LA FAMIGLIA NOGAMI IN
PERICOLO?
Capitolo primo
… quando Ryo manca, Kaori
impara a…
Il trillo del telefono distoglie Saeko
dalle sue meditazioni:
“Pronto? Sono il detective Nogami!”
“Ciao Saeko, sono Kaori. Dovrei chiederti un favore.
Hai tempo per ascoltarmi?”
Saeko guarda quel noioso rapporto che stava per compilare.
Una giornata che si preannunciava monotona è divenuta
improvvisamente interessante.
“Sì Kaori, dimmi.”
“Possiamo incontrarci al cat’s eye?”
“Tra quanto?”
“Quando sei disponibile, il prima possibile.”
“Tra mezz’ora?”
“OK, ci vediamo là!”
Chissà quale favore vorrà chiedermi? – pensa
distrattamente Saeko mentre è in procinto di uscire.
Mezz’ora dopo al cat’s eye…
“Ciao Kaori, dimmi che favore vuoi che ti faccia?”
“Vorrei che mi allenassi!”
“Come allenarti?”
“Ecco, non posso dire di essere un buon cecchino, al
massimo passabile, così vorrei chiederti se mi puoi
insegnare a lanciare i coltelli. Insomma per potermi
difendere meglio in caso di necessità.”
“Capisco! Ryo ne sa qualcosa?”
“No, anzi! Ieri è partito per un lavoro. Mi ha
detto che deve fare un favore ad un amico e che sarebbe
stato via per almeno tre settimane.”
“Perché?”
“Come perché?”
“Perché questa tua decisione di imparare al
lanciare i coltelli?”
“Ecco… vorrei sapermi difendere più di quello
che so fare. Ho ripensato alle parole di Bloody Mary sul
fatto che io dovrei saper difendere il mio partner e un
sacco di altre cose, così mi è venuta l’idea! E
poi sono stufa di essere quella che è perennemente
rapita da chiunque, anche al posto dei clienti! Questa
situazione è arrivata al limite!”
“Va bene, ti aiuterò, ma non pensare che sia facile
e soprattutto breve. Io ti insegnerò i fondamentali, ma
tu dovrai esercitarti giorno e notte se vorrai ottenere
dei risultati soddisfacenti. “
“Si, farò come dici tu!”
“Io sarò la tua insegnante fino al ritorno di Ryo e
tu dovrai convincerlo ad eliminare almeno due bottarelle!”
“Contaci pure. Se potessi le eliminerei tutte! Ma tu
sei sicura di volerle eliminare?”
“Ma che dici?”
“Ecco… insomma… pensavo che un giorno
… lo avreste fatto! Sempre che non sia già successo!“
"Ma che vai a pensare? Allora d’accordo! Vieni
oggi alle tre al comando di polizia, con gonna e tacchi a
spillo.”
“Ma sono necessari?”
“Naturalmente!”
“OK, ci vediamo là!”
Qualche ora dopo…
Kaori è nervosa: - “Mettersi gonna e tacchi a
spillo per imparare a lanciare dei coltelli? MAH?”
“Sono le 14.45! Porca miseria, sempre in ritardo! E’
tutta colpa di questi dannati tacchi a spillo!”
Sale sulla mini di Ryo e si dirige velocemente verso il
luogo d’incontro con Saeko.
La trova fuori della stazione di polizia.
“Ben arrivata Kaori, sei ancora decisa a fare ciò
che mi hai chiesto?”
“Si, molto decisa.”
“Bene. Allora andiamo.”
Due
settimane dopo, troviamo la nostra sweeper preferita e la
poliziotta più amata dal pubblico maschile, intente in
un duro allenamento: lanciare sei coltelli in sequenza.
“Avanti Kaori, rilassati. Lanciare un coltello è la
stessa cosa di lanciare delle freccette. Basta avere man
ferma e mira, sono cose che hai entrambe, ma adesso
sembra che ti sfuggano tutte e due!”
“Ma Saeko, non è facile come dici tu!”
“E’ più facile di come dico io. Pensa che si
tratti di Ryo che sta inseguendo una donna e con il
martello non ci arrivi, per bloccarlo hai solo sei
coltelli.”
I sei coltelli lanciati da Kaori raggiungono uno dopo l’altro
il centro.
“Bingo! Brava Kaori. E’ molto facile no?”
“Non credevo di farcela!”
“Devono diventare una parte di te, come per il
martello che usi solitamente con Ryo, devono essere
sempre raggiungibili e soprattutto l’uso deve
divenire istintivo esercitati ancora.”
“Capito! Posso chiederti una cosa?”
“Si, naturalmente!”
“Mi fai mettere le gonne così che i coltelli siano
sempre raggiungibili?”
“Sì e no!”
“???”
“Non si tratta solo di raggiungibilità, ma di
portamento: anche se fai la sweeper devi mantenere una
certa femminilità. Capito?”
“Si, credo aver capito: il mio modo di camminare si
uniformerà a ciò che devo fare, così sembrerò meno un
maschiaccio.”
“Più o meno. Ora, di nuovo!”
E Kaori riprende a lanciare i coltelli con rinnovato
ardore.
Sono già trascorse le tre settimane e di Ryo, Kaori non
ha praticamente avuto notizie, escludendo una nota
trovata sulla lavagna di Shinjuku e naturalmente le
notizie avute da Umibozu.
Kaori è inquieta, l’allenamento con Saeko è stato
duro, ma fruttuoso.
“Chissà se tornerà presto? Mi manca molto il mio
depravato…” – sta pensando Kaori con un
misto di affetto, tenerezza e nostalgia.
Kaori s’appressa ad uscire da casa.
Il vento le sferza il viso e le gambe, in quelle tre
settimane passate con Saeko hanno fatto, per Kaori,
divenire un’abitudine indossare gonne e tacchi a
spillo.
“E’ una giornata più fredda del solito per
questo novembre.” – pensa la nostra eroina, ma
in realtà non sa se ciò è dovuto realmente alla
temperatura o al suo stato d’animo.
Cammina rapida per la strada, non nota nulla, vuole solo
arrivare alla lavagna, vuole vedere se gli aveva lasciato
un cenno di vita.
Una porche rossa la accosta.
Istintivamente Kaori è già in guardia, assorta sì, ma
non nell’altro mondo.
Quando si accorge che si tratta di Saeko, finge di non
notarla e si mescola alla folla vociante e frettolosa di
un comune venerdì pomeriggio.
“Ma che vorrà ancora? “ - Si chiede
mentalmente. - “Quando lei appare ci sono in vista
guai.”
Finalmente arriva davanti alla lavagna
Ma non c’è nulla, né un incarico né un messaggio.
“Che farò ora? Non ho sue notizie da tre settimane.
Che gli sarà successo?”
Sono passate solo nove settimane da quando Ryo si era
dichiarato, (vedi city hunter n°39) ricorda ancora le
parole: “Voglio sopravvivere per la persona che amo
e allo stesso tempo la voglio proteggere.”
Le si era riempito il cuore di gioia, in più Ryo aveva
trovato impigliato nel suo abito un ramoscello di pan di
cuculo del bouquet di Miki e tutto le era sembrato
perfetto. Così era stato, ma solo per qualche giorno,
poi era ritornato ad essere il solito Ryo in arrapamento
continuo per le donne (solo per le altre donne!). Solo
quando l’aveva salutata prima di partire per il
nuovo incarico le era sembrato il suo Ryo.
“Si è già stufato di me? Il mio ego non è ancora
così forte per sentirmi certa che riuscirò a tenermi
stretto Ryo.”
Un braccio le cinge la vita.
Kaori scatta veloce, veloce come una trappola per topi!
Un corpo umano con tanto di vestiti è prima scagliato in
aria e poi sbattuto al suolo.
“Ehi, con chi credi avere a che fare?”
“Con la socia migliore del mondo!”
“Ryo?!!?!! Mi spiace, ma ti pensavo un ladro o un
maniaco!!! Fatto male?”
“Qualche costola incrinata, una clavicola sub-lussata,
ma niente di più!”
“Mi spiace, non mi sono accorta di te finché non mi
hai toccata e in quel momento ero soprappensiero, così
ti ho scaraventato al suolo!!”
“Hai fatto bene, Così ti voglio, reattiva al
massimo!! Ora dammi una mano che si torna a casa!”
Lui si rialza, facendo perno sui piedi di Kaori, tra l’indifferenza
generale dei passanti.
Ryo fa scorrere un suo braccio attorno alla vita di
Kaori, la quale si abbandona sulla sua spalla.
Passi, Ryo raccoglie la sua sacca e si avviano verso casa.
“Cosa hai fatto in queste tre settimane?”
– Kaori chiede a Ryo, mentre lo stesso sistema le
sue cose nel suo armadio.
“Ho pedinato un uomo: ”
“Un uomo?”
“Sì un uomo! Mi è stato chiesto di pedinarlo e di
riferire tutti i suoi movimenti per tre settimane o
comunque fino a quando avessi ricevuto un nuovo ordine.”
“Tutto qui?”
“Già tutto qui, ma era veramente difficile da
seguire. Il primo giorno mi ha seminato come un
principiante. Ho dovuto dare a fondo tutta la mia
inventiva in travestimenti per stargli alle calcagna!!”
Attimo di silenzio. Kaori stava per uscire dalla sua
stanza, quando Ryo la trattiene.
“Non andartene” – gli mormora - “Scusami
se non sono venuto a scrivere alla lavagna venerdì
scorso, ma dovevo seguirlo ovunque, non potevo fare la
figura del novellino un’altra volta.”
Le bacia il lobo dell’orecchio, con le labbra
scivola sul suo zigomo.
Gli sussurra: - “ Perdonato?”
“Si, perdonato.”
“Perdonato sul serio?” – le bisbiglia.
“Si, …credo.”
Le mani di lui la fanno voltare.
“Come credo?”
Le sue labbra mendicano un bacio, no, implorano almeno un
bacio.
Per tre settimane ha dovuto farne a meno.
Non ha avuto il bacio del buon giorno, della buona notte,
del ritorno a casa, della colazione, del tramonto, del
ritardo, ogni momento è quello giusto per scambiarsi una
bacio per esprimere l’amore che si prova per il
partner, e loro, loro sapevano creare l’occasione (magari
con molta parsimonia, ma sapevano crearlo anche loro).
Entrambi
vogliono il bacio del tempo perduto, ma come fare per
renderlo indimenticabile?
Vogliono che la gioia provata nel ritrovarsi sia…
sia…
Si baciano… per gli attimi in cui sono stati
lontani, per quelli in cui staranno lontano.
“Ti perdono.” – bisbiglia Kaori.
"Sicura?"
"… forse?"
"Come forse?"
La bacia con più impeto e lei risponde con lo stessa
passione.
"Si perdonato!"
Kaori sta per lasciarsi andare.
Dentro la testa di Ryo inizia a suonare una sirena, come
quelle antinebbia, che dice: “Pericolo –
pericolo, allontanarsi.”
Ryo facendo violenza su se stesso si stacca da Kaori e le
chiede:
“E tu che hai fatto in questi giorni?”
“Niente di particolare, sono uscita qualche volta
con Kazue e con Saeko.”
“…? Da quando in qua c’è tutta questa
amicizia con Saeko?”
“Le ho chiesto un favore, in cambio mi ha chiesto l’annullamento
di alcuni suoi debiti con te!” - risponde
maliziosamente Kaori.
“Tu … non avrei accettato… vero?”
“Tanto sapevo che non te li avrebbe mai concessi,
per cui devi eliminare almeno 2 “bottarelle”.
Non ho sbagliato vero?”
Gli chiede con aria innocente.
“No… no…” – dice un tentennante
Ryo – “Accidenti alle donne… come farò
ora a ricattare Saeko?” – pensa Ryo.
“A proposito, che favore le hai chiesto?”
“Nulla di particolare… mi ha addestrato al
lancio dei coltelli.”
“… nulla di particolare eh…? Ma per quale
motivo?”
“Volevo essere all’altezza di essere la tua
socia al 50%.”
“Capisco, ma non era necessario.”
(Come la metti ora Ryo? Non devi più solo stare attento
ai martelli e simili, ma ora anche ai coltelli.)
"Io ritengo di sì!"
Qualche
ora dopo… li ritroviamo accoccolati sul divano
raccontandosi quello che era accaduto in quei giorni. Ryo
non perde occasione per stuzzicare Kaori circa le
intenzioni che l’hanno portata ad imparare il lancio
dei coltelli.
“Insomma” – sbotta Kaori – “Sono
stufa di fare quella rapita o la donzella in pericolo…
voglio essere in grado di potermi difendere… e se
necessario… di difenderti.” – aggiunge
Kaori con timidezza.
“E’ veramente bello ciò che hai detto! Anche
se però non avresti dovuto accettare una simile
richiesta di pagamento… io ancora ci speravo…”
Un mega martellone in acciaio si materializza in mano a
Kaori, facendolo diventare un formaggino spalmato al
suolo.
“Che dicevi Ryo???”
“Ma mia piccola hime, sai che scherzavo…”
(“Hime” significa principessa o comunque un
termine vezzeggiativo che è usato per chiamare le
bambine.)
“… mia piccola hime…” – pensa
eccitata Kaori – “E’ la prima volta che mi
chiama così… è una sensazione favolosa.”
– risponde agguerrita - “Io te lo auguro…”
“Lo sai anche tu che non me li avrebbe mai concessi,
era un modo come un altro per tenere i conti.”
“A proposito di Saeko! Oggi, mentre venivo alla
stazione, mi sono accorta che mi seguiva. Non so, forse
mi voleva parlare, ma se anche fosse stato così non ero
dell’umore adatto, così mi sono mescolata alla
folla. Se ne sarà accorta che la l’ho evitata di
proposito?”
“Probabile, ma se voleva qualcosa, si farà viva lei.”
GLING GLON, GLING GLON
(Come di solito si dice in queste circostanze: si parla
del diavolo e spuntano le corna!!)
“Ma chi potrebbe essere a quest’ora?”
“Io punterei su qualcuno che è in cerca che gli
siano fatti un paio di favori!!”
“Già, anch’io!”
“Dai apri Kaori! Vediamo se conosciamo bene qualcuno!”
Kaori apre la porta e si delinea la figura di Saeko, sexy
come sempre.
(Pensiero di Kaori: “Sarò mai anch’io così
seducente? Ryo non mi guarderà mai come guarda lei?”)
“Ben venuta, che ti porta da noi?”
“Salve ragazzi, non sapevo che fossi già tornato
Ryo. Come è andato quest’ultimo incarico?”
“Interessante dal punto di vista professionale, ma
noioso da un punto di vista più concreto.”
“Immagino cosa intendi per concretezza!”
“Vuoi che ti vada a preparare qualcosa di caldo
Saeko?”
“Perché no? Grazie Kaori.”
Kaori si dirige in cucina.
(Strano direte voi, niente appostamenti per assestare la
punizione divina a Ryo? Ebbene per stavolta niente!)
Saeko si accorge della cosa, non li ha mai lasciati soli
prima d’ora. Ryo sembra non accorgersi di nulla.
“Dimmi Saeko, che vuoi?”
“Ho bisogno di una guardia del corpo.”
“Per chi stavolta?”
“Per me!”
“Per te? Non pensavo avessi bisogno di una guardia
del corpo!”
“Ho bisogno che qualcuno mi copra le spalle, non mi
posso fidare di nessun altro.”
“Alla centrale non possono affidarti un compagno!”
“No, è della centrale che non mi posso fidare.”
“Come mai?”
“Da delle indagini che sto svolgendo ho scoperto
della corruzione ad alti livelli della polizia. Un
informatore, mi ha detto che sembra che mio padre ne sia
l’organizzatore. Io non ci credo, ma non posso farmi
affiancare da dei colleghi, potrebbero dire che parteggio
per mio padre. Inoltre ho già avuto due attentati
espliciti alla mia vita.”
“Dunque vuoi che ti copra le spalle mentre indaghi,
giusto?”
“Giusto per questa parte, ma ho bisogno di Kaori.”
“Perché di Kaori?”
“Perché ho bisogno di una copertura. Deve sembrare
un allieva poliziotto in istruzione, così, quando saremo
insieme, io mi dedicherò alle indagini. Ti va?”
“Devo parlarne con la mia socia. Inoltre tu mi devi
ancora diversi mokorri, nonostante tu abbia fatto un
patto con la mia socia per eliminarne qualcuno. Quanti me
ne concederai sta volta?”
Ryo si prepara alla martellata che però non arriva.
“??? Chissà come mai non è arrivato nulla?”
– si chiede Ryo.
Kaori è in cucina, il martello è già nella sua mano
anche se stranamente cerca di trattenersi, infatti,
cercava di seguire i consigli che gli aveva dato Kazue
qualche giorno prima:
“Fingi, che la cosa non ti interessi, che non ti
riguardi e soprattutto dagli fiducia. Secondo il mio
parere, si eccita di più con il senso del proibito, così,
se nulla gli è proibito in quel senso, non ci troverà
più gusto.”
“Sarà, ma a me sembra di lasciargli campo libero.”
“Prova per 10 giorni, trattieniti il più possibile,
se non funziona torna ai vecchi metodi.”
“Ci proverò.”
Torniamo a oggi:
“Respira Kaori, a pieni polmoni, pensa ad altro,
pensa a come puoi smaltire questa adrenalina.”
Anche per questo Kazue gli aveva dato dei suggerimenti.
“Cerca di aumentare l’intimità con lui…
cerca di aumentare l’intensità dei momenti che
passi con lui.”
“In che senso?”
“Ecco, diciamo di raggiungere la massima intimità,
non so se mi spiego?”
“Non capisco?… “ – La luce di
comprensione si fa strada negli occhi di Kaori la quale,
diventa viola. – “… ma non siamo neanche
lontanamente a questo punto. Fa fatica a baciarmi e
certamente non lo ha mai fatto pubblicamente. Inoltre,
non so se io… hai capito?”
“Ho capito, ma se avrai rapporti un po’ più
intimi con Ryo, scaricherai la tensione della gelosia e
Ryo si dimenticherà delle altre donne…è così che
faccio con Mik.” – arrossendo pure lei.
In soggiorno continua la contrattazione tra i due.
“Dunque Saeko, dicevamo, con cosa conti di pagarmi
se attueremo il tuo piano?”- mentre una mano scivola
sotto la gonna di Saeko.
Ancora una volta aspetta la martellata, ma non arriva
nulla.
Saeko gli torce la mano, lacrimoni scendono dagli occhi
di Ryo.
“Di questo credo che ne parlerò con Kaori. A
proposito che le è successo?”
“Che intendi dire?”
“Non sei ancora diventato una sottiletta e c’erano
almeno tre buoni motivi perché ti facesse diventare tale!”
“Io credo di doverlo chiedere a te, in questi giorni
è stata troppo con te.”
“Assolutamente! Per farla lavorare meglio le dicevo
di immaginarti mentre correvi dietro alle altre donne.
Avresti dovuto vedere che lanci in sequenza! Erano
fantastici quasi quanto i miei!”
“ Brava, istigala anche! Ma? Forse allora era
soprappensiero!”
“Sarà, ma la cosa credo che dovrebbe preoccuparti.”
“Vedremo!”
Nel
frattempo Kaori applica tutte le tecniche di yoga che
conosce per cercare di rimanere calma. Ripensa sempre al
colloquio avuto con Kazue:
“Se l’intimità non ti riesce proprio, prova
con sport violenti, magari con Kik boxing, oltre tutto,
ora va di moda!”
“Ho deciso, domani m’iscriverò in una palestra!!!”
– Si dice Kaori mentre inspira a pieni polmoni.
Siamo di nuovo in soggiorno.
“A proposito, come va la tua relazione con Kaori?”
“Quale relazione?”
“Come quale? Umibozu mi ha raccontato non pochi
episodi interessanti!”
“Umibozu dovrebbe farsi un po più spesso gli
affaracci suoi soprattutto ora che ha famiglia. E pensare
che splendida donna gli è capitata! Non potrò mai più
avvicinarmi a lei ora!”
(Non pensate che sia anche per questo che Umibozu abbia
fatto quel grande passo?)
“Sarà, ma tu non mi convinci per niente. “
“Ecco ragazzi, tè e biscotti appena sfornati.
Scusate se ciò messo tanto, ma mancava ancora qualche
minuto.”
“Uhm… Kaori che cuoca che sei, sono favolosi!”
“Grazie Saeko sono felice che qualcuno li apprezzi!”
“Come se io non li apprezzassi mai?!!” –
Ryo sottovoce.
Occhiataccia inceneritrice di Kaori. - “Puoi
informare anche me Saeko del caso?”
“Naturalmente, ho anche una parte molto importante
per te!”
Dopo essere stata informata Kaori esclama: ”M’interessa!
Quando si comincia?”
CONTINUA...
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