To Fall In Love

 

Capitolo 5


-Satoshi…-
Era lì, e sembrava un sogno. Così bello, come in una favola, quando il principe azzurro arriva all’improvviso e ti salva…esattamente uguale. Satoshi era il suo principe azzurro. Tacquero per qualche istante, poi lui si schiarì la voce, era emozionato evidentemente, e disse
-Meiko…prenderai freddo se resti qui sotto la pioggia…torna a casa…- poi, in silenzio, attese trepidante la risposta di lei, perché nei suoi occhi aveva visto una nuova, bellissima luce.
Meiko lo guardò a lungo e poi gli si avvicinò piano, gli attimi sembravano infiniti per entrambi.
-Satoshi io…-
-Scusami…io volevo scusarmi per l’altro giorno ma…mi avevi ferito…eri scappata via così in fretta…sembrava fossi scappata da me e…scusami…- disse lui tutt’in un fiato, interrompendola. La ragazza sorrise teneramente di rimando, poi prese una delle sue mani e se la portò alla guancia.
-Satoshi io volevo dirti che…ci ho pensato e…ho un po’ di paura ma ho capito che ti amo e non posso più sfuggire alla verità…-
Ancora silenzio,solo il rumore dell’acqua che batteva sull’asfalto e sui loro corpi fradici sembrava volerli risvegliare da quell’incanto. Satoshi prese la mano di Meiko e ne baciò il palmo.
-Non sai quanto sono felice di sentirti dire queste cose…-
disse con voce roca, poi l’avvicinò a sé.
-Ti amo- sussurrò, e la baciò piano sulle labbra, sfiorandogliele appena, senza foga.
Ora Meiko era davvero sua, non sarebbe più scappata, l’avrebbe amato.

“Non ci posso credere…mi ha baciata e mi è piaciuto. Cosa mi è preso? Suki lo ama!Lo ama! Si è quasi uccisa per lui e io…io lo bacio…?!?!Però…è così bello…e gentile…io non so davvero come fare. Perché tante volte la vita ci pone davanti a scelte così complicate? Perché devo scegliere fra amicizia e amore?…Io li vorrei entrambi…perché non è possibile? So che Suki non mi parlerà più se io mi metto con Otohiko ma lui mi piace tanto, e sento di potermi innamorare di lui. Dovrei impedirmelo ma…una volta un mio amico mi ha detto che l’amore è non accorgersi di essere innamorati…e se per me fosse così? E se pensandoci scoprissi di amarlo davvero? Io non avevo mai calcolato questa possibilità, nemmeno lontanamente, ma adesso sono costretta a farlo…e mi fa stare male. Suki è partita solo ieri, e io già l’ho tradita? Né posso dare la colpa ad Otohiko…lui non ne sapeva niente e poi non può essere costretto ad amare lei piuttosto che me. E allora perché io devo essere costretta a…rinunciare? Suki capirebbe?Non lo so…non lo so proprio…ma ho paura…qualsiasi cosa io deciderò per me sarà una tragedia…”

Miki andò ad aprire la porta e trovò davanti a sé una Eriko alquanto stravolta.
-Scusa…ma pensavo ci fosse Arimi…- le disse la ragazza, inzuppata, entrando
-Si…ehm adesso è uscita per andare da Ginta ma tornerà prestissimo…piuttosto…che ti è successo? Sei sconvolta!!!Racconta…-
Eriko sorrise, tristemente, e si gettò letteralmente sul divano.
Raccontarlo…magari le avrebbe fatto bene, non era per questo che era venuta da Arimi? E Miki, d’altronde, era una buona amica e avrebbe saputo consigliarla per il meglio…
-Ecco…forse tu…non so se te n’eri accorta…ma a Suki piaceva Otohiko…-
-mhm…si mi era sembrato…o almeno qualcosa del genere…si vedeva da come lo guardava…-
-capirai anche che lei si è quasi uccisa in quel modo per piacergli…-
-questo va oltre la mia comprensione…va bene cercare un po’ di cambiare ma…fino a questo punto…deve amarlo molto…-
Questa frase fu come una pugnalata per Eriko… ‘deve amarlo molto’…anzi moltissimo…sarebbe stato giusto rubarglielo così?
-Beh vedi…- continuò titubante…a questo punto era giusto il solo pensare di andare avanti?
-Otohiko oggi mi ha…b-baciata…-
-COME???-
-Si…all’uscita dall’aereoporto mi ha baciata e mi ha detto che gli piaccio e…ecco…anche lui mi piace…ma…-
-Non sai come comportarti vero?Ti capisco…è una situazione difficile…-
Eriko tacque e abbassò lo sguardo, poiché si sentiva colpevole. La situazione non era solo difficile…era impossibile…Otohiko…Suki…lei…perché era tutto così complicato? Perché si era formato questo triangolo?
Come se potesse leggerle ne pensiero, Miki sorrise e disse
-non torturarti con i perché, è inutile. L’amore è irrazionale, strano, a volte anche crudele. Come in questo caso…tu credi che respingendo Otohiko, anche se ti piace, lui si metterà con Suki? Credimi, capirà il perché del tuo rifiuto e, anche se è un ragazzo intelligente, sarà irrazionalmente portato a raffreddare i suoi rapporti con lei…e poi…se lui ama te e non lei…che colpa ne puoi avere?-
Anche questo era vero…Otohiko le aveva fatto capire che gli piaceva molto…e probabilmente Suki non l’avrebbe nemmeno notata in questo stato…
E poi a lei piaceva…
E Suki era lontana…
Dio mio, che fare?

Caro diario…
che strano…mi sembra così buffi scrivere un diario…ma non so davvero cosa fare qui a Londra!
I giorni passano, grigi, uno dopo l’altro, e mi sento sempre più sola.
I miei vecchi amici mi hanno cercata, ma non mi sono fatta trovare. Non mi andava di vederli, non sarei riuscita a sopportare il disgusto per la mia vita passata che il rivedererli mi avrebbe sicuramente provocato.
Ripenso spesso a Eriko, Miki, tutti i miei amici giapponesi…e perché negarlo? Il mio pensiero è sempre fisso su Otohiko…la sua immagine e stampata nella mia mente, e non vuole andare via…
Lo amo?
E’ amore questo, o una semplice infatuazione? E’ davvero per colpa sua che mi stavo lasciando morire, o solo per un mio desiderio di essere più bella…per una mia scelta?
Questi dubbi mi tormentano…quasi tutte le notti sogno di lui, di quello che fa, di quello che pensa…e mi chiedo se fra i suoi pensieri qualcuno sia rivolto a me…
Ma so che è impossibile, probabilmente lui adesso mi reputa una stupida…e lo sono, lo sono.
I miei mi hanno portata da una psicologa, e mi è quasi venuto da ridere…vuoi vedere che sono pazza?
Bah…a questo punto credo proprio di si…
Mhm…che palle…quasi quasi vado a guardare la tv…

Suki

‘Ho preso la mia decisione…io…io proverò a stare con Otohiko…perché mi piace…’
Dopo un’intera notte passata in bianco a pensare la decisione era presa, ed Eriko si sentiva lievemente alleggerita…
Anche se era lo stesso colpevole nei confronti di Suki, che, lo sapeva, non l’avrebbe mai perdonata come, del resto, avrebbe fatto lei stessa.
Non si sarebbe mai perdonata per quello che stava per fare.
Ma lo avrebbe fatto lo stesso…
-pronto…Otohiko…-
-dimmi-
-vediamoci al parco in centro…-
-…-
-voglio parlar…cioè devo parlarti-
-ok…alle 5?-
-alle 5…-

Uhm…cambio la formula ‘caro diario’…
mi sembra troppo classica e impersonale…e poi è troppo scontata…
Oggi mi sento male…ma non fisicamente. Mi sento stanca, affaticata e triste…e non ne riesco a venire a capo.
Perché?
Qui va tutto relativamente bene, e sto tentando di gettarmi alle spalle l’esperienza della ‘dieta’…ma mi sento triste lo stesso…
Cosa mi starà succedendo?

Suki

Otohiko, a grandi passi, si avvicinò al luogo dell’appuntamento.
Aveva il cuore in gola, era visibilmente emozionato…Eriko gli aveva telefonato, e lui sapeva che quello era il momento ‘della verità’…come avrebbe reagito ad un rifiuto da parte di lei?
Decise che non voleva pensarci, almeno non ora. Forse sarebbe partito, si disse, si, in caso di rifiuto sarebbe stato via per un po’…
Eriko già lo aspettava, giocherellando con delle foglie gialle, cadute dagli alberi che già si andavano spogliando.
Era una visione quasi innaturale…Otohiko si fermò un attimo a guardarla, poi riprese fiato e, per darsi contegno, le si avvinò camminando.
-Ciao- la salutò senza guardarla negli occhi
-oh sei qui…- disse lei lasciando cadere la foglia.

Miki prese la borsa e chiuse la porta dietro le sue spalle, stancamente.
Anche Eriko, che le sembrava perfetta, aveva dunque le sue belle gatte da pelare…
Certo non come le sue…Eriko non aveva un ragazzo fedifrago che l’aveva tradita, aspettava un figlio da un’altra e non la cercava più, nemmeno per lasciarla…

Yuu guardò per l’ennesima volta la foto sul comodino, e santì che cominciava a diventare davvero troppo triste.
Miki era ancora via.
Lui non l’aveva chiamata, credendo che fosse la decisione migliore, ma adesso cominciava a pentirsi. Forse lei aveva creduto, visto il suo silenzio, che…
Scosse il capo, triste, e prese il telefonino. Compose il numero di casa di Arimi poiché sapeva che Miki, una volta visto il suo numero sul display, non avrebbe mai risposto.
Tu…
Magari mi risponderà lei…
Tuuu…
Cosa le dirò allora…ho paura che…le chiuderò il telefono in faccia…
Tuuuuu…
Mi manca il coraggio e…
Tuuuuuuu…
Non c’è nessuno…non c’è NESSUNO…
Yuu riappese e guardò per qualche istante nel vuoto. Forse Miki c’era, forse non voleva rispondere al telefono…in tutti questi forse c’era una sola certezza: lei stava male.
Decise pertanto che, una volta risolta quella questione le avrebbe parlato, anche a costo di legarla alla sedia per farsi ascoltare.
E, viste le premesse, di sicuro ce n’era biogno…

Oggi sono uscita con ‘loro’…questo magone che mi porto avanti da stamattina non mi ha lasciato tregua e mi ha costretta a cercare svago altrove. Non è stato però così malaccio come pensavo…sono stati tutti gentili, anche se non erano a conoscenza del mio problema, e mi hanno trattata benissimo.
Ho rivisto Sophie, Jack, Andrè…tutti.
Jack però mi è sembrato strano, era distratto, cercava di restare solo con me e mi offriva sempre il braccio.
Credevo fosse solo gentilezza ma…alla fine della giornata, dopo avermi riaccompagnata a casa, mi ha baciata.
E’ stato un bacio lieve, dolce, che mi ha fatto scoprire i suoi sentimenti. Dopo mi ha guardata, era impacciato, mi ha detto che mi avrebbe chiamata pià tardi e l’ha fatto…
Che ridere…io gli piaccio! Non che lui mi sia indifferente, e non è nemmeno per lui in se per se che rido.
Rido perché mi sembra di non essere nella vecchia Londra che conoscevo! Qui sembra un posto diverso…o forse io sono diversa!
La mamma ha detto che ho riaquistato colore, ma non chili. Bene! Anche io stessa, guardandomi allo specchio, mi vedo cambiata in meglio. E’ un cambiamento lieve, ma pur sempre un cambiamento.
Adesso però non so cosa fare con Jack…e ancora mi chiedo cosa fosse quella tristezza che mi stringeva il cuore stamattina…quasi quasi chiamo Eriko…

Suki

Eriko taceva, Otohiko anche.
-cosa…dovevi dirmi- esordì lui arrossendo, mentre accanto loro, qualche oanchina più in là, un’anziana donna li osservava divertita.
-io…io…volevo dirti che…mi piaci…ma-
-Eriko…-
-aspetta…ma ho paura di stare con te, per ragioni che…che…sono mie personali. Tuttavia credo che sia giusto per me, adesso seguire il mio cuore. Voglio provarci, Otohiko…tu ci stai?-
-non sai quanto mi rendano felice le tue parole, Eriko…-
Detto questo Otohiko l’attirò a se e l’abbracciò forte. La ragazza provò una felicità enorme, un senso di protezione, un sentimento troppo dolce per essere amicizia.
Poi Otohiko la baciò ancora, ma questa volta lei rispose al suo bacio, e gli circondò le spalle con le braccia per averlo più vicino…

Miki camminava per la strada, cercando di non pensare.
‘Basta stupida’ continuava a ripetersi ‘lui non ti ama e non è il caso di struggersi così…’
Chissà perché però la vecchia stupida Miki si sentiva morire ugualmente.
‘Io…avrei dovuto tenerlo legato a me…forse sono stata troppo fredda e lui ha cercato altrove quello che io non gli ho dato ma…non capisco…è stato lui a voler aspettare! Forse…forse non era sicuro di amarmi e non voleva illudermi…sapeva che quel gesto per me…è importantissimo…
E’ una cosa che mi fa una rabbia…vuol forse dire che non mi ha ma amata davvero? Che stava con me perché non trovava di meglio?’
Maledizione, quesi pensieri non facevano altro che farle ancora più male.
Si trovava davanti alla gelateria dove aveva lavorato, e le vennero in mente tutte le avventure, le pene, i dolori che lei aveva passato per Yuu…le venne in mente il suo fidanzamento con Key, le venne in mente quella notte, quando Yuu le aveva detto di amare solo lei.
Ripensò a quando credeano di essere fratelli, al dolore che aveva seguito la loro separazione.
Si chiese se quasti sentimenti, in realtà, non li avesse provati solo lei.

-Meiko…avrei una proposta da farti- le disse Satoshi, abbracciandola.
-Dimmi…- sussurrò lei, pi lo baciò piano, lui sorrise.
-avevo pensato che forse…sarebbe meglio darci un taglio…-
-DARCI UN TAGLIO?…che vuoi dire?-
-con questo posto…almeno per un po’…tu riusciresti a dimenticare per sempre quel tuo professoruncolo…-
-…oh non essere cattivo su…-
-e io anche…partiamo Meiko! Andiamo via! Lontano! A Parigi, Roma, Berlino…dove vuoi tu, purchè sia lontano da qui…-
Meiko tacque. Cosa voleva dire quell’invito? Un viaggio…loro due da soli? L’idea la allettava, al contempo però ne aveva paura.
Un viaggio da soli era pur sempre una cosa grossa…sarebbero andati a dormire insieme, si sarebbero svegliati insieme, lui l’avrebbe vista la mattina, cioè nel momento massimo della sua orripilanza…
Tuttavia queste le sembravano piccole cose…anche lei sentiva il bisogno di staccare la spina, ora più che mai, per ricominciare da zero, con Satoshi…
-Si…ci sto…- sussurrò
-bene mia cara…però…ci vorrà qualche mese per organizzare bene il tutto…-
-tutt il tempo che serve…se dopo starò sola con te-
Satoshi sorrise, questo non era mai accaduto nemmeno nel più bello dei suoi sogni.
Invece era la realtà…

-credi che sarà bello come me?- chiese Yui a Yuu, prendendolo per il braccio.
Lui sorrise quando la vide poggiare una mano sul ventre e guardarlo con dolcezza…di certo quella creaturina, anzi quelle creaturine non avrebbe potuto avere madre migliore…
Invece il padre…
‘chissà come sarebbe un figlio mio e di Miki’ pensò, ma il dolore per la perdita di lei lo trafisse dolorosamente prima di poter immaginare o pensare altro.
-Miki…- sussurrò a fil di labbra, poi sospirò.
Yui lo guardò un attimo, poi sorrise e gli cinse le spalle con le braccia.
-non preoccuparti…vedrai che si risolverà tutto…- disse, e gli diede un bacione sulla guancia.
Un gemito li sorprese, e si voltarono.
Miki era davanti a loro, con gli occhi sgranati e le guance paonazze.
Non disse nulla, solo riabbassò gli occhi che cominciavano a diventare lucidi, singhiozzò e si voltò, facendo per andarsene.
Yuu le afferrò con decisione il braccio, bloccandola.
-Basta con questa commedia Miki, è ora che ti spieghi tutto…- disse guardandola negli occhi.






CONTINUA...