Per Sempre
CAPITOLO 13

I DETENUTI DI ATLANTIDE

 

Sansone rimase pressochè sbalordito notando alla guida del Retan, Hanson, ma non disse nulla. 

"…e questo è quanto al momento sappiamo." Disse Gradis riponendo le placche nel fagotto sotto il sedile posteriore del Retan III.

"Voi siete dei fuggiaschi? Jean frutto di un crudele esperimento voluto da mia madre? Andiamo ragazzi voi state scherzando." Rispose incredula lei.

"No." Gradis gli porse la sua placca, quella dove erano contenuti i ricordi più antichi della civiltà alla quale tutti loro appartenevano e che il destino aveva riunito così stranamente.

"Insomma state cercando di dirmi che la cosidetta Signora vuole impedire che la maledizione proclamata da una mia antenata su Noan abbia termine? Volete farmi credere che Nonan e la bambina trovata da Jean sulla spiaggia sono la stessa persona? Che cosa significa la digievoluzione? Questo non può essere possibile…avete fatto galoppare troppo la vostra immaginazione."

Verne e Ledoux si svegliarono nella loro cella, non ricordavano cosa fosse successo sapevano solo di essere morti ed ora invece erano lì increduli a guardarsi in viso.

"capo dove siamo finiti?"

"Non ne ho idea, ma questo posto non mi piace per niente." Borbottò toccando le sbarre e guardando nel buio corridoio illuminato dalla flebile luce di una torcia.

"Vedo che vi siete ripresi" disse Raoul.

"Dove ci troviamo?"

"A circa 20.000 leghe sotto il mare"

"Come è possibile?!"

"Vi trovate sotto la più grande cupola di ossigeno che le vostre misere menti possano concepire! Questo è il vecchio santuario atlantideo conosciuto meglio come la cattedrale sommersa."

"Solo una tecnologia avanzata è in grado di creare una cosa del genere…" affermò Verne.

"Siamo nel 1893 Capo!"

"Sei uno stupido Ledoux! Se la razza umana possedesse simili conoscenze viaggeremo nello spazio da tempo." Gridò Verne.

"Devo ammettere che non sei così stupido come credevo…Noan comunque è stata una sciocca a non eliminarvi definitivamente."

"Dove si trova la bambina?" chiese il detective.

"E' una giovane donna ora grazie alle vostre energie incanalate nella camera digievolutiva…non siete crepati solo perché quella voleva avere la stessa età di Elios."

"Elios?" domandarono i due.

"Il nostro giovane signore si chiama così."

Dal corridoio giunse una guardia.

"Capitano, la signora desidera vedervi."

"Va bene. Metti Jack a tenere compagnia ai nostri ospiti."

 Cristina era furente, che diavolo voleva farne Raoul di quei due umani?

Come aveva fatto Elios a scoprire l'accesso alle segrete?

Chi aveva disattivato le placche dei tre?

Una sola persona conosceva tali risposte ed era il capitano.

"Sto ancora attendendo una spiegazione…Vuoi forse dire che Noan e Jack ci hanno tradito?"

"Esatto…diciamo si sono lasciati coinvolgere dai sentimenti."

"Spero tu abbia punito adeguatamente quel traditore e per quanto riguarda quella stupida serva ci penserò io.

Hai organizzato le cose in modo da catturare i fuggitivi?"

"Sì. Il loro attacco per liberare Nadia è stato del tutto inutile. Non si sono minimamente accorti che avevamo progettato tutto insieme ad Elios…il cip emozionale ha un completo controllo su di lui."

 

Nadia intanto stava raccontando ai suoi amici quello che le era capitato e dello strano comportamento che sia lei che Gradis avevano notato in Jean.

"La cosa non mi sorprende…sono veramente potenti quei cip emozionali." Disse Hanson.

"Almeno tu sai che parte di ricordi mia madre voleva cancellarvi?"

"Il ricordo della mia famiglia e di mio padre…lo ha fatto massacrare davanti hai miei occhi e poi per fare in modo che non parlassi mi ha applicato quella placca di oliarcon. La possiamo considerare come un cip emozionale primitivo."

Improvvisamente come se le parole di Hanson avessero aperto una porta anche Sansone ricordò quel dolore intenso alla nuca…la bambina sacrificata alla dea Notturnia…sua sorella…i genitori morti nel tentativo di proteggerla, mentre lui appena decenne non era riuscito a muovere un muscolo e si era odiato profondamente. Ecco cosa era quell'angoscia che ogni volta gli attanagliava il cuore e lo stomaco. Scoppiò a piangere come un bambino, le angosce ed il dolore mai sfogate a causa della placca…ora finalmente potevano uscire.

"Maledetti!" riuscì a dire tra i singhiozzi.

Improvvisamente uno scoppio…il Retan III si arrestò di colpo e guardando dal telescopio Hanson imprecò.

"Quei maledetti ci hanno già raggiunti. Non è il momento di piangere amico."

"Perché opporsi ad un destino già segnato?" disse Sansone.

Gli altri lo guardarono allibiti mentre si arrendeva alle truppe di Raoul che avevano raggiunto e circondato il mezzo blindato.

"Non stai parlando sul serio."

"Invece sì capo! Ormai per noi tutti è finita…finalmente moriremo e con noi tutti i nostri tormenti."

Il generale Chris usando l'interfono fece udire la sua voce: "Arrendetevi o vi elimineremo seduta stante!"

"Non può finire così! Siamo sopravvissuti ad Gargoyle e non riusciamo a liberarci di questi quattro stupidi?!" gridò Gradis cercando di scuotere l'amico.

"Torniamo. Io devo liberare Jean…facciamogli credere che ci siamo arresi." Propose Nadia

"Già che grande idea…e poi aspettiamo che ci uccidano?!" ironizzò Hanson.

"Quando ero prigioniera parlavano di un sacrificio alla dea Notturnia e secondo la leggenda tale sacrificio può avvenire nelle notti di luna piena."

"Luna piena?" Hanson prese un libro riguardante le eclissi ed i movimenti lunari dal vano.

"Allora?" chiese impaziente Nadia.

"La prossima luna piena ci sarà tra una settimana…abbiamo poco tempo per organizzare il tutto…la fuga e far in modo che Jean ci segua."

"E' pur sempre un uomo, no?" aggiunse Nadia

 

CHE COSA HA IN MENTE LA NOSTRA NADIA?

UN PIANO COSì STRAMPALATO POTRA' MAI FUNZIONARE?

NEL PROSSIMO CAPITOLO: IL SACRIFICIO

L'EMOZIONE CONTINUA!