GOODBYES

Mi svegliai lentamente. La luce del mattino penetrava dalla finestra leggermente aperta... Nel dormiveglia mi rigirai lentamente...

- Buongiorno- mi mormorò Satoshi all'orecchio.
- Mmmmh- grugnii, rigirandomi e cercando disperatamente di non lasciarmi svegliare per nessun motivo al mondo.
- Che fai, fingi di dormire?- Mormorò Satoshi abbracciandomi... un abbraccio che aveva tutta l'idea di una
strategia d'attacco-solletico...

Prevenire meglio che curare, con un grande sbadiglio, mi rigirai faccia a faccia con il mio ragazzo.

- Finalmente sveglia!-
- Uhmm... Che ore sono?-
- Le dieci.-
- Cosa? Perché non mi hai svegliata?- sbottai sedendomi di scatto.
- Calmati, abbiamo ancora ben tre ore prima che Yuu parta...-
- Hai ragione- sospiro di sollievo - Cmq, perché non mi hai svegliata, se tu eri sveglio?-
- Mi piace vederti quando dormi- rispose dolcemente, accarezzandomi la guancia, e tirandomi indietro un ciuffo
ribelle.
- Sei ancora più bella. Non sembra possibile, ma è così..-
- Ti amo- risposi sorridendo e avvicinandomi per baciarlo.
- Alt- mormorò lui, a metà bacio, staccandosi. - se cominciamo così, arriveremo davvero in ritardo-

Annuii, sorridendo, e ripensando alla sera prima. - Hai ragione... Tu bagno e io colazione- proposi, poco
convinta.
- Davvero mi prepareresti la colazione?-
- Certo... Tu mi hai preparato il pranzo, no?-
- Già...- sussurrò accarezzandomi dolcemente la guancia... - Ti ho già detto quanto ti amo, stamattina?-
- No - risposi io, piazzandogli un bacio nell'orecchio- quanto?-
- Infinitamente-
- Wow- mormorai, poi gli piazzai un dolcissimo bacio sulle labbra. - Premio per la poesia- Sussurrai - Anch'io
ti amo, Satoshi-
- Lo so- rispose, baciandomi a sua volta.
- Vado a preparare la colazione, è meglio.-

Annuì.

Ma, circa dopo tre minuti, mi scaraventai in bagno.

- Satoshi!-
- Che c'è?- domandò lui con un sospiro, asciugandosi il volto.
- Pensi che sarebbe troppo... come dire, fuori luogo, venire all'aereoporto in vestito da sera?-



Mi sentivo un po' strana nei jeans e nella felpa di Satoshi... erano larghissimi.. anche con le
bretelle, sentivo il bisogno di tirarmi su i pantaloni ogni 10 secondi e, ogni volta che lo facevo, Satoshi
scoppiava a ridermi in faccia.

Arrivammo all'aereoporto appena in tempo. Mentre entravamo incontrammo gli altri venuti a salutare Yu: c'erano
un po' tutti: Ginta, Arimi, Suzu, Tsutomu.
Quando arrivammo al gate, Yuu si stava ormai avviando...
Gli lanciammo tutti un saluto, e lui ci sorrise, con il suo solito sorriso dolce. Posai una mano sulla spalla
di Miki: aveva appena chiamato Yu, lui si era girato a salutarla e poi.. se n'era andato.

- Andrà tutto bene- sussurrai all'orecchio della mia amica - Andrà tutto bene-

Miki annuì, cercando di respingere le lacrime, gli occhi lucidi che ti stringevano il cuore.

Anche Satoshi, insieme agli altri, cercava di consolarla.
- Andiamo da qualche parte?- domandai, cercando di far passare quel brutto momento a Miki.
- Certo! Io cono sco un bel posto!- esclamò Satoshi. Sorridendo, segretamente temevo il luogo dove ci avrebbe
portati.
- Io non so...- mormorò Miki - vorrei tornare a casa.-
- Ma Miki! Non è proprio il caso che tu... - iniziò Ginta, agitato come al solito.

Scossi la testa e posai una mano sul braccio di Ginta, cercando di acquietarlo.
- Fai quello che ti senti.-
- Sì Miki,- mi aiutò Satoshi - devi decidere tu... Noi comunque, siamo tutti qui per te!- l oadoravo quando
faceva così...
- Facciamo così- si intromise Chiyako- perché non venite tutti a casa nostra? Vi offriamo un thé e potrete
stare con Miki!-
- Ti va?- chiesi alla mia amica. Non sembrava, ma in quel momento aveva davero tanta forza a non scoppiare a
piangere davanti ai suoi.
- Sì- mormorò quasi senza voce.
- Allora è deciso!- esclamò Rumi- Si va!- Pareva ancora entusiasta e carica di energie. In realtà tutti e
quattro...
- Ma come fanno?- si lasciò sfuggire Satoshi- Pensi che diventeremo anche noi così?-

Ci guardammo tra di noi e scoppiamo a ridere tutti e sette.
- Oh no, speriamo di no!- esclamò Miki ridendo.

Bene. Un sorriso è un buon inizio.



- Miki, noi andiamo adesso, ma sai i nostri numeri di telefono quando vuoi....- era sera tardi, ormai, ed
eravamo rimasti solo io e Satoshi.
Miki annuì lentamente.
- Sì, grazie Julie-
- Poi, - aggiunse Satoshi - se vuoi chiamare me, potrei elencarti tutti i difetti di Yu- che io non ho-
così...- gli diedi uno spintone, ed io e Miki scoppiammo a ridere, mentre Satoshi si univa a noi.
- Grazie- ripetè Miki, ringraziandoci anche con lo sguardo. - se non ci foste stati voi, oggi...-
- A proposito- dissi- come mai Meiko non c'era?-

Miki si intristì.
- Meiko è molto impegnata con Nacchan- rispose - Non ha più molto tempo... E ne passa pochissimo qui, durante i
giorni in cui non si va a scuola.-

Sembrava molto triste per questo.

- Se ti senti sola, Miki, sai dove mi trovi, no?-
- Sì-
- Non farti scrupoli-
- Grazie- disse, sforzandosi di sorridere. Le gettai le braccia al collo, abbracciandola. Miki non riusciva a
non farsi voler bene.
- E di cosa?- le risposi, sorridendole.

Ci staccammo, la salutai con la mano, mentre aprivamo e chiudevamo il cancelletto dietro di noi, e per tutto il
percorso fino alla macchina di Satoshi, e lei rispondeva al mio saluto. Quando salii in macchina, lei rientrò
in casa.

- Casa mia o casa tua?- chiese Satoshi.
- Non penso che resisterei ancora un po' con i tuoi vestiti- risposi, sorridendo.
- Ah, ok- mi ricambiò, con un pizzico di delusione nella voce.
- C'è gente a cena- aggiunsi poi, seria - Se potessi, resterei volentieri con te, lo sai- Mi protesi e lo
baciai. Ricambiò.
- Domani ci vediamo?- chiese, accendendo la macchina.
- Certo- risposi - domani sera, per le prove-
- Sai cosa voglio dire-
- Alle 10 va bene?-
- Sì, anche se dormirò ancora- rispose.



Suona il telefono. Apro un occhio, le due di notte. Se è Satoshi, lo uccido... capisco di mancargli,
ma...
Il telefono persiste. Afferro la cornetta, sul piede di guerra. Sto per dire quel improperio, quando,
dall'altra parte, l'addetta mi comunica: "Telefonata internazionale dall'Inghilterra a carico del destinatario.
La vuole ricevere?" senza neppure pensarci, rispondo di sì, poi, mentre la musichetta parte, l'angoscia mi
prende: Chi può essere? Andrew? O... La risposta non tarda ad arrivare
"Julia? Scusami, forse lì è tardi, ma...-
- Carrie!?!?!?!?!?!-



Il campanello suona. Ancora. Ancora. Apro gli occhi, è ancora buio, non possono già essere le dieci di
mattina... Che Julie abbia sentito la mia mancanza? Sorrido, sperando che sia così. Yu non può di certo
essere... Mi metto un paio di jeans e una felpa, urlo un breve "arrivo" mentre mi sto infilando la felpa, e
vado ad aprire la porta. Non vedo l'ora diriavere Julie tra le mie braccia.

Apro la porta. Fuori, piove. E' bagnata, piange...

- Meiko?-



- Carrie, che cosa?-
- Scusa per l'ora Julia, non ho idea di che ora sia lì, ma...- colpo di tosse. Già, Dan me l'aveva detto,
influenzata.
- No, non preoccuparti... E' solo che, non mi aspettavo...-
- Dan è appena tornato- dice. Sembra aver pianto.

Sospiro.

- Immagino. La premiazione è stata una settimana fa... Si saranno fermati un po' a visitare il paese... Cosa
centra questo, Carrie?-
- Voi vi siete visti- mormora la voce, dall'altro lato dell'apparecchio, tremante.
- Certo, era alla premizione- rispondo io, cercando di restare calma.
- No, sai cosa intendo!- scoppia a piangere.

La ricordo bene, Carrie. Non troppo alta, magra, la pelle di porcellana e i capelli biondi.. una bambola
fragile, all'apparenza, almeno. Mi stupisce che si sia ammalata, di solito è indistruttibile. In pochi secondi,
ricordo la prima volta che l'ho vista, il suo sguardo fiero, come mi parlava... Un po' dall'alto verso il
basso, ma senza cattiveria. Una persona decisamente interessante. Dan non la pensava così.

- Sì, so cosa intendi, ma Carrie, abbiamo solo parlato.- le dico, cercando di sembrare calma. Non ho nulla da
nascondere. O quasi.
- Lo so, lo so... Ma Julia, lui mi ha lasciata!-



- Meiko? Che? Su, entra, ti stai bagnando!-

Lei annuisce lentamente. e' bagnata fradicia.

- Che succede, Meiko?-
Nulla. Piange solo. Sospiro. Mi fa un male, vederla così.
- Ok, adesso calmati. Vieni con me, ti darò qualcosa per cambiarti e poi parleremo, d'accordo?-
- Miwa-san, io...- scoppia in un singhiozzi. Mi avvicino a lei. Non posso evitarlo, l'abbraccio, le accarezzo i
capelli.
- Non preoccuparti, ora va tutto bene. Sei al sicuro, qualsiasi cosa sia successa. Ora ti cambierai, io ti farò
un thé caldo, e poi parleremo, d'accordo?-

Annuisce.

- Bene, vieni- le indico il bagno e le do' una mia vecchia tuta - Puoi anche farti una doccia, se vuoi, ok?-
Non parla, annuisce soltanto.

La guardo mentre entra nel bagno. Mi lascio cadere per terra, appoggiato alla parete. E' un incubo?
Passano i minuti. La pioggia picchietta sui vetri. Vado a preparare il thé.


Sta scherzando? Dan non poteva! Suo padre, la sua famiglia?... Carrie è in preda ad una crisi isterica.

- Calmati, Carrie. Io... Ti posso assicurare che... Quando abbiamo parlato io non...-
- Lo so, lo so- dice lei tra i singhiozzi- E' lui... ha detto che non vuole nessun'altra che te, e visto che tu
non lo vuoi, non si sposerà mai!-

Cosa posso dirle? Ho fatto male. Non avrei dovuto dire a Dan che lo amo ancora.... Ma non potevo neppure
mentirgli con lui... non ne sono mai stata in grado.

- Carrie io non so cosa dire.. Non so neppure cosa puoi volere da me.-
- Solo una cosa... Torna qua e sposalo-



- Stai meglio, Akizuki-san?- le chiedo. Prima, mi ero dimenticato la buona educazione.
- Sì, grazie- risponde lei.
- Prego, siediti pure- le dico, indicandole una sedia del tavolo, in cucina. La mia cucina è veramente
piccola... Ma per una persona basta e avanza.
- Grazie. Perdonami Miwa-san, io... Non sapevo dove andare.-
- Non preoccuparti! - eclamo io, non voglio certo che si senta in imbarazzo - E poi, vuoi mettere il piacere di
vderti con la mia tuta addosso?- dico, scherzando. Meiko arrossisce fino alla punta dei capelli, ed io scoppio
a ridere - Scherzo! Tieni, bevi- le porgo la tazza di thé.-
Meiko mi sorride e prende la tazza - Attenta, è bollente-
- Ok- dice, posando la tazza sul tavolo. Mi siedo di fronte a lei. Spero di sembrare davvero tranquillo come
vorrei... Mamma mia, com'è bella!

- Allora, raccontami... Cos'è successo?-
- Io... Ho litigato con il prof e... me ne sono andata.-


- Cosa? Sei pazza?- se vuole sorprendermi, beh... ce l'ha fatta.
- No... Insomma, non dico di sposarlo subito... Vieni, fai l'ultimo anno di liceo, e poi potrai andare a
Cambridge o Oxford... e dopo, vi sposerete.-
- Sai che non posso.- le rispondo. Deve aver preso una botta in testa.
- Certo che puoi se... Diventassi mia sorella.-


- Da Hiroshima?-
- Sì... Non potevo tornare a casa perché l'altro giorno, prima di partire per Hiroshima, avevo litigato con i
miei... Da Miki non potevo proprio andare, ha già i suoi problemi.. E da Julie-chan, non me la sentivo proprio
di andare...- parla, ma ha lo sguardo fisso nel vuoto. Perché da Julie no? Non importa. Ora è qua.
- Perdonami ma... Non sapevo dove altro andare-
- Non preoccuparti. Tanto, non avevo neppure sonno- le dico, sbadigliando scherzoso. Sorride. Mi ero
dimenticato di quanto era bello il suo sorriso. Il thé mi va quasi di traverso.
- Ma, io ti ho disturbato!-
- Non dirlo più, o torni sotto la pioggia- fingo, imbronciato.

Ride - Ok.-
- Hai voglia di... Parlare?-
- Sì, se tu vuoi-
- Beh, sono qua per questo, no?-


- Carrie, tu sei malata-
- Sono seria, Julie.
- No, tu hai la febbre, e molto alta, anche.
- Lo sia cosa vorrebbe dire per i miei avere una figlia che sposa Dan?-
- Lo immagino...-
- E loro fanno tutto quello che voglio io... Pagherebbero per diventare parenti di Dan... Perché non attraverso
un'affigliata?-
- Tu vorresti... Che mi adottassero?-
- Sì.-
- Carrie, io ho già una famiglia!-
- Ma si tratterebbe solo di una formalità! Avresti due cognomi-
- Io non...-
- Aspetta a darmi una risposta. Pensaci. Pensaci bene. Parla con lui. E poi, fammi sapere.-
- Carrie, perché?-
- Beh, perché lo amo-


- Come mi aveva detto Julie-chan, io gli ho parlato delle... Mie esigenze. E lui si è arrabbiato. Ha detto
che... lui aveva un lavoro, e che avrebbe dovuto anche mantenere me, per cui, doveva lavorare, e faticare...
Poi gli ho detto anche che sarei dovuta andare un po' in giro... per il mondo. Si è arrabbiato un sacco. Ha
detto che se lui deve fare dei sacrifici, anch'io devo... Che non è giusto che lui faccia un lavoro che non gli
piace e che io, nel frattempo me ne vada in giro per il mondo...- stava ricominciando a piangere.
- Akizuki... Meiko, calma...- le dico, prendendole la mano - E' stato, cattivo con te?-
- No ma... mi ha ferita, molto-
- Meiko, io.... Quando si fa qualcosa che non ci piace, e si è costretti a farlo beh, l'umore non è dei
migliori... Per i miei genitori, è così.. Credimi io.. Non credo che Namura-san ce l'abbia con te... Solo, lui
è nervoso... Il suo lavoro di prima, gli piaceva molto di più, ed ora è triste, stanco, credimi... è solo
questo-
- Tu dici?- chiede lei, asciugandosi le lacrime con la manica della felpa, gli occhini lucidi. Autocontrollo.
Autocontrollo. Autocontrollo.
- Certo... E' sicuramente così-
- Ma... se non cambia?-

Una domanda spiazzante... Cosa dirle? Se non cambia, beh... Per mio padre, non è cambiato. Non posso certo
dirle questo.

- Devi decidere tu. Cos'è più importante. Se mai un giorno io diventassi un musicista famoso, il che è molto,
molto improbabile... Beh, se quel giorno Julie mi dicesse che non posso andare a dare concerti in giro per il
mondo, anche se sa quanto è importante per me... beh, io ci penserei un attimo. Ti posso dire questo... Che
penso che, quando si vuole davvero bene ad una persona, si accetta tutto di questa, anche se non ci va troppo
giù.-

Non ha più parole, le lacrime riprendono a scorrere, copiose.

- Meiko, io non volevo...- Mi alzo e le vado accanto. La stringo, e lei si lascia abbracciare, si appoggia a me
e piange.
- Satoshi io.. non so cosa fare!-
- Dormici sopra- rispodo semplicemente. Mi inginocchio accanto a lei, e le asciugo le lacrime. - D'accordo?-

Annuisce. E' senza forze. So che non dovrei farlo... La sollevo tra le braccia, e la porto in camera mia.

- Satoshi...-
- Shh- le dico, posandola sul letto- dormi, ora- le dico, posandole un bacio sulla fronte.
- Satoshi, grazie-
- E di che? Gli amici servono a questo, no?- bisbiglio- ma ora, dormi.-


Non sono riuscita a riaddormentarmi. Ci ho provato, davvero. Ma non ci riesco. Quello che ha detto
Carrie... Mi ha raccontato in che stato era Dan, quando è arrivato a Londra. Rabbrividisco al solo pensiero...
Come posso fare questo ad una persona che amo?

Mi sono infilata una tuta e ho corso, mentre fuori spioveva. C'era l'arcobaleno, mentre spuntava l'alba.
Sapevo cosa fare.
Andare a casa di Satoshi.. .A dirgli cosa?
A vederlo, soltanto.


Il campanello. Non ho dormito per diverse ore... Ora che mi sono appisolato! Guardo l'orologio: altro
che appisolato: sono le dieci!
Mi rivesto velocemente, ho dormito nella stanza che era stata della mia tata...
Corro, inciampo in una scarpa, ma riesco a non cadere. Finalmente apro la porta.

- Buongiorno- mi dice Julie, sorridendomi.
- Buongiorno- le rispondo, chinandomi per baciarla.
- Miwa-san, chi è?-

No, Meiko, no! Sento Julie irrigidirsi sotto le mie labbra. Ci stacchiamo.

- Meiko...- mormora solo. e mi guarda.


- Julie-chan! Io...-
- Akizuki-san non sapeva dove andare, stanotte. E' una storia lunga.-
- Immagino- mormoro. Non sono arrabbiata - E' successo qualcosa di grave?- le chiedo poi. Vedo perfettamente le
borse sotto gli occhi, rosse di pianto.
- Sì, ecco...- cerca di spiegarmi. Satoshi è teso, ha paura che io fraintenda. Ma no, io ho fiducia in lui. E
lui l'ha in me.
- Non preoccuparti- la interrompo- non mi devi nessuna spiegazione, Meiko. Solo, se hai bisogno...-
- Sì, grazie- risponde lei, arrossendo. E' imbarazzatissima.
- Akizuki-san, se vuoi fare colazione, in frigo c'è del latte, e nella prima anta a sinistra, a fianco del
lavandino, ci sono biscotti e cereali.-
- Sì, grazie- dice lei, andandosene.
- Parliamo?- aggiunge poi, rivolto a me, e indicando la porta.


Non gli ho parlato. Non gli ho detto nulla. Nulla di Carrie e delle sue proposte. Ed è già passato un
mese e mezzo. A dir la verità, sono stata davvero molto impegnata con Miki. Poverina... E' depressa ogni giorno
di più! Cerchiamo di farla uscire con noi il più possibile... Meiko, non viene mai. E, a mio parere, le pesa
molto. Satoshi mi ha detto quello che è successo quella sera... Meiko ha ancora 17 anni... Anche si sposasse a
18, maggiorenne... Che diritto ha, Namura, di toglierle tanti anni di giovinezza? In Europa, non ci si sposa
quasi mai prima dei 25 anni...
Come può, una ragazza, prendersi cura del marito, di una casa, e vivere anche la sua giovinezza?
E poi, i figli... Se Meiko ne avrà, come vuole... Quanto le rimarrà per scrivere? In realtà, non è un problema.
Namura ha detto di non volerne almeno per un bel po'. ALtra litigata, altre lacrime, un'altra notte da Satoshi.

Osservo le nuvole sotto di me, mi appoggio allo schienale, stanca. Miki sta dormendo. La sto
accompagnando da Yu, in America... Meiko non può... In realtà, nell'ultimo mese, non può fare più nulla...
Ormai, mi dispiace dirlo, sono io la migliore amica di Miki... Lei mi ha anche detto che Meiko non scrive
neppure il loiro diario.. Miki si sentiva così sola, che è normale che si sia attaccata a me... Mi spiace per
lei..
Quando, l'altra sera, è venuta in lacrime a casa mia, dopo che ha visto Kei e Maicol litigare... beh, era
davvero disperata. Non posso far altro che accompagnarla ad incontrare Yu... Sperando che vada tutto bene....
Dovrei concentrarmi sui testi delle nuove canzoni. Tra due settimane, avremo un concerto... Allo scorso, un
produttore ci ha notati... Ci ha chiesto di provare davanti a lui, e, poco dopo, ha accettato di essere il
nostro manager... Così, per debuttare, faremo un nuovo concerto e poi un disco. Satoshi è al settimo cielo.
Anche mio fratello, a dire il vero... Però...

E' da quel giorno che io e Satoshi non abbiamo momenti di vera intimità...
Ho parlato con Andrew. Mi ha confermato la versione di Carrie, mi aggiornano entrambi ogni settimana circa
sulla situazione di Dan. Rischia di essere bocciato. Lui, che è sempre stato il primo della classe. Non so
proprio più cosa fare, anche se lo amo, quello che provo per Satoshi è....- scaccio i pensieri scuotendo la
testa. Rileggo il testo dell'ultima canzone di Satoshi, si intitola "Goodbyes"...


Osservo il cielo terso. E' una bella giornata di sole. Non so neppure perché sono uscito, a
passeggiare. Julie mi manca già. E poi, concentrarmi sullo studio è impossibile... Tra l'altro, sono
eccitatissimo per il concerto... Non vedo l'ora... è la mia occasione. Mio padre mi ha fatto, proprio
stamattina, una delle sue sfuriate. Devo studiare. Devo pensare alle cose importanti. Devo ringraziare il cielo
di avere almeno accanto una persona con un po' di giudizio... Ieri, ha visto uno dei manifesti del concerto.
Bello! Si preoccupa di me solo in questi momenti, davvero un grande padre, non c'è che dire.

Il parco è piacevole... soleggiato. Ci sono dei bambini che giocano. Mi sono sempre piaciuti i bambini. Vorrei
un fratellino piccolo... Magari, potrei chiederlo ai miei genitori! Sorrido, ironico, tra me e me.

- Signore, mi passi la palla, per favore?- mi chiede, una vocina.
- Certo- rispondo io. Vicino ai miei piedi, non me ne sono accorto, è finita una bella palla rossa, e una
bambina è corsa a recuperarla, gli amichetti che l'aspettano. Assomiglia un po' a Julie da piccola. Due codini,
occhi azzurri, una salopette rossa... Ha lo sguardo da biricchina. Mi piacerebbe una sorellina così.

Non mi sono accorto di averlo detto ad alta voce. Non mi sono accorto che vi fosse qualcuno, dietro di me.

- E' molto carina-
- Mei- Akizuki-san, anche tu da queste parti?-
- Già... Che coincidenza, eh?-
- Sì-
- E' molto carina, quella bimba.-
- E' una birba, guardala. Dev'essere tremenda- dico ridendo.

Meiko mi osserva.

- Che c'è? Ho detto qualcosa di male?-
- No è che... Non conoscevo questo lato di te-
- In che senso?-
- Ti piacciono molto i bambini, vero?-
- Certo, molto... proprio prima pensavo che... vorrei un fratellino piccolo-
- Non un figlio?- chiese Meiko, maliziosa.
- Un figlio? No, mi piacerebbe ma... Ora come ora, non sono abbastanza responsabile neppure per me stesso,
figuriamoci per un bambino!-

Nel frattempo, si erano seduti su una panchina del parco. Satoshi osservava i bambini giocare, parlando, e a
Meiko piaceva molto, la sua espressione dolce e attenta a quelle creaturine.

- Però... l'altro giorno io e Julie ne parlavamo, sai?-
- Davvero? Non è un po'.. presto?- e, dicendo questo, si accorse che lei, più piccola di lui, tra meno di un
anno si sarebbe sposata...
- Sì... noi parlavamo, in termini di ipotesi... Personalmente, non ho neppure idea di dove sarò tra tre anni..
e anche Julie, anche se ha le idee molto chiare su quello che vuole fare, non sa dove sarà, con chi e cosa
farà....Vivere è mettersi sempre in discussione, no?-

Le parole, la ferirono come lame di coltello, senza che Satoshi potesse saperlo... Lei conosceva perfettamente
le risposte alle domande... il suo futuro.. i prossimi tre, dieci, venti anni... Cosa c'er adi entusiasmante in
questo? Se lo chiedeva sempre più spesso, nonostante amasse Nacchan...

- Non so, io...-
- Scusami, non volevo dire che tu... Insomma, ognuno fa le sue scelte e vive come preferisce. Io non volevo
assolutamente...-
- No, lo so... E' solo che... Hai ragione, la vita è bella proprio per la sua eterna incertezza... Soprattutto
alla nostra ecco.. io, temo di accorgermene solo ora...- disse Meiko, sistemandosi una ciocca di capelli dietro
l'orecchio.
- Beh, è un bene che tu te ne stia accrogendo ora, no?-
- Cosa vuoi dire?-
- Che sei ancora in tempo- le rispose, serio, Satoshi, voltandosi a guardarla. Si gurdarono per quella che
sembrò un'eternità.



Guardo Miki, sotto le coperte, piange. E' già la quarta volta che chiamo Yu. E' così triste pensare che
lui... No, non posso credere che lui, in questo tempo, l'abbia tradita... Satoshi si fida di lui. Io non lo
conosco molto bene, ma questo mi basta.. Certo che, il solo pensiero che le attenzioni della persona che ami
sono rivolte a qualcun altro.. Ti deve davvero far scoppiare. A me, non è mai successo, mai, fino ad ora.

Satoshi.. Sei con Meiko, ora?


Don't say Goodbye, don't make me cry
Don't leave me fighting for our love on my own
don't say goodbye, don't make me cry
don't leave me fighting for our love



Per farmi perdonare, porto Meiko a fare un giro in barca... Mesi fa, Yu mi ha raccontato di esservi
stato con Anju.. In effetti, con la Primavera che sboccia, è bellissimo.

- Grazie, Satoshi. E' bellissimo-
- Già... -
- Prima, parlavi di figli, quanti vorresti averne?-
- Eeeeeh? Ti interessa davvero?- le chiedo, stupito
- Certo! Racconta- dice, una mano nell'acqua fresca del laghetto.
- Io, ne vorrei avere quattro, come minimo-
- Quattro? Ma sono tanti!-
- Sì, ma più sono, meglio è! Essere figli unici...E' quasi una tortura... Quando credevo che Yu fosse mio
fratello, era così bello... Avere non solo un amico, ma qualcuno che ha il tuo stesso sangue,, con cui
condividere in primo piano tutte le preoccupazioni... Mi piacerebbe avere un fratello gemello... per questo,
vorrei due gemelline, un maschio e una bimba-
- Un maschio soltanto?-
- Mi piacciono molto le bambine-

Meiko lo guardò, uno sguardo serio-ironico

- Ehi, no, non in quel senso asp..- Niente. Meiko l'aveva già leggermente spruzzato. Scoppiarono a ridere. Li,
non rideva mai, se non con Satoshi.
- Voi ragazze, siete molto più interessanti di noi maschi, è per questo- spiego.
- Da quando sei poetico?- chiede, ridendo.
- Lo sono sempre stato,- rispondo, corrucciato- sei tu che non te ne sei mai accorta- fingo di essere offeso.
Scoppiamo di nuovo a ridere.
- Secondo me- dice lei- è Julie-

La guardo. Non mi va, non so perché , parlare di Julie con lei.

- Sì,- rispondo, sorridendo- Julie ha fatto tantissimo per me. Ci fermiamo? - Le chiedo, poi, vedendola
accaldata. C'è un cipresso ombroso poco distante. Due bracciate, e siamo lì.

La aiuto a scendere, mi ringrazia, e si appoggia alla corteccia dell'albero, sospirando.

- Penso - dice, dopo attimi di silenzio - che metterò una scena del genere, nel mio prossimo racconto.-
- Di cosa parla?-
- Di due anime gemelle che si sono tanto cercate, e quando si incontrano, non si accorgono del loro amore,
perché sono troppo impegnate a sostituirlo... Credi sia una bella trama?-
- Certo, è molto dolce, ma...-
- Ma?-
- Beh, - le rispondo guardandola, - l'ha già usata Julie in un suo romanzo.-
- Ah- risponde secca, arrabbiata, voltando lo sguardo.

Cos'ha contro Julie? E' perché lei ha vinto quel premio?

- Meiko? Come finisce?-
- Eh?-
- Come finisce la storia?-
- Ma hai detto..-
- Dimentica quello che ho detto- le dico. Non so neppure io perché.
- Finisce... Che loro si baciano sotto il cipresso, dopo aver passato assieme un bellissimo pomeriggio-

I nostri sguardi si legano.

Arriva... Il Bacio.

keep on running to you baby
cause together we can make it start
let me show you that I need you
I know nothing's gonna tear us apart

You've been away for so long
I was a fool for letting you go....


Ci guardiamo. Non avrei dovuto. Non avrei dovuto. Non avrei dovuto.

- Scusami- le dico, avviandomi verso la barca.
- Scusami tu-


Perché? Perché di nuovo mi sento così?
Tutte le volte che lui mi bacia...



- Mi sei mancata- mormora, tra le mie braccia.
- Anche tu- rispondo, baciandolo.
- Certo che... Miki e Yu... Io non credevo che loro si sarebbero mai detti addio, mai lasciati...-
- Capita.- rispondo io. - Nella vita capita questo ed altro.-
- Infatti, guarda noi due. Io, bello, famoso, intelligente, e tu...- scoppio a ridere

Ci baciamo ancora. Ma c'è qualcosa che non va.

- La tua canzone- sussurro al suo orecchio- è bellissima, anche se è davvero molto triste, troppo, forse.-
- E' come la vita. La vita è fatta di addii, no?-
- Sì, purtroppo- dico, irrigidendomi. Non posso fare a meno di non pensare a Dan.


- Sei emozionata?- mi chiede Kei, provando qualche assolo alla tastiera.
- Non troppo. Ma mento- dissi, sorridendogli
- Per fortuna... Lo sai quanta gente c'è la fuori?-
- Non lo voglio sapere- rispondo subito, sulle difensive. - tanto, stonerò sicuramente.-
- Julie-chan!-
- Miki, Meiko! E ci siete anche voi, Arimi, Ginta, Tsutomu e Yayoi!-
- Julie-chan... Emozionata?-
- Un po' Arimi... Chi vi ha fatti passare?-
- Indovina- dice Satoshi entrando, la chitarra a tracolla.
- Dov'eri finito?-
- In bagno-
- Di nuovo?- dico, scherzando.
- Sul serio. Fare il antante al posto di Yu è un grande dovere!-

Gli do' una gomitata. Ha parlato di Yu.

- Oh, scusami Koishikawa-san, non volevo certo...-
- No, figurati- dice Miki, sorridendo, sforzata.
- Satoshi, dobbiamo andare- lo avvisa il saxofonista.
- Ok- dice lui, avviandosi, e baciandomi prima di scomparire dietro le quinte.
- Tu non vai?- chiede Ginta.
- No, è un pezzo da solista, maschio- mormoro. Sono emozionata lo stesso, per loro.

Il pezzo suona, è "Rain", la canzone che Yu aveva cantato anche al festival scolastico. Anche Satoshi
ha una bella voce.

- Julie- mi chiama Miki - non devi preoccuparti per me, davvero... E'normale che Mia parli di Yu, è il suo
migliore amico!-
- Lo so, solo, dovrebbe controllarsi-
- Non preoccuparti, davvero!-
- Mi preoccupo, perché sei mia amica!-
- Certo, e poi cos'altro?- ci voltiamo tutti verso Meiko. Che succede?
- Cosa vuoi dire?- le chiedo.
- Voglio dire che tu arriva qua, e subito sei amica di tutti-
- Meiko! Julie è qui da un sacco di tempo!-
- E io, da quanto sono qua?-
- Cosa vuoi dire? Tu sei mia amica quanto Julie!-
- Appunto-
- Sei gelosa della mia amicizia con Miki?-
- Non direi gelosa, tu sei una ladra-
- Meiko!-
- Stanne fuori, Miki- sbotta lei, un po' troppo ad alta voce.
- Vieni con me- dico, tirandola per un braccio-
- Ehi che...-

La trascino fuori.

- Cos'hai, Meiko?-
- Cos'hai tu? Sei impazzita, mi hai fatto male!-
- Meiko... Cos'hai...-
- Non posso essere irritata per Miss Perfezione?-
- Cosa vuoi dire?-
- Lo sai. Arrivi qua, e prendi tutto quello che è mio.-
- Cosa!?!?!?!?-
- Miki-
- Ma io...-
- Ginta e gli altri... Non vengono alla mia premizione ma al tuo concerto, sì!-
- I miei genitori... A loro fa schifo quello che scrivo, ma tu sei la "dea scrittrice" in persona-
- E il premio, hai rubato il mio premio!-
- Meiko!-
- Mi hai sottratto il ruolo... Prendi i miei amici, il mio ruolo, i miei premi, i miei genitori..-
- .. la persona che ami...-
- Cosa?-
- Non fare finta di nulla. Tu sei gelosa di me e Satoshi-
- Certo che no! Lui non centra nulla in tutto questo!-
- Certo che centra. Tu lo ami. Lo so, perché lo guardi proprio come lo guardo io... Tu non ce l'hai con me per
il resto...E se anche devi avercela con qualcuno per questo, è con te stessa, e non di certo con me. Tu hai
mollato tutto per un puro atto di testardaggine.
- Cosa? Parli di Nacchan? Io lo amo!-
- Se lo amassi, e lui amasse te davvero, non avreste tutti questi problemi.-
- Non sono affari tuoi!-
- Meiko! Smettila! Te lo si legge in faccia! Tu non ami Nacchan! Pensi che non mi accorga dei tuoi sguardi su
di noi quando ci baciamo? O quando siamo insieme... tu ti RODI dalla gelosia...-
- Forse... Perché voi potete stare insieme, sempre-
- Ti credevo diversa, ed ora non mi stupisco.-
- Cosa vuoi dire?-
- Che tu stia perdendo tutto quello che avevi. Non sei abbastanza grande. Ti atteggi soltanto. Non sei altro
che una ragazzina. Dovresti iniziare a esserne consapevole. Non sei neppure in grado di capire chi ami
davvero!-

Sono stata crudele, ma non c'era altro modo.

Me ne vado. La lascio, proprio quando le prime lacrime scendono.


E' l'ultima canzone, il concerto si chiuderà tra poco. Doveva essere bellissimo, invece...
Sto parlando con Satoshi, quando Meiko rientra. Ha ancora gli occhi lucidi.


- Vogliono un bis, hai sentito?- esclamo, felicissima, a Satoshi.
- Già...-
- Che cosa suoniamo?- chiede Kei.
- Lovers or friends di nuovo?- propongo.
- No.. vorrei fare una canzone nuova-
- Cosa? Quale?-
- La tua preferita-

Trattengo il respiro.

- Io vado- dico solo, lasciando il palco mentre Satoshi da istruzioni ai ragazzi.



- Signori e Signore, gentile pubblico, una canzone mai suonata prima... My only Love!

MY ONLY LOVE ( musica_ MOMENT)

Amore mio,
sono qua oggi io,
qua, qua davanti a te,
per dirti sai,oh, quanto ormai ti ami io.

Combatterò contro tutti lo sai
contro te e la tua volontà,
per dimostrarti quanto grande sia l'amore mio.


RIT: Tu sei il mio amore,
unico mio amore,
solo tu,
sempre tu,
tu nel mio cuore,
unico amor
sempre sarai,
ci resterai.

Tu sei il mio amore,
unico mio amore,
solo,
sempre,
tu nel mio cuore,
unico amor
là sarai.


Distruggerò la pazzia, sì,lo sai
di volerti tutta mia- solo mia
Ti ho perduto, io sì lo so- tu da lui ritornerai.

Affronterò la tragedia così,
amandoti a modo mio.
Così lontana eppure così vicina tu sei.

RIT: Tu sei il mio amore,
unico mio amore,
solo tu,
sempre tu,
tu nel mio cuore,
unico amor
sempre sarai,
ci resterai.

Tu sei il mio amore,
unico mio amore,
solo,
sempre,
tu nel mio cuore,
unico amor
là sarai.


Amarti sai, mi ha cresciuto ormai.
Tanto, troppo. -oh quanto-
Tornare indietro, no, non potrei.
Ti amo ormai. Per sempre sei.

Tu sei il mio amore,
unico mio amore.
solo
sempre.
Per sempre solo io resterò.
Ma in compenso ti amerò.

RIT: Tu sei il mio amore,
unico mio amore,
solo tu,
sempre tu,
tu nel mio cuore,
unico amor
sempre sarai,
ci resterai.

Tu sei il mio amore,
unico mio amore,
solo,
sempre,
tu nel mio cuore,
unico amor
là sarai.

Oh, amore.


Ha cantato per lei. Solo per lei.



- Cosa c'è, Julie? Di cosa dobbiamo parlare? C'è l'intervista! Hai visto com'erano entusia...-

Si blocca appena vedo la mia faccia.

- Cosa c'è?-
- Non lo sai?-
- Temo...-
- Satoshi, ormai è chiaro. Io ti amo, tu mi ami ma... ami di più Meiko. Ed io Dan-
- E' così per te?-
- No. Sto solo cercando di rendere le cose più facili, non capisci?-
- Temo di sì.-
- Ami Meiko?-
- Lo sai-
- Già. Satoshi io credo che sia...-
- Non dirlo-
- Ma è la verità. E' la vita, no?-
- E' un addio? Come nella canzone?-
- Sì. No... Non come amici. Non come Julie e Satoshi. Ma come NOI, sì-
- E' quello che vuoi?-
- No. Lo sai. Io ti amo.-
- Anch'io ti amo. Forse, un giorno...-
- Forse. Ma non ora. Non più-

Sto cercando di non piangere. Anche Satoshi. Le lacrime sembrano voler uscire da sole.

- Vai, ti aspettano per l'intervista-
- Non vieni?-
- Lo sai-
- Sì-

Si avvicina, mi bacia. Sento le sue lacrime sulla mia pelle, bruciano... Scendono, assieme alle mie.

Lo vedo allontanarsi. Ti amo. Non andare. Non posso. Come con Dan, non posso. C'è prima l'amore, poi la
felicità.

You closed the door and walked away
I couldn't find a word to say.....

Don't say goodbye, don't make me cry...

CONTINUA...

p.s. Le canzoni "Don't Say Good-bye" e "Keep on runnin'" sono © di Sasha e di tutti gli aventi diritto

 

GOODBYES
LA CANZONE (By Miyae Kawahara)

I just see
It's not the truth
It's not real
It's just...

I just see
You're here
You're my love
I can't believe...

Goodbyes

I just see
It's just that...

I can't belive..
It can't be...

So is the life?
It had to be eternity...

It isn't...
It can't be
I can't believe...

Goodbyes

That's about life?

I can't believe...
It can't be...

I just see
Here you are...
You shouldn't go
But you will, I know...
Again, I'm just loosing, Again

Maybe that's life...

Goodbyes
I just see
It's just that...

I can't belive..
It can't be...

So is the life?
It had to be eternity...

It isn't...
It can't be
I can't believe...

Goodbyes

So, here I'm...
I'm in my youngness
I'm in the best years of my life
so people say...
But, then, why do I have to say it...?

To you, to Love, to Parents, To friends

Maybe that's life...

GOODBYES

I just see
It's just that...

I can't belive..
It can't be...

So is the life?
It had to be eternity...

It isn't...
It can't be
I can't believe...

Goodbyes

I can see your face...
You're, but you're mine no longer...
I love you, friend
But that's life
Goodbyes

I just see
It's just that...

I can't belive..
It can't be...

So is the life?
It had to be eternity...

It isn't...
It can't be
I can't believe...

Goodbyes

I understand right now...
I've to grow
I've to go on...
I don't want "Goodbyes"...
But I'll have them all over my life...

That's life...
A GOODBYE