LIFE GO ON

5 - A concert not so boring

In una grande sala oscura, il suono di archi e violini riecheggiava nel vuoto. Sul palco stava un ragazzo col violino in mano. Il viso piuttosto teso. Poi finalmente, facendo rapidamente guizzare l'archetto sulle corde del suo strumento, concluse la sua esecuzione e si andò ad inchinare davanti alla platea che lo applaudì in massa.

"Bella questa esecuzione, vero?" disse una donna elegantemente vestita rivolgendosi ad un ragazzo più giovane che le era seduto di fianco.

"Sì, mamma," rispose annoiato Satoshi Miwa, e si mise una mano davanti alla bocca per coprire lo sbadiglio che stava facendo in quel momento.

"Oh, insomma, potresti mostrare più entusiasmo! Se proprio non ti interessa la musica potresti almeno interessarti alla figlia dell'amico di tuo padre, no? E' proprio una bella signorina!" lo rimproverò la madre sottovoce, affinchè la ragazza in questione, seduta all'altro fianco di Satoshi, non la sentisse.

"Non pretendere troppo! Sei stata tu a trascinarmi qui e-"

"SSSHHHHHHH!" fecero gli spettatori seduti di fianco a loro: evidentemente Satoshi aveva alzato la voce senza accorgersene.

"Basta lamentarsi! Sta ricominciando!" lo zittì la madre.

(Sì, un' altra noiosissima esecuzione di un altro sconosciutissimo tizio o tizia, che sta cercando vanamente di intraprendere la carriera musicale pur non riuscendo a far suonare decentemente quell'aggeggio che si ritrova in mano!) pensò Satoshi furioso.

(E in più mi tocca anche stare vicino a questa tizia, che sarà anche carina, ma sinceramente mi sembra un'oca.)

Ormai era un po' che sua madre lo obbligava a andare a fantomatici incontri con amici di suo padre con la scusa che doveva far da cavaliere alle loro figlie. Ma non potevano starsene a casa almeno loro?! Ma ormai era deciso: BASTA! Non avrebbe più accettato di fare un favore del genere a chicchessia, neanche per tutto l'oro del mondo.

(So che la mamma vuole solo vedermi felice con una brava ragazza, come la chiama lei, ma ormai sono grande e so gestire da solo la mia vita! Lavoro, ho una casa mia e...e...nessuna fidanzata. ..... Forse è vero che non sono riuscito ancora a riprendermi del tutto dalla delusione subita con il mio primo amore, Meiko...lei sarà sicuramente felice ora, e io fra tutti i miei amici, sono l'unico babbeo ancora single! Devo riprendermi rapidamente da questa catatonia esistenziale e trovarmi una fidanzata ... non certo questa che mi è appiccicata addosso però! Sarò anche disperato, ma almeno la voglio un poco intelligente!)

Mentre questi pensieri gli frullavano in testa Satoshi sentì che si stava addormentando....

....

....un colpetto sul braccio lo fece trasalire. Spalancò gli occhi. Stranamente tutti gli spettatori erano alzati e le luci erano accese... ne dedusse che era l'intervallo. Finalmente!

"Esco un attimo..." si limitò a dire a sua madre (che lo aveva svegliato), a suo padre, alla ragazza che lo accompagnava e alla famiglia di lei.

Si diresse in tutta fretta verso l'atrio. Si guardò un po' in giro per cercare la sua meta: il bagno! Aveva proprio bisogno di darsi una rinfrescata alla fronte!

Dopo che ebbe fatto e fu uscito dai gabinetti, notò che c'era ancora una grande ressa nella sala.

A un certo punto, voltandosi per ritornare in platea, scorse qualcosa di interessante: era appena passata davanti a lui una ragazza con lunghi capelli viola, evidentemente in gran fretta, visto che era passata di corsa. Satoshi non ci avrebbe badato più di tanto se non fosse che una sensazione di dejà-vu aveva attraversato la sua mente nel momento in cui l'aveva vista.

Cercando di non preoccuparsene, Satoshi tornò al suo posto, preparandosi ad assistere ad un'altra ora di noioso spettacolo.

Non era previsto che dovesse essere uno spettacolo noioso: sarebbe stato mandato in onda alla TV di lì a pochi giorni. Infatti ecco che faceva il suo ingresso nella sala il presentatore della manifestazione, che ogni anno elergiva una generosa borsa di studio a giovani talenti in erba.

"Ed ecco a voi la prossima concorrente: si tratta di una bravissima suonatrice di violino che si è già fatta onore nel conservatorio cittadino, ha 19 anni e il suo nome è Anju Kitahara. La signorina ci suonerà un'opera prima da lei personalemente composta. Come a tutti gli altri concorrenti le auguro buona fortuna!"

Detto questo il presentatore si ritirò e lasciò il posto alla violinista. Una ragazza con un bel colorito rosa sulle guancie, avanzò verso il centro del palco e fece l'inchino di presentazione. Pi si sistemò il violino sulla spalla e si apprestò a suonare.

La ragazza di prima! Ecco dove l'aveva già vista! Era l'amica di cui Yu gli parlava sempre tanto! C'era anche lei il giorno del matrimonio dei genitori di Miki e Yu! Era proprio cambiata! Allora gli era sembrata un tantino malaticcia e imapacciata, ora invece, mentre suonava il suo violino, sembrava sicura di sè stessa. Si era fatta crescere i capelli fino all'altezza della spalle ed aveva acquistato colorito sul viso.

(Proprio carina! Questa sì potrebbe interessarmi! In più, la musica che ha composto non è affatto male, tutt'altro! Veloce e passionale, proprio come piace a me!)

Al termine della sua esecuzione Anju venne applaudita in modo fragoroso, persino da Satoshi.

Nel resto del tempo rimasto prima della fine del concorso, Satoshi non si annoiò più, perchè, prestando attenzione alle esecuzioni degli altri concorrenti, cercava di capire se qualcuno avrebbe potuto superare la Kitahara. Ma a suo modesto giudizio, lei era la migliore.

E infatti a fine serata, Anju venne proclamata vincitrice della manifestazione.

(Ricordo che Yu mi parlava sempre dei problemi che aveva al cuore. Sembra che si sia ripresa perfettamente, visto che ora riesce a reggere tranquillamente questa emozione.... E' una ragazza forte.)

Sul palco Anju sfoderava un bellissimo sorriso.

(Più tardi andrò a 'ri'presentarmi. Così contemporaneamente mi congratulerò con lei e mi libererò degli scocciatori vicino a me. E chissà che poi da cosa non nasca cosa.)

Con questo pensiero, Satoshi Miwa continuava ad applaudire la vincitrice del concorso.

 

CONTINUA