CAPITOLO SEDICESIMO
Bryan Stormbringer



Gourry e Lina avevano percorso circa metà strada per Zefeel.
La ragazza lanciò una languida occhiata indietro, sulla collina opposta, vide la locanda che si erano lasciati alle spalle, il suo tetto rosso, i suoi mattoni e la sua porta di legno pesante, con un po’ di immaginazione poteva riuscire a vedere le tendine rosse anch’esse delle finestre.
Principalmente ricordò il meraviglioso cinghiale che aveva potuto gustare in quel luogo idilliaco, quando Gourry si accorse dello sguardo della ragazza le mise una mano sulla spalla per consolarla della perdita, era stata una dura decisione decidere di continuare il viaggio lasciando le prelibatezze di quel luogo immerso nel verde e nelle montagne. Gourry fece schioccare la lingua nel palato cercando di percepire nuovamente l’inconfondibile aroma della grappa di pino mugo fatta in casa, ma con un sospiro si abbandonò alla triste idea di non rivedere più il paffuto viso del locandiere.
Lina si accostò un po’ a Gourry cercando il conforto di un corpo caldo, e portò una mano sulla mano del guerriero stringendola leggermente. Riportò gli occhi sulle pietre smussate del sentiero che scorrevano sotto i suoi piedi, come a sottolineare che ogni passo in più era un passo più lontano da quella locanda, la locanda del Cinghiale Bianco.
Poi, come la brusca fine di un sogno, tornò alla realtà, i suoi occhi ora ridotti ad un puntino guardarono la mano guantata di Gourry indugiare sulla sua spalla destra, una vena pulsante comparve sulla sua tempia, la sua prima reazione fu di scostarsi dal guerriero e di ritrarre la mano, poi come un sibilo dalle profondità della terra parlò:
- Gourry…
Il guerriero fece a malapena in tempo a togliere la mano prima di ricevere una manata dal basso verso l’alto, diretta al mento, di potenza inaudita.
- Uoooorgh! - Furono le parole spiccicate dal guerriero prima di precipitare qualche metro più in la su un sasso …non smussato.
La maga aumentò l’andatura cominciando a camminare come un orso ubriaco * la camminata da Lina incavolata con gomiti paralleli alle spalle, pugni serrati e avambracci paralleli alla vita. Respiro affannato, e passi portati avanti uno alla volta in maniera scoordinata.*
* Gourry * Grazie della spiegazione…*
* Scrittore * Non c’è di che…*
Gourry si toccò la spalla ferita e con una smorfia di dolore raggiunse Lina che già l’aveva distanziato.
- Questa volta non vi sarà facile fuggire da noi!
Lina scosse sconsolata la testa sentendo la voce di Duriel.
- Già! L’inganno non è che una delle nostre carte! - Proruppe la voce bassa di Wedo.
- E ve ne vantate pure?! Scorretti! - Accusò Lina senza fiato per parlare di fila senza respirare.
- Avanti calmati Lina…- tentò di tranquillizarla Gourry mentre una sfera d’energia scintillava nella mano destra della maga.
- Ora lo polverizzo! Fireball! - Urlò inviperita, poi la sfera partì dalla sua mano andando ad infrangersi contro uno scudo alzato precedentemente dal mago.
Gourry estrasse la spada mentre Lina si dirigeva ringhiando verso i due, le prime cinque frecce di fuoco vennero dissolte dal Lajtang parlante Duriel, ma Deneb non degnò di uno sguardo Lina e si diresse verso il suo diretto avversario. Wedo invece attese immobile che Lina scatenasse la sua furia distruttrice.
Quando Lina scagliò una Fireball alla massima potenza l’immagine di Wedo si dissolse non lasciando traccia.
- Maledizione! Un’altra illusione! - Esclamò Lina colta di sorpresa, si girò di scatto e alle spalle vide un altro Wedo sostare immobile dietro di lei;
Pronunciò a perdifiato l’evocazione dell’incantesimo e scagliò una lancia di ghiaccio, ma non verso lo Wedo che aveva davanti ma contro un altro che aveva avvistato sulla destra con la coda dell’occhio, sicura che l’inganno fosse stato svelato. Tuttavia il bersaglio si dissolse, Lina portò nuovamente lo sguardo sullo Wedo che aveva creduto una illusione e questo gli sorrise, la maga fece appena in tempo a vedere la mano di lui puntata sul cuore di lei, e a leggere le labbra delle ultime parole che probabilmente sentiva pronunciare.
Un piccolo strale infuocato si generò nella mano di Wedo istantaneamente, Lina tentò si scartare di lato ma era troppo lenta per evitare quell’attacco ravvicinato di sorpresa, lo strale partì, lei chiuse gli occhi attendendo la morte.
* MA NO! COM’ E’ POSSIBILE CHE IO PERDA CONTRO UN INETTO ELFO DEL CIELO? MALEDIZIONEEEEE L.o.N. QUESTA ME LA PAGHIII!* furono i suoi ultimi pensieri confusi.
Ma la freccia non giunse mai a destinazione.
La prima reazione di Lina fu di portare un montante alla mascella di Wedo che volò a terra stordito.
Poi sentì Duriel urlare qualche frase incomprensibile nella lingua elfica.
Quando riuscì a tornare alla realtà vide la lama di Gourry illuminata di una luce rossastra, emanava lievi onde di energia magica, la Blast Sword aveva inaspettatamente assorbito l’incantesimo.
- Evvai Gourry! - Gridò Lina entusiasta, mentre si avventava su Wedo a terra non trovando altro che terra. - Tsk! Mi è sfuggito nuovamente!
Gourry incrociò di nuovo la lama con Deneb e attaccò con vigore rinnovato, finché non venne interrotto da una voce più simile al brontolio di un monte.
- Non osate ancor muover battaglia! - Proruppe la voce con un tono basso e incredibilmente determinato.
Gli sguardi di tutti corsero alla fonte della voce, su di una rupe che si stagliava dalla roccia di una collina, un uomo in armatura pesante aveva tuonato, il mantello grigio svolazzava libero nel vento ed un fulmine squarciò dietro di lui il cielo.
Con un balzo scese dalla rupe al sentiero facendo tremare la terra nell’arrivo. Si issò in tutti i suoi due metri abbondanti, indossava una armatura completa di piastre di metallo temprato col fuoco di mille notti, meravigliosi riflessi metallizzati accompagnavano il guerriero ad ogni suo movimento, sul torace era impresso uno stemma, probabilmente della sua casata con un fulmine su di uno scudo.
- Il mio nome è Bryan Stormbringer! Cavaliere del radioso ordine della tempesta del regno di Zeeferia. - Si presentò il tizio, - non osate oltre muover violenza contro codesta donzella ch’io impedirò col ferro qualunque aggressione!- Imperò alludendo a Lina che se l’era passata veramente brutta. Il suo modo di parlare ricordava quello dei cavalieri di una volta, il suo volto era fiero e imperturbabile, due lunghi baffi arruffati gli incorniciavano la bocca dura e le mascelle volitive. I suoi capelli scuri, corti fino alle spalle ricadevano in due lunghi ciuffi davanti al volto, i suoi occhi verdi davano l’idea di un uomo vissuto, un veterano.
Così dicendo portò un braccio muscoloso sulla spalla sinistra dove impugnò l’elsa di una spada che aveva appesa dietro la schiena, una volta serrate le nocche coperte da protezioni di acciaio, sul cuoio dell’elsa, tirò a se il braccio, facendo descrivere alla spada un arco luminoso, era una spropositata spada a due mani, dalle dimensioni incredibili, si poteva affermare che fosse una lastra di ferro più che una spada per quanto fosse larga e poco maneggevole. Ma il gigante chiamato Bryan Stormbringer non sembrava accusare quel peso enorme.
- Tsk! Deneb! Ritirata! - Urlò Wedo prima di perdersi all’orizzonte seguita da una nuvoletta di polvere sollevata dalla corsa. La ragazza non se lo fece dire due volte, si disimpegnò dal duello con un affondo dopodiché se la diede a gambe levate salutando Gourry lanciandogli un bacio a distanza.
* gocciolone*
Bryan Stormbringer mosse qualche lungo e deciso passo verso Lina, che sobbalzò leggermente vedendo quella montagna di ferraglia avvicinarglisi.
- Perdoni i miei modi mia dama, ma spesso accadono di questi eventi nella mia terra che anch’io trovo difficoltà nel mantener ragione.
* E questo chi diavolo è? Parla come mio nonno quando era ubriaco…* Si disse Gourry mentre si avvicinava a Lina con la spada ancora sguainata.
Bryan Stormbringer sollevò la spada e la ripose nel fodero che gli pendeva dietro le spalle, la sua potente voce baritonale continuò a brontolare all’indirizzo dei due aggressori.
- Ordunque seguitemi alla città più vicina ch’ivi possiate riposare e rifocillare dopo tal tenzone.
Lina senza dire una parola fu solo capace di incrociare lo sguardo di Gourry che rinfoderò la spada e seguì il tizio con poco entusiasmo.






CONTINUA...