Be Careful What you Wish For...

Goten si avviò lungo i corridoi della scuola, un altro giorno di tortura era finito, solo altri due giorni di scuola con quello stupido desiderio attivo.

"Goten?"

Goten gemette fra sé, girandosi e vedendo un gruppo di ragazze in divisa scolastica, tutte rosse.

"Goten" disse una porgendogli un foglietto di carta. "Lo firmeresti, per favore?"

"Um, certo" disse Goten prendendo una penna e afferrando il foglio.

"Uhhh!" trasecolò lasciando cadere tutta la sua roba per afferrare con entrambe le mani il foglio, ovvero una fotografia. Nella foto c’era lui sul letto con le tre ragazze di quella mattina. "Dove l’hai presa?!"

"Be’, ero nel laboratorio fotografico e c’era qualcuno che ne stava stampando un mucchio. Ne ho chiesta una e me l’hanno data.

"C-cosa?! Quante ce n’erano?!"

"Solo di questa scena o tutte insieme?"

Goten impallidì "tutte insieme?"

"Oh, direi almeno un centinaio. Molte ragazze hanno tue foto."

"Dove posso trovare queste fotografie?" chiese Goten afferrandola per le spalle.

"Be’, non puoi raggiungerle in questo momento, il laboratorio è chiuso, ma dovrebbe essere aperto domattina. Per allora tutte le foto dovrebbero essere sviluppate." Disse la ragazza.

Se quelle fotografie venissero diffuse, non potrei mai sopravvivere! Pensò Goten. Domani dovrò venire a scuola molto presto, sgusciare nel laboratorio e distruggere l’evidenza.

"Um, grazie" disse Goten raccogliendo le proprie cose.

"E la mia foto?" disse la ragazza.

"Um… Ti ho mai detto di quanto sono belli i tuoi occhi?"

"Davvero?!"

"Sì, sono più blu del cielo" disse Goten prendendole la mano e baciandogliela.

"Oh, Dio!" squittì la ragazza gongolando e arrossendo.

He, he, he, pensò Goten, questa l’ho imparata da Trunks. "Bene, devo andare, ciao" disse Goten cacciandosi la foto in tasca mentre la ragazza era ancora tutta in brodo di giuggiole.

Continuò lungo il corridoio, finché non udì un gran gruppo di donne che gridavano il suo nome.

"Goten-kun!"

"Goten san!"

"Goten-chan!" [ ok approfittiamone per chiarire una volta per tutte questi suffissi a chi ancora eventualmente non li abbia capiti: -kun e –chan sono suffissi giapponesi corrispondenti al nostro –uccio o –ino, insomma dei vezzeggiativi; di solito ( ma non sempre ) –kun è maschile, mentre –chan è femminile, ma viene anche usato dalle ragazze verso i loro fidanzati. –san vuol dire ‘signore’ o ‘signora’ o ‘signorina’ ecc., ma non è formale come in italiano: in Giappone lo si usa addirittura fra marito e moglie! –sama è invece la forma di onoreficenza massima, e si mette di solito dopo il nome di persone molto importanti. Uff! Tutto chiaro? ND Fra ]

Goten si girò e vide che avevano tutte in mano delle foto.

"Ce le firmeresti, per favore?!" gridarono correndo verso di lui.

"Yipe!" guaì Goten cominciando a fuggire lungo il corridoio con tutte le ragazze alle calcagna. Corse fuori dall’ingresso principale e per la scalinata, lanciando occhiate nervose all’orda di studentesse. [ queste atmosfere di caos scolastico fanno molto Rumiko Takahashi ^_^ ND Fra ]

"Goten!" chiamò una profonda voce maschile che Goten conosceva molto bene.

"Trunks!" gridò Goten, scorgendo il proprio migliore amico sulla sua nuova motocicletta giusto davanti alla porta della scuola. Corse più in fretta e saltò sul sellino posteriore mentre Trunks ingranava le marce e si lanciava per le strade.

Goten sospirò, mentre il branco di ragazze diventava sempre più piccolo. Si girò e diede un leggero pugno sul casco nero e scintillante di Trunks. "Grazie!"

"No problem!" disse Trunks. "Gente Goten, non pensavo che te la passassi così male, come ci sei finito in quel casino?"

"Sono stato fotografato da un qualche foto-club pazzoide, e hanno delle mie foto piuttosto rivelatrici."


"Oh! Capisco. Mi è successo, una volta, così ho aumentato il servizio di sicurezza intorno a casa e all’ufficio. Peccato che tu non abbia un sistema di sicurezza, Goten."

"Già, non sto scherzando. Domani dovrò dare la caccia ad ognuna di quelle foto. Mi ci vorrà tutto il giorno!"

Trunks rise, "Ti avevo avvertito!"

"Oh taci!" gridò Goten. "Non voglio pensarci adesso. Voglio andare a casa tua dove ci sono Marron, Bra, Pan, cibo, una piscina, e un inferno di sistema di sicurezza!"

Trunks rise ancora, poi gli venne un’idea che lo fece frenare improvvisamente con la moto, quasi facendo volar via Goten.

"Marron! Ma certo! Perché non ci ho pensato prima?!"

"Cosa?" disse Goten confuso.

"He, he, non preoccuparti. Te lo dirò un altro giorno," disse Trunks riavviando la moto.


Gohan stava ancora una volta in cima ad un tetto. Era andato alla scuola di Pan per assicurarsi che quel Briefs non cercasse di avvicinarla di nuovo. Fortunatamente le sue amiche la avevano prelevata al suo posto, ma era ancora in guardia. Non sapeva dove stessero andando e finché non lo avesse saputo, non avrebbe smesso di preoccuparsi per la sua unica figlia.

Osservò le ragazze uscire da casa sua, chiacchierando piuttosto allegramente. Quando avviarono l’auto e se ne andarono Gohan saltò nell’aria e le seguì a breve distanza.


"Fatto!" disse Goku alzandosi e porgendo il grande opuscolo che quella gente della NASA gli aveva dato.

"Ne è sicuro? Ha ancora tempo in abbondanza per continuare e controllare le sue risposte," disse Jerry dando un’occhiata all’orologio. "In abbondanza."

"Oh, no, è ok. Devo andarmene presto comunque. Voglio essere a casa per l’ora di cena" disse Goku salutandoli con la mano.

"Ma, almeno starà finché avrò finito di correggere il test, vero?"

"Ecco…" disse Goku guardando l’orologio. "Penso di poter aspettare ancora un poco."

"Bene! Si metta comodo, non ci vorrà molto."

Goku si sedette e guardò il semicerchio di gente che si era raccolta intorno a lui. "Um… c’è qualcosa che mi volete chiedere?"

Cominciarono a parlare tutti insieme. Goku sprofondò nella sedia agitando le mani davanti alla faccia cercando di fermarli. "Uno alla volta per favore! Uno alla volta!"

"Mi dica Signor Son. Che college ha frequentato?"


"Oh, non ho mai frequentato il college" disse Goku. Questo colpì parecchio la gente intorno.

"Come è diventato così intelligente allora?"

"Mi credereste se vi dicessi che ho desiderato che accadesse?" disse Goku, non gli andava particolarmente di parlar loro del drago eterno.

"Oh, così è auto didatta!"

"Più o meno" disse Goku ritenendo che fosse una risposta abbastanza buona.

"Dove lavora, signor Son?"

"Shuzy, la compagnia automobilistica."

"Cosa? Dovrebbe lavorare qui!"

"Già! Venga a lavorare alla sezione ricerca!"

"No! L’ingegneristica!"

"Sarebbe meglio alla direzione!"

"Assolutamente no!"

L’intero gruppo cominciò a discutere dell’argomento, con il povero Goku seduto, non sapendo cosa fare.

"Ragazzi! Ho il suo test!" Questo catturò l’attenzione di tutti. "Il suo QI è 220!"

La stanza esplose di nuovo a parlare, per lo più rivolta a Goku. Che cominciò a pensare che venire qui era stato un errore.


Bra, Marron e Pan erano tutte in costume. Quello di Bra era un mini bikini a triangolino, quello di Marron era un due pezzo con uno slip nero a calzoncino e il pezzo sopra bianco, e quello di Pan era intero, rosa a schiena bassa, relativamente semplice e molto più comodo di quello di Marron o Bra.

Le tre cominciarono a preparare una tavolata di snacks vicino alla piscina. Bra scomparve e riapparve con uno stereo. Premette un pulsante e cominciò musica alternativa a tutto volume.

"Bra, non hai paura che lo stereo cada nella piscina, così vicino?" chiese Marron.

"Paura di rimanere fulminata?" chiese Bra con voce canzonatoria. "Il peggio che farebbe sarebbe rizzarti i capelli."


"Bra! Non importa, non avrei dovuto chiederlo" disse Marron scuotendo la testa.

Solo allora si fecero vedere Trunks e Goten. Trunks arrivò con la moto fino al bordo della piscina, e si tolse l’elmetto mentre Goten scendeva dietro di lui.

"Grandioso! Cibo!" gridò Goten precipitandosi sul tavolo degli snack.

"Ahhh! No, fermo!" disse Marron parandoglisi davanti. "Se fossi tu il primo, non ci rimarrebbe niente per noi!"

"Ahh dai Marron! Solo un morsicino?" implorò Goten impadronendosi di un sacchetto di patatine.

"Conosci il significato di un MORSICINO?!" disse Marron afferrando il sacchetto e nascondendoselo dietro la schiena.

"Marron, dammi quelle patatine" disse Goten avanzando verso di lei. Marron scosse rapidamente la testa facendo sventolare i codini biondi.

"Dammi le patatine, Marron" disse Goten cercando di acchiappare le patatine dietro le sue spalle.

"No!" gridò Marron e cominciò a correre intorno alla piscina con Goten dritto dietro.

"Patatine!" [ ^_____________^ ND Fra ]

"No!"

"Patatine!"

"NO!"

Nella loro caccia urtarono Pan che era seduta sull’orlo della piscina a bagnarsi i piedi.

"Ahhhhh!" splash!

Marron si girò per vedere chi aveva fatto il tuffo, facendolo inciampò e cadde in acqua a sua volta, mollando la presa sulle patatine nella caduta.

"PATATINE!" esclamò Goten sporgendosi dal bordo della piscina e cercando di afferrare il sacchetto, che gli scivolò dalle mani diverse volte prima che lo riuscisse ad afferrare.

"Grande! Patatine!" disse Goten trionfante. [ non è adorabile?? ^_^ ND Fra ]

"Oh, per favore" disse Bra roteando gli occhi e spingendolo sulla schiena con un dito. Goten precipitò dritto nella piscina. Una volta che fu riemerso a respirare Marron gli saltò addosso spingendolo di nuovo sotto.

Trunks e Bra risero, gli unici non ancora bagnati.

"Trunks, dov’è il tuo costume?" chiese Bra girandosi a guardare il fratello. Aveva notato che Goten aveva una maglietta senza maniche bianca e un costume boxers giallo, ma suo fratello era ancora con la tuta da moto.


"Oh, ce l’ho sotto" disse Trunks aprendo la zip della tuta da moto. Sorrise proprio come il padre, dopodiché senza il minimo preavviso spinse Bra in piscina.

"Ahhhhh!" Splash!

Tornò a galla sputacchiando maledizioni e agitando le braccia, furibonda. Trunks rise.

"Sembra che io sia l’unico ancora asciutto. Sono già tutti nella piscina." Si guardò attorno, mancava qualcuno. "Hey, dov’è andato Go.."

Trunks non poté finire la frase quando un paio di mani forti, afferrò la sua tuta da moto, lo tirò fuori di peso, stivali e tutto, e lo lanciò dritto nella piscina, tutto in un unico fluido movimento.

"Grande Goten!" giubilò Bra. "Mio eroe!"

Goten fece uno scherzoso inchino, ma scivolò e cadde di schiena, rovinando l’effetto. Bra cominciò a ridere, imitata da Pan e Marron.

Trunks tornò su imprecando e sputacchiando esattamente come Bra. Si fermò improvvisamente e cominciò a guardarsi intorno, nel panico.

"Qual è il problema Trunks, hai perso qualcosa?" chiese Pan nuotando verso di lui.

"NO! Pan stai indietro!" protestò guardandosi attorno freneticamente.

"Hai perso l’orologio, o che?" chiese Pan continuando ad avanzare verso di lui.

"NO! Stai indietro!"

Goten si tirò a sedere, dopo la caduta. "Ouch! Fa male." Stava per lanciare la tuta da moto di Trunks sull’erba quando notò qualcosa. Raccolse la tuta e tirò fuori- "Hey Trunks, e tuo questo?" Nelle mani di Goten c’era un paio di boxers verdi.

Pan che aveva appena raggiunto Trunks si girò a vedere cosa aveva fra le mani.

"Oh… mio… Quelli sono.." i suoi occhi si mossero verso il basso per vedere.

"Ahhhh!" disse Trunks percorrendo la distanza fra di loro e sbattendole una mano sugli occhi.

"Goten!" gridò Trunks, rosso brillante.

"Oops, scusa" disse Goten avvicinandosi a lui per porgergli il suo costume.

Appena prima che potesse..

"Togli le mani di dosso a mia figlia!"

Goten cadde all’indietro ancora una volta quando una ki blast colpì il fianco della piscina.

"Attenta!" gridò Trunks avvicinandosi a Pan e facendole da scudo col proprio corpo dai pezzi di intonaco e ki blast. Facendolo dovette toglierle la mano dagli occhi. Pan li aprì e scoprì di essere a pochi centimetri dalla faccia di Trunks, di nuovo. Maledizione papà! Hai un pessimo tempismo, pensò Pan mentre un’altra ki blast veniva diretta a loro, costringendoli a separarsi.

Trunks stava per saltar fuori dalla piscina quando si rese conto di non avere niente addosso.

"Goha, calmati," disse Trunks gesticolando selvaggiamente con le mani. "E’ solo una festa in piscina, davvero!"

"Dove sono i tuoi maledetti vestiti, ragazzo?"

"Ummm…." Trunks arrossì di nuovo.

"Pervertito!"

Presto schizzi giganti d’acqua cominciarono a uscire dalla piscina mentre Gohan continuava a sparare ki blast a Trunks, che era letteralmente come un pesce nell’acquario.

Proprio quando Gohan costrinse Trunks in un angolo qualcosa di grande e verde sbatté violentemente contro il saiyan diventato namecciano.

"Piccolo!" gridò Goten riconoscendo pelle verde e mantello bianco.

"Gohan! Ce l’ho! Sbrigati !"

L’altro Gohan saltò dal tetto della Capsule Corps e volò giù per afferrare la propria copia. Sfortunatamente, l’altro Gohan sbatté il gomito nello stomaco di Piccolo, che lo lasciò andare. Se ne andò più veloce che poté.

"Non di nuovo!" gridò Gohan volando dietro sé stesso.

Piccolo scosse la testa "Non finirà mai" ruggì prima di decollare con i suoi due discepoli.

Tutti i ragazzi li guardarono allontanarsi in silenzio, che fu rotto da Trunks.

"Goten! Mi vorresti dare per favore il mio costume ADESSO?!"


Vegeta fissò i pesi davanti a lei. Con un grugnito si inginocchio e li tirò su… e continuò a tirare.

"E dai! Sono solo duecento libbre" sbuffò la principessa continuando a tirare. Si fermò un secondo per prendere respiro e ritornò all’attacco dell’attrezzo.

"Non mi lascerò… sopraffare… da nessuno… stupido… pezzo di piombo." La ex saiyan riuscì sul serio a sollevare i pesi fino all’altezza della vita, con la pura determinazione… ma.

"Ahhhhhh!" Crash!

Era scivolata e adesso la sbarra dei pesi l’aveva intrappolata a terra, bloccandole i fianchi.

"Merda!" gridò la principessa cercando di alzarsi. Cercò di sollevare la sbarra, senza risultato. Poi tentò di farla rotolare via, non poteva, come si rese conto nel modo peggiore schiacciandosi il seno, scoprendo che la cosa fa MOLTO male! Poi cercò di far rotolare via i pesi dalla parte delle gambe, ma scoprì che rischiava di spappolarsi anche così. "Stupidi pesi!" gridò cercando di sollevarli di nuovo. Era troppo stanca per sollevare di nuovo la sbarra. "Stupido! Debole! Corpo femminile!" maledì Vegeta tentando di strisciare via da sotto la sbarra, ci sbatté la testa. Cercò di girarsi a pancia in giù, dopo diversi minuti di smadonnamento riuscì a farlo, molto dolorosamente. Cercò ancora di strisciare via solo per sbattere di nuovo.

"Aaaaaaaah!" strillò Vegeta, esasperata ed esausta, poi decise di provare, e di aspettare di recuperare un minimo di forze prima di provare ancora.


Dato che la piscina era stata completamente distrutta dal primo attacco di Gohan, i DBZ teens decisero di spostare la festa all’interno.

"Ha, ha, ha! Oh Kami-sama, Trunks! Avresti dovuto vedere la tua faccia!" rise Goten appoggiandosi a una sedia per non cadere a terra dalle risate.

"Hey! Non è divertente!" gridò Trunks con la faccia completamente rossa, che adesso aveva indosso quanti più vestiti aveva potuto mettersi. Una sua copia entrò proprio in quel momento.

"Ciao ragazzi, cosa c’è di così divertente?"

Goten stava per rispondere, ma Trunks gli tappò la bocca con una mano, "Te lo dirò dopo."

"O…k," disse il nuovo Trunks. "Adesso sei pronto? E’ il tuo turno di andare al lavoro."

"Certo," disse Trunks alzandosi. "Ci vediamo più tardi." Si avvicinò a Pan, "Buonanotte Tiger Lily," disse baciandole la mano. "Divertiti."

"’Notte, Trunks" salutarono tutti mentre il ragazzo se ne andava.

"Non sottovalutare il destino" disse Trunks all’altro sé stesso mentre lo oltrepassava.

"Che voleva dire?" si chiese l’altro guardando il proprio doppio andarsene.

"Credimi Trunks, meglio che tu non lo sappia" disse Marron battendo la mano sul posto del divano accanto a sé. Il ragazzo si sedette.

"Cosa facciamo adesso?" chiese Goten.

"Perché non facciamo un gioco, o qualcosa del genere" suggerì Marron.

"Che ne dite di giocare a carte?" disse Pan.

"Ok" accettò Bra alzandosi. "Andiamo nella sala giochi, allora." La seguirono nella grande stanza dove c’era un tavolo da biliardo, diversi bersagli da freccette, un tavolo da hockey [ ? ND Fra ], qualche flipper, un piccolo bar, e molto altro. Bra si avvicinò ad un armadietto e tirò fuori un mazzo di carte, e anche una visiera di plastica verde.

"Voglio dare io le carte" disse Marron.

"Assolutamente no, voglio farlo io" disse Bra stringendosi protettiva le carte al petto.

"Ma lo vuoi sempre far tu" protestò Marron.

"Ok, ok, voi due. Non litigate" disse Goten.

"Marron tu dai le carte, Bra tu puoi scegliere il gioco" disse Trunks.

Marron rivolse a Bra un sorriso trionfante.

Bra si accigliò, ma presto la smorfia di disappunto si trasformò in un sogghigno. "Ok. Scelgo il poker; strip poker."

La fissarono tutti come se si fosse trasformata in Freezer davanti ai loro occhi.

"Stai scherzando, vero Bra?" disse Pan.

"No, voi avete detto che potevo scegliere il gioco, e io scelgo questo."

"Marron! Lascia che sia Bra a dare le carte!" pregò Trunks, con un pessimo presentimento a proposito della propria fortuna, quella sera.

"Troppo tardi!" trillò Bra. "Quel che è fatto è fatto." Prese una sedia da un tavolo tondo e si sedette. "Quello che perde sarà quello che si spoglierà, poi smetteremo di giocare, così si dovrà mostrare solo uno di noi."

"Lo dici solo perché sai già che vincerai!" disse Marron. Aveva già giocato a carte con Bra, quella aveva una mano straordinaria con il poker.

Bra ridacchiò e batté una mano sulla sedia accanto a sé. "Be’, volete restare tutti lì o volete sedervi e giocare?"

Tutti si guardarono, poi uno per uno si misero a sedere. Trunks e Goten da una parte, Marron, Pan e Bra dall’altra.

"Non posso credere che sto giocando a strip poker con mia sorella," disse Trunks. "E’ semplicemente sbagliato."

Marron prese la visiera verde a Bra e se la mise di sbieco sulla testa. Poi mischiò le carte in maniera piuttosto esperta. "Capisco cosa intendi, Trunks, sono l’unica qui a non essere imparentata con nessuno di voi."

"Non ho mai giocato a poker, prima d’ora" disse Pan.

"Oh, non preoccuparti, ti aiuterò io" la rassicurò Bra.

Trunks si accigliò quando Marron cominciò a passare le carte. Calmati Trunks, questo non è uno strip bar, quello era solo un sogno, niente altro. Prese le proprie carte e le guardò. Merda!

Bulma sospirò e si guardò attorno, la casa era tranquilla; troppo tranquilla. Questo non era mai un buon segno alla Capsule Corps, specialmente di recente. I suoi occhi si mossero da destra a sinistra, poi atterrarono sulla porta scorrevole di vetro. Vegeta non dovrebbe essere ancora là fuori, sta facendo buio, e adesso ci sarà da congelare.

Si mosse verso la porta e la aprì, sbirciando fuori. Era piuttosto buio, ma gli occhi saiyan di Bulma potevano vederci ancora piuttosto bene. Una folata di vento freddo lo fece rabbrividire, stava giusto per tornare dentro, quando sentì uno starnuto.

"Vegeta?" disse Bulma uscendo e guardandosi attorno. "Sei tu?" guardò finché scorse una figura stesa a terra. Avvicinandosi di più si rese conto che la figura era bloccata a terra da dei grandi pesi.

"Vegeta? Che stai facendo?"

"Che sto facendo, chiede. Un pisolino, a te cosa sembra!" urlò la donna, le labbra leggermente blu, coperta di macchie d’erba, e dall’aspetto nel complesso piuttosto triste.

"Kami san Vegeta" disse Bulma inginocchiandosi accanto a lei. "Quanto sei rimasta qui così?"

"Troppo" balbettò la ragazza semicongelata.

Bulma afferrò la barra, la spostò facilmente di lato, e strinse a sé la compagna mezza assiderata. "Vegeta, sei fredda come il ghiaccio!"

"Cosa ti aspettavi" disse l’ex saiyan rabbrividendo "Cè da gelare qui fuori." Vegeta cercò di alzarsi, ma non ne aveva la forza, non che Bulma l’avesse lasciata fare.

"Merda, Vegeta!" imprecò Bulma sollevando la principessa e portandola dentro. Puntò dritto verso la loro camera e la buttò sul letto, poi cominciò a togliersi i vestiti. Con addosso solo un paio di boxers scivolò nel letto dietro di lei e le avvolse la vita con le braccia.

"Che pensi di fare?!" sbottò Vegeta cercando di allontanarsi.

"Shhhhh! Stai ferma" disse massaggiandole la pelle ghiacciata. "Ti scalderò più in fretta."

Vegeta grugnì, ma smise di divincolarsi, e Bulma la attirò più vicina a sé, finché non furono attaccati. Non ci volle molto prima che notasse che si era addormentata. Bulma sospirò, vicino al collo di Vegeta, e spostò qualche densa ciocca di capelli dal suo viso.

"Sei un’idiota, Vegeta" mormorò, appoggiato al suo collo, posandovi un bacio. "Non hai idea di cosa mi faccia passare tutto questo, bastardo egoista." Nascose il viso nei suoi capelli e cercò di seguire l’esempio della compagna, "Non dormirò granché stanotte."


Goku non ne poteva più, stava impazzendo con tutta quella gente a fare domande. Aveva il peggior mal di testa immaginabile. Perché? Perché non stavano zitti?! Pensò massaggiandosi la fronte. Se questo era essere intelligenti, l’ignoranza è il paradiso!

Il saiyan mugolò mentre le domande crescevano.

Voglio andare a casa! Voglio uscire di qui! Pensò guardandosi intorno in cerca di una via di fuga. Se risponderò a un’altra domanda morirò sul colpo.

Un semplice piano prese forma nella sua mente, incrociò le dita e sperò che funzionasse.

"Um, scusatemi, da che parte è il bagno?"

Il gruppo interruppe la infinita sfilza di domande. "Giù per il corridoio a destra" disse uno.

"Grazie" disse Goku saltando su e precipitandosi lungo il corridoio. Una volta che fu fuori vista cominciò a correre così in forte che l’occhio umano non era in grado di seguirlo.

Corse finché arrivò al tetto, poi decollò verso il cielo.

"Sono libero! Finalmente libero" rise il saiyan. "Kami, pensavo che non avrei mai più rivisto la luce del giorno," Goku si fermò e si guardò intorno. "Gente, quanto sono rimasto là dentro? Il sole è già tramontato." Guardò l’orologio. "7:30! Sono in ritardo per la cena!" esclamò il saiyan accelerando.

Si fermò improvvisamente sentendo un ki espandersi.

"Oh no. Non mi piace. Meglio controllare" disse Goku e si diresse verso la grande aura.


Marron rise, Trunks e Goten mugugnarono.

"Finito, ragazzi" disse Marron sventagliandosi con la propria scala reale.


Pan si sedette, leggermente rossa in volto.

Finora tutti avevano perso qualcosa. Marron aveva solo la maglia e il costume ( fortunatamente per lei aveva una T-shirt molto lunga ), Bra era in costume da bagno e shorts, Pan, con la fortuna del principiante aveva sia pantaloncini che maglietta ( comunque si era tolta la bandana ), ma Goten e Trunks non se la passavano altrettanto bene.

"Penso che stiano barando" disse Goten, che aveva appena perso la maglietta e adesso indossava solo i boxers e i jeans.

"Non è giusto! Tu avevi molti più vestiti sin dall’inizio" disse un Trunks piuttosto rosso, che non voleva assolutamente togliersi i pantaloni e rimanere solo con… Be’, con i suoi Trunks [ hehehehe ND Fra ]. Se avesse perso un altro giro avrebbe perso il gioco, per non parlare del suo ultimo capo di vestiario.

"Niente ma, via i pantaloni!" disse Marron.

Trunks divenne ancora più rosso mentre velocemente si alzava e si liberava dei pantaloni, sedendosi più in fretta che poteva. Marron gli fece un lungo fischio. [ grrr invidia invidia voglio vedere anche iooo!!! ND Fra ] Bra diede di gomito a Pan che diventò ancor più rossa.

Marron mescolò ancora le carte e cominciò a distribuirle.

Ti prego, ti prego Dende! Farò qualsiasi cosa, solo, ti prego, lasciami vincere questa volta! Pregò Trunks prendendo le proprie carte. Aveva due assi, due tre, e una regina.

"Cosa vuoi, Pan?" chiese Marron.

"Due, per favore" disse Pan abbassando sul tavolo due carte. Marron glie ne diede altre due.

"Bra?"

"Tre" rispose la mezza saiyan con voce allegra. Marron glie ne passò tre.

"Goten?"

"Ummm" disse il mezzo saiyan, con aria nervosa. "Ne voglio due." Due carte per Goten.

"Trunks?"

"Una." Marron glie ne pescò una. Poi prese per sé due carte.

Trunks guardò nelle sue mani, un full. Grazie Dende!

"Ok, vediamo cos’abbiamo" disse Marron posando le sue carte; tre dello stesso seme. Bra aveva una coppia e Goten niente.

"Scala" disse Trunks sbattendo giù le proprie carte.

"Questo va bene?" chiese Pan posando le proprie carte.

"Santa Cleopatra! Pan ha una scala reale [ aaaah non li so i nomi di ‘ste cose in inglese! Sto andando a senso! ^^’ ND Fra ]!" esclamò bra guardando le carte di Pan.

Trunks arrossì e abbassò la testa; aveva perso. Goten gli diede una comprensiva pacca sulla schiena.

"Be’, è stato interessante" disse Bra rimettendosi la maglietta.

"Già, già" disse Marron appoggiandosi allo schienale della sedia e fissando Trunks.

"Accidenti, speravo che avrebbe perso Goten" disse Bra guardando il soffitto. "Deve aver ereditato la fortuna sfacciata del padre."

"Benissimo, Trunks, a te!" disse Marron.

Trunks si schiaffò una mano sul viso in fiamme e si alzò. Sciolse il laccio dei suoi boxers e agganciò con un dito l’elastico in vita.

"Vai, ho qui la tua mancia, tesoro!" gridò Marron agitando alcune banconote.

Pan ridacchiò nonostante la timidezza e mandò a Trunks un bacio, il povero ragazzo divenne ancora più rosso.

Fortunatamente o sfortunatamente fu interrotto da un incazzatissimo, verde Gohan che irruppe distruggendo la finestra di vetro e gli piovve addosso.

"P-papà!" balbettò Pan. Il resto del gruppo poté solo guardare sconvolto la scena.

"Pervertito! Cosa pensi di fare?!" urlò Gohan attaccando al muro Trunks, tenendolo per la gola.

"Ahhhh!" gridò Trunks dritto in faccia al namecciano cercando di liberarsi della sua stretta. "Mi ci hanno costretto!"

Gohan allora procedette a scuotere il ragazzo dai capelli lilla finché piccole Pan cominciarono a volargli intorno alla testa.

"Cosa intendi dire ti ci hanno costretto! La mia bambina non farebbe mai una cosa del genere!" ruggì Gohan.

Goten saltò sulla schiena del fratello e cercò di tirarlo via da addosso a Trunks. "Gohan! E’ solo un gioco!"

Bra, Marron e Pan lo raggiunsero cercando di staccare il namecciano da un Trunks molto stordito.

"Tenetelo fermo!" gridò una voce, si girarono tutti e videro Piccolo e Gohan in piedi davanti alla finestra in frantumi.

"Gohan! Sbrigati!" gridò Goten proprio mentre perdeva la presa. La copia di Gohan liberò la propria aura e si liberò di tutti quelli che aveva addosso. Il povero Trunks fu sbattuto con violenza contro il muro contro il muro. Poi il namecciano fuggì saltando dritto attraverso il soffitto.

"Non lo prenderemo mai!" urlò Gohan.

"Wow, guarda quante piccole Pan?" disse Trunks completamente istupidito, mentre Pan si avvicinava di corsa per vedere come stava.

Gohan stava giusto per precipitarsi dietro se stesso, quando fu fermato da Piccolo.

"Così non funziona, Gohan. Dobbiamo escogitare un piano migliore di aspettare che si faccia vivo da sé."

"Ma cosa?" chiese Gohan.

"Wow, ragazzi, avete qualche problema?" chiese una voce. Tutti si girarono, solo per vedere Goku in quello che rimaneva della finestra. Aveva la giacca appoggiata su una spalla e sbirciava all’interno.

"Goku san" disse Marron, sorpresa di vederlo.

"Papà, che ci fai qui?" chiese Goten.

"Ho sentito due ki che sembravano entrambi quello di Gohan e sono venuto a vedere cosa succedeva" disse il saiyan. "Goten, dove sono i tuoi vestiti?"

"Ummm….." disse il mezzo saiyan guardando in giro.

"Sembra che tu stia senza maglia parecchio, ultimamente" disse Goku scuotendo la testa. Afferrò una carta che stava ancora svolazzando nell’aria e la guardò. "Ma credo che steste giocando a strip poker e che Trunks abbia perso, vero?"

Tutti lo fissarono, sotto choc.

"Come lo sai?" chiese Bra.

"Bra!" gridò Marron.

"Stavate giocando a strip poker?!" disse Gohan fissando la figlia.

"Hanno fatto tutto loro!" esclamò Pan agitando le mani davanti alla faccia.

"Come sapevi che ha perso Trunks? Come sai anche solo che giocavamo a poker?" chiese Goten.

"E’ chiaro che Trunks è il meno vestito di tutti i presenti, ciò significa che ha perso. Per quanto riguarda il poker, è piuttosto ovvio dato che le carte sono ancora lì dal vostro ultimo giro." Sorrise e alzò la carta che aveva acchiappato, un asso.

Tutti guardarono il tavolo, che in effetti aveva ancora tutte le carte dall’ultimo giro.

"Hn, che importa adesso. Dobbiamo trovare il modo di prendere Gohan," disse Piccolo.

"Gohan?" ripeté Goku guardando il proprio figlio più grande.

Gohan sospirò e gli parlò dell’accaduto. Mentre lo faceva, tutti recuperarono i propri vestiti.


"Capisco" disse Goku sedendosi su una sedia. "Avete ragione, dobbiamo prenderlo al più presto." Fece schioccare la lingua "Sono piuttosto arrabbiato con voi ragazzi, dividervi in due e giocare a strip poker. Cosa direbbe vostra madre?"

Entrambi i giovani Son impallidirono al solo pensiero.

"Qualcuno ha un piano per catturare l’altro Gohan?" chiese Pan.

Tutti si spremettero le meningi per qualche secondo.

"Penso di avere un piano" disse Goku.

"Davvero? Che cosa?" chiese Gohan.

"Prima di tutto ci serve un’esca" disse il saiyan. Mentre lo diceva, i suoi occhi si volsero su Trunks. Tutti seguirono il suo sguardo.

Trunks si guardò attorno, lo stavano fissando tutti. "Um… Oh cielo, guarda che ore sono," disse Trunks guardando l’orologio. "E’ ora che vada a dormire, farei meglio a scappare." Il mezzo saiyan fece per andarsene quando si trovò sotto una pila di gente.

"Dai, Trunks, ci servi come esca per prendere Gohan" disse Goten.

"Assolutamente no! Mi rifiuto!" gridò Trunks da sotto, cercando di divincolarsi.

"Oh, dai, non ti ucciderà mica" disse Bra.

"Facile dirlo per voi!" replicò Trunks.

"Avanti ragazzo, prima la finiamo meglio è" disse Piccolo avvicinandosi e caricandosi su una spalla il mezzo saiyan, ancora intento a manifestare. "E adesso, Goku?"

"A casa di Gohan" sorrise Goku.


"Voialtri fareste meglio a lasciarmi andare subito!" gridò Trunks, nel panico. "Dico davvero! Ahhhh! Non è divertente!"

"Pensate che un’esca così rumorosa funzionerà?" chiese Bra dal suo nascondiglio dietro i cespugli. Marron alzò le spalle.

Il piano di Goku prevedeva il divano di Gohan fuori, ben visibile, con Trunks immobilizzato con una corda caricata di ki, e una Pan completamente rossa accanto a lui.

"Sai, sembrerebbero molto di più una coppia sul punto di Farlo se gli tappassimo la bocca" disse Bra tappandosi le orecchie.

"Non mi piace questo piano" disse Marron lanciando occhiate velenose a Pan, sul divano insieme a Trunks.

"Arriva" sussurrò Goten avvertendo l’aura del fratello in avvicinamento.

"Pan!" sibilò Bra. "Fai qualcosa per farlo star zitto!"

"Cosa?! Come faccio?" chiese Pan guardandosi intorno.

"Non mi interessa come, fallo!" gridò di rimando Bra. "E’ quasi qui!"

"Ahhhh! Gohan!" ululò Trunks, nel panico, sentendo avvicinarsi il saiyan trasformato in namecciano. "Ok, ha, ha, lo scherzo è finito. Adesso potete lasciarmi andare…. Vi prego!"

"Scusa Trunks-chan" disse Pan saltandogli addosso.

"Pan che stai.."

La frase di Trunks fu improvvisamente interrotta quando Pan tuffò le dita fra i lisci capelli lilla e lo baciò in piena bocca.

"Hey! Lo stanno facendo sul serio!" protestò Marron, sul punto di saltar fuori dai cespugli e rovinare tutto.

"No, Marron" sibilò Goten afferrandola e tirandola di nuovo a terra.

"Lasciami!" urlò Marron.

Bra sussultò, poteva vedere Gohan, il namecciano appena atterrato lì vicino. "Goten," urlò sussurrando al ragazzo. "Trova immediatamente un modo per farla tacere! La sentirà!" disse al massimo volume osabile.

"Ma.." disse Goten.

"Fallo!" Bra si schiaffò una mano sulla bocca rendendosi conto di aver appena urlato.

Goten guardò prima Gohan in avvicinamento, poi Marron.

"Goten! Lasciami andare o io.."

Marron improvvisamente non poté più parlare dato che Goten avvicinandosi aveva fermato le sue labbra con le proprie. [ ^___________________________________^ ND Fra ]

"Be’, quello è un modo" disse Bra guardando prima la coppia accanto a lei e poi gli altri sul divano. "Spero che questo piano funzioni."

Gohan non poteva credere ai propri occhi, eccola lì addosso al maniaco con i capelli viola, a pomiciare sul divano! Con un ruggito Gohan caricò una ki blast nella mano.

"Questa volta, non lo mancherò" ringhiò avvicinandosi ai due.

Pan si allontanò da Trunks, per prendere aria, le guance ancor più rosse di prima. Guardò Trunks che era arrossito a sua volta e aveva un’aria stordita. I suoi occhi si mossero su di lei, "Sei una tigre davvero, micina," disse con un sorriso. [ MA COSA DICIIII!!! SCEMO! ND Fra ] Il suo sorriso improvvisamente scomparve e un’espressione di terrore gli si dipinse in volto.

Pan diede un’occhiata dietro di sé e vide suo padre, con un’espressione molto, molto arrabbiata, e una ki blast in mano.

"Oh, così non va!" disse Trunks.

Gohan alzò la mano con la sfera di ki.

"Adesso!" urlò Pan abbracciando Trunks.

Gohan fu fermato dal lanciare la propria ki blast da un’altra che si abbatté su di lui, sbattendolo al suolo. Si sedette e vide Goku, Piccolo, e se stesso in piedi in posizione d’attacco.

"Merda!" disse Gohan e si girò per fuggire, solo per finire contro sé stesso. "Ma che-?!"

Gohan afferrò la propria copia, "ha, stavolta ti ho preso," disse stringendo la presa. Entrambi i namecciani tremarono pochi istanti prima di essere avvolti da una leggera luce e fondersi.

"Tutto ok, grande piano!" gridò Bra saltando fuori dal nascondiglio. "Um… Goten, puoi smettere di baciare Marron, adesso."

Goten rise nervosamente, alzandosi e aiutando a tirarsi su una Marron piuttosto confusa.

Goku lasciò dissolvere il ki che aveva usato per legare Trunks con la corda. Una volta che lo ebbe fatto, Trunks la distrusse senza alcuna difficoltà e si sedette. "Che avete fatto, ragazzi?" chiese Trunks. "per un attimo mi è sembrato che ci fossero tre Gohan!"

Goku rise e diede un colpo sullo specchio accanto a sé. "Sembrava soltanto, grazie a questo specchio. Ha funzionato alla grande, stava scappando da quello falso, e ha sbattuto in quello vero." Goku sorrise soddisfatto del suo stesso piano. "Dovrei fare il prestigiatore." [ che cazzata bastava usare la vecchissima zanzoken ND Fra ]

Gohan improvvisamente si accigliò e lanciò un’occhiataccia al divano.

"Oh, no, non starai pensando?" cominciò Pan.

"Corri!" gridò Trunks afferrando Pan e correndo mentre Gohan caricava un’altra ki blast. Il saiyan trasformato in namecciano lanciò il suo attacco e il divano fu ridotto in cenere.

"Là" disse Gohan spolverandosi le mani. "Desideravo tanto farlo."

Trunks e Pan lo fissarono ad occhi sgranati. "Potevi dirci che volevi fare quello!" grifò Trunks passandosi una mano tra i capelli.

Al suo fianco Pan rise nascondendo la bocca in una mano. Tutti gli altri cominciarono a ridere a loro volta e perfino Trunks alla fine li imitò.

"Oh, guarda l’ora" disse Goku guardando l’orologio. "Siamo in ritardo per la cena. Vieni Goten, dobbiamo sbrigarci."

"Ok" disse Goten. Si girò verso Marron che aveva ancora un’aria sconvolta e un tantino confusa. "Ciao, Marron" sorrise.

"C-ciao, Goten" Marron sbatté le palpebre diverse volte.

Goten saltò nell’aria "Ciao a tutti, ci si vede" gridò salutandoli agitando le braccia prima di partire con il padre.

Piccolo grugnì e se ne andò senza dire una parola.

"Faremmo meglio ad andare" disse Bra.

"Sì, credo che tu abbia ragione" disse Trunks. "Buona notte, Tiger Lily" disse Trunks baciandola sulla guancia.

"Buona notte Trunks" disse Pan. Lo abbracciò e lo baciò profondamente, ancora. Trunks aveva un sorrisino molto stupido ed ebete quando andò via.

"Oh, grande, Pan. Hai distrutto le poche cellule cerebrali che erano sopravvissute al primo bacio" disse Bra raggiungendo il fratello e prendendogli la mano per guidarlo a casa.

Pan rise ancora e salutò con la mano, mentre se ne andavano. Si voltò e smise di ridacchiare arrivando a faccia a faccia con il padre, che aveva le braccia incrociate e stava battendo il piede.

"Bene, cos’hai da dire a tua discolpa, signorina?"

Pan rabbrividì e cercò di non guardare il padre.

"Pan?" ripeté.

Fortunatamente per lei fu salvata dalla madre.

"Gohan!" gridò Videl correndo fuori di casa. Corse dritta verso il namecciano e gli gettò le braccia al collo.

"V-videl" balbettò Gohan, sorpreso.

"Gohan dove sei stato, ero così preoccupata!" gridò Videl scuotendolo per il collo. "Grande e verde stupido!"

"M-mi dispiace V-videl" disse un pochino scosso.

"Vado a dormire adesso!" disse Pan correndo in casa.

"Hey aspetta! Non mi hai ancora risposto!" disse Gohan, troppo tardi dato che Pan era già dentro.

Videl ridacchiò "Oh, lasciala stare, Gohan. E’ una donna adesso, può prendere le sue decisioni."

"Ma.." cominciò Gohan.

"Shhh" disse Videl baciandolo sulla guancia. "Andiamo dentro e mettiamoci a letto."

"Ma ho fritto il divano" disse Gohan guardando i resti del divano, che fumavano ancora leggermente.

Videl rise ancora "Non mi è mai piaciuto quel divano. Vieni, non mi interessa se sei un uomo verde dello spazio. Sei sempre il mio Gohan" disse tirandolo verso casa.

Gohan sorrise alla moglie e la seguì dentro.


Il drago spense la TV e si appoggiò al suo divano taglia drago eterno. La trama si infittisce. Fece un gran sorriso dentuto mentre pensava al povero Goku, il saiyan si era appena scavato la fossa accettando di fare quel test di QI. Si chiese, lo lasceranno mai in pace? E Vegeta! Il drago ridacchiò nascondendosi la bocca con la zampetta pensando alla faccia che aveva fatto l’ex saiyan quando era caduta con i pesi. Povero Bulma, avrà bisogno di una doccia molto fredda domattina. Per non parlare di Goten, le cui foto erano ancora in giro. Almeno Gohan era tornato normale, o almeno quasi. Il drago rise ancora, chiedendosi quali altri pasticci aspettassero la gang di DBZ domani.

Fine del 4° capitolo