Capitolo 9: Xel sta male?


Xel si risvegliò nel suo letto nella Wolfpack Island, le candele illuminavano l'ambiente di una luce tremula e calda, le librerie, probabilmente di libri di svago, ricoprivano gran parte dei muri della sua stanza e trasmettevano una sensazione di antico. Il demone ci mise un po' a riconoscere dove si trovava, i suoi occhi scandagliarono la stanza alla ricerca di qualche cosa di familiare e si imbatterono quasi subito in quelli azzurri della Greater Beast Zelas Metallium.
- C…capo.
- Xel…che diavolo ti è preso?
- Non so capo…mi sento male.
Zelas tolse il pentolino con l'acqua bollente dalla fronte di Xel e versò il contenuto in un bicchiere.
- Tieni…ho fatto il tè…gli umani lo prendono anche quando stanno male…
* Gocciolone* FSSSSH * Il gocciolone è evaporato!*
- Grazie capo…- Xel provò ad issarsi a sedere, ma con stupore non ci riuscì, - Mi sento le ossa rotte…eppure non sono stato ferito dal Sandman….
Zelas lo aiutò a mettersi a sedere e gli diede il tè.
Xellos lo trangugiò, poi con un'espressione fra il disgustato e l'inorridito, lo posò sul comodino.
- B…buono, - giudicò Xel attento a come rispondeva.
- Sono contenta ti piaccia - rispose Zelas con una faccia che faceva capire a Xel quanto fosse stato vicino alla morte pochi attimi fa.
- E ora come faccio senza subordinato? Devo andare in giro io? Non so nemmeno come curarti…nella biblioteca non c'è scritto nulla sulle malattie dei demoni… - sbuffò la Dark Lady.
- In effetti non è possibile che io mi sia ammalato…
Zelas tolse il termometro da sotto il braccio di Xel e lo guardò, poi con un gocciolone enorme proclamò :- Quarantadue…
Ho un mal di testa tremendo…e non riesco a deglutire…
*Glom*
Zelas poggiò una borsa del ghiaccio sulla fronte di Xel e lo aiutò a rimettersi sdraiato sotto le leggere coperte.
- Sei arrivato qui praticamente già svenuto…non so come abbia fatto a teletrasportarti qua…
- E' stato l'ultimo sforzo…
- I tuoi pantaloni erano bagnati…mi sa che devi stare attento che con la febbre magari viene pure l'incontinenza…
- Ahem non quella è un'altra storia…- rispose con un sorriso Xellos.
- Boh non saprei…non ho mai accudito un ammalato…- continuò Zelas tra il curioso e il dispiaciuto.
- Ho come l'impressione che più uso i miei poteri…più mi sforzo anche fisicamente e più sto male…
- Be' in genere gli umani rimangono a letto se hanno la febbre…
- Si ma non sono umano. E non sono mai stato ammalato…avrebbe da ridere Dynast a vedermi così.
- Già me lo immagino lui invece ad impiccarsi per creare un subordinato degno di te…- disse Zelas con un ghigno sulle labbra rosse come il fuoco.
- Capo…non so che fare…
- Per ora riposati…da quanto ho capito il Sandman ne avrà per un po'…non pensarci…pensa solo a rimetterti…
Xellos era di nuovo immerso nel sonno, Zelas sospirò e il suo volto si contrasse in una espressione preoccupata.

- AAAH! Che mangiata!- Esclamò Lina sbattendo qualche pacca sulla pancia piena.
- E' proprio vero, questa locanda non si smentisce mai per le sue porzioni enormi…e ormai ci conoscono!- Continuò Gourry mentre si massaggiava lo stomaco pronto ad esplodere.
- Per non parlare della specialità della casa, li cervo arrosto, con contorno di gnocchetti di patate, marmellata, pere, e una marea di olio insaporito con mille odori.
- Ah uno splendido girello!
- A chi lo dici - Lina si interruppe, i suoi occhi avevano scoperto un boccone si carne sepolto dall'olio che era avanzato, facendo finta di nulla fece scorrere dolcemente la mano sul tavolo fino ad afferrare la forchetta - Già proprio vero…uno spezzatino ottimo…
La forchetta saettò contro il pezzo di carne ma anche Gourry se ne era accorto e si scatenò una battaglia accanita per l'ultimo pezzo, Gourry fintò a sinistra per poi mollare un affondo a destra, Lina fu abbastanza veloce ma riuscì solo a deviare l'attacco, la forchetta di Gourry fu deviata sulla carne e il guerriero colse al volo l'occasione conficcando i quattro denti dell'arma nella tenera carne, ora il problema era tornare alla bocca, Gourry tentò di scartare, ma la forchetta gli era addosso, allora con gioco di polso lanciò la forchetta in alto, davanti alla faccia stupita di Lina, la forchetta roteò un po' di volte su se stessa per finire col pezzo di carne in bocca al guerriero biondo.
- Buono! - Disse mentre assaporava estasiato l'ultimo boccone.
- Gourry…- disse Lina con voce da oltretomba, - guarda cosa hai fatto!
La forchetta roteando aveva segnato una linea di sugo sul vestito e sulla faccia di Lina.
- Inconvenienti della lotta…- commentò Gourry trionfante, prima di aver capito di essersi spinto troppo oltre, Lina aveva già perso le staffe…
- Dire Brand!
- Uoooooorgh!
Gourry volò nel cielo stellato della piccola cittadina, riuscì solo a vedere il fumo che si innalzava dal tetto della locanda prima di precipitare nel bosco.

- Cosa? Xel sta male? - Domandò stupefatta Xenia.
- Già Sea, ora puoi anche andare.
Xenia si fermò un attimo in riflessione, poi notando l'espressione dubbiosa di Zelas, si affrettò a riparare con un sorriso - spero gli passi presto….questa non ci voleva proprio mentre il Re dei draghi del Cielo ha iniziato a muoversi… - ora aveva una espressione crucciata.
- Il Sandman è ridotto male non preoccuparti…- rispose priva di espressione Zelas.
- Non lo dicevo per me ma per la missione…senza il suo aiuto sarà veramente dura riuscire a scoprire qualcosa…- continuò Xenia riflessiva.
- Sei la subordinata di Dolphin spero tu abbia le tue carte da giocare anche in eventualità del genere…- rispose dura Zelas, la scocciava dover sbrigare la conversazione con Xenia, meno se ne sapeva di questa storia e meglio era...
- Beh la prima cosa che farò sarà avvertire Dolphin degli sviluppi…ma forse prima farò una visitina a Xel…
- No.
- Come?
- No, torna da Dolphin e riferiscile l'accaduto se vuoi, ma ora Xel rimane in isolamento.
*Maledizione! * Pensò Xenia mentre con un inchino rispettoso si congedava da Zelas.
- Per ora è meglio che solo io entri in contatto con lui…potrebbe avere qualcosa di contagioso in fondo.
Xenia con un ulteriore inchino scomparve nel nulla, Zelas fissò a lungo il luogo dove prima si trovava la subordinata di Dolphin, la sua testa era immersa in ragionamenti complessi per cercare di capire cosa fosse accaduto al suo subordinato, dopo qualche minuto, si alzò dal trono dove stava e si avviò nuovamente con passo stanco verso le stanze di Xellos.