CAPITOLO 3°:
LA MISSIONE

Wolf Pack Island, mezzogiorno del giorno dopo, sala del trono.
“Il De Profundis? Ma è ridicolo” esclamò Dolphin.
“E’ quel che dico anch’io.... Ma Zelas, qui, la pensa diversamente” confermò Dynast, asciutto.
Dolphin guardò stupita l’altra Dark Lady, interrogandola con lo sguardò. Zelas espirò una boccata di fumo della sigaretta.
“Insomma –spiegò- lo so che sembra ridicolo, ma pensateci su: quei tizi piovono qui da non si sa dove, quindi hanno affrontato un lungo viaggio, per venire a cercare il Grimorio; sanno della sua esistenza ma non che è andato perduto? Impossibile. E all...”
“Dimentichi un PICCOLO dettaglio: come possiamo essere certi che il prigioniero non ha mentito a Xel?” chiese Dynast, scettico.
“Xel sa condurre un interrogatorio.” spiegò Zelas con un sorriso rilassato.
“Nessuno è infallibile –protestò Dynast allargando le braccia –e inoltre...”
“No, no, aspetta –lo interruppe Dolphin- la faccenda è strana davvero: supponiamo che il prigioniero abbia mentito: –bloccò con un gesto Zelas che stava per protestare-, perchè parlare proprio del Grimorio? Avrebbe dovuto inventare una scusa più plausibile, non ti pare Graushella?” disse con aria di superiorità.
Dynast rimase con la bocca aperta, senza sapere cosa rispondere.
“Mmm... Bene, supponiamo che abbiate ragione –disse infine- .... E allora? A noi cosa importa? Se qualcuno minaccia il mondo, che ci pensino i draghi!”
“SI, BRAVO, E SE QUELLI DISTRUGGONO IL MONDO NOI POI COSA FACCIAMO, GIOCHIAMO A CARTE?” esplose Dolphin rabbiosamente.
“Senza contare –aggiunse Zelas –che siamo in pericolo anche noi: usando i poteri del Grimorio, si può distruggere tutto quanto l’universo... Noi compresi!”
“Dobbiamo avvisare i draghi.” stabilì Dolphin.

10 minuti dopo.

Xel e Fain erano stati chiamati nella sala dalla loro Master. Entrando vi videro Dolphin e ... Dynast.
“Ma vive qui ora, quello?” sibilò Xel, così piano che il suo compagno a malapena lo udì. Fain faticò a trattenere una risatina: da sempre, Xel e Lord Dynast si detestavano cordialmente, ma il dragon slayer era troppo rispettoso dei superiori per farlo notare più di tanto.
“Agli ordini, Master.” disse il general con un inchino.
“Allora, noi tre ci siamo consultati –Dolphin prese la parola- e voi due andrete a fare una piccola ricognizione nel regno di Seillune. Se quello che ci hai detto è vero, Xel, si prospettano momenti difficili.”
Il demone voltò lo sguardo sulla sua Master, interrogativamente.
“Fate quello che ha detto.” disse lei, laconica.
“Molto bene, obbediamo. Ma dobbiamo andarci da soli?” chiese Fain.
“Questi non sono affari nostri.” rispose Dynast seccato.
“Invece lo sono –lo corresse Dolphin freddamente- Non vedo perchè umani e compagnia non debbano collaborare... non siamo i loro servi!” ringhìo.
“Sta bene –terminò Zelas- Abbiamo parlato con i draghi: Phiria Ul Copt verrà con voi. E manderanno anche il generale Mistai.–qui Xel fece una smorfia- E il cavaliere di Ceiphied ha detto di portarvi dietro sua sorella Lina.”
“Probabile che vi facciano sfigurare.” li schernì Dynast.
“Bene, Master, eseguiamo.” esclamò Xel fingendo di non aver sentito.
I due demoni lasciarono la sala.
“Oggi Milord era più insopportabile del solito.” commentò Fain con uno sbadiglio. Xel grugnì.
“Fain –disse poi sorridendo- dividiamoci.”


Seillune, undici del mattino.
“Yaaaaaaaaaawnnn” mugugnò Gourry, svegliandosi.
Si guardò intorno... Ah, già, era nel palazzo di Ameria! Sentì un sordo, potente brontolìo.
“Ehm... Forse è il caso di mettere qualcosa sotto i denti...” commentò, dopo il brillante show del suo stomaco.
Così, si avviò verso la sala del palazzo. Quando vi giunse, Ameria e Lina erano già là, e stavano mangiando, l’una con grazia principesca, l’altra... Beh, lo sappiamo come mangia Lina...
“Buongiorno Gourry.”
“’giorno” rispose lui, gettandosi sulle brioches.
Dopo una lauta colazione, i tre amici decisero di andare a fare un giro.
“Ragazzi –cominciò Lina mentre Ameria osservava le vetrine- cosa credete che sappia Xel dei nostri misteriosi avversari?”
“Mah – la principessa era un po’ scettica –lo sai com’è fatto lui... Sta sempre a dire che sa tutto ma non può parlare... Magari invece ne sa meno di noi.”
“Su cosa?” intervenne Gourry. Lina lo ignorò, proseguendo.
“Io invece credo che sappia parecchio... Se non me lo dice giuro che LO STROZZO!!!” alcuni passanti si voltarono a guardare quella ragazzina che sembrava colta da un attacco isterico.
“Sta’ calma, Lina. Chissà quando ci capiterà di nuovo a tiro, quello...”
“Si parla di me?” chiese Xel comparendo all’improvviso.
“SI!!!- gracchiò Lina gettandosi su di lui, e cominciando a strangolarlo –DIMMI SUBITO TUTTO QUEL CHE SAI!!!”
“Lina... coff coff... lasc... mi str...coff... zzi!...”
“Se continuì così, non credo che potrà dirti molto” osservò Ameria, un’ultimo sguardo alle vetrine.
“AVANTI, PARLA, SCHIFOSO MAZOKU!!!” Lina non l’aveva ascoltata, come al solito.
“Ma cosa ti deve dire?” chiese Gourry.
“Se mi la...coff... sci ti sssp... ego ... coff.... Auf! Alleluia!” Xel si massaggiò il collo, ricominciando a respirare.
“E ALLORA??” Lina si stava innervosendo.
Xel si guardò intorno, e Lina lo imitò: solo allora si accorse che la sua scenata isterica aveva attratto un nutrito pubblico.
“Forse –commentò Xel sorridendo- non è il posto adatto per una conversazione riservata.”

Adelphia, in quel momento.
Phiria si svegliò sentendo Vargarv che le saltava addosso.
“Ouuuf.. Ma sei impazzito, piccolo?”
“Mamy... io ho faaaame!”
“Mmmm... Che ora è? Oh, tesoro, ci credo che hai fame, è mezzogiorno passato! Ma quella bestia di Kisca dov’é?
Vargarv fece spallucce.
“Non so.”
Così, Phiria scese a preparare pranzo al bimbo. Poco dopo, sentì la porta sbattere.
“PHIRIAAAAAA!!” urlò Kisca- SKY SI FERMA A PRANZO!!!!”
“Guarda Kis che non sono sorda!” s’irritò lei- E comunque, dove sei stata?”
Kisca fece una smorfia, comparendo in cucina.
“A cercarmi un lavoro. Ma a quanto pare non ho i requisiti adatti.”
“Maddai Kis –Skywise le raggiunse- la prossima volta andrà meglio!”
“LA PROSSIMA VOLTA??? MA...”
“Abbassa il volume, Kis.” la redarguì Phiria con voce fa’-quello-che-dico-o-te-ne-pentirai.
“Insomma, non c’è tempo per aspettare la prossima volta! Non abbiamo più soldi per l’affitto!”
“Come sarebbe a dire? E il compenso per quando ho sconfitto Dark Star? E’ un bel gruzzoletto...”
Era un bel gruzzoletto, Phiria. Credevi che sarebbe durato in eterno?”
“Ragazze, se siete messe così male posso prestarvi dei soldi...” cominciò Skywise.
“Già .lo interruppe Phiria- Come se tu fossi messo molto meglio di noi...”
“Se permettete –suggerì una voce alle loro spalle- io avrei un’idea migliore...”
“FAIN!! –abbaiò Kisca voltandosi –Che ci fai in casa MIA????” Skywise si mise in posizione d’attacco.
“Calma, calma, -disse il demone alzando le mani- non sono in guerra con nessuno, io... Per ora.” sorrise.
“Così tu sei il famoso Fain...” commentò Phiria.
“Lui” rispose il demone.
“E QUINDI FUORI DA CASA MIA!!!” sbraitò Kisca impugnando la spada.
“E ASPETTA UN MOMENTO, PER L.O.N.!” esplose Fain, che a differenza di Xel aveva l’incazzatura facile.
“Insomma –disse Skywise- che cosa vuoi?”. Fain sbuffò.
“E’ molto semplice –disse - Ma sediamoci, vi devo spiegare una cosa.”

Seillune, un’osteria, poco dopo.
“COSAAAA?” –strillò Lina, incredula
“E dici che quel libro ha poteri così grandi?” lo interrogò Ameria.
“Assolutamente sì” rispose Xel.
“Ma allora siamo nei guai fino al collo!” sbottò Lina.
“E cos’avete intenzione di fare?” chiese Ameria giocherellando nervosamente col cucchiaino del dolce.
“Beh, andremo a fare un sopralluogo nei dintorni di Weston. E poi resteremo in zona: se quegli esseri torneranno, e torneranno sicuramente, dovremo essere pronti a riceverli.”
“Mmmm... Non è che mi fidi molto di voialtri...” Lina era poco convinta.
“Allora controllaci di persona –sorrise Xel- Tanto entri in gioco anche tu.”
“CHE COOOOSAAAAA??” esplose la maga.
“Luna ha detto che sei la persona giusta. Ti va di contraddirla, per caso?”
“Eh? Nonononono,- si affrettò a rispondere lei- va benissimo!” (Lina ha sempre avuto paura della sorella, n.d.suni)
“Ottimo –fece Xel alzandosi, soddisfatto- Muoviamoci, allora.”
“Giusto, in marcia!” esclamò Gourry, che non aveva capito niente ma non gli sembrava carino dirlo.
Uscirono dalla locanda.
“Bene, Weston è da quella parte –li informò Ameria- incamminiamoci.”
Xel scosse la testa, sorridendo.
“Non abbiamo tutto questo tempo. Aggrappatevi a me.” ordinò.
I ragazzi obbedirono.
Lina sentì come una scossa elettrica di breve intensità. Davanti a lei, un vortice luminoso: sembrava di essere sotto l’effetto di un allucinogeno. Ma durò pochi secondi: improvvisamente vide davanti a se le rovine di Weston.
“Eccoci qui.” concluse Xel.
“E ora?” chiese Gourry.
“Aspettiamo.” rispose il demone sedendosi a gambe incrociate in levitazione.

Adelphia, in quel momento.
“IL GRIMORIO DE PROFUNDIS?” ora il volume della voce di Kisca era insostenibile.
“Ma sei sicuro?” indagò Phiria, preocupata. Fain la guardò.
“Personalmente... No...”
Tutti e tre precipitarono a terra.
“Ma... E allora, scusa...?” cominciò Skywise.
“E LASCIAMI FINIRE!!!! –lo aggredì Fain- Dicevo, personalmente no... Ma il mio general ne è assolutamente certo, e ha più o meno convinto anche Master Zelas.”
“E noi dovremmo crederti solo perchè il Mostro ne è sicuro? Scordatelo!” s’innervosì Phiria.
“Ok... –ribattè Fain- Mettiamola così: forse Xel si sbaglia, e in quel caso sarà fatica sprecata aver controllato la zona... E’ quel che sono propenso a credere. Ma supponiamo, supponiamo solo per un istante che abbia ragione... Sapete perfettamente cosa succederà se nessuno li ferma...” voltò lo sguardo sui tre ascoltatori: li aveva convinti.
“D’accordo, ma noi cosa centriamo?” chiese Kisca.
“Tu per fortuna niente –rispose lui ironico- Ma tu, Phiria, sei stata incaricata dai draghi dorati di venire con noi.”
“COOOME?? MA IO NON SONO PIU’ UNA VESTALE!!!” protestò la draghetta.
“Lo so... Ma il consiglio dei saggi ha deciso che sei la più adatta, e ci hanno detto di passarti a prendere.”
“Neanche per sogno! –ululò lei- Non potete costringermi!”
“Naturalmente no –rispose lui con una smorfia –Pazienza, ci accontenteremo del generale Mistai...”
“MISTAI, hai detto? –sbav- Quel pezzo di gnoc... Ehm, vengo io!!” propose Kisca euforica.
“Aspetta aspetta aspetta... L’incarico è mio! Quindi ci vado io!!” la contraddisse Phiria.
“Ma non hai detto che non volevi venire?” la interruppe Fain sorridendo.
“Beh? Ho cambiato idea, non si può?” ribattè lei, angelica.
“Noooo voglio venire iooooo...” implorò Kisca.
“Beh, non penso sia un problema se ci aggiungiamo anche noi due, no?” intervenne Skywise.
“Noi DUE?” domandarono Kisca e Phiria in coro.
“Beh sì... Io vado di sicuro. Oh, non per Mistai, che avete capito!!! E’ per il bene del Mondo!!” spiegò Sky.
“Mmm... Suppongo di no...” fece Fain, incerto.
“Bene!!” urlarono i due fratelli, dandosi un cinque.
“Però –continuò Fain, con voce ufficiale- Non voglio noie, chiaro? A dirigere le operazioni è Xelloss, quindi non si discute su ciò che decide e soprattutto... NON CERCATE DI METTERGLI I BASTONI FRA LE RUOTE O VI TRITO!!!”
Skywise e Kisca annuirono, torvi.
“Vuoi dire che ci sarà anche lui?” si lamentò Phiria.
“Phiria –sibilò Kisca –Fregatene... Pensa al bel draghetto...”
“Mmmm...”
“Senza contare –aggiunse Fain- Che verrete adeguatamente ricompensati...” Ai tre pezzenti si illuminarono gli occhi.
“Uff, d’accordo... Andiamo, allora” acconsentì Phiria
E si teletrasportarono.



Continua...