Romeo and Juliet

SECONDO ATTO



Ora l’antico capriccio giace sul letto di morte e il nuovo amore anela alla successione. La bella per cui spasimava l’amante e voleva morire, in gara con la dolce Giulietta non è più bella. Romeo ora è innamorato, e amato a sua volta: stregati l’uno e l’altra da un sortilegio di sguardi. Ma alla supposta nemica egli non può dare che gemiti: la dolce esca d’amore ella deve strappare da punte di ami paurosi. Egli, supposto nemico ora non può avvicinarla per sospirarle i voti che usan giurarsi gli amanti. A lei, altrettanto presa, sarà molto più arduo raggiungere ora, dove che sia, il suo amore novello. Ma la passione e il tempo, prestando a loro audacia e occasioni agli incontri, temperano l’estremo tormento, d’estreme dolcezze.

Tsukasa osservava stralunato il coro che usciva dal palcoscenico. Poi si voltò a guardare Rui e Soujiro che stavano per entrare in scena insieme a lui e con faccia serissima chiese:
- Ma…vuol dire che non la poteva nemmeno invitare ad uscire? Ma dai…neanche per un cinema?
I due amici si guardarono ormai senza più speranze…
Akira dietro di loro si portò una mano sul viso e Makino chiuse gli occhi esasperata.

I tre entrarono in scena.
ROMEO: E come posso allontanarmi se il mio cuore è la dentro? Torna indietro, terra sorda, e ritrova il tuo centro.
Tsukasa fece finta di scavalcare il muro e si avviò tra le quinte ancora chiedendosi come faceva una “terra” ad essere sorda! ^^;;;;;
Intanto Rui e Soujiro continuavano la loro scena.
BENVOLIO: Romeo! Cugino Romeo! Romeo! – disse quasi strozzandosi Rui (nel tentativo di farsi sentire almeno fino alla terza fila ^^;;;)
MERCUZIO: Quello, caro mio, ha avuto giudizio; mano sul fuoco, che è filato a casa: a dormire.
(Si…dormire gli riesce decisamente bene ^O^ ndSoujiro)
BENVOLIO: L’ho visto arrivare di corsa e scavalcare il muro dell’orto. Chiamalo, buon Mercuzio.
MERCUZIO: Chiamarlo? Anzi, evocarlo, voglio. (Fa il negromante) Romeo! capriccipazzo! passione, amante! Mostrati nell’alone di un sospiro: grida appena un verso, e mi basterà; grida appena “ahimè!”, esala una rima: “cuore” e “amore”…[…] Romeo! Per gli occhi ridarelli di Rosalina, per la sua alta fronte e le sue labbra porporine, per il suo piè sottile e le sue gambe affusolate e cosce vibratili con annessi connessi e adiacenze; io ti faccio scongiuro di mostrarti qui a noi nelle tue vere sembianze. (- Seee, magari Tsukasa riuscisse a combinare qualcosa con una donna……. -__- - nd Soujiro)
BENVOLIO: Se ti sente, si arrabbia. ( - Questa non è una novità, Tsukasa si arrabbia sempre… - nd Rui)
MERCUZIO: Non ne avrebbe motivo. Arrabbiarsi potrebbe se gli avessi evocato uno spiritello di curiosa natura nel cerchio magico del suo caro bene e lì ritto glielo lasciassimo finché non lo avesse ammorzato lei col suo alambicco e ridotto a ritirarsi. Questo sarebbe un fior di dispetto! Ma il mio scongiuro muove dal giusto e dall’onesto; ch’io lo scongiuro a venir su soltanto in nome e per conto della sua bella.
BENVOLIO: Vedrai che si è nascosto tra quegli alberi là, per intonarsi con l’umida notte. Il suo amore cieco, nel buio è a casa sua.
MERCUZIO: Se l’amore è cieco, difficilmente può colpire il segno. Ora Romeo se ne starà là, seduto sotto un susino, a pensare alla sua bella e a quel certo frutto che le ragazze chiamano susina quando ridono tra loro. Oh, Romeo, eh se lei fosse un po’…oh se lei fosse una…et coetera… aperta… e tu un bel cetriolo… ( - Ma…mi chiedo mi chiedo…l’avrà mai vista una…susina?? – nd Soujiro) Buona notte, Romeo: io me ne vado alla mia branda, ché questo letto da campo è troppo freddo per il mio sonno. Andiamo?
BENVOLIO: Andiamo pure, ché non c’è costrutto a cercare uno che non vuole farsi trovare.
( - E poi io ho sonno…andiamocene! – nd Rui)

Escono.

Dietro le quinte, fervevano i preparativi per la mitica scena del balcone.
Tsukasa e Tsukushi stavano rileggendo insieme il copione, ed il ragazzo, come al solito, aveva qualcosa da ridire…
- Ma cosa cavolo vuol dire?! – sbottò all’improvviso.
Tsukushi lo guardò con curiosità. Che diavolo aveva da lamentarsi un’altra volta??
- Che cosa? – domandò pazientemente.
- Questo tizio non sa scrivere!!!!!!!!!!! Leggi qua! “Levati, o sole bello, a cancellare la gelosa luna sbiancata e livida di rancore perché tu, vestale sua, sei bella, molto più bella di lei.”
La ragazza lo guardò con aria stranita.
- E allora…?
- Come allora??? Da quando la luna porta la vestale?? Mica va a dormire!!!! E mica se la mette la mattina per andare a fare colazione!!!! Che è, un essere umano??? È vero che questa dovrebbe essere una specie di forma poetica, ma ora non esageriamo!!!!!!!! – esclamò lui, trionfante.
Gocciolone.
- Cretino!!!!!!!! Ignorante!!!!!!! Vestale, non VESTAGLIA!!!!!!! La vestale è una sacerdotessa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Come al solito non hai capito niente di niente!!!!!!!!! – gli urlò la ragazza, che quasi non credeva alle sue orecchie.
- Ma…ma…le donne mica possono fare il prete!!!!!!!!! – continuò a protestare Doumyouji, sempre più convinto della propria teoria.
- BASTAAAAAA! ME NE VADOOOOOOOO!!!!!!! NON POSSO LAVORARE CON QUESTO DEFICIENTEEEEEEEEEEEEEE!!!! IO MI DIMETTOOOOO! IO MI DISSOCIOOOOOO!!!!! – gridò esasperata la ragazza, mentre cercava disperatamente di scappare, ma Akira la bloccò in tempo.
- Dai Tsukushi, fai la brava, lascialo perdere… Lo sai che è un caso perso… Ignoralo… - provò a convincerla lui.
- Tsukushi-chaaaaaan! Non te ne andareeeeeee! ;___; Se vai via tu me ne vado anch’iooooo!!! Bwaaaaaaaah! ;_____; - intervenne Kazuya, piangendo come al solito.

Oramai la famosissima scena era cominciata…

ROMEO: Ubbidisco al tuo detto; mi sia nuovo battesimo l’Amore; chiamami tuo amante; io non sono più Romeo. (evvai con le crisi d’identità…-__- - ndTsukasa)
GIULIETTA: Che ascolto! Chi sei tu, che nascosto fra le tenebre spii i miei segreti?
ROMEO: Non ho nome, mio bell’angelo, per dirti ch’io mi sia; aborro il mio nome perché è odiato da te.
GIULIETTA: Questa voce m’è nuova ancora; ma pur la riconosco. Oh! Dì, non sei tu Romeo, della stirpe dei Montecchi?
ROMEO: Nol sono, amore, se essendolo ti dispaccio. (Che si decida una buona volta! Tre ore per dire il suo nome…manco fosse balbuziente! – ndTsukasa)
GIULIETTA: Oh! Come entrasti qui? Ed a qual fine? I muri che circondano questo giardino sono ardui e pressoché inaccessibili; e il luogo in cui stai ti sarà tomba, se qualcuno de’ miei ti sorprende.
ROMEO: Coll’ali dell’Amore valicai l’altezza di que’ muri, che barriera non v’ha al prepotente Amore: tutto che Amor può tentare, Amor l’osa; onde a’ tuoi non ebbi riguardo allorché qui venni. (Che sforzo inutile! Non faceva prima a noleggiare un elicottero? – ndTsukasa)
GIULIETTA: Ma se qui ti colgono, ti uccideranno sotto i miei occhi. (-__- magariiiii lo facessero davvero! Sarebbe una liberazione! – ndTsukushi)

Tra il silenzio della sala i due giovani continuavano la loro esibizione.

ROMEO: Oh! Così dovrò partirmi?…
GIULIETTA: Che chiedi di più?…
ROMEO: La fede del tuo amore…
GIULIETTA: Te l’impegnai prima che la chiedessi, e vorrei averlati ad impegnar una seconda volta.
ROMEO: Forse ripormela vorresti? Perché ritorrestila, amore?
GIULIETTA: Solo per ridonartela, e farti accorto di mia sincerità. Oh! Romeo! Il mio amore per te è vasto come l’Oceano; come l’Oceano è inesauribile: e più verso te ne spando, più n’ho copia; chè entrambi immensi, infiniti sono. Ma odo qualcuno che si avanza…Mio amico, addio.
(Eh? Amico? Ma…se ha appena fatto una sviolinata! Tzè…donne! Chi le capisce è bravo! Tzè! – ndTsukasa)
NUTRICE: Giulietta.
GIULIETTA: Sono da te, buona nutrice…Amabile Montecchio, rimanti ancora un istante, chè in breve tornerò.
ROMEO: Oh, fortunata, fortunata notte! Eternamente mi starai scolpita nell’anima.

I ragazzi si apprestarono a cambiare la scenografia...era arrivato il momento dell'entrata in scena di frate Lorenzo.

FRATE: Voglia il cielo benedire questo sacro contratto, e preservarci dal pentimento nelle ore che seguiranno.
ROMEO: Amen! amen! Ma, mi colgano anche tutte le sventure unite; esse non bilanceranno mai la gioia che produce in me un istante della sua presenza. Unite soltanto le nostre mani proferendo le parole solenni, e la morte struggitrice dell'amore spieghi in seguito tutta la sua crudeltà, poco men cale; a me basterà di aver potuto chiamare Giulietta mia sposa.
(Temerario il ragazzo! ma secondo me è un po' stupido...non poteva pigliarsi una guardia del corpo?? ndTsukasa)
FRATE: Questi violenti trasporti terminano fra violenti dolori e spirano in mezzo all'ebbrezza, simili alla polvere e al fuoco, i quali, dacchè vengono a contatto, avvampano e si consumano. Il mele più dolce, a forza di dolcezza, diventa insipido e sazia fino alla nausa. Imparate ad amar con moderazione, se amar volete lungo tempo.
( ;____; Siiii! Maledetto damerinooooooo! Così impari a importunare la mia Tsukushi-chan! Ti arriverà la punizione divinaaaaaaaaa! Tsukushi-channnnn
;_______; verooooooooo???? Tsukushi-channnnnnnnnnnnnnn! ndKazuya-frignante
)
Pochi istanti dopo tornava in scena Giulietta pronta a terminare la scena e il secondo atto.
Dietro le quinte intanto Shigeru e Makiko-chan guardavano Kazuya con occhi preoccupati.
- Dici che ce la farà? - chiese sussurrando Makiko all'altra ragazza.
Shigeru gemette.
- Lo spero!
- Oh dio, guardalo! - continuò - stà per scoppiare in lacrime di nuovo! Quando capirà che si tratta di una semplice interpretazione?
Shigeru scosse la testa ormai sconfitta...cosa le era venuto in testa di accettare di recitare in quel macello?
Come poteva una recita fatta da due playboy, un ignorante, una mummia vivente, un frignone e un'isterica poter arrivare fino alla fine senza incidenti?


FINE SECONDO ATTO