CAPITOLO 8

 

- Ma che ore sono? Le 8? Bene! E’ ora di scendere a colazione! Chissà se marzio e Ottavia sono già svegli?

Dopo aver fatto colazione Bunny decise di fare una passeggiata mentre aspettava il risveglio degli amici. Appena varcata la soglia dell’uscita però, sentì un dolore lancinante alla testa che le fece perdere l’equilibrio facendola cadere a terra.

Un’inserviente che stava lavorando non lontano da lì la vide e corse ad aiutarla.

- Signorina! Si è fatta male? Come si sente?

- Be…bene! Non si preoccupi!

- E’ così pallida! Forse le conviene tornare nella sua stanza a riposare!

- No, no, ora stò bene! E’ stato solo un capogiro!

- E’ sicura?

- Si grazie!

- Come desidera…

Mentre Bunny usciva, Marzio e Ottavia si ritrovarono in sala da pranzo per fare colazione e lì seppero che Bunny se n’era già andata. Pochi minuti dopo i due uscirono per andarla a cercare.

Intanto Bunny stava sempre più male, si accorse che i suoi malori erano simili a quelli di Amy il giorno che era stata attaccata e capì che quella era la tattica delle Arpie.

Cadde in ginocchio, era senza forze, in più continuava a girarle la testa.

Cercò di trasformarsi, ma non vi riuscì. In quel momento venne circondata dalle 5 Arpie.

- Accidenti! Non è ancora svenuta! – esclamò Teles.

- La nostra magia non ha funzionato del tutto! – continuò Asterodea.

- E’ un tipo resistente! – concluse Pandora.

Intanto Marzio e Ottavia si accorsero di quello che stava accadendo.

- Oh no! Bunny è in pericolo! Ottavia! Tu resta qui e non muoverti!

Marzio si trasformò in Milord proprio davanti alla ragazza che rimase esterrefatta, ma purtroppo intorno alle 5 Arpie si era formata una cupola protettiva e il ragazzo non riuscì ad avvicinarsi.

Con il suo potere Briseide scoprì il simbolo sulla fronte di Bunny: uno spicchio di Luna!

- Guardate! – esclamò Briseide.

- Quello è il simbolo della Principessa! – disse Asterodea.

- Il simbolo maledetto! – continuò Pandora.

- Allora è lei Cassiopea! – disse Teles.

- Finalmente l’abbiamo trovata! – concluse Andromeda.

Bunny non riusciva più a pensare, il dolore alla testa era lancinante e le sue urla disperate straziavano il cuore di Marzio che cercava invano di rompere la barriera.

Anche Ottavia era disperata, calde lacrime bagnavano le sue guance e una strana energia cominciò a crescere dentro di lei.

Le 5 Arpie attaccarono contemporaneamente:

- A me potere della Selenite!

- A me potere del Diaspro Sanguigno!

- A me potere del Giaietto!

- A me potere del Porfido Rosso!

- A me potere della corniola!

Bunny era spacciata, quando all’improvviso la cupola protettiva s’infranse e qualcuno con un agile balzo la portò via la ragazza che ormai aveva perso i sensi.

Le Arpie si girarono e videro una ragazza, una guerriera, aveva in mano un bastone a forma di falce. Grazie a questa particolarità la riconobbero: era Sailor Saturn! La guerriera della distruzione!

Decisero che per il momento era meglio andarsene.

- Per ora hai vinto tu! Ma torneremo! – disse Pandora.

- Ora che abbiamo scoperto chi è Cassiopea, sarà uno scherzo! – continuò Teles.

In quel momento però le Arpie si accorsero che il simbolo di Bunny era giallo e non azzurrino! Non era il simbolo maledetto!

- Dannazione! Guardate! Non è la principessa! – esclamò Asterodea.

Con sguardi di puro odio e di vendetta le Arpie svanirono.

Ma chi era la misteriosa Sailor Saturn? Appena sparite le nemiche Bunny riaprì gli occhi.

La guerriera Sailor Saturn non era altri che Ottavia! Quando Bunny stava per essere colpita, la ragazza aveva sentito una forte energia dentro di sé. Sulla sua fronte era apparso uno strano simbolo e subito dopo dal suo corpo era scaturita un’enorme energia che l’aveva trasformata e aveva rotto la cupola protettiva.

- Bunny come stai? – le chiese la guerriera.

- Ma tu…sei Sailor Saturn? – chiese Bunny.

- Io sono Ottavia! – rispose la ragazza.

Bunny sorrise, poi cercò di alzarsi, ma dovette appoggiarsi a Marzio, perché era ancora troppo debole.

- Avrei dovuto immaginarlo! Sentivo che avevi un’energia speciale!

- L’energia della trasformazione ha fatto si che il mio blocco mentale, quello che m’impediva anche di parlare, si sciogliesse, ora sono tornata una ragazza normale!

Bunny le chiese se sapeva qualcosa sulla missione, ma alla risposta negativa di lei, non si stupì più di tanto.

- Potere del Fiore proibito! Vieni a me! – Bunny utilizzò il potere del Fiore Proibito per mostrare a Ottavia quello che era successo a Velchanos e per spiegare la sua missione.

- E così saresti tu Sailor Moon!

- Già, ma per questa battaglia ho preso il nome di Sailor Crystal Moon!

- Crystal Moon?

- Si, Crystal Moon…Luna di Cristallo! E’ il nome con cui è conosciuto Velchanos.

Le due ragazze e marzio tornarono in albergo e dopo pranzo mentre erano seduti sulla terrazza Ottavia comunicò loro che aveva deciso di tornare a Tokyo.

- Cosa? E perché vuoi tornare a casa? – chiese Marzio.

- Perché voglio andare a dare la notizia della mia guarigione a nonna Sofia!

- Come vuoi! – disse Bunny – Hai intenzione di partire in treno?

- Si, ce n’è uno che parte alle 6. Prenderò quello.

- Ascolta Ottavia…non è meglio se ti accompagniamo noi? - disse Bunny.

- Neanche per sogno! Voi due rimanete qui e vi godete la vacanza! Siete venuti qui per rilassarvi, ma purtroppo non ci siete ancora riusciti. Non voglio che per colpa mia ora dobbiate rinunciarvi!

- Ok! Va bene! Però promettimi una cosa!

- Cosa?

- Quando sarai a casa dovrai andare a parlare con le altre guerriere e spiegare per bene quello che è successo!

- D’accordo!

Quella sera Ottavia partì come previsto con il treno delle sei. Dopo la sua partenza Bunny e marzio passeggiarono per il lungomare guardando un meraviglioso tramonto. I due ragazzi avevano ancora cinque giorni a disposizione per stare insieme e questa prospettiva li rendeva euforici.

Passarono giorni meravigliosi, ma per questo motivo passarono in un attimo.

L’ultimo giorno….

- Caspita, ma come corre il tempo! – esclamò Bunny.

- Già… - rispose un po’ assente Marzio.

- Marzio, …ma cos’hai? – chiese Bunny.

- Niente Bunny! Stravo solo pensando! – rispose il ragazzo.

- E a cosa?

- Stavo pensando che purtroppo domani dobbiamo partire! Vorrei poter restare qui in eterno!

- A chi lo dici!

In realtà Marzio stava pensando ad un episodio successo più di unno prima…quando aveva perso il controllo e aveva rischiato di fare l’amore con Bunny. In quel momento sentiva le stesse sensazioni…

- Sai, per questa sera ti ho preparato una sorpresa! – esclamò all’improvviso Marzio.

- E quale?

- Se te lo dicessi non sarebbe più una sorpresa!

Per la cena, quella sera, Bunny si preparò con molta cura.

Aveva indossato una camicetta bianca di seta, una graziosa minigonna a pieghe, bianca e blu, infine aveva messo una giacca blu per dare un tocco d’eleganza. Mise anche un paio di orecchini di brillanti che Hector le aveva regalato prima di partire. Decise di cambiare anche pettinatura e si fece una lunga treccia.

Marzio l’aspettava al bar e l’accolse con un dolce sorriso.

- Allora, qual è la sorpresa?

- Un po’ di pazienza! Vieni con me!

Marzio la portò nella sua stanza dove sul balcone era stata apparecchiata una tavola per due. Da quel lato dell’albergo si aveva la vista sul mare e il paesaggio era stupendo.

- Oh! Ma è meraviglioso!

- Sono contento che ti piaccia!

- Certo! Come potevi dubitarne?

Fu una cena perfetta, romantica, indimenticabile.

Dopo che il cameriere sparecchiò il tavolo, marzio, ordinò una bottiglia di champagne per festeggiare in grande stile il loro ultimo giorno di vacanza. Il ragazzo riempì i calici e ne porse uno a Bunny.

- Qui ci vuole un brindisi!

- Giusto! Brindiamo a noi due!

- A noi!

Bevvero guardandosi negli occhi, sentendo crescere dentro di loro il bisogno che avevano l’uno dell’altra. Marzio la prese per le spalle e l’avvicinò a sé cominciando a baciarla con passione. Lei rispose con lo stesso trasporto ai suoi baci abbracciandolo sempre più stretto.

All’improvviso Marzio la sollevò da terra e lentamente la depose sul letto. Questa volta non si sarebbe fermato, sentiva il bisogno di stringerla tra le sue braccia, di sentire il calore del suo corpo contro il suo, no, questa volta non si sarebbe fermato!

Nemmeno Bunny avrebbe voluto fermarsi, voleva solo abbandonarsi a quelle bellissime sensazioni di amore, di passione ma anche di dolcezza e tenerezza che solo Marzio sapeva darle.

 

Era notte fonda, il buio era totale, ma grazie alla pallida luce lunare, Bunny che era appoggiata al balcone e ascoltava il rumore delle onde, potè scorgere la spiaggia davanti a sé.

Si sentiva felice, come non mai, ma allo stesso tempo provava una sensazione di profondo sconforto, come se quell’angolo di paradiso che lei e Marzio si erano costruiti dovesse all’improvviso disciogliersi come neve al sole.

 

Il giorno dopo i due ragazzi tornarono a casa dove seppero che il nemico per il momento non aveva portato altri attacchi.

Purtroppo la relativa pace di quella settimana di vacanza non durò molto. Le 5 Arpie tornarono all’attacco. La prima ad attaccare fu Pandora, che scelse come vittima una ragazza generosa e altruista: Nina.


Continua...