cadde pesantemente sul suo didietro con una smorfia di dolore.

"Ouch! Che ti prende stupida donna!"

Bulma si raggelò scioccata come gli altri quando l’asciugamano scivolò alle sue spalle.

Yamcha emise suoni molto soffocati prima che la sua faccia diventasse completamente rossa e gli scendesse sangue dal naso.

Gohan si girò dalla parte opposta più in fretta che poté, poteva sentire il sangue scivolargli lungo la guancia. Ten, Jaozi, Crilin, il maestro Muten, Oolong e Puar stavano tutti stupidamente in piedi davanti a Vegeta con la bocca aperta.

18 alzò un sopracciglio.

Pan e Marron sbatterono le palpebre un paio di volte e si sfregarono gli occhi.

"P-papà" farfugliò Bra senza parole.

"Che diavolo avete tutti quanti?" gridò Vegeta tirandosi a sedere.

"V-Vegeta!" disse Bulma.

"Cosa?!" scattò il principe.

Bulma cercò di parlare, mosse la bocca, ma non uscì alcuna parola.

Mentre Bulma boccheggiava come un pesce notò qualcosa che lo sconvolse completamente.

"Bulma! Hai la coda!"

Tutti quelli che erano in grado di distogliere gli occhi da Vegeta, si girarono per vedere una lunga, pelosa, marrone coda spuntare da sotto la gonna di Bulma.

"Non è tutto" disse Bulma, stava tremando da capo a piedi. Afferrò la camicetta e la aprì rivelando un petto piatto.

"Sono un uomo!"

Vegeta impallidì "Cosa! Come puoi essere un uomo! Un uomo saiyan per di più!" Si raggelò mentre realizzava improvvisamente. I suoi occhi si mossero da tutti gli uomini che cercavano disperatamente di non guardarlo, a Bulma che lo stava fissando in modo buffo, poi guardò se stesso.

"Oh Kami-Sama!! [Oh Sant’Iddio!!] Gridò Vegeta. Il suo petto non era più piatto, ma era un petto femminile. Ringhiando alzo le mani per tastarsi, sperando che non fossero reali. Erano molto reali.

"Sono enormi!" ruggì la principessa. Molti degli uomini presenti trattennero il fiato e divennero ancora più rossi se possibile.

"Già" disse il maestro Muten "Direi più grandi di quelle di Bulma!" Stava sbavando mentre cercava di avvicinarsi per dare un’occhiata migliore.

"Pervertito!! E’ mio marito!!" gridò Bulma con sua voce profonda mentre lo schiaffeggiava con forza. Muten volò via e si schiantò contro un albero. Bulma si girò verso Vegeta "Vorresti piantarla di toccarti e metterti una maglia prima che muoiano dissanguati??"

Ten si mise una mano davanti agli occhi ma stava ancora guardando con il terzo.

"Che diavolo hanno?" disse Vegeta alzandosi " Come se non avessero visto il corpo di una donna prima d’ora." Cercò di incrociare le braccia ma gli riuscì difficile sentirsi a suo agio.

"Alcuni di loro sono davvero degli imbecilli!" disse Bulma più che un pochino rossa " Vai a metterti qualcosa addosso!"

"E gli altri cinque desideri?" disse Vegeta senza muoversi.

Bulma ruggì e le diede una spinta verso la casa "Vestiti!"

"Perché non mi dai semplicemente la tua camicia!" disse Vegeta con un sorrisetto.

Bulma arrossì "Non posso darti la mia camicetta."

"Perché no?" chiese Vegeta.

"Perché sono una..." Bulma si accigliò e passo a Vegeta la sua camicia, a Vegeta stava molto stretta, specialmente davanti.

"E’ tutto quello che è successo?" chiese Crilin, il primo degli inebetiti a riprendersi.

"Vegeta è diventato una ragazza e Bulma un uomo."

"Uomo saiyan" disse Bulma afferrando la propria coda.

"Bulma non faresti megli a indossare qualcos’altro?" disse 18.

"Cosa?" disse Bulma.

"Gonne e tacchi alti non sono vestiti normali per un uomo, a meno che non sia un viado"

Bulma arrossì di più e agitò una mano davanti alla propria faccia. "Non lo sono!"

Tutti tacquero un momento per vedere i vari cambiamenti. Vegeta aveva la stessa altezza, ma era fatto diversamente. La sua forma era decisamente diversa, con tutte le curve al posto giusto, e ovviamente molto ampia sul davanzale. Non più coperto da muscoli ma sottile e affusolato. La grande V sulla fronte era invisibile sotto le ciocche nere che le cadevano intorno agli occhi, e i suoi capelli luccicavano arrivandole fino alle spalle. Vegeta sembrava completamente diverso dal suo normale corpo saiyan.

Anche Bulma era completamente diversa. Era di colore diverso, i suoi capelli adesso erano di un profondo blu marina, quasi nero, gli occhi color del carbone, più piccoli e più stretti. La sua figura era muscolosa ma ancora snella. E non dimentichiamo la lunga coda marrone che non la voleva finire di sventolare su e giù dietro di lui.

"Hey gente, avete visto mia mamma, non riesco a trovarla da nessuna parte." Disse Trunks uscendo di casa. Un momento dopo un altro Trunks spuntò da dietro l’angolo e si fermò a guardare l’altro. Un terzo apparve, scendendo in volo dal tetto "Non riesco a trov- ma che??" Tutti e tre i Trunks si guardarono. "Hey, cosa sta succedendo?!" dissero tutti nello stesso momento.

"Oh Kami, ci sono tre Trunks!" gridò Goten.

"Oh no! Adesso mi ricordo, avevo desiderato che ci fossero più me stessi così avrei potuto finire il lavoro più in fretta." Dissero tutti e tre i Trunks cacciandosi le mani nei capelli.

Si girarono tutti e tre nello stesso momento e guardarono Bulma e Vegeta. "Chi siete voi due?" chiesero.

Bulma sospirò " Sono io, Bulma, e questa" disse indicando Vegeta "è tuo padre trasformato in una donna umana".

"Cosa?!" gridarono tutti e tre in una volta. "Mamma sei un uomo! E un saiyan anche!" dissero notando la coda. "E papà, sei una donna umana?!" gridarono i Trunks ancora più scioccati nel vedere Vegeta che Bulma.

La principessa dei saiyan incrociò le braccia e rivolse lo sguardo da un’altra parte. "Si!"

"Oh Kami!" gridarono i Trunks. "E cosa facciamo?"

"Shenlong ha detto che durerà solo sette giorni" disse Gohan.

Tutti si girarono a guardarlo.

"Piccolo! Quando sei arrivato?" chiese Crilin.

"Piccolo?!" disse Gohan girandosi a guardare dietro di lui. Non riusciva a vedere il suo maestro da nessuna parte. "Dove, non lo vedo".

Una gocciolina di sudore spuntò sulle teste di tutti.

"Piccolo, ti comporti in modo strano, perché stai cercando te stesso?" chiese Ten.

"Cosa?!" disse Gohan girandosi di nuovo verso di loro. "Non sono Piccolo!"

"Cosa?!" esclamarono tutti.

"Come cosa?" disse Gohan aggiustandosi gli occhiali.

"Oh kami!" gridò Videl. "Sei tu Gohan??"

Gohan rivolse un’occhiata strana a sua moglie. "Certo. Cosa c’è che non va, Videl, sei pallida."

Videl cercò di rispondere al marito ma non poté perché svenne in quel momento.

"Videl!" gridò Gohan avvicinandosi e scuotendo la moglie.

"Pensate che sia davvero Gohan?" chiese Jaozi.

"Deve esserlo, indossa i vestiti di Gohan e poi guarda come si comporta con Videl. E? Gohan di sicuro" disse Ten.

"G-Gohan" disse Goten avvicinandosi al fratello trasformato in Namecciano.

"Goten, dammi una mano. E’ svenuta"

Goten deglutì "Uhm Gohan? Hai espresso il desiderio di diventare un Namecciano, per caso?"

"No perché?" Gohan divenne di un verde più chiaro. Lentamente alzò le mani e le guardò. Erano verdi.

"Oh Kami! Sono un Namecciano!"

"Oh no, papà!" disse Pan facendosi più vicina a Gohan. Gli prese la mano "E’ tutto ok, sarà solo per sette giorni."

"Sette giorni! Come potrò lavorare in questo stato?" disse Gohan. "La mia classe non mi prenderà mai sul serio se sono un uomo verde dello spazio!"

Furono interrotti da tutti e tre i Trunks che attorniarono Pan. "Oh Pan ti ho mai detto quanto sei bella?" disse un Trunks. Un altro le prese la mano e la baciò. "Non ho mai visto una donna bella come te! Non capisco come non abbia fatto ad accorgermene finora." L’altro Truns si inginocchiò "La prego signorina, mi dica che verrà a prendere un caffè con me."

Sulla testa di tutti si formò una gocciolina di sudore, Pan compresa. Rise nervosamente alle occhiate che le stavano rivolgendo tutti quanti. "Sembra che il mio desiderio che Trunks si innamorasse follemente di me si sia avverato" sorrise debolmente. "Non sapevo che ce ne sarebbero stati tre."

Un Trunks si alzò e rifilò un pugno a quello che aveva chiesto a Pan di uscire. "Se qualcuno le chiederà di andare fuori quello sono io!". "Io sono te!" gridò quello che era stato colpito. "Vi sbagliate, sono io quello che porterà fuori Pan!". "Col cavolo!!" gridò l’ultimo Trunks. "La porterò fuori io. Voi potete andare a finire il lavoro!". "Non se ne parla!!" gridarono entrambi gli altri Trunks. Continuarono a strillarsi contro l’un l’altro finché non cominciarono a prendersi a pugni.

"Oh kami! Ho tre Trunks che combattono per me!" gridò Pan. Si fermò un attimo e sospirò "Tre Trunks!" disse con voce sognante. "Che combattono per me, solo per me."

Tutti la guardarono male.

"Dobbiamo fermarli!" disse Bra. Bra, Goten e Marron si tuffarono nella mischia e cercarono di tirarne fuori i tre Trunks. Non ci volle molto perché Ten, Jaozi, Yamcha e Crilin dovessero correre ad aiutarli.

"Pan, fa qualcosa!" gridò Bra, cercando disperatamente di mantenere la presa sul braccio di uno dei tre Trunks.

"Cosa posso fare?!" gridò Pan.

"Dì loro di fermarsi!" gridò Goten proprio prima di essere colpito in faccia con un pugno da un Trunks. "Ouch!"

"Oooh! Trunks, basta combattere! Per favore!" gridò Pan.

Tutti e tre i Trunks si fermarono a mezz’aria. Goten deglutì scosso dato che aveva tre pugni sollevati pochi centimetri sopra la testa. Tremando si tolse dall’anello di pugni.

"Oh, Pan, mi dispiace!" gridarono tutti e tre correndole vicino.

Una goccia di sudore apparve sulla testa di Pan mentre cominciavano di nuovo a corteggiarla. "Si può avere troppo di una cosa buona?" si chiese.

"Ok con questo quanti desideri fanno?" chiese Yamcha.

"Vediamo," disse Crilin. "C’è Bulma diventata un’uomo, Vegeta donna, tre Trunks, Gohan trasformato in Namecciano e Trunks innamorato di Pan" disse contando sulle dita.

"Restano altri due desideri" disse 18. "Chi altri ne ha espresso uno?"

in quel momento un’ondata di donne entrò di corsa nel giardino.

"Goten!!" gridarono tutte.

"Uoooooh!" gridò Goten prima di essere sommerso da una marea di donne urlanti.

Tutti e tre i Trunks si interruppero un momento dal lodare la bellezza, l’intelligenza, la forza di Pan per guardare la scena. "Ti avevo avvertito!" dissero.

"Non pensi che sia bizzarro il modo in cui parlano, tutti allo stesso momento?" disse crilin.

18 alzò le spalle.

Goten cercò di sgusciare via dalla folla di ragazze, ma fu risucchiato indietro con un grido soffocato.

Alcuni dei guerrieri Z si allontanarono di alcuni passi da Goten e il suo fan club.

"Riuscirà a cavarsela?" chiese Pan.

I tre Trunks vedendo Pan preoccupata per lo zio decisero di provare ad aiutarlo, dopotutto era il loro migliore amico.

I tre Trunks cominciarono ad afferrare le donne e scaraventarle via e dopo alcuni minuti un Trunks riuscì a recuperare un Goten lacero e con la faccia coperta di rossetto. Lo liberò e volò fuori del loro tiro con lui. Tutte le ragazze cominciarono a strillare e a chiamare il nome di Goten, in modo molto simile ad un gruppo di fan ad un concerto.

"Oh Trunks, che disastro mi sono tirato addosso?"

"Beh, vedo che stai bene, ciao" disse Trunks lasciando andare Goten per affrettarsi a raggiungere Pan. Goten rimase così sorpreso che quasi ricadde nella folla di donne e in un sicuro tormento.

"Devo sbarazzarmi di quelle stupide donne urlanti, prima che mi facciano impazzire!" gridò Vegeta gettandosi nel gruppo. Progettava di cacciarle fuori da casa sua, ma aveva dimenticato di non avere più il potere di farlo e così fu risucchiata nella massa.

"Vegeta!" gridò Bulma coprendosi la faccia con le mani. Poi velocemente accorse e la tirò fuori, poi spinse tutte quante fuori e le minacciò con sfere ki caso mai cercassero di tornare indietro.

"Odio questa cosa!" strillò Vegeta "Non ho il minimo potere!"

"Ha" disse Bulma incrociando le braccia "Ora sai cosa si prova!"

"Oh, taci. Sei tu quella che si farà del male tra pochi giorni"

"Cosa intendi dire?" scattò Bulma.

Vegeta sorrise diabolicamente alla sua compagna. "Vedrai. Così poco controllo. In fondo non sei così resistente!"

"Cosa, hai voglia di provarlo?!" chiese Bulma con un sorriso compiaciuto stampato in faccia. Vegeta gli si avvicinò e a tutta la velocità consentitagli dal suo corpo umano diede uno strattone alla cosa di Bulma.

"Aaaaaaaaah!!" gridò Bulma.

"Allora, come ti sembra?"

"Papà!" gridò Bra precipitandosi fra i due, afferrando la mano di Vegeta e tirandola via dalla coda di Bulma.

Bulma si girò di scatto verso Vegeta, gli occhi fiammeggianti. Fu circondata da un’aura che spaccò il pavimento ai suoi piedi.

"Uooh! Mamma, smettila, calmati!" gridò Bra immobilizzando le braccia di Bulma contro i suoi fianchi. Bulma con riluttanza, obbedì.

"Non è strano adesso chiamare Vegeta papà e Bulma mamma?" chiese Marron.

Gocciolina sulla testa di Bra. "Beh, non mi suona bene chiamarli in nessun altro modo."

"Basta combattere, va bene?" gridò il maestro Muten. "C’è rimasto ancora un desiderio"

Tutti si fermarono in attesa, ma non accadde nulla.

"Non sta succedendo niente," disse Yamcha. "Chi altro ha espresso un desiderio ieri?"

Tutti tacquero.

"Dai, qualcuno deve aver espresso un altro desiderio, il drago ha detto che erano sette." Disse Gohan.

"Bra hai espresso un desiderio?" chiese Bulma.

Bra scosse la testa.

"E tu Marron?"

Anche Marron scosse il capo.

"Yamcha, maestro Muten, Ten, Jaozi, Oolong, Puar, Crilin, 18? Uno di voi deve aver espresso un desiderio."

Ci pensarono tutti intensamente, ma nessuno ricordava di aver espresso alcun desiderio.

"Io lo so, probabilmente Goku o Chichi hanno espresso un desiderio." Disse Crilin.

"Oh già. Mi ero completamente dimenticato di loro" disse Gohan.

"Uno di loro deve aver formulato un desiderio, ma chi?" chiese Ten.

"Cosa potrebbe desiderare Kakaroth?" chiese Vegeta.

Tutti aggrottarono le sopracciglia e pensarono ad alcuni desideri piuttosto strani che Goku avrebbe potuto esprimere.

"Cosa chiederebbe la mamma?" si chiese Goten.

Espressioni di terrore attraversarono la faccia di Gohan e Goten.

"Se il desiderio è di mamma, siamo finiti" disse Goten. Gohan annuì.

"Credo che dovremo aspettare che si facciano vedere" disse Yamcha.

"Vieni Vegeta andiamo a cambiarci" disse Bulma. Afferrò la principessa dei saiyan e la spinse verso la casa.

Una volta che se ne furono andati Videl mugolò piano e lentamente aprì gli occhi.

"Mamma" disse Pan facendolesi accanto. "Va tutto bene?"

Videl scosse la testa per cercare di schiarirsela. "Ho fatto un sogno stranissimo."

Pan si morse il labbro e guardò suo padre, che si mordicchiò il labbro a sua volta. "Per caso questo sogno aveva qualcosa a che fare con papà che diventava un Namecciano?"

Videl sbatté le palpebre "Si, come hai ..." si bloccò nel mezzo della frase e lentamente si girò a guardare il Namecciano dietro di lei, cominciò a barcollare di nuovo.

"Sta per svenire ancora!" gridò Goten.

"Mamma!" gridò Pan scuotendo forte la madre. Videl tirò un profondo respiro e si alzò, con grandi proteste di Pan.

"Ok, Gohan. Vedo che hai realizzato il desiderio di essere proprio come Piccolo," disse con voce atona. "Per favore dimmi che hai pensato a un modo per tornare normale."

"Oh, si, Videl, certo" disse Gohan con un gran sorriso che sembrava fuori posto sulla sua faccia verde.

"E allora perché" disse Videl, evidentemente cercando con forza di rimanere calma, "non l’hai ancora fatto?!"

"Ecco," disse Gohan cercando di passarsi le dita fra i capelli e ridendo nervosamente quando si rese conto di non averne. "ecco, devi sapere che le cose stanno così" disse guardandosi i piedi, gente era davvero alto adesso. "Il drago ha detto che i desideri non sono permanenti, ma dureranno per sette giorni. Così... Videl!" Gohan acchiappò la moglie prima che colpisse il terreno. Era svenuta di nuovo.

"potresti portarla in una delle camere degli ospiti " disse Bra.

Gohan annuì e gentilmente la sollevò e seguì Bra nella Capsule Corps.

"Beh, dato che è ora di pranzo, perché non mangiamo?" disse Goten. "Uhm, Trunks, pensi che potrei prendere in prestito dei tuoi vestiti...Trunks? Trunks!!" gridò Goten al suo amico malato d’amore, correzione ai suoi amici malati d’amore.

"Cosa?" dissero tutti e tre i Trunks voltando la testa per guardare Goten.

"Pranzo!" gridò Goten.

"Preparatelo da solo!" dissero tutti i Trunks e si girarono di nuovo verso Pan, che stava cominciando a sentirsi la donna più importante del pianeta con quei tre uomini assolutamente sexy, ricchi e potenti a sommergerla di complimenti.

"Anch’io sono un po’ affamata" disse Pan senza pensarci.

"Davvero?!" gridarono tutti e tre i Trunks. "Ti preparerò il pranzo!" I tre Trunks corsero verso la porta sul retro ci si incastrarono quando cercarono di entrare tutti in una volta. Alla fine la porta si distrusse e i tre si poterono separare di nuovo.

"Gente dobbiamo fare qualcosa con quei Trunks" disse Marron. Sorrise e guardò Pan. "Posso averne uno?"

"Cosa?!" gridò Pan. "Non li possiedo mica."

"Oh dai Pan, ne hai tre!" protestò Marron. "Voglio un Trunks mio schiavo che mi serva e che mi aduli."

"Anche se volessi, non potrei semplicemente cambiare così il desiderio. Volevo che Trunks si innamorasse di me, non di te."

"D’accordo! Fai così!" gridò Marron. "Ne ho avuto abbastanza, me ne vado!"

"Aspetta Marron!" gridò Pan, ma la sua amica aveva già preso il volo ed era sparita.

"I ragazzi di oggi" disse 18. "Dovremmo andare anche noi, vieni Crilin."

Crilin sbatté le palpebre sorpreso. "Ma, possiamo lasciarli in queste condizioni?"

"Non c’è molto che possiamo fare" disse 18. "La maledizione finirà tra sette giorni, fino a quel momento la cosa migliore da fare è stare lontani da tutti quelli sotto il maleficio del drago."

Crilin si accigliò. "Non so. Potrebbero avere bisogno di aiuto."

"Oh, sciocchezze. Staranno benone. Pan deve solo insegnare a Trunks, tutti e tre, a comportarsi. Certamente non voglio essere qui intorno quando Bulma e Vegeta avranno il loro prossimo scontro. Dato che i ruoli sono invertiti, non c’è modo di dire cosa potrebbe succedere."

Crilin impallidì, senza dubbio pensando ad alcune cose che i due avrebbero potuto fare. "Hey, di sicuro non voglio essere qui quando succederà". Si girò verso Pan. "Non ti preoccupare per Marron, Pan. E’ solo un po’ gelosa e arrabbiata, dalle un po’ di tempo. Ci vedremo più avanti per il party."

Pan annuì. "Grazie, le parlerò più tardi."

Crilin e 18 salutarono e se ne andarono.

I tre Trunks erano riusciti ad entrare tutti in cucina e stavano cucinando alla velocità della luce.

"Wow, Pan" disse Goten facendo capolino tra le porte scorrevoli di ferro per guardare. "Sei davvero potente qui. Non l’ho mai visto così impegnato."

Dato che c’erano tre Trunks, tutti al lavoro per lo stesso obiettivo, il cibo fu pronto in un batter d’occhio.

"Wow, Trunks. Non sapevo che sapessi cucinare." Disse Goten. Aggrottò le sopracciglia quando fu completamente ignorato dal suo migliore amico, che stava porgendo una sedia a Pan, le stava servendo il pranzo e offrendo qualcosa da bere tutto in una volta. "Penso che Marron abbia ragione" disse Goten mettendo il broncio e incrociando le braccia. "Dovresti darne uno a lei, uno a me e tenerne uno per te."

Pan rise e sorrise civettuola ai Trunks. "Uhm, hai detto qualcosa Goten?"

Goten alzò le mani, sconfitto. Voleva passare un po’ di tempo con il suo migliore amico, solamente per avere la nipotina di mezzo con il suo stupido desiderio e rubargli tutta l’attenzione. Il desiderio! Goten sorrise fra sé, chi aveva bisogno di Trunks. Se era impegnato con una ragazza, beh anche lui poteva essere impegnato con una ragazza. Ora era l’essere su due gambe più affascinate del pianeta, perché avrebbe dovuto restarsene a guardare Trunks diventare matto per una ragazza. Sfortunatamente, sembrava che Goten avesse dimenticato cosa gli fosse successo l’ultima volta che era vicino a membri femminili della sua specie, quando si alzò, prese la giacca e lasciò la Capsule Corps. per andare a caccia di ragazze.

"Hey, ragazzi" disse Yamcha a Ten, Jaozi e Puar. "Dove sono il maestro Muten e Oolong?"

"Non lo so, erano qui un momento fa" disse Ten guardandosi intorno con tutti i suoi occhi.

"Vegeta! Devi metterti abiti da donna ora che lo sei!" disse un Bulma molto seccato.

"Al diavolo! Non mi metterò una gonna, è fuori discussione. I tuoi vestiti non sono pratici per allenarsi e sono troppo piccoli. Guarda questo." Disse indicando la camicia che le aveva dato Bulma fuori. "Mi stringe il petto!"

Bulma dovette trattenersi dal colpire Vegeta come faceva di solito. Con il suo potere attuale, avrebbe probabilmente finito con l’ucciderla. Respira Bulma, non sei piatta, hai un bel fisico. Bulma si bloccò e si guardò, correzione sei piatta, ma è solo perché sei un uomo adesso. Respiro profondo. Bulma sospirò ad alta voce "Ok Vegeta, andrò fuori a prenderti qualche vestito femminile con il quale tu ti possa allenare appena ho tempo, ma adesso devi indossare qualcosa." Si guardò intorno e prese un bel paio di pantaloni larghi e una felpa bianca. "Metti questi".

"Da quando hai il diritto di darmi ordini?!" scattò Vegeta. Bulma era molto vicina al punto di perdere la calma e strangolarla. "Vegeta" disse con rabbia malcelata. "Se non collabori, potrei diventare cattivo" disse con un brillio pericoloso negli occhi, in un modo molto da saiyan. Vegeta sbatté le palpebre sorpresa, grugnendo girò la testa dall’altra parte "Bene."

Bulma tirò un sospiro che si trasformò velocemente in un sussulto quando Vegeta cominciò a sbottonarsi la camicia.

"Cosa stai facendo?! Non spogliarti davanti a me!" gli era venuto uno strano calore alla pancia alla vista di Vegeta davanti a lui, le mani ancora su uno dei bottoni, e la camicia che lasciava intravedere il solco fra i seni.

Bulma scioccata fece un salto all’indietro. Oh Kami, che succede! Sono diventata lesbica?! O bisex?! O sto semplicemente male?! Prima che Vegeta potesse protestare la spinse nella stanza da bagno, le lanciò i vestiti e sbatté forte la porta.

Vegeta rimase a guardare la porta alcuni secondi, poi emise un basso ringhio. "Donna, voglio dire uomo. No, non va bene. Dannazione! Adesso non so come insultarla, cioè insultarlo!" Vegeta si batté una mano sugli occhi, frustrata. "Se sopravviverò a tutto questo farò quel drago alla griglia e me lo mangerò per cena!!"

Con un sospiro di frustrazione guardò i vestiti che Bulma le aveva lanciato dentro. Non erano malaccio, avrebbero potuto essere vestiti da uomo, se non fossero fatti per contenere la forma femminile. "Perché quell’idiota di Bulma ha espresso quello stupido desiderio?" disse l’ex saiyan mentre finiva di sbottonarsi la camicia. "Non poteva desiderare che uccidessi semplicemente Kakaroth, così non dovremmo combattere e Bulma non avrebbe niente da ridire." La camicia cadde al suolo e Vegeta cominciò a togliersi gli stivali.

"Ne è sicuro, maestro Muten?" chiese Oolong mentre i due scivolavano lungo un muro della Capsule Corps. avvicinandosi a una finestra.

"Certo che lo sono, questa è la stanza da bagno di Bulma. L’ho spiata mentre si cambiava qui dentro tante volte che ho perso il conto." Il vecchio pervertito sorrise largamente ripensandoci. "E non mi ha ancora beccato."

"Sì, ma questa è Vegeta. Certo è uno schianto in versione ‘lei’, ma se ci prende? Ci ridurrà in polpette."

"Se ci prende. Non preoccuparti, senza i suoi sensi e poteri da saiyan dubito fortemente che ci noterà." Il vecchio maniaco tirò fuori una macchina fotografica "Dopotutto Vegeta non resterà così molto a lungo."

"Fa quasi impressione sbirciarla, considerando che in realtà è un uomo." Disse Oolong guardando attraverso la finestra.

"Mai visto un uomo con un corpo come quello?" chiese il maestro Muten.

Oolong non poté rispondere, era troppo impegnato a guardare lo spettacolo.

Bulma sospirò mentre si infilava un paio dei pantaloni di Trunks e una maglietta bianca. Era ancora piuttosto disturbato del fatto di trovare Vegeta attraente come donna. Si allacciò i pantaloni e prese la giacca in coordinato con i pantaloni color sabbia. Si accigliò frustrata quando cercò di sistemare i suoi spinosi capelli senza risultato.

Udì un lieve suono e sbatté le palpebre, era così leggero che non poteva credere di averlo sentito. Devono essere i miei nuovi sensi saiyan, pensò Bulma quando lo udì di nuovo. Seguendo il suono aprì la finestra e mise la testa fuori, e rimase a bocca aperta.

C’erano Muten e Oolong con la faccia appiccicata al vetro di una finestra e intenti a scattare foto. Cosa stavano- poi capì. C’era Vegeta dentro.

Bulma emise un basso ruggito gutturale e saltò fuori dalla finestra giusto dietro i due guardoni. Loro non sembravano aver notato il suo arrivo e stavano ancora facendo foto alla ignara principessa all’interno. Con rabbia a malapena controllata, Bulma toccò con un dito le spalle dei due. Si girarono, Muten ancora con la macchina fotografica davanti alla faccia. Per la sorpresa scattò una foto alla faccia furibonda di Bulma.

"Uh...Bulma" disse Muten cercando di nascondere la macchina e le foto che aveva in mano. "Cosa stai facendo qui?"

"Potrei chiedervi la stessa cosa" disse Bulma con voce a stento controllata.

Oolong e Muten si scambiarono occhiate di terrore.

"Stavate guardando mio marito!!!" gridò il saiyan, che poi procedette a disfarli di pacche.

Chichi aveva già guardato tonnellate di roba. Non era sicura di cosa prendere al suo bambino. Magari poteva comprargli un vestito nuovo, così sarebbe sembrato ancora più intelligente, o magari una nuova agenda così non si sarebbe dimenticato di nulla.

Chichi aggrottò le sopracciglia e si guardò intorno, non c’era Goku. Accidenti a lui, probabilmente si era perso o più semplicemente gironzolava intorno al reparto alimentari. Dovrebbe aiutarmi a trovare un regalo per Gohan. Arrabbiata, marciò alla ricerca di quella zucca vuota di suo marito.

Sbatté le palpebre, sorpresa, quando lo trovò nella sezione gioielleria, poi sbuffò. Probabilmente aveva visto qualcosa che luccicava ed era andato a vedere cos’era, pensò seccata.

"Goku! Cosa stai facendo?" gli gridò.

Goku si girò verso di lei con aria pensosa. "Oh sei qui Chichi, guarda. Questo è un Rolex d’oro a 18 carati con rifiniture in argento. Ha una luce per vederlo al buio, il calendario e un allarme. Ho visto che era in saldo mentre gironzolavo, è scontato del 50%. Dato che costerebbe 249.49 $, farebbero 125 $, più IVA, così è un totale di 134.38 $. Credo che a Gohan piacerebbe non credi? Uhm, Chichi ti senti bene?"

Chichi fissava il marito incredula. Non solo aveva appena fatto dei calcoli ma aveva adocchiato un orologio. Non pensava che Goku avesse anche solo il senso del tempo. Si riscosse quando la sua mano apparve davanti alla sua faccia.

"Tutto ok Chichi?" chiese ancora preoccupato.

Chichi gli appoggiò una mano sulla fronte. No, non aveva la febbre. Gli prese la testa e la scosse leggermente, sembrava a posto.

Goku le prese gentilmente la mano e ridacchiò. "Ti stai comportando in modo strano Chichi." La guidò verso un’altra vetrinetta. "Pensavo anche che sarebbe bello prenderti un paio di orecchini di giada. Il verde ti sta bene" disse indicando un paio di orecchini stupendi.

Chichi sentì gli occhi inumidirsi. "Oh Goku, sei così dolce."

Le passò un braccio intorno alla vita. "Non ti prendo mai niente di carino. Ti meriteresti di meglio."

"Goku" disse Chichi guardando in basso un po’ timidamente. "Non ci possiamo permettere di comprare quegli orecchini."

"Oh, ci ho già pensato" disse Goku "Ho parlato con il direttore e mi ha offerto un lavoro qui."

La bocca di Chichi rimase aperta per lo shock. "Hai un lavoro?"

"Sì, comincerò domani, ma adesso faremo meglio a sbrigarci e prendere un regalo a Gohan." Guardò l’orologio sulla parete "Siamo già in ritardo di sette minuti."

Chichi sorrise e lo prese sottobraccio "Non c’è fretta."

Goten si lasciò sfuggire un fischio guardandosi intorno per la strada, dovunque andava c’erano ragazze che lo guardavano, qualcuna era addirittura svenuta alla sua vista. Alcune avevano avuto il coraggio di avvicinarsi a parlare. Si stava divertendo un mondo.

"Eccolo là!" sentì gridare qualcuno dietro di lui. Goten si girò solo per vedere una folla di ragazze che correva verso di lui, e impallidì. Fino ad oggi il numero di ragazze che aveva avuto intorno era tre. Faceva fatica a destreggiarsi con tre ragazze, e adesso un nugolo di tipe gli stava dando la caccia. Goten fece la cosa più logica e corse.

"Che stupido! Mi ero quasi dimenticato del fan club!" gridò. Guardò alle sue spalle e vide che questa folla era ancora più nutrita di quella della mattina, apparentemente si erano aggiunte altre ragazze, probabilmente alcune delle quali con cui aveva flirtato.

"Finitela di corrermi dietro!" strillò Goten girando un angolo. Fu colto dal panico quando si accorse di essere finito in un vicolo cieco. Prima che potesse volate verso la salvezza l’onda era sopra di lui. Le urla di Goten furono soffocate dalle grida delle ragazze.

Si ritrovarono tutti nella sala da pranzo della Capsule Corps, incluso un Goten malconcio e coperto di rossetto, Goku e Chichi, dei sanguinanti Muten e Oolong, e la famiglia di Crilin.

"E questo è quanto è successo" terminò di raccontare Bulma, che stava spiegando a Chichi e Goku cosa era successo mentre loro non c’erano.

"Vedo" disse Chichi. "Ma quale era l’ultimo desiderio?"

"Credo che fosse di rendermi più intelligente" disse Goku.

"Cosa?!" disse Chichi e tutti quanti guardarono il saiyan.

"Ieri, mentre stavamo parlando ho detto che desideravo essere più intelligente. Se il drago ha compiuto la maledizione sui desideri inconsci che abbiamo espresso ieri mattina, questo sarebbe uno."

Chichi sembrava leggermente seccata del fatto che l’improvvisa intelligenza di Goku fosse basata su un desiderio, e fu ancora più seccata di scoprire che sarebbe durato soltanto sette giorni. Guardò i suoi due ragazzi, uno era verde, e l’altro era coperto di rossetto e aveva un’aria decisamente miserabile. Beh, quando i sette giorni fossero trascorsi sarebbe stata felice per loro, ma Goku come era adesso le piaceva molto. Sospirò "Dunque non c’è niente che possiamo fare per la situazione al momento. Perché non festeggiamo Gohan adesso, potrebbe sollevare il morale a tutti."

"Non esattamente" borbottò Vegeta fra sé.

Bulma ignorò Vegeta e andò alla porta. "Mi sembra un’ottima idea, sto morendo di fame. Vado a prendere le cibarie e la torta." Scomparve nella cucina e tornò indietro con piatti di cibo di dimensioni faraoniche, e un sorrisetto sulla faccia. "Avere la forza di un saiyan può essere utile a volte" disse e cominciò a mettere in tavola. Piazzò la torta davanti a Gohan, c’erano alcune candeline accese sopra.

"Soffia ed esprimi un desiderio" disse Chichi.

"No!!" gridarono gli altri all’unisono.

"Gohan, per piacere non esprimere alcun desiderio" disse Goten.

Gohan rise nervosamente e spense le candele. La torta fu tagliata e cominciò a girare cibo. Gohan rimase semplicemente a guardare il piatto, con aria perplessa.

"Gohan tesoro" disse Chichi "Cosa c’è che non va, perché non stai mangiando?"

"Oh no! Scommetto che ha espresso un desiderio!" gridò Goten guardando in giro come se si aspettasse torme di nemici saltare fuori dai muri.

"No" disse Gohan timidamente. "Solo che, ecco non posso mangiare questo."

Lo guardarono tutti in modo strano.

"Perché no?" disse Bra dando un morso alla torta. "E’ molto buono"

"Ne sono sicuro" disse Gohan abbassando lo sguardo. "E’ che adesso sono un Namecciano."

"Oh, ho capito" disse Goku "Non puoi mangiare, perché i Namecciano bevono solo acqua."

Gohan annuì lentamente. "Scusate."

"E’ tutto ok" disse Chichi, prendendo il suo piatto e appoggiandolo vicino a Goku. "Ti vado a prendere un po’ d’acqua fresca." Si alzò e andò in cucina.

Gohan non era l’unico ad aver scoperto cambiate le proprie abitudini alimentari. Vegeta era rimasta a guardare il piatto, con un’aria confusa. Aveva mangiato appena qualcosina e si sentiva piena, una sensazione che i saiyan non provano mai.

Anche Bulma si fermò un’attimo, quando si rese conto di stare mangiando come un maiale. Ingrasserò se vado avanti così, pensò. Cercò di rallentare, ma presto la fame saiyan vinse e attaccò ad abboffarsi come tutti gli altri saiyan e mezzi saiyan presenti a tavola.

Pan alzò gli occhi dal piatto, gli occhi che si guardavano intorno formando un semicerchio. Era stupendo che non ci fossero stati altri combattimenti fra i tre Trunks, quando si erano seduti a mangiare. Era riuscita a trattenerli dal saltare alla gola l’uno dell’altro, facendoli sedere uno a destra, uno a sinistra e uno davanti a sé. Si sentiva più che un po’ a disagio per il fatto che tutti e tre i Trunks sembravano più interessati a guardar lei che a mangiare. Questo normalmente non sarebbe stato male, ma mangiare come un saiyan con un cerchio di gente che ti fissa è più che un po’ scomodo. Si puliva costantemente la bocca con il tovagliolo per assicurarsi di non avere niente sulla faccia.

Goten cercava di fare conversazione con il Trunks seduto davanti a Pan, ma non ci riusciva ad avere l’attenzione del mezzo saiyan. Si accigliò, frustrato; aveva veramente bisogno di chiedere a Trunks come faceva lui a evitare i branchi di donne. Se andava avanti così, presto non avrebbe più avuto vestiti da mettere. Stava per addentare una patata al cartoccio quando cadde una ragazza da una delle prese condotto di areazione sulla parete, una macchina fotografica in mano. Precipitò con uno strillo e atterrò a pancia in giù. Arrossendo scattò una foto a Goten scioccato e corse fuori dalla casa.

Dopo aver mangiato Gohan cominciò a scartare i regali. Gli piacque l’orologio e rimase stupiti scoprendo che l’aveva scelto suo padre.

Videl si era svegliata, ma non era molto felice. Stette lontana da Gohan, ovviamente a disagio per via di quel corpo Namecciano.

Neanche Pan e Marron parlavano. Marron era ancora arrabbiata con Pan, e Pan non riusciva ad allontanare Trunks per nemmeno un secondo per poterle parlare. Cercava a un modo di liberarsi di uno, ma appena aveva finito con quello, ne spuntava un altro. Decise che avrebbe chiamato Marron domani.

Si fece tardi e fu il momento per tutti di andare a casa a dormire. Crilin e famiglia, i primi ad andarsene, ringraziarono Bulma e augurarono di nuovo buon compleanno a Gohan.

Gohan, Videl e Pan se ne andarono poco dopo. Trunks seguì Pan fin fuori dalla porta salutandola tutti e tre insieme, dicendo che l’avrebbero chiamata il giorno dopo, e continuando a salutarla con la mano anche quando salì in auto con i genitori.

Anche Yamcha, Puar, Tan, Jaozi, Oolong e il maestro Muten tornarono a casa.

Chichi, Goku e Goten furono gli ultimi ad andarsene. Prima di andare Goten pensò di chiedere a Trunks come sfuggire alle ragazze, ma tutto quello di cui i tre Trunks volevano parlare era Pan, quanto fosse graziosa, bella, ecc. Disgustato Goten si decise a partire, salutando in fretta Trunks prima di uscire con i suoi.

Gohan, Pan e Videl arrivarono a casa, era tardi ed erano tutti stanchi. Pan trotterellò allegramente in camera sua per prepararsi a dormire, scrisse sul diario, e andò a dormire. Stava praticamente brillando per la felicità ; Videl notò Gohan mentre si toglieva l’impermeabile e guardava Pan svignarsela su per le scale, verso la sua stanza. Scosse la testa e sperò che non le si spezzasse il cuore, quando il desiderio si fosse dissolto e Trunks non avesse più pensato che era la persona più importante del mondo. Gohan si sentì dispiaciuto per la sua bambina e normalmente avrebbe preso a calci in culo tutti e tre i Trunks per farli stare alla larga da Pan, ma sapeva che non avrebbe funzionato e che non era colpa di Trunks se si comportava così. Sperava solo che tutto si sarebbe risolto per il meglio. Si tolse le scarpe e si inerpicò al piano di sopra fino alla sua camera. Gente, quanto era stanco.

Gohan girò la maniglia e aprì la porta, per vedere Videl in una delle sue lunghe camicie da notte che stava con le mani sui fianchi davanti alla porta.

"Videl" disse con una punta di preoccupazione.

Senza dire nulla, Videl afferrò un cuscino ed un lenzuolo e li lanciò al marito, sbattendogli la porta in faccia.

Gohan rimase qualche secondo davanti alla porta, sconvolto, poi con un sospiro tornò al piano di sotto e raggiunse il divano.

Goten si lasciò cadere sul letto con un sospiro. Oggi non era stata una buona giornata. Aveva praticamente perso il suo migliore amici a causa di Pan e due dei suoi vestiti preferiti erano stati distrutti da ragazze fuori di testa. E il peggio era che domani avrebbe dovuto andare a scuola, e ci sarebbero state tonnellate di ragazze là in giro. Goten mugolò e si girò sulla schiena, e i suoi occhi si allargarono quando vide la ragazza appesa al soffitto con una macchina fotografica in mano. Velocemente scattò alcune foto, accecando Goten con il flash, e corse fuori dalla casa prima che lui potesse riprendersi.

I tre Trunks camminavano in perfetta sincronia verso la loro camera, ma appena arrivarono incapparono in un problema. C’erano tre di loro e un solo letto. Si guardarono l’un l’altro e fecero contemporaneamente uno scatto verso il letto, atterrandoci uno sopra l’altro. Cominciarono a litigare cercando di spingersi giù a vicenda, e la cosa presto si trasformò in una rissa.

Il combattimento terminò con il letto completamente distrutto e i tre Trunks addormentati sul pavimento.

Chichi mugolò e si girò, frustrata aprì gli occhi e rivolse un’occhiataccia a Goku.

Il saiyan stava seduto sul letto e stava leggendo un enorme librone che apparteneva a Gohan. Ne aveva già divorato metà.

"Goku, spegni la luce e vai a dormire" disse sul punto di perdere la pazienza,

Goku le rivolse un’occhiata implorante "Ma è così interessante, Chichi. Non posso interrompere."

Con un ruggito Chichi prese il libro e lo lanciò attraverso la camera.

"Oh no! Adesso ho perso il segno!" disse Goku e fece per alzarsi a recuperare il libro mandato in orbita. Chichi lo afferrò e lo spinse a letto.

"Vai a dormire" ringhiò prima di spegnere la luce.

Bulma diede un’occhiata alle foto che aveva confiscato a Muten. "Non avevo idea che Muten fosse un così buon fotografo" mormorò Bulma. Scosse la testa quando posò gli occhi su una foto, arrossendo violentemente. Bulma aprì il bidone e ci cacciò dentro le foto. Aprì il rubinetto e si sciacquò con l’acqua fredda. "Non sono lesbica" scandì sottovoce.

Bulma si asciugò la faccia e chiuse l’acqua. Accigliato, guardò se stesso. Meglio non dormire in camicia da notte se sei un uomo, a meno di essere un travestito. "Che io non sono" disse Bulma a voce alta. Non voleva dormire in boxer come faceva normalmente Vegeta, non si sarebbe sentito comodo. Sospirando si limitò a togliersi i pantaloni e lasciò la maglia bianca. Non era poi così diverso dall’indossare una camicia da notte.

Bulma gettò i pantaloni in un cesto e uscì dal bagno. Si fermò quando vide Vegeta. Era già addormentata con le coperte fin sopra le spalle, voltandogli la schiena. Bulma deglutì, aveva dimenticato che divideva il letto con la principessa dei saiyan. Tirando un sospiro profondo Bulma cercò di calmarsi. E’ come quando dormiva con Vegeta nello stesso letto tutte le notti, solo che lui adesso era normalmente una lei e lei era normalmente un lui. Cercando di non pensarci Bulma si infilò a letto. Il materasso si mosse con il suo peso, al che Vegeta si stiracchiò e si girò. Bulma guardò il suo viso addormentato e il suo sguardo si spostò più in basso quando notò qualcos’altro. Oh per favore non ditemi che sta- Bulma alzò di scatto le lenzuola per guardarci sotto. Come volevasi dimostrare Vegeta indossava solo un paio di boxer. Bulma lasciò ricadere le coperte e si rigirò volgendo la schiena alla donna mezza nuda nel suo letto. Grandioso, Vegeta come al solito era abitudinario. Avrei dovuto immaginare che non avrebbe cambiato la sua routine.

Non c’è bisogno di dire che Bulma non dormì granché quella notte, specialmente con la sua coda che strusciava contro il corpo caldo dietro di lui. Doveva assolutamente il modo di controllate quella maledetta situazione...e se stesso.

Il drago sorrise allegramente fra sé. Questo era stato molto meglio di una soap opera. Ridacchiò fra sé e sé mentre ripensava alle facce che avevano fatto quando avevano scoperto che i loro desideri si erano avverati. Le loro facce alla vista di Vegeta e Bulma erano state impagabili.

Spegnendo la TV, che aveva usato per godersi lo spettacolo, Shen Long esibì un sorriso dentuto. Altri sei giorni di divertimento finché i desideri fossero svaniti. Che cosa sarebbe successo domani?

Fine del 1° capitolo