LIFE GO ON

 

12 - A QUESTION IN MY MIND

(Quanto tempo è passato dall'ultima volta che ho percorso questi viali ...)

(Non è cambiato molto da allora, qui ..)

Yu Matsura camminava per le strade della città, guardandosi intorno, e ricordando i piccoli particolari delle strade che una volta percorreva abitualmente.

(Prima di andarmene negli Stati Uniti ....)

( ....)

(Manca ancora un anno ... solo un anno ...)

(Forse è troppo presto per chiederglielo ...)

Yu, mentre pensava così, stringeva la mano dentro la tasca attorno ad un oggetto a cui sembrava tenere particolarmente.

(Ma no, che non lo è! Dovrò lasciarla per un altro anno, prima di poterla rivedere, e conoscendo Miki, posso già immaginare come si sentirà in questo periodo ....)

(La farebbe sentire meglio se glielo chiedessi, ne sono convinto ..)

(E allora perchè non mi decido a farlo?)

Mentre pensava questo, Yu aveva sul viso un sorriso di compatimento per se stesso. Tanti buoni propositi e al momento dell'azione ... zip, sembrava che qualcuno gli mettesse una cerniera in bocca, impedendogli di parlare.

(Forse è come diceva una volta Arimi ... ho paura a legarmi .... )

(Beh, più legato di così) sorrise di nuovo Yu, guardando verso la tasca dei pantaloni in cui teneva stretto nella mano l'oggetto che avrebbe potutto regalargli la felicità ....

(Appena torno a casa lo faccio, ho deciso!)

Yu decise di mettere brutalmente fine ai suoi pensieri a riguardo con questo ordine a se stesso.

(Anche perchè mi pare che Miki abbia frainteso il mio comportamento ...)

Yu ripensò a un paio di giorni prima ...

I loro genitori, stranamente perspicaci da quando avevano saputo della loro relazione, avendo notato la strana atmosfera venutasi a creare fra i due figli più grandi, avevano deciso di andare al luna park insieme a quelli più piccoli, con la scusa che i bambini non potevano stare tutto il giorno chiusi in casa, per lasciare a lui e a Miki l'opportunità di stare un po' da soli.

Certo non si poteva dire che era stata un decisione presa di comune accordo fra tutti e quattro gli adulti .... Jin era sembrato infatti riluttante mentre usciva dalla porta, e quando era stato strattonato fuori con la forza da Chiyako, aveva gridato come ultima della sua infinita lista di raccomandazioni, "Yu, sta attento a quello che fai a mia figlia!"

Sempre il solito, Jin, ripensò Yu allegro. Lui e Miki si erano fatti una bella risata dopo che genitori e fratellini erano andati fuori dai piedi.

E dopo era cominciato il suo calvario ....

Aveva pensato 'adesso siamo soli ... e quindi potrei chiederglielo .... .... però messa così, senza un po' di atmosfera, mi sembra poco bello .... è meglio se aspetto un po'.

E l'occasione sembrava essere arrivata quando Miki aveva detto che, siccome era ora di pranzo, voleva preparare qualcosa di speciale per loro due ...come quella volta che avevano festeggiato il suo compleanno. Anche se non era sera, aveva detto, avrebbero potuto lasciare tutto al buio e mettere le candele lo stesso.

E lui, impegnato com'era a pensare, non aveva mostrato particolare entusiasmo per la sua idea, al che lei aveva detto, con faccia delusa, 'ti va? oppure preferisci uscire da qualche parte?'

La sua prima reazione a quelle parole era stata 'uscire?!? e fuori come farei a chiederglielo?!?', così le aveva risposto affrettatamente, 'nonono, va benissimo'. Però, così sembrava quasi che lo dicesse solo per farla contenta, senza che l'idea gli piacesse particolarmente. Sicuramente Miki doveva aver pensato così, soprattutto dopo che lui aveva aggiunto, ricordandosi improvvisamente che mancava un importantissimo dettaglio, 'vado di sopra un attimo.' e l'aveva lasciata in salotto, a chiedersi cosa gli fosse preso.

Anche allora se n'era reso conto, 'mi sto comportando da idiota!' si era detto da solo, dopo aver chiuso la porta della sua camera dietro di sè con forza, come se dall'altra parte ci fosse qualche orribile mostro. Ed era andato alla ricerca del dettaglio mancante. Peccato che non si ricordasse dove l'aveva messo, così ci aveva messo un bel po' per trovarlo .... e intanto Miki era giù da sola, che sicuramente si stava chiedendo perchè all'improvviso lui avesse deciso di andarsene e chiudersi in camera sua come se non volesse vederla. E certamente le sue preoccupazioni sarebbero sparite se dopo lui gliel'avesse chiesto.... se!

Ma quando finalmente avevano cominciato a mangiare, con finestra chiuse, luci spente e candele a far da sottofondo ... aveva trovato un'altra scusa ' è meglio se finiamo di mangiare prima' .... e allora aveva aspettato fino alla fine, concetrandosi più sul piatto di cibo che su Miki, alla quale, per tutta la durata del pranzo, non aveva rivolto una parola. Lei aveva cercato di dire qualcosa, ma lui si era limitato a rispondere con cenni del capo e brevi 'hu, hu...' E finalmente aveva terminato di mangiare, e aveva pensato 'adesso!'. Al che aveva fatto per alzarsi, ma con la mano aveva sfiorato non proprio leggermente il suo piatto di cibo vuoto, che pochi secondi dopo, giaceva a terra spaccato in mille pezzi ... 'come la mia occasione d'oro' pensava Yu.

E poi si ricordava il penoso seguito. Lui che si chinava a raccogliere i piatti e che diceva a Miki, che si era alzata ad aiutarlo, in un tentativo di essere gentile, che poteva fare anche da solo. E le aveva sbattuto la mano davanti, facendole segno di allontanarsi. Lui voleva solo che lei non vedesse ulteriormente quanto era ridicolo...

(Ma così sarà sembrato che non volevo che si avvicinasse ...)

E, a confermare i suoi sospetti, c'era il fatto che Miki, subito dopo aver assistito a quest'ennesima gaffe, sembrava sull'orlo delle lacrime, e, cercando di non farglielo notare, aveva detto velocemente 'D-devo uscire ... torno subito." e si era diretta a gran velocità verso la porta, dove si era fermata un attimo per mettersi le scarpe, dal momento che non aveva bisogno di cambiarsi, essendosi già vestita, anche piuttosto elegantemente, nel tentativo di emulare quella serata di qualche anno prima.

E in quel momento, aveva ringraziato di conoscerla bene, di aver capito subito che l'aveva ferita e di aver fatto quello che aveva poi fatto.

L'aveva baciata. Sull'uscio della porta, giusto un attimo prima che se andasse. Nel modo più dolce di cui era capace. per dirle, senza parole, che sapeva che in quel momento non sarebbe stato in grado di formulare, che non era come pensava e che lui l'amava sempre. E poi, con voce dolce ma allo stesso tempo decisa, le aveva detto ' aspettami. vengo con te.'

E dopo erano usciti, e avevano finito col noleggiare un film, proprio come quella volta, e poi avevano passato il pomeriggio a guardarlo.

E lui, per rimediare al suo sbaglio di prima, l'aveva abbracciata per tutto il tempo, senza guardarla però, perchè si vergognava del suo comportamento stupido e soprattuto perchè sapeva che, se l'avesse guardata negli occhi, vi avrebbe trovato uno sguardo interrogatorio a cui non voleva rispondere.

Ormai il suo piano era andato a monte. Aveva rovinato tutto.

E quasi alla fine del film, erano tornati a casa i loro genitori coi bambini. Jin aveva rivolto loro uno strano sguardo indagatore, e avendo trovato uno strano velo di tristezza sul viso di Miki, aveva fissato Yu come se volesse sparargli.

Tutta la serata l'avevano poi monipolizzata i piccoli, entusiasti della loro prima gita al luna-park, e che non la finivano più di raccontare tutte le cose belle che avevano fatto.

Quando ognuno si era diretto nella propria camera per dormire, Yu si era limitato a rivolgere a Miki un semplice 'buonanotte'.

(Fine di un ignobile giornata ... la più stupida della mia vita ... mi ci farò quattro risate sopra fra qualche tempo probabilmente .... magari se le farà anche Miki, dopo che gliel'avrò detto .... il prima possibile, perchè il suo sorriso, voglio vederlo al più presto.)

E questo volta il sorriso di Yu fu sereno a questo pensiero.

Ormai era arrivato a destinazione ...

La casa di Satoshi Miwa.

CONTINUA...