Be Careful What you Wish For...

Goten tolse la felpa arancione che indossava, poi si tolse i jeans larghi, rivelando che indossava la sua tenuta nera da ninja sotto i vestiti normali. Nessuno aveva notato gli stivali neri, dato che i lunghi pantaloni li coprivano. Tirò fuori fascia e cappuccio, coprendosi la faccia, e nascose vestiti e borsa in uno degli armadietti del bagno dei maschi.

Tutto ok, pensò Goten, saltando sul tetto dello spogliatoio femminile. Cominciamo. Levitò giù fin davanti a una finestra e sbirciò l’interno. Sospirò di sollievo quando non vide ragazze intente a svestirsi all’interno.

Devono essere tutti in palestra, in questo momento. Goten aprì silenziosamente la finestra ed entrò. Non era mai stato nello spogliatoio femminile, non molti ragazzi ci erano riusciti.

La stanza era come quella dei maschi solo che era colorata in toni di rosso invece che blu.

"Ok," disse Goten. Dove possono aver messo quelle foto? Cominciò a cercare fra la roba delle ragazze, senza trovare nulla.

"Accidenti! Dove possono essere? Ero sicuro che le avessero nelle borse, a meno che…"

Goten diede un’occhiata alla fila degli armadietti delle ragazze. Ricordò dove il gruppo di ragazze sedute sul suo tetto teneva le foto. La faccia di Goten divenne rosso fiamma. Si prese a schiaffi e si disse di sbrigarsi e prendere le foto, prima che le ragazze tornassero.

Goten si avvicinò al primo armadietto e lo aprì, frugando qua e là, afferrò un reggiseno e ci trovò dentro niente meno che le foto che stava cercando. Velocemente tirò via le foto, le accartocciò, gettò dentro il reggiseno, e aprì l’armadietto seguente.

"Wow, è stata una bella partita!" rise una ragazza.

"Già, peccato però che Goten non stesse bene."

"C’è almeno a scuola?" chiese una studentessa.

"L’ho visto stamattina alla lezione di scienze."

"Um? Chissà dov’è adesso?"

"Be’, vestiamoci e troviamolo!" esclamò un’altra.

"Non so… Non ho molta voglia di esplorare in giro quando ci sono voci a proprosito di un fantasma."

"Oh, dai! Non esistono i fantasmi."

"Sì che esistono! Io e la mia amica ne abbiamo visto uno stamattina nella camera oscura! Ci ha rubato tutte le nostre foto di Goten!"

"Cosa?! Probabilmente era un’altra studentessa che le voleva rivendere a prezzo astronomico."

"No era un fantasma! Un ninja fantasma!"

"L’ho visto anch’io!" gridò una ragazza.

"Cosa, quando?"

"Stamattina. Io e alcune mie amiche eravamo andate a casa di Goten per fargli qualche altra foto e questo tipo in nero che diceva di chiamarsi l’ "Ombra Volante" è apparso e ha bruciato tutte le nostre foto, con fiamme scaturite dalle sue mani!"

"Ha creato del fuoco nelle sue mani! Doveva essere un fantasma!"

"Probabilmente è uno scherzo di qualcuno," disse un’altra. "Non credo ai fantasmi."

"Ti dico che era un fantasma!"

"Certo, certo."

Le ragazze continuarono a discutere sull’argomento mentre si dirigevano verso lo spogliatoio femminile.

Goten aveva quasi finito la sua caccia nello spogliatoio. Era stupito di quante foto avesse già trovato. Proprio adesso era all’ultimo armadietto. "Eccovi qui," disse tirando fuori tre foto. Accidentalmente tirò fuori anche un paio di mutandine nel frattempo, che caddero a terra.

"Oops" disse Goten, agguantando le ultime foto e chinandosi per raccogliere gli slip.

"Wow, come sono piccole," disse tirandole un po’. "Ma che sto facendo?!" esclamò e stava quasi per metterle a posto quando la porta dello spogliatoio si aprì ed entrò un numeroso gruppo di ragazze.

"Um…….!" Fu tutto quello che Goten poté farfugliare mentre era colto in flagrante con in mano un paio di slip femminili.

"E’ il fantasma!" gridò una ragazza.

"Ha le mie mutandine!" gridò un’altra.

Tutte le ragazze cominciarono a schiamazzare a proposito di fantasmi ninja pervertiti che infestavano la scuola per rubare biancheria intima femminile. [ questo fa molto, molto Ranma ½ ^_^ ND Fra ]

Goten lasciò cadere le mutandine e sparì in un batter d’occhio. Alle ragazze sembrò che fosse semplicemente scomparso, il che convinse anche le più scettiche che fosse davvero un fantasma.



Pan uscì dalla porta principale e si chiese dove fosse Trunks.

"Hey, Pan!" gridò qualcuno.

Pan si girò e vide Bra e Marron che avevano parcheggiato lì di fronte. Bra indossava un lungo vestito denim, i capelli raccolti in una coda di cavallo, e aveva un paio di occhiali scuri. Marron aveva un paio di jeans tagliati e un top a tubo verde.

"Bra, Marron. Dovete accompagnarmi a qualche altra festa?"

Bra rise. "No. Sono qui in incognito perché non pensavo che mio fratello sarebbe venuto a prenderti con tutto quel che è successo nell’ultimo paio d’ore."

"Cosa?! Che intendi dire?" chiese Pan, confusa.

"Vuoi dire che non lo sai?" chiese Marron.

"Sapere cosa?" chiese Pan.

Marron e Bra si guardarono. "Salta su, Pan, ti spiegheremo mentre andiamo da Marron," disse Bra.

Pan saltò nella macchina sportiva viola di Bra e si allacciò la cintura di sicurezza.

Ascoltò, choccata, mentre sfrecciavano lungo la strada.

"Così mi stai dicendo che pensano che mio nonno abbia clonato Trunks e che lo vogliano vendere come nuovo prodotto?! Da non credere!"

"Hey, non compreresti l’uomo perfetto se potessi?" chiese Bra con voce stuzzicante.

"Hn," disse Pan, gettando all’indietro i lunghi capelli neri. "Ho già l’uomo perfetto."

"E così voi due siete una coppia?" disse Bra.

"Ecco…" disse Pan. "Non l’abbiamo detto, ma non lo siamo, forse? Voglio dire, ci

vediamo il più spesso possibile."

"Potrebbe essere solo il desiderio," disse Marron, guardando Pan dallo specchietto.

"Marron, non sarai ancora gelosa, vero?" chiese Bra.

"NO! Non lo sono! Non lo sono mai stata! E poi, non mi interessa Trunks."

"Ohhhhh!" strillò Bra. „Ti piace Goten adesso, vero! Di’, bacia bene?!"

Marron quasi andò a finire nell’altra corsia.

"Non è vero!" disse, arrossendo.

"Invece sì! Invece sì! Sei innamorata di Goten-chan!" cantilenò Bra.

"La vuoi finire, Bra!" gridò Marron.

"Credo che tu e Goten siate perfetti l’uno per l’altra," disse Pan.

"Tu… credi?" disse Marron arrossendo ancora.

Entrambe le altre due annuirono vigorosamente.

"Hey, ragazze! Ho un’idea migliore sul da farsi!" gridò Bra. "Andiamo a prendere Goten a scuola e poi andiamo tutti a casa mia a far casino con Trunks!"

"Ma-!" cominciò Marron. Pan la interruppe.

"Grande idea, Bra! Voglio vedere ancora Trunks e il gruppo non sarebbe completo senza zio Goten!"

"Esatto!" disse Bra. "Dai, Marron, rotta verso la Orange Star!"

"No!" esclamò Marron. "Pensavo che volessimo allontanarci dai guai, non buttarcici dentro. Non ricordi che casa tua brulica di giornalisti, Bra?"

"Non importa, sgattaioleremo all’interno!" disse Bra. Si arrampicò da dietro il sedile posteriore vicino alla spalla di Marron e diede un giro al volante verso destra.

"Bra!" gridò Marron mentre l’auto quasi sbatteva contro un’altra macchina, ma si dirigeva nella direzione giusta per la Orange Star.

"Sei pazza, Bra!" le gridò Marron rabbiosamente, spingendola indietro nel suo sedile. [ pazzo in inglese si dice nuts. ND Fra ]

Bra fece un sorrisetto. "Some times you feel like a nut! Some times you don’t! Almond Joys got nuts! Mounds don’t because-"

"Bra!"



"Allora, cosa diremo alla conferenza stampa?" chiese uno dei Trunks alla madre.

"Non ne sono sicura, possiamo semplicemente dire la verità per quanto riguarda Goku, non ha mai lavorato per noi e non ha una storia con vostro padre."

Tutti e tre i Trunks annuirono con forza.

"Sembrerebbe un buon piano, e per quanto riguarda la voce che esistano tre di noi?" chiese un Trunks.

"Ma, non è una voce, siamo tre," disse un altro Trunks.

"Qualcuno ha già visto alcuni di noi insieme," disse il terzo Trunks alla madre.

Bulma si massaggiò la fronte, sarebbe stata una lunga giornata. "Be’, cercare di nascondere che siete tre adesso sarebbe troppo difficile."

"Cosa?!" gridarono tutti e tre i Trunks.

"Intendi dire che vuoi dir loro che siamo tre?!"

"Non vorrai dirgli che due di noi sono cloni, vero?!"

"Non ci venderai, vero?!"

"Cosa?!" gridò Bulma. "Ovvio che non ho intenzione di vendervi, è contro la legge! E, perché dovrei vendere mio figlio?!"

I tre Trunks si acquattarono.

"Stavo solo pensando che sarebbe meglio ammettere che ci sono tre persone esattamente come te in giro. Trovato! Diremo che due di voi sono attori per pubblicizzare un nuovo prodotto o qualcosa del genere! Sì, ecco! Faremo uno spot che dice che i nostri prodotti sono tre volte migliori degli altri!" [ ^^’’’’’ Nabiki impallidisce al suo confronto ND Fra ]

I tre Trunks sbatterono le palpebre.

"Ma mamma, noi non siamo attori."

"Già, e comunque che cosa vorresti pubblicizzare?"

"E poi abbiamo solo due giorni per girare lo spot prima che torniamo ad essere uno."

"Non essere sciocco, Trunks, abbiamo solo fino a stasera per girare la pubblicità," disse Bulma.

"Cosa?!" gridarono tutti e tre i Trunks.

"Ma.." cominciarono tutti quanti.

"Niente ma! Utilizzeremo la nuova linea di auto e moto che abbiamo appena realizzato. Io preparerò tutto quanto, voi andatevi a fare una doccia, almeno. Non vorrete apparire sciatti alla vostra prima conferenza stampa, vero?" Bulma fece un rapido sorriso prima di lasciare il trio con occhi e bocca spalancati.

"Oggi volevamo mettere insieme Goten e Marron e stare con Pan!" piagnucolarono tutti e tre. "La vita è ingiusta!"

"Uno di noi dovrebbe chiamare Pan e dirle che stasera non possiamo vederci."

"Io prima chiamo la doccia!" gridò un Trunks precipitandosi verso il bagno.

"Codardo!" gridarono in coro gli altri due dopo essersi ripresi dall’attimo di stupore per

la fuga del terzo.

"Nemmeno io voglio dirglielo," disse uno dei Trunks rimanenti.

"Be’, uno di noi deve farlo."

"Bene," concordò l’altro Trunks. Prese un bastoncino [ da dove non si sa ND Fra ] e lo

ruppe.

"Chi prende il più corto chiama Pan."

"Bene," concordò Trunks e prese uno degli stecchi. "Schifo," disse guardando il bastoncino più corto. "Che sfiga."

"Non certo peggio della mia," disse l’altro, dandogli una pacca sulla spalla e andandosene per raggiungere l’altro Trunks a lavarsi.

"Odio la mia vita," disse Trunks ora solo, tirando fuori il cellulare e componendo il numero di Pan. Aspettò, il telefono continuava a squillare. "Hmm, sembra che non sia ancora a casa."



Goten saltava dal tetto di un edificio all’altro. Guardò il mucchio di foto che era riuscito a raccogliere. "Gente, quasi ogni ragazza della scuola ha o aveva foto di me," disse a voce alta. Aveva controllato quasi tutte le ragazze della scuola, adesso ne rimanevano solo due, che non riusciva a trovare da nessuna parte.

"Dove possono essere? Le lezioni sono quasi finite," disse Goten mugugnando fra sé.

Ricontò tutte le cose che aveva dovuto fare per prendere quelle foto. Fortunatamente solo poche altre ragazze tenevano le foto nella maglietta, timorose che il ninja fantasma pervertito le avrebbe tormentate fino ad ottenere le fotografie. Non voleva neanche pensare al casino in cui era passato prendendo quelle che erano ancora sotto le maglie delle ragazze. La faccia di Goten prese ancora una vivace tinta rossa.

Dalle informazioni che era riuscito a raccogliere ascoltando le conversazioni delle ragazze, ce n’erano solo altre due alle quali non era riuscito a sottrarre le foto, una coppia di amiche: Liz-chan e Minako, e si diceva che intendessero custodire le loro foto a costo della vita.

Goten udì la penultima campanella e imprecò fra sé. Cinque minuti e la scuola sarebbe finita. E allora non avrebbe mai avuto un’altra opportunità di rubare quelle foto e distruggerle.

La campana d’uscita suonò e Goten scrutò il cortile della scuola, cercando le due, e infine le trovò. "Devo solo prendere le vostre foto e tutto questo casino sarà sistemato," disse Goten prima di scomparire.

Marron parcheggiò davanti alla Orange Star e guardò l’orologio. "Goten dovrebbe da un momento all’altro, tieni d’occhio l’uscita." Bra si appoggiò alla portiera dell’auto e sbirciò lo spiazzo davanti alla scuola.

"Ciao Bra!" chiamò un gruppetto di ragazze dirigendosi verso di loro.

"Oh, ciao!" disse Bra con voce allegra. "Non vi vedo da un sacco di tempo, ragazze."

"Bra, le conosci?" chiese Pan.

"Oh, sì, abitano vicino a casa mia. Come state, ragazze?" chiese Bra al gruppo.

"Siamo state meglio," disse una ragazza, con aria non molto felice.

"Perché? Qual è il problema?" chiese Bra.

"La nostra scuola è infestata!" disse una ragazza. Tutte le ragazze lanciarono gridolini, afferrandosi l’una all’altra.

"Infestata?" ripeté Marron. "Non ho mai saputo che la Orange Star fosse infestata."

"Ma lo è!"

"Sì, da un ninja maniaco chiamato l’Ombra Volante!"

"Un ninja… maniaco?" disse Pan.

"Sì, ha frugato fra la nostra biancheria e ci ha rubato tutte le foto di un ragazzo davvero carino, che piace a tutte."

"E chi sarebbe?" chiese Bra.

"Goten-chan!" sorrise la ragazza. Tutte le altre emisero lunghi sospiri.

Marron si accigliò. "L’avete visto? Stiamo aspettando che si faccia vedere."

"No, non l’abbiamo ancora visto. Ma probabilmente non riuscireste ad acchiapparlo."

"Perché?" chiese Marron stringendo gli occhi.

"Um… Di solito va a casa di corsa."

"Sì, Goten-chan è uno dei corridori più veloci che ci siano," le ragazze ricominciarono a sospirare.

"Lui… corre a casa?" Marron si girò così che non potessero vederla sorridere. "Be’, almeno ha istinto di sopravvivenza," disse troppo piano perché chiunque eccetto Pan e Bra la sentisse.

Bra ridacchiò. "E così la vostra scuola è infestata da un ninja pervertito. Sembra interessante, qualcuna di voi l’ha visto?"

"Io sì! E’ un uomo alto e completamente in nero."

"Sicure che sia un uomo?" chiese Bra. "Forse è una kunoichi [ ninja donna ND Fra ] morta in combattimento prima di poter sposarsi con il suo vero amore. E magari Goten somiglia al suo amante perduto, così è tornata dall’aldilà per fermare qualsiasi rivale e portare Goten con sé nella tomba," disse Bra con voce sepolcrale, facendo stridere e piangere le ragazze.

"Povero Goten-chan!"

"Sedotto da un fantasma! Che destino tragico!"

"Boo hoo!" piansero tutte quante.

"Bra!" disse Marron.

La mezza saiyajin rise ancora. "Mi sto solo divertendo un po’."

"Finirai per dare vita a qualche stupida chiacchiera," disse Marron.

"Be’, forse c’è davvero un fantasma a dar la caccia a Goten," disse Bra con voce canzonatoria.

"Oh dai! Non ci sono ninja fantasma alla Orange Star. Sono venuta a scuola qui e non ho mai visto niente del genere. E’ solo uno scherzo."

Proprio allora udirono gridare e videro una figura completamente in nero apparire davanti a due ragazze.

"Oh kami! E’ il fantasma!" gridarono le ragazze, cominciando a schiamazzare, terrorizzate.

"Non ci credo!" disse Pan.

"Andiamo a esorcizzarlo!" urlò Bra, saltando giù dalla macchina. [ eheeheee grande Bra ND Fra ]

"Bra! Idiota! Vieni, Pan!"

Marron e Pan corsero dietro alla velocissima mezza saiyan, che stava correndo dritto verso la figura in nero.

Goten atterrò davanti alle due ragazze che emisero laceranti grida di terrore.

"Dove sono le foto?" chiese Goten, facendo un passo verso di loro.

"No! Non puoi averle!" dissero le ragazze. Una strinse a sé la propria borsa, l’altra incrociò le braccia davanti al petto.

Goten sospirò fra sé. Almeno una di loro non le nasconde sotto la maglia. Prese facilmente la borsa dei libri di una delle due e prese le foto. S le cacciò sotto la maglia, lasciò cadere la borsa a terra, e avanzò verso quella che aveva ancora foto sue.

"Dammele," disse Goten, stendendo la mano.

"NO!" gridò la ragazza, girandosi e correndo via.

Goten mugugnò e in un lampo apparve davanti alla ragazza. Le afferrò un polso. "Per favore, dammele. Non voglio assolutamente dovermele prendere da solo," implorò Goten.

"Ahhhhhhh! Aiuto!" urlò la ragazza. Diversi altri studenti ora li stavano guardando, oppure gridavano al fantasma.

Goten arrossì, tirando con riluttanza la ragazza più vicino.

"Tieni lontane le mani, maniaco!" gridò la ragazza, coprendosi il petto con le mani. Goten semplicemente fece scattare una mano dietro la sua schiena, toccò la chiusura del reggiseno attraverso la maglia e la aprì. Le foto caddero da sotto la sua maglia.

"Finalmente, le ultime!" gridò Goten in trionfo.

"Hey tu!" gridò una voce familiare.

Goten si girò e vide Bra filare a razzo verso di lui.

"Ah, merda!" gridò Goten, afferrando le foto a terra e cominciando una corsa disperata.

"Non mi sfuggirai così facilmente!" urlò Bra aumentando la velocità.

Marron e Pan si avvicinarono alla ragazza che era stata attaccata.

"Tutto ok?" chiese Pan.

"Mi ha slacciato il reggiseno! Stava cercando di rubarmelo!" urlò la ragazza. "E ha preso le mie foto!"

Pan e Marron si scambiarono occhiate determinate, annuirono, poi si lanciarono all’inseguimento del ninja pervertito in fuga e di Bra.

"Oh Kami sono finito!" urlò Goten saltando sul tetto di un edificio, Bra vicinissima dietro di lui. Sapeva che non c’era nessuno più veloce di Bra. [ altra tesi di B-chan ND Fra ]

"Torna qui!" urlò Bra.

Goten lanciò un guaito quando Pan apparve dritto davanti a lui, il pugno alzato per colpirlo. Riuscì a malapena a schivarlo appena in tempo, deviando in un’altra direzione, Pan e Bra alle calcagna.

"Gente! Oggi non è decisamente la mia giornata!" gridò Goten cercando un posto adatto per seminarle. Si fermò di colpo quando Bra gli piovve davanti dall’alto. Si gettò a terra quando fece per sferrargli un calcio volante e continuò a rotolare dato che Pan li aveva raggiunti e stava cercando di spappolarlo.

"Waaaaaaah!" gridò Goten riuscendo a tornare in piedi e ricominciando a correre. "Si arrenderanno mai?!"

Goten lanciò una rapida occhiata alle proprie spalle per vedere quanto erano distanti, e mentre correva girato indietro sbattè la faccia contro un braccio alzato che un momento prima non c’era. Cadde a terra con macchie colorate che gli riempivano la vista.

"Grande Marron! L’hai preso!" gridò Pan.

"A me non è sembrato un fantasma," disse Marron, massaggiandosi il braccio. "Di certo ha la testa dura."

"Be’, se non è un fantasma allora dev’essere una persona," disse Bra avvicinandosi.

"Perché allora non diamo un’occhiata?" disse afferrando fascia e cappuccio e tirandoli via.

"Cosa?! Goten?!" gridarono tutte e tre fissando il mezzo saiya-jin ancora stordito.

"Goten!" gridò Marron precipitandosigli sopra e sollevandolo per la maglia.

Cominciò a scuoterlo rincretinendo definitivamente il già stordito Goten. "Da quando sei un pervertito del genere! Rubare la biancheria delle ragazze! Dovresti vergognarti di te stesso."

"Ahhhhhhh!" si lamentò Goten, mentre la sua testa continuava a sbatacchiare avanti e indietro.

Mentre Marron continuava a shakerare Goten Bra notò pezzi di carta che scivolavano fuori dalla sua maglia. "Cos’è?" chiese Bra prendendone uno. Arrossì guardandolo.

"Cos’è?" chiese Pan, prendendo a sua volta una delle foto.

"Oh mio.."

"Marron credo che tu possa smettere di scuotere Goten come una maracas," disse Bra.

"Cosa?! Perché dovrei?!" disse Marron. Aveva smesso di sbatacchiarlo, ma lo teneva ancora per la maglia. Intorno alla testa di Goten volavano piccole stelline.

"Perché anche io cercherei di rubarle, se qualcuno avesse foto mie in queste condizioni," disse Bra mostrando a Marron le foto che aveva in mano.

La faccia di Marron divenne cremisi. Guardò tutte le foto intorno, alcune ancora nella maglia di Goten, altre sparse in giro.

"Wow, quante sono…"

Ne raccolse una a terra accanto a lei e diventò ancora più rossa, guardandola.

"Owww, la mia testa," disse Goten, alzando le mani per darsi del brevi schiaffi secchi. Improvvisamente si riprese e si rese conto che Marron era seduta su di lui, con tutte quelle foto imbarazzanti in bella vista.

"Ahhhhhhh!" gridò il mezzo saiyan rizzandosi a sedere così in fretta da far cadere Marron.

Cominciò a recuperare le foto e a nasconderle sotto la propria maglia. Strappò le ultime a

Pan e Bra e le cacciò insieme alle altre. Poi divenne improvvisamente rosso e molto silenzioso.

"Non preoccuparti, Goten-chan. Non ti biasimiamo. Io brucerei quelle foto se fossi in te," disse Bra.

"E’ quello che stavo facendo!" gridò l’imbarazzatissimo mezzo saiyan.

"Vuoi dire che ce n’erano delle altre?" chiese Pan, meravigliata.

"Sì, molte, molte altre!" disse Goten. "Queste erano le ultime, quelle due ragazze erano le ultime alle quali dovevo sottrarre le foto."

"Oh povero Goten-chan," disse Bra, accarezzandogli la testa. "Noi faremo da palo, tu liberati di quella roba, e cambiati con dei vestiti normali."

Goten le sorrise. "Grazie, Bra." Saltò su e corse per eseguire.

Marron aspettò che nessuno stesse guardando e si cacciò sotto la maglia le foto che Goten non si era accorto che avesse.



Tutti e tre i Trunks si guardarono intorno meravigliati mentre la gente attorno a loro si affannava a preparare scenografie ed equipaggiamenti.

"Mio kami! La mamma è riuscita a organizzare tutto questo in una sola ora?" chiese un Trunks, scansandosi mentre uno lo oltrepassava frettolosamente.

Un altro Trunks stava per rispondere quando una donna arrivò di corsa con due assistenti.

"Eccovi qui! Via quei vestiti!" gridò la donna.

I tre Trunks impallidirono e indietreggiarono, fino a essere costretti in un angolo.

"Forza, bellissimi, c’è poco tempo!" gridò la pazza. Afferrò la maglietta di uno dei Trunks e cominciò a tirarla oltre la sua testa, per togliergliela.

"Ahhhh! Chi sei e che stai facendo?!" gridò il Trunks sotto attacco, cercando di respingere la donna.

"Ragazze!" disse la donna voltando la testa, e le due assistenti cominciarono ad aiutarla a cercare di spogliare uno dei Trunks.

"Eek! Hey, voi due, aiutatemi!" urlò Trunks ai suoi altri stessi. La sua protesta venne soffocata mentre le tre donne riuscivano a tirare verso l’alto la maglia, ma non a toglierla.

"Hey, non puo’ andare semplicemente in giro a togliere i vestiti alle persone!" gridò uno dei Trunks, facendosi avanti e cercando di scollare le ragazze.

Il gruppetto si trasformò in un divincolarsi generale, con le tre tipe che riuscivano a togliere la maglia a Trunks, le scarpe a un altro, e la cintura all’ultimo. I tre Trunks decisero in fretta che la cosa migliore da fare era correre.

"Tornate qui!" urlarono le tre, dando la caccia ai tre Trunks in giro per lo studio.

Un Trunks fu costretto su una scala a pioli, con una pazzoide alle calcagna. Si trovò nei pasticci quando finì la scala e la folle riuscì ad afferrarlo, slacciandogli i pantaloni e cominciando a tirare. Un altro Trunks stava correndo intorno a una telecamera cercando di mantenersi dall’altra parte rispetto alla pazza.

Sfortunatamente era così concentrato su di lei, che non vide il grosso fascio di fili elettrici per terra finchè non vi inciampò. La ragazza non perse tempo e subito si gettò su Trunks.

L’ultimo Trunks si era avvinghiato saldamente a un palo di metallo che andava dal soffito al pavimento e si rifiutò di mollare la presa, mentre l’ultima delle psicopatiche cercava di tirarlo via, senza successo.

"Che succede qui!" gridò Bulma, incrociando le braccia e lanciando occhiatacce a tutti quanti. Tutti smisero di protestare e strillare.

"Signor Briefs, potrebbe gentilmente dire ai modelli di lasciarci fare il nostro lavoro," disse la prima donna che li aveva assaliti.

"Presidente! Potrebbe dire loro di smetterla di strapparci i vestiti di dosso!" gridò il Trunks che si era inerpicato sulla scala.

"Vuoi finirla!" gridò alla ragazza che continuava a tirare per sfilargli i pantaloni. Era riuscita a farglieli scendere un po’lungo i fianchi. L’unica cosa che le impediva di toglierglieli del tutto era che Trunks ne reggeva l’orlo con una mano, e con l’altra si teneva alla scala. Un bel pezzo dei suoi boxers neri era in bella vista.

"Già, falle smettere * gghhhg *" il Trunks avvinghiato al palo non riuscì a dire altro mentre la ragazza che lo stava attaccando cominciò a tirarlo per il collo.

"Sono decisamente d’accordo," disse il Trunks costretto al suolo, legato. La ragazza che lo aveva catturato era seduta sulla sua schiena con un’espressione di trionfo stampata in faccia. [ ^________________________^ ND Fra ]

Bulma si sbatté una mano sulla faccia. "Linda? Che stai facendo ai modelli?" chiese Bulma alla ragazza che sembrava il capo.

"Sto solo facendo il mio lavoro. Mi ha ordinato di fare i costumi, ma non posso fare nulla se i modelli non stanno fermi."

"Perché non ce l’ha detto prima?!" gridarono tutti e tre i Trunks.

Bulma sospirò ancora. "Scusa, Trunks, avrei dovuto avvertirvi. Questa è Linda, è una delle migliori stiliste in circolazione. L’ho assunta per preparare voi ragazzi alle riprese."

"Gee, grazie molte," disse il Trunks in cima alla scala.

"Avrei dovuto avvertirvi che è un pochino matta ma sai, i creativi."

"Un pochino, è completamente fuori di testa!" gridò quello a terra. La ragazza seduta su di lui lo colpì dietro la testa.

"Cosa?! Voi non potete apprezzare il mio genio!" rise Linda.

"Sì, lei è un genio!" gridò una delle assistenti.

"Sì, lei è la più grande!" gridò l’altra.

I tre Trunks mugolarono.

"Non poteva semplicemente darci i vestiti da provare in camerino?" chiese il Trunks

aggrappato al palo.

"Ci siamo spogliati un po’ troppo spesso, ultimamente," disse quello sulla scala.

"Sono d’accordo," disse quello a terra.

"Bene, potete cambiarvi nei camerini, ma sbrigatevi! Muoversi! Muoversi!" gridò Linda.

"Non possiamo!" gridarono tutti e tre i Trunks.

"Oh," disse Linda, alzandosi da quello a terra sul quale si era seduta. "Potete lasciarli andare adesso, ragazze!"

Le ragazze annuirono e lasciarono i due Trunks. Linda slegò l’altro.

"Oh, mi piacevi tutto legato così!" disse Linda mentre Trunks si alzava.

"Linda, questo dovrebbe essere uno spot, non un film sadomaso," disse Bulma.

"Già, già, lo so. Ragazze, scrivetemelo. Penso che potrei usarlo un giorno o l’altro."

"Sì!" gridò una delle assistenti e tirò fuori un blocchetto e una matita. "Legare bel ragazzo dai capelli viola con fili di telecamera," mormorò mentre scriveva.

Una goccia di sudore apparve sulla testa dei tre Trunks che adesso erano allineati in fila.

Guardavano la tipa più che un po’ nervosamente. "Ha fatto davvero un ottimo lavoro a trovare due ragazzi esattamente come Trunks Vegeta Briefs. Potrebbero davvero essere i suoi doppi. Qual è quello vero?"

Altra goccia sulla testa dei Trunks.

Bulma rise nervosamente. "Non c’è tempo per questo! Dobbiamo sbrigarci!" disse, indicando l’orologio.

"Giusto!" gridò Linda e cominciò a spingere un Trunks in direzione dei camerini. Le sue assistenti fecero lo stesso con gli altri due.

"Presidente! Non ci può lasciare soli con loro!" gridò uno dei tre Trunks, suonando più che in preda al panico.

"Oh, starete bene," disse Bulma, girandosi per occuparsi d’altro. Non vide l’espressione patetica sul volto di tutti e tre i ragazzi.



Vegeta sedeva su uno dei grandi alberi del cortile cercando di meditare.

Il sopracciglio della ex saiya-jin continuava a tremare ogni tre secondi, poi finalmente la principessa dei saiyan si arrese con uno sbuffo.

"Maledizione! Cos’ho che non va! Non ho mai avuto tanta difficoltà a concentrarmi prima d’ora!" La principessa dei saiyan si lasciò cadere a terra e guardò il cielo. "E’ come se il mio corpo facesse completamente di testa sua o qualcosa del genere."

Vegeta chiuse gli occhi e respirò profondamente. Era una giornata bellissima oggi, il sole splendeva caldissimo, una leggera brezza soffiava fra i rami, e pigre nuvole bianche veleggiavano lentamente in un mare di azzurro.

"Hmm…" disse Vegeta, aprendo gli occhi. "Quella nuvola mi ricorda Freezer… quella sembra Kakaroth… e quella là sembra me che distruggo Kakaroth." [ questo è ciò che si dice una fantasia contorta… GO GO VEGGI!! ^__^ ND Fra ] La ex saiya-jin sorrise fra sé.

"E quella sembra un coniglietto di peluche." Sul viso di Vegeta apparve un’espressione vuota, quando si rese conto di cosa aveva appena detto. "Oh Kami, c’è qualcosa che non va in me…" disse la principessa, cominciando seriamente a preoccuparsi. Si sedette e si guardò le mani. Le dita sembravano molto più delicate di quelle forti che aveva la sua forma saiya-jin.

"Forse è una cosa umana… o una femminile. Le donne sono sempre impegnate a schiamazzare e a giocherellare con animaletti pelosi." Si accigliò davanti alla propria mano, e strinse un pugno. "Se comincio a schiamazzare e a essere seccante come una donna, mi uccido, piuttosto che vivere con una tale vergogna." Annuì e incrociò le braccia.

"E’ l’unica cosa onorevole da farsi."[ che carino quando dice queste cavolate! ^.^ ND Fra]

Vegeta lanciò un’occhiata di lato quando udì gente urlare e far casino.

"Dannazione, che diavolo sta succedendo?" disse Vegeta fra sé. Sbatté le palpebre, sbigottita, quando un’orda di gente iniziò a riversarsi nel cortile con telecamere e microfoni.

"Questa scena non mi piace," disse Vegeta, alzandosi da terra. Il suo istinto le diceva di correre.

"Eccola!"

"Siete sicuri che sia un uomo?!"

"Che importa, andiamo ad intervistarla!"

La folla si diresse di corsa verso Vegeta, che non si era mai sentita così minacciata da un mucchio di umani in tutta la sua vita.

"Vegeta! Lei è una donna o un uomo?!" gridò uno dei giornalisti.

"Che diavolo di domanda è?! Non è ovvio?!" ruggì Vegeta, cercando una via di fuga.

La folla fece una pausa, esaminando la figura molto femminile di Vegeta. Molti uomini avevano una strana espressione.

Oh, no! Ricordo quello sguardo dal party di Bulma, pensò Vegeta. Cominciò a cercare di aprirsi un varco in mezzo al gruppo, senza riuscire a ottenere l’effetto ottenuto.

"Signorina Vegeta!"

"Signorina Vegeta! E’ vero che è l’amante di Son Goku?!" gridò un giornalista dritto in faccia a Vegeta.

Un’espressione di choc attraversò la faccia di Vegeta prima che diventasse rossa di rabbia e un ringhio le sfuggisse dalle labbra. Il giornalista improvvisamente si trovò un pugno in faccia. Lentamente scivolò giù dal pugno di Vegeta e cadde al suolo. Il gruppo si fece mortalmente silenzioso.

"Qualcuno vuole un’altra risposta?!" gridò Vegeta alla folla.

Tutti i reporter si fecero da parte per lasciar passare Vegeta.

Vegeta tempestò via dal gruppo, aprì la porta di servizio, e se la sbatté alle spalle. Una volta dentro…

"Ahhhhhhhhhh!" gridò Vegeta afferrandosi la mano e saltellando intorno. "Merda, merda, merda, MERDA!"

Scosse la mano e la massaggiò cercando di diminuire il dolore. "Questo fa davvero male," piagnucolò la ex saiyan con occhi lucidi.

Dopo alcuni minuti di smadonnamento Vegeta si calmò, la mano ancora pulsante per il dolore.

"Di che diavolo stavano parlando, quegli idioti. Io, amante di Kakaroth! Preferirei morire cento volte, piuttosto che toccare quel patetico, infimo aborto di saiya-jin!"

Prese del ghiaccio e lo avvolse in un asciugamano per tenerlo sulle nocche doloranti. "Oh, penso che mi stia venendo mal di testa," mugugnò la principessa, pizzicandosi la base del naso. "Ho bisogno di stendermi e rilassarmi."

Vegeta si diresse verso la camera sua e di Bulma. Una volta che vi giunse si lasciò cadere sul letto e fissò il soffitto.

"Ok… questo è… noioso," si accigliò la ex saiya-jin, sedendosi. Lanciò un’occhiata alla TV che stava su un supporto di legno su un lato della stanza e poi al telecomando appoggiato sul comodino accanto. Lo prese e cominciò a girare i canali. Non ci volle molto prima che la principessa dei saiyan rimanesse inchiodata davanti alla TV con la bocca spalancata per lo choc.

"Oh! Questo non è assolutamente da me!" gridò uno dei Trunks. Indossava il completo di pelle più aderente che avesse mai visto.

"Capisco cosa intendi," disse il suo doppio, sembrando profondamente a disagio nel proprio completo. "Stringe un casino i-"

"Non riesco neanche a piegarmi, con questo," piagnucolò l’ultimo Trunks. "Sto sudando, con tutte queste luci, e penso che quesi pantaloni si stiano restringendo!"

Tutti e tre i Trunks cominciarono a contorcersi come se avessero i pantaloni pieni di formiche.

Erano tutti e tre vestiti da bad boy bikers [ tuta da motociclista intera e ADERENTEEEEEEE!!!! *sbav * ND Fra ]

L’unica differenza fra le loro tute era che una era blu scuro, l’altra rosso cremisi, e l’ultima nero pece.

"Almeno abbiamo quasi finito."

"Oh Kami, tutto questo finirà davvero in televisione?" piagnucolò un Trunks.

Tutti e tre i Trunks mugolarono.

"Sono più preoccupato su come uscirò da questo coso," disse un Trunks.

I tre si guardarono.

"Penso che ci serviranno le forbici." Gli altri due annuirono.

"Perché gli ci vuole tanto per preparare la prossima scena?"

"Vorrei sapere qual è la prossima scena."

"Non so."

"No capisco ancora cosa riguardi questa pubblicità. Questo è il quinto costume che abbiamo indossato finora e non abbiamo ancora finito."

"Penso che sia il sesto."

"Vediamo, finora siamo stati marinai, autisti di limousine, un gruppo di cowboys, soldati, e affaristi."

"Non dimenticare motociclisti," disse un Trunks.

"Come potrei."

"Quante pubblicità stiamo facendo?"

"Pensavo che fosse una sola."

"Sembra lunga."

"Ok, avete parlato abbastanza, bellissimi," disse Linda, avvicinandoglisi. "C’è bisogno di voi sul set."

"E’ l’ultimo ciak?" chiese uno dei Trunks.

"Vediamo, l’auto lussuosa è fatta, nave, elicottero, camion, limousine, e adesso le moto.

Dovete ancora interpretare la squadra di basket con l’airbus."

Tutti e tre i Trunks mugugnarono.

"Basta lamentarsi! Quando questo spot sarà finito vedrete il mio immenso genio e talento!"

"Oh sì, Linda, sei la più grande!" gridò una delle sue assistenti apparendo dal nulla e facendo prendere un colpo ai tre Trunks.

"Sì, assolutamente il meglio!" gridò l’altra assistente spuntando dal lato opposto.

"Ahhh! Spaventoso!" gridarono i Trunks, aggrappandosi l’uno all’altro. "Sono dappertutto!"

"Hmmm……." Disse Linda guardandoli. "Mi piace quella posa. Ragazze, scrivete, potrei riutilizzarla in futuro!"

"Sì!" gridò una delle ragazze, tirando fuori penna e blocchetto.

"Tre sexy teenager dai capelli lilla che si abbracciano con pantaloni di pelle aderenti sul culo," mormorò scrivendo.

Tutti e tre i Trunks guardarono il dietro dei propri pantaloni. "Hey!" gridarono, girandosi così che i loro didietro non fossero in vista.

"Oh, dai, sono dei culetti deliziosi. E adesso portateli su quel set!" gridò Linda.

"Oh, può andare peggio di così?" chiesero tutti e tre i Trunks.

"Fratellone? Sei tu?"

I Trunks impallidirono guardando alle loro spalle e vedendo Bra, Marron, Goten e Pan in piedi dietro di loro.

"Wow, certo che quei pantaloni sono attillati. Dove posso trovarne un paio?" chiese Bra.

Tutti e tre i Trunks sobbalzarono e si girarono il più velocemente possibile. "Cosa fate qui, voi!" gridarono tutti quanti.

"Perché, siamo venuti a vedere come andava la vostra prima pubblicità," disse Marron, facendo scorrere lentamente lo sguardo dal basso in alto su di loro. "Sembra piuttosto… interessante."

"Non lo è!"

"E’ terrificante!"

"Non ne faremo mai un’altra, finchè viviamo!"

"Hey, bonazzi con i capelli viola! Vi ho detto di portare sul set quei bei culetti! O devo mandare le mie assistenti a prendervi?!" gridò Linda.

Un’espressione di terrore attraversò i visi dei tre Trunks e in un lampo stavano correndo

verso il set.

"Gente, che gli è preso?" chiese Goten. Marron e Bra scrollarono le spalle.

"Che ne pensi Pan…? Pan!? Heilà!" disse Bra, muovendo le mani davanti alla faccia di Pan.

"Penso che sia in estasi [ ma il verbo si può anche tradurre ‘sbavare’… ^_^ ND Fra ]," disse Marron guardandola.



Chichi lanciò un’occhiata all’orologio sul muro. Era ora di cena e non c’era traccia di Goku. Sospirò, sentendosi piuttosto sola.

"Dov’è Goten? Come mai non è tornato a casa? Mi avrebbe sicuramente chiamato se fosse andato da qualche parte."

Chichi gettò uno sguardo sui resti del telefono. "Oh. Dimenticavo."

Sospirò pesantemente e si sedette. Non osava guardare la TV con tutto quel caos in corso, e non poteva uscire di casa senza che tutti quei giornalisti cominciassero a seguirla, infastidendola. La casa sembrava così fredda e vuota che si sentiva l’unica creatura sulla faccia della terra, al momento.

"Goku," disse Chichi, posando la testa sulle braccia incrociate sul tavolo. Lievi singhiozzi riempirono la cucina.



Goku guardò le stelle che stavano iniziando ad apparire. Il cielo stava cambiando colore, da azzurro a blu scuro. Era steso sotto un albero, la giacca a fargli da cuscino, fortunatamente era una serata calda. E anche se fosse stato freddo avrebbe liberato un poco la sua aura per scaldarsi. Qui fuori sotto il cielo si sentiva più vicino a se stesso, più di quanto si fosse mai sentito da quando il drago aveva fatto la sua trovata.

"Che cosa faccio?" Con tutto il suo genio, non sapeva come reagire agli eventi che erano accaduti. Sospirò, raccogliendo un sasso lì accanto e gettandolo nel lago vicino. "Voglio fare felice Chichi, ma so di non riuscirci. Si merita bei pensieri e che le si dica quanto è speciale, ma senza questo desiderio non noterei neppure queste cose. Non la tratto mai bene e non le faccio mai sapere quanto è importante per me." Abbassò la testa, vergognandosi un po’ di sé stesso. "Accorro ogni volta che succede qualcosa di interessante, lasciandola indietro. Non sono ragionevole, non riesco a vedere oltre quello che ho davanti agli occhi… Insomma, non riuscivo. Se questo desiderio durasse, allora lei avrebbe un vero marito, qualcuno che farebbe di tutto per lei. Qualcuno responsabile che lavorerebbe, le farebbe bei regali, e le dimostrerebbe quanto la ama." Una lunga pausa, e Goku cominciò a strappare steli d’erba. "Ma… Ma io così non sono felice… Mi sento così sotto pressione, come se tutto il mondo mi stesse sulle spalle [ notare che quando il mondo è VERAMENTE sulle sue spalle, non se ne da’ il minimo pensiero… ^^() Dolcissimo Goku ^.^ ND Fra ] e se appena mi muovo, rischio di far crollare tutto."

Strappò una foglia e se la portò davanti agli occhi, girandola lentamente come per studiarla. "Ma lei è così felice. Le piace sapere dove sono, che sono al sicuro e non sto combattendo, o facendomi del male. Le piacciono i regali che le faccio e le parole che le dico quando sono così… Potrei usare le sfere del drago… Potrei rendermi intelligente per sempre… Potrei renderla felice per sempre."

Si portò la foglia alle labbra e soffiò, producendo un lieve fischio solitario che fu portato lontano, come giocando, dalla notte. Dolce, ma triste e malinconico.



I tre Trunks arrossirono leggermente mentre tutti gli altri Z teens ridevano.

"Poveri Trunks, che giornata avete avuto, ragazzi," disse Marron, seduta in salotto con gli altri.

"Dovete essere come un Ken a dimensioni naturali per quelle ragazze, eh, ragazzi?" rise Goten.

Pan fissava il soffitto con un’espressione stordita.

"Pelle… Aderente…"

"D’accordo! Non pensate che sia abbastanza!" gridarono i tre Trunks.

Il gruppo rise ancora un po’, poi si acquietò.

"Dunque, almeno la mamma ha le cose sotto controllo," disse Bra appoggiandosi alla

sedia. "Non credo alla metà delle chiacchiere che ho sentito."

"Non dovresti crederne nemmeno così tante," disse uno dei Trunks.

"E voi, ragazzi, che avete fatto tutto il giorno?" chiese un altro Trunks.

"Acchiappafantasmi!" disse Bra. Goten le schiaffò una mano sulla bocca e ridacchiò nervosamente.

"Non ci badare, Trunks. Oggi non è successo niente di speciale! Ha, ha, ha, * cough *"

I tre Trunks gli rivolsero un’occhiata stranita.

"Oh ragazzi, guardate che ore sono, abbiamo chiacchierato un bel po’" disse Marron, guardando l’orologio.

Tutti e tre i Trunks sbadigliarono allo stesso tempo. "Si sta facendo tardi," dissero con voce stanca.

"Non fatelo!" gridò Bra.

"Fare cosa?" chiese un Trunks.

"Sbadigliare così, non sapete che gli sbadigli sono contagiosi?!" Proprio allora Goten sbadigliò rumorosamente. [ in effetti ho sbadigliato anch’io… :P ND Fra ]

"Guarda!" disse Bra indicando Goten.

Il gruppo rise.

"Faremmo meglio ad andare a casa. Serve un passaggio Pan?… Goten?" chiese Marron

Tutti e tre i Trunks si coprirono la bocca per coprire un sorriso guardando i due.

"Che avete da ridere!" indagò Marron.

"Niente!" dissero tutti e tre i Trunks, mettendosi una mano dietro la testa e cominciando a fischiettare fra sé.

Goten si grattò la testa. "Che gli succede?" chiese a Marron.

Marron arrossì. "Um, non ne ho idea… Vuoi un passaggio sì o no!"

"No grazie, andrò a casa in volo. Non voglio che tu debba arrivare fino a casa mia."

"Sei sicuro? Insomma, non mi dispiace, davvero."

"Be’, allora, d’accordo. Ho un po’ paura di addormentarmi in volo." Tutti i presenti gli

rivolsero una strana occhiata.

* sigh * "Solo Goten potrebbe fare una cosa del genere," disse Bra. Saltò in piedi.

"Buonanotte, ragazzi. Ci si vede," salutò, prima di sparire in un corridoio.

"Quella ragazza mi farà sclerare," disse Marron. [ Chidel, sei tu spiccicata! ^_^ ND Fra ]

"Bene, andiamo, prima che si faccia troppo tardi." Si alzò. "Buona notte, Trunks."

"Buonanotte, Marron," risposero tutti e tre, salutandola.

"Buonanotte, Trunks," disse Goten, alandosi e dando un pugno sulla spalla a un Trunks.

Quello trasmise il colpo al Trunks di fianco a lui, che colpì a sua volta con la spalla l’ultimo.

"Buona notte," dissero in coro, massaggiandosi le rispettive spalle.

"Dai, Pan," disse Marron, agitando la mano davanti alla faccia di Pan.

"Pelle… aderente…" mormorò Pan.

"Oh, santo cielo. Vuoi salutare Trunks e salire in macchina, o preferisci che lasci qui le tue chiappe malate d’amore!"

Questo riscosse Pan dal suo stupore. "Uh? Che hai detto, Marron?"

Marron sospirò disgustata e alzò le braccia al cielo, rassegnata.

"Buona notte, Tiger Lily," dissero tutti e tre i Trunks, alzandosi. Si avvicinarono a lei e la baciarono sulle labbra. [ tutti e tre?! Waaaaaaaah non è giusto!! ;__________; ND Fra ]

Pan sembrava tornata nella sua estasi quando ebbero finito.

"Grazie tante, Trunks!" sbottò Marron. "Goten, prendila tu!"

"Sissignora!" disse Goten, facendo un beffardo saluto militare e prendendo in braccio Pan.

"Buonanotte, Trunks!" salutarono prima di uscire di casa.

I tre li guardarono andar via, poi si diressero verso i propri futon.



Gohan passò la gtossa spazzola attraverso i setosi capelli neri di Videl, seduta sul letto.

"Ti mancano i tuoi?" chiese stuzzicandolo.

Gohan emise un grugnito da dietro di lei e sorrise. "Un po’."

Lei rise e chinò di più la testa, assaporando la sensazione. "Allora, come va al lavoro? Hai avuto altri problemi con la tua classe?"

"Veramente, oggi ho insegnato educazione fisica come supplente. E lo farò anche domani,"

"Ti sei divertito?" chiese Videl, guardando Gohan dietro alle propre spalle.

"Abbastanza," rise il namecciano, "finchè non ho scoperto una cosa sui namecciani che non sapevo prima."

"Cosa?" chiese Videl, prendendogli la spazzola.

"Niente di particolare," disse Gohan, abbracciandola da dietro e sprofondando con lei sul materasso.

"Mi sento come se fossi a letto con il tuo maestro," rise Videl.

Gohan emise un grugnito, la testa appoggiata al suo collo. "Dormi."

Lei rise ancora, poi si voltò e spense la luce.



Bulma sbadigliò e si coprì la bocca, mentre attraversava il corridoio verso la camera da letto. Ragazzi, com’era stanco dopo aver organizzato tutta quella roba all’ultimo minuto.

Fortunatamente per domani lo spot sarebbe stato pronto, e aveva finito di scrivere il discorso per la conferenza di domani.

Bulma sbadigliò ancora e aprì la porta della camera. Si immobilizzò quando vide Vegeta che lo fissava con lo sguardo più assassino che gli avesse mai visto sulla faccia, uomo o donna.

"Vegeta?"

La ex saiya-jin silenziosamente accese la TV.

"La famiglia Briefs ha rifiutato di fare qualunque commento a proposito delle voci che dicono che la Capsule Corps abbia cominciato ricerche nel campo della clonazione. Inoltre, uno sguardo alla storia di Son Goku e Vegeta, si crede che il marito della presidente Bulma abbia cambiato sesso per diventare donna, divorziare dalla presidentessa della Capsule Corps e mettersi con il signor Son."

Vegeta spense la TV e la camera sprofondò nel silenzio.

"Um… Vegeta posso spiegare…" balbettò Bulma.

Vegeta prese uno dei cuscini e si diresse verso Bulma.

Bulma sussultò e chiuse gli occhi, pensando che la ex saiya-jin volesse soffocarlo. Li aprì per vedere Vegeta in piedi davanti a lui.

Senza una parola l’ex saiyan lanciò il cuscino a Bulma e gli sbatté letteralmente la porta in faccia.

Bulma fissò la porta chiusa per alcuni secondi, prima di guardare il cuscino che aveva in mano.

"Non ci credo! Vegeta mi ha sbattuto fuori dalla mia camera da letto!" [ ^________________^ ND Fra ] gridò. Brontolando, Bulma marciò lungo il corridoio fino alla camera degli ospiti.



Il drago quasi cadde dal suo divano dal ridere. Oh, che spettacolo! Cloni e relazioni! Non poteva andare meglio di così. Rise più forte pensando all’apparizione di Goten come ninja fantasma pervertito ‘Ombra Volante’ e Gohan farsi venire un accidente col fischietto. Cominciò uno scroscio di risatine incontrollate ricordando Goku sul cornicione del palazzo e ruggì, ridendo, pensando ai tre ragazzi con i capelli lilla braccati per il set e costretti in quegli scomodi completi.

"Pelle… * giggle * aderente… Ha! Ha! Ha! Ha!" Le risate continuarono a echeggiare fra i muri di pietra della tana del drago per un pezzo.

Fine del 5° capitolo