CAPITOLO TREDICESIMO
Il primo giorno di scuola -parte finale
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- Be’ c’è sempre una prima volta…- si disse Xel pensieroso, dalle sue ferite sbuffò nuovamente un fumo nero denso, i suoi occhi divennero un puntino fissando il vuoto attorno a se, le nuvole vennero spazzate vie e la terra si abbassò con un boato, di qualche altro metro.
Un urlo disumano partì dal demone mentre raccoglieva braccia e gambe al corpo. Una valanga di grandi dimensioni su un monte adiacente accompagnò il liberarsi delle sue energie, poi una sfera oscura si propagò dal suo corpo oscurando tutt’intorno, si fece notte, e fulmini iniziarono a solcare il cielo.
L’urlo disumano si trasformò in qualcosa di animale, un ruggito, un ruggito terribilmente feroce, e l’oscurità si concentrò tutta nel suo corpo…
Il drago si era rimesso in posizione di guardia e con un sommo sforzo era riuscito a guarire la sua ala con un potentissimo incantesimo di recovery.
La creatura non riuscì esattamente a vede chi o cosa lo avesse attaccato, più tardi ricordò con terrore solo dei flash, una lunga chioma liscia bianca con riflessi violetti, degli occhi animaleschi, completamente tinti di viola con la pupilla del colore dell’ametista tagliata da una fessura corvina, e delle ali nere come la notte senza luna, fu tutto ciò che distinse, prima di essere massacrato dal demone nella sua forma originale, fuori controllo. Non poté ricordare come e quante volte fu colpito, fu solo capace di teletrasportarsi via con un incredibile sforzo di volontà e prontezza di riflessi, prima che ricevesse il colpo di grazia, e non erano passati che pochi secondi dall’attacco.
Mentre combatteva contro schiere di draghi abili combattenti, e resisteva opponendo la sua magia a migliaia di Chaotic Disintegration, comparve un enorme gocciolone sul capo di Zelas Metallium, poi un sorriso solcò il suo volto sporco di sangue, il sangue le donava immensamente.

Finalmente il rito di Hellmaster giunse al culmine, tutta la neve dei monti Katart evaporò all’istante nel raggio di qualche chilometro, le correnti calde si scontrarono con quelle fredde dei ghiacciai generando numerosi e fortissimi tornado.
Il cielo si fece rosso come il sangue, come un rubino, come gli occhi di Shabranigudo, la terra veniva scossa da incessanti terremoti e alcune vette più alte collassarono su se stesse con dei frastuoni assordanti e terrificanti.
Il corpo inerte di Lei Magnus venne squarciato da protuberanze orribili e ben presto del mago non vi era più la minima traccia. Colonne di carne e ossa rossastre si dipartirono dal centro dove un tempo esisteva lo stregone, e lambirono il cielo coi loro tentacoli.
- Ce l’ho fatta! Shabranigudo si sveglia! - Strillò Fibrizio e la sua risata stridula echeggiò per i monti.
Xellos comparve accanto al demone maggiore, era vestito come al solito…sembrava non fosse accaduto nulla, nello scontro contro il tremendo drago bianco.
Il groviglio cominciò a prendere forma annodandosi e fondendosi su se stesso, lo spettacolo era terrificante, come se le paure più recondite di tutti gli uomini avessero preso forma e vita davanti agli occhi dei due demoni, non che a loro dispiacesse…anzi…
Dopo qualche attimo che sembrò durare per secoli, Shabranigudo prese forma, una creatura dalla forma umanoide alta una cinquantina di metri, i suoi due occhi rossi come rubini, le fauci spalancate, dalle quali gocciava un liquido viscoso imprecisato, due paia di enormi corna, e il suo corpo, interamente ricoperto da una sorta di esoscheletro.
* Un granchio!*
* Xellos* Non parlare male del capo!
* Scrittore * Ma è vero!
- Sono onorato di conoscerla mio Signore, - parlò Xellos con voce trepidante.
- Salve Xellos, hai combattuto bene. - La voce del demone era più simile al rombo di una valanga di rocce che ad un suono umano.
* Ha la raucedine! *
* Fibrizio * Non parlare male del capo!
* Scrittore* Ma è vero…
- Sono onorato di esserle stato utile.- Il demone dai capelli viola si inginocchiò e chinò il capo dimostrando profonda riverenza.
- Alzati Xellos, - continuò la creatura da poco destata, - mi hai servito bene, ti meriti un premio per la tua impresa, hai sconfitto persino Loki, temibile generale del Re dei Draghi del Cielo, ciò ti fa onore, accetta questi potenziatori magici, i demon blood, come dono per la tua prova, e usali nella guerra che scatenerò.
Xellos accettò il dono senza farselo ripetere due volte, erano i potenziatori che indossava Lei Magnus prima della trasformazione, ed aveva subito capito che si trattava di artefatti estremamente potenti.
* Zelas * Che scroccone…*
Fibrizio rideva sguaiato e follemente soddisfatto del suo operato, ma il primo ruggito del Maou, fece gelare il sangue nelle vene persino a Xellos che indietreggiò di qualche passo, la potenza di quella bestia non era minimamente paragonabile a tutto quanto avesse visto fino ad ora, e sperò che fosse giunto il momento per la rivincita dei demoni.
Una delle sette parti di Shabranigudo era risorta, avrebbe scatenato la Kouma Sensou, la guerra di resurrezione del gran demone…

Questa volta Xellos si alzò di scatto, era sudato e agitato, sentì che stava un po’ meglio, ma subito una tremenda fitta di mal di testa lo riportò alla realtà, con quella mossa aveva destato Zelas, che si stropicciò un poco gli occhi prima di fare la domanda di rito:
- Come stai?
- …………..
Non rispose, richiuse gli occhi e si ritrovò di nuovo immerso in un altro sogno.

- Fibrizio è morto, non potrà più nuocere a noi con le sue maniere dispotiche…ma allo stesso tempo abbiamo perso un’altra battaglia, e la vittoria delle guerra si allontana…nessuno fra noi è in grado di rimuovere un sigillo sulle parti rimaste di Shabranigudo, ammesso che riuscissimo a scoprire dove si trovano le altre, e senza di loro noi non siamo che araldi del nulla. - Dolphin aveva esaminato la faccenda con la solita calma calcolatrice, come se la cosa non la riguardasse poi così da vicino, nella sua voce non traspariva la minima emozione di fronte alla morte del loro condottiero-tiranno.
I Dark Lord si erano riuniti subito dopo la morte di Gaarv e la sconfitta di Hellmaster per esaminare la faccenda; a Xel era stato permesso di seguire la riunione.
Dynast picchiò con un pugno su una gamba, esasperato dalla situazione.
- Ha sfidato L.o.N e questo è ciò che merita per quello che ha fatto. - Continuò la Dark Lady dai capelli corvini corti, indossava costosi vestiti pregiati di splendida fattura.
- Abbiamo perso. - Disse mestamente Zelas…sembrava che anche la sua vitalità fosse stata piegata dalla situazione.
- Il nostro fine tuttavia è ancora realizzabile... - concluse Deep Sea continuando a fissare il vuoto di fronte a lei, - e questo lo sanno anche loro.





CONTINUA...