UN'AMICIZIA SENZA FINE
Capitolo 2

 

Il giorno successivo fu veramente pieno di sorprese e rivelazioni.

Satoshi aveva passato tutta la giornata a chiedersi se stava facendo la cosa giusta a rivelare il segreto sul padre di Yuu anche a Miki, ma alla fine decise che forse lei avrebbe potuto aiutarlo nella decisione.

Miki invece era rimasta un po’ preoccupata dopo la telefonata del ragazzo e non aveva dormito granché.

 

Quando si svegliò Ginta si accorse che il sole non era ancora spuntato. Guardò la sveglia sul comodino e vide che segnava le 5 e 12 minuti.

Il ragazzo si voltò cercando di riaddormentarsi, ma fu tutto inutile. Era troppo agitato. Continuava a pensare ad Arimi e allo sguardo che aveva negli occhi quando lui le aveva chiesto di sposarlo. C’era stata sorpresa certo…ma aveva notato anche una leggera nota di tristezza e forse anche di paura.

Ginta non si dava pace. Perché Arimi doveva avere paura?

La sua proposta poteva anche averla presa di sorpresa, ma questo non poteva spiegare lo sguardo di quegli occhi.

Il ragazzo si alzò e scese in cucina a prendere qualcosa da bere. I suoi genitori erano partiti tre giorni prima per una vacanza e non sarebbero tornati prima di venti giorni.

Aprì il frigorifero senza vedere veramente quello che conteneva ancora perso nei suoi tormentosi pensieri.

Non sapeva più cosa fare. Tornò nella sua stanza e aprì il cassetto del mobile vicino alla scrivania.

Prese la custodia dell’anello che aveva comprato per la sua Arimi qualche giorno prima e lo strinse tra le mani. Ormai poteva solo aspettare. Aspettare che Arimi si decidesse e parlasse con lui di quello che era il loro futuro.

 

Anche Arimi aveva passato una notte agitata. Aveva avuto anche incubi terribili, ma al suo risveglio non riusciva più a ricordarli. Si alzò da letto con un sospiro. Erano quasi le sette e doveva preparasi per andare all’università. Doveva chiarire la sua posizione con il professor Mazuyama e poi…doveva parlare anche con Ginta.

Che cosa avrebbe detto il ragazzo dopo aver scoperto quali erano effettivamente i suoi progetti?

L’avrebbe capita? L’avrebbe perdonata? L’avrebbe odiata? Oppure…

Ad Arimi sembrava che la testa stesse per scoppiare.

Doveva calmarsi e cercare di pensare con lucidità. Ma prima di tutto doveva capire se la decisione che aveva preso fosse quella giusta.

Purtroppo non c’era modo di scoprirlo…giusta o sbagliata che fosse doveva solo cercare di esserne convinta…solo così non avrebbe avuto rimpianti!

 

Yuu si alzò al solito orario, ma quando andò in cucina vide che Miki era già uscita per andare al lavoro. Gli aveva lasciato un messaggio in cui annunciava che aveva una commissione da fare ma che gli aveva già preparato la colazione.

Il ragazzo senza una parola si recò in soggiorno e aprì le finestre che davano sul balcone. Uscì all’aria frizzante del mattino. Inspirò profondamente. Aveva una strana sensazione. I suoi occhi si fissarono su alcune nuvole…

Che cosa stava per succedere? Avvertiva intorno a lui una sottile inquietudine…qualcosa d’indefinito, ma che allo stesso tempo sembrava così presente e reale da poterlo toccare.

 

Arimi non vide Ginta fino alla fine delle lezioni. Era andata a cercarlo prima di recarsi al colloquio con il professore, ma non l’aveva trovato da nessuna parte. Ormai aveva preso la sua decisione…ma avrebbe avuto il coraggio di parlarne a Ginta?

Il professor Mazuyama le aveva assicurato che l’università di Parigi aveva confermato la sua ammissione. Ora spettava solo a lei decidere! Aveva detto all’insegnante che il giorno successivo avrebbe dato la sua risposta definitiva. Lei era intenzionata ad accettare, ma Ginta l’avrebbe lasciata andare? Anche adesso che l’aveva chiesta in sposa?

La ragazza guardava il suo fidanzato da lontano…non aveva il coraggio d’avvicinarsi…

Poi fu lui a scorgerla. La fissò incerto per alcuni istanti poi si diresse verso di lei.

- Ciao Arimi! – la salutò lui un po’ nervosamente.

- Ciao Ginta…senti…

Il ragazzo la fermò con un gesto della mano.

- Non qui! Andiamo a parlare da un’altra parte.

Lei annuì e lo seguì fuori dall’università.

 

Miki aveva quasi finito il suo turno. Stava rimettendo la divisa della gelateria dentro l’armadietto pensando a Satoshi.

Ci aveva pensato tutto il giorno, ma proprio non riusciva ad immaginare il motivo per cui voleva parlare con lei così segretamente.

All’uscita posteriore non c’era nessuno, così la ragazza si diresse verso l’entrata principale.

Trovò Satoshi vicino alla porta appoggiato contro il muro.

Quando la vide si staccò lentamente fissandola negli occhi.

- Ciao Miki.

- Ciao – rispose lei un po’ titubante. Non riusciva a capire cosa passava nella mente del ragazzo. Sul quel lato assomigliava un po’ a Yuu…così insondabili nei loro pensieri da sembrare inavvicinabili.

- Vieni Miki! Andiamo…

- Dove?

- Vorrei trovare un posto tranquillo dove poter parlare.

- Ok andiamo…

I due si avviarono fianco a fianco per la strada principale senza notare che qualcuno li stava seguendo da lontano.

 

Ginta guardava Arimi camminare pochi passi davanti a lui. Avevano deciso di andare a discutere vicino ai campi da tennis dell’università, dove avevano sistemato panchine e tavolini che erano utilizzati dagli ospiti ai vari tornei organizzati dalla facoltà.

Tra di loro regnava un pesante silenzio.

I due si sedettero.

Alla fine Arimi si fece coraggio…e raccontò al ragazzo dei suoi progetti e del suo imminente trasferimento a Parigi.

Il viso del ragazzo non lasciava trasparire nessun’emozione, per una volta anche il suo sguardo era freddo e insondabile come quello che a volte appariva sul volto di Yuu. Arimi sconvolta a causa di quello sguardo cominciò ad agitarsi…forse non avrebbe dovuto essere così diretta…

- Ascoltami Ginta…io volevo spiegarti… - disse precipitosamente lei avvicinandosi velocemente a lui, ma il ragazzo la bloccò.

- No ce n’è bisogno! Sei stata già sufficientemente chiara… - il suo tono era calmo e quasi annoiato…

Il ragazzo approfittando del temporaneo shock di Arimi si alzò e si allontanò.

La ragazza lo fissava incredula…com’era potuto succedere?

Un’unica lacrima solcò il suo volto.

- Ma perché…io…ti volevo spiegare… - ma fu solo un sussurro.

 

Ormai erano arrivati. Miki e Satoshi si sedettero l’una accanto all’altro su una panchina.

Miki si volse verso il ragazzo. Il suo sguardo era serio.

- Bene… - sospirò - …adesso mi vuoi dire che diavolo sta succedendo? Si tratta di una cosa molto seria vero?

Satoshi continuò a fissare il vuoto davanti a sé, sembrava che non l’avesse udita. Pochi secondi dopo invece le rispose:

- Hai ragione…è una cosa veramente seria…e non sapevo proprio con chi altri parlarne…sei tu l’unica che potrebbe aiutarmi…

- Forza! Ti ascolto…

- Si tratta di Yuu…

Gli occhi della ragazza si velarono di una profonda preoccupazione.

-…Yuu…cosa vuoi dire?

- …non so neanch’io come spiegartelo…forse è meglio andare dritto al sodo… - Satoshi la fissò dritto negli occhi – Ho scoperto chi è il vero padre di Yuu…

Il ragazzo non smise per un istante di fissare Miki…come avrebbe reagito a questa notizia?

Non ci furono mutamenti nell’espressione del suo viso…ma i suoi occhi…i suoi occhi furono attraversati da una miriade di diverse sensazioni.

Incredulità inizialmente, presto sostituita dal sospetto, dalla preoccupazione, dalla tristezza, dalla speranza e infine…dalla paura.

Per un attimo Satoshi rimase interdetto dalla paura che si rifletteva da quegli occhi…

- Miki…???? Ti senti bene?

La ragazza si portò le mani al volto e poi si alzò di scatto.

- Dimmi che non è vero…non può esserlo!

- Miki… - non avrebbe mai immaginato una reazione simile….

- Proprio adesso che io e Yuu eravamo felici…NON PUO’ ESSERE VERO DANNAZIONE! – urlò Miki ormai fuori di sé.

Satoshi era veramente preoccupato.

- Smettila Miki! – cercò di calmarla – Non fare così…

Il tono preoccupato di Satoshi fece il suo effetto. La ragazza si ricompose leggermente.

Senza guardarlo negli occhi gli chiese:

- Come hai fatto a trovarlo?

- E’ stato mio padre…ha assunto un’investigatore privato. Io l’ho saputo solo ieri. Si tratta di un ingegnere giapponese emigrato in Inghilterra.

- E non l’hai ancora detto a Yuu…vero…????

Satoshi scosse la testa.

- No. Non ancora…non sapevo se era giusto da parte mia dirgli una cosa del genere. Capisco la tua ansia…io non avrei mai voluto darvi nuove preoccupazioni dopo tutto quello che avete già passato, ma…non potevo tacere su una cosa così importante. Prima però volevo avere anche il tuo parere…tu e io conosciamo Yuu meglio di chiunque altro…

Miki non rispose.

- Senti Miki…lo so che sei sconvolta…ma prima di tutto dobbiamo pensare a Yuu…

- E credi che non ci stia pensando???? Hai idea di che effetto farà questa notizia su Yuu??? Ricordi quanto ha sofferto quando scoprì che tuo padre non era il suo padre naturale? Come reagirà ora a questa notizia…???

Satoshi abbassò lo sguardo.

- Lo so anch’io…oh dannazione…non so cosa fare…!!!

Il ragazzo si passò una mano tra i capelli cercando di pensare con lucidità.

Miki tornò a fissare Satoshi. Vide il suo sguardo…preoccupato e triste…proprio come doveva essere anche il suo.

Gli mise una mano sulla spalla. E cercò di sorridere…ma sul suo volto apparve solo un tremolio.

- Senti…ora dobbiamo calmarci! Torniamo a casa e cerchiamo di riflettere con calma…magari una notte di sonno ci porterà consiglio…

- Ok…forse hai ragione tu! – rispose Satoshi, anche se il tono non era troppo convinto.

Miki si avviò verso casa.

- Miki?

- Si? – si voltò la ragazza.

- Vuoi che ti accompagni a casa?

La ragazza scosse la testa ringraziandolo con gli occhi.

- Preferisco stare sola per un po’…

 

Ormai erano vari minuti che la ragazza si era allontanata…ma lui non riusciva a muoversi da quella panchina.

Restava lì…fermo…senza pensare a nulla…

All’improvviso però la sensazione di essere osservato si fece molto forte.

Satoshi si voltò di scatto all’indietro…

Un ragazzo lo stava fissando senza aprire bocca. Il suo sguardo era concentrato su di lui…

Satoshi sentì la terra franare sotto i suoi piedi…non poteva essere vero! No!

Satoshi lo fissò negli occhi con apprensione…

I suoi occhi erano sempre gli stessi…gli occhi dolci, insondabili e un po’ tristi…di Yuu…

- Oh mio Dio… - fu l’unica cosa che riuscì a sussurrare….

 

Dopo aver lasciato Arimi alla facoltà, Ginta non aveva fatto altro che vagare per la città. Tra tutte le risposte che si era immaginato… “quella” era sicuramente l’ultima.

Ginta non riusciva a credere d’essere meno importante di uno stupido corso di lingue di pochi mesi…lui le aveva chiesto di sposarlo…e lei rispondeva partendo per Parigi…

Non riusciva davvero a capacitarsene!

La delusione era forte…e stava già sostituendo l’iniziale rabbia.

- Arimi…ma perché? Possibile…possibile…che davvero non t’importi niente di me? Io ho basato tutto il mio futuro sul nostro amore…non puoi tradirmi così….

CONTINUA...