Per Sempre
Capitolo 10

Due sconosciuti alla porta

 

 

Jean girò il chiavistello, fuori pioveva a dirotto e si domandava quale persona con un minimo di buon senso potesse girare con quel tempo infernale fuori.

La scena che si presentò hai suoi occhi fu davvero strana…due uomini uno somigliante eccezionalmente a Sansone stavano all'ingresso bagnati dalla testa hai piedi e nonostante quello che suggeriva il buon senso Jean li fece entrare era certo di potersi fidare di loro.

Entrambi non potevano avere più di venti anni, ma fu soprattutto l'uomo dai folti capelli ramati ad incuriosire il giovane inventore che non riusciva a staccargli gli occhi di dosso.

Raoul si guardò attorno notando che la casa non era cambiata poi molto dall'ultima volta che vi era stato…circa diciassette anni prima e che il ragazzo era la copia esatta di sua moglie Cristina a parte il colore dei capelli e degli occhi.

"Così vivi ancora qui con tuo zio?"

"Non credo che la cosa la riguardi. Volete dirmi chi siete?"

"Scusalo a volte il mio capitano dimentica le buone maniere." Intervenne l'altro.

"Jack non ci troviamo qui per una vista di piacere…" commentò serio Raoul mentre assestava un pugno improvviso allo stomaco di Jean facendolo svenire.

"Usi dei metodi troppo bruschi."

"E' una mezza calzetta non vedi?! Avanti trova la principessa ed andiamocene prima che mio fratello o qualcuno venga qui."

"Credi veramente che si trovi insieme a lui?"

Attirata dal rumore Nadia scese velocemente le scale appena in tempo per vedere qualcuno che con uno straccio gli tappava la bocca: "Cloroformio…" sussurrò prima di svenire.

Dopo esserseli caricati in spalla come dei sacchi di patate le guardie stavano infilarono la porta, ma Raoul fece pochi passi quando sentì il freddo acciaio della canna di una pistola puntata alla sua tempia.

"Gentili signori, lasciate subito i miei amici se non volete fare una misera fine." Minacciò Sansone.

"Guarda guarda! Abbiamo un figliol prodigo…non è così Jack?"

"Sanny boy…sei davvero tu?"

Sansone si voltò a guardare il ragazzo, come diavolo faceva a conoscere il suo soprannome? Solo una persona nella sua vita lo aveva chiamato a quel modo ed era morta.

"Sei davvero diventato ciò che mi aspettavo."

L'uomo continuava a non capire il senso delle parole.

"Chi diavolo siete?!"

"Piacere Raoul Roc Raltique e questo è il mio amico Jack."

"Raoul…come…" la pistola in mano a Sansone prese a tremare.

"Sto semplicemente portando mio figlio a casa."

"Non credo che voglia venire con voi."

"Non ha scelta e se vuoi che non gli faccia del male togli quel pezzo d'antiquariato dalla mia tempia." Disse placido Raoul mentre magicamente il metallo si scioglieva in mano a Sansone.

"Atlantidei?! Non è possibile dovreste essere tutti morti!"

"Come puoi vedere invece siamo vivi…questa volta però non ci sarà Nemo a diferndervi." Sogghignò il capitano.

"Sansone togliti di mezzo." Aggiunse l'altro.

Jack…l'uomo improvvisamente ricordò dove aveva già sentito quel nome….a Tartesos nel palazzo reale…

"Padre?! Come è possibile che tu…" l'uomo non potè terminare la frase, Jack lo aveva tramortito con il calcio della pistola.

"Andiamo la signora ci sta aspettando." Ordinò Raoul.

"Perdonami Sanny Boy." Bisbigliò coprendolo con il mantello.


 Nadia fu svegliata da brividi causati dal freddo pavimento di pietra della cella nella quale era stata rinchiusa, i suoi occhi lentamente si abituarono al buio, tremava i vestiti erano troppo leggeri.

"Jean dove sei?" si chiese quando la sua mente fu in grado di pensare.

La porta della prigione si aprì facendo entrare una fitta luce, costringendo Nadia a chiudere gli occhi tanto era intensa, la costrinsero ad uscire e quando riuscì nuovamente a mettere a fuoco le immagine riconobbe l'uomo che aveva tramortito Jean. Allora tentò di liberarsi senza però riuscire a liberarsi dalla stretta del capitano.

"Una ragazza bella come te non dovrebbe fare tante storie." Disse mentre la legava al muro.

"Che ne hai fatto di Jean?!" gridò lei.

"Il tuo amichetto è in buone mani, ma non credo che gli importerà molto di te quando la nostra signora avrà finito con lui."

"Che gli volete fare? Cosa volete da noi?"

Raoul la colpì violentemente al viso facendole sanguinare un labbro: "Fa la brava o la prossima volta non ti darò solo uno schiaffo."

"Bastardo!"

"Credi veramente che quello stupido verrà a salvarti come sempre? Questa volta la forza del vostro amore non basterà a mettervi al sicuro da noi…Nemmeno quello stupido di Sansone scoprirà mai dove siete."

"Come fai a conoscere Sansone?"

"Conosco molte cose che voi ignorate." Disse avvicinandosi pericolosamente a lei.

"Non toccarmi!"

"Non sei nella posizione di dare degli ordini bellezza."

In quel momento dalla porta entrò Jack che con una scusa allontanò il capitano dalla stanza.

"Perdonalo ti prego."

"Come potrei…quello è solo…non trovo le parole per definirlo."

"Raoul obbedisce solo agli ordini della nostra signora."

"Tu sei diverso da lui."

L'uomo improvvisamente si chiuse in sé stesso quella ragazzina stava cominciando a fare un po’ troppe domande per i suoi gusti, non era ancora giunto il momento per rivelare il segreto che nascondeva il capitano.

 

Jean aveva la mente annebbiata, faceva fatica a ricordare con precisione cosa fosse successo prima di ritrovarsi in quella stanza, prima che quel cameriere si congedasse da lui chiamandolo padroncino…c'era qualcosa di importante che non riusciva a ricordare e questo lo infastidiva parecchio…cosa o chi diavolo poteva essere?

"Ciao cucciolo…" la voce suadente di una signora davanti alla porta richiamò la sua attenzione.

Il ragazzo non impiegò molto a capire chi era, qualcosa dentro di lui scattò improvvisamente ed avrebbe voluto correre ad abbracciarla, ma si trattenne aveva come un presentimento e la testa gli doleva.

 

Chi è la misteriosa donna per la quale Jean prova affetto?

Quale sarà il destino di Nadia?

Capitolo 11: CONFLITTI

L'EMOZIONE CONTINUA!!