Un Nuovo Ciclo

The First Quarter


Ci sono dei momenti in cui tutto ciò che mi è successo, mi sembra irreale. Non so per certo se è così, a volte ho paura di sì. Mi guardo indietro e vedo la luna, all’ultimo quarto, accompagnare tutti quei giorni, felici e tristi, in cui ti ho cercata.

Ora è passato tanto tempo, anni e anni…sono cresciuta, maturata, diventata grande. Eppure, di quei giorni ho ancora un ricordo vivido…Sae, Miura, Sugisaki…tutto sono cresciuti, ora seguiamo ognuno la propria strada…anche Mizuki. So che si è sposata con Tomoki e che hanno un figlio…mi ha invitata al battesimo. Ma io non ci sono andata, non me la sono sentita. Lei ha una sua vita, che da molto tempo è lontana dalla mia, ora più che mai. E io che le sono legata per qualcosa che lei non ricorda…beh, non appartengo alla sua vita, ora.

Le emozioni di quei giorni sono ancora vive dentro di me….la tristezza, la gioia, il senso di appartenenza a qualcosa di grande e forte, tutto quello che ci ha legato è ancora dentro di me. Oggi come ieri. Quell’esperienza mi ha aiutato a crescere, ed è per questo che loro, tutti loro, anche Adam, per quanto distanti, sono ancora, e per sempre, dentro di me. Quella che sono oggi, se sono potuta migliorare e diventare più forte e saggia, lo devo solo a loro. Quel periodo passato insieme è il più bello della mia vita, ed è il più caro ricordo che ho.E’ per questo che non mi lascerà mai e poi mai.

A volte è vero, ho il dubbio che sia stato solo il frutto della mia fantasia, ma i ricordi sono così forti da farmi capire che non è così. Quello che è successo è stato reale e la serenità di quei giorni, anche dei giorni più tristi, mi accompagna ancora.
E a volte ho la sensazione che Adam sia con me e mi guardi da lassù… mi è quasi sembrato di sentire la melodia di una chitarra o di un piano, trasportata dal vento. Ma quando mi concentravo per sentirla meglio, questa spariva, così come era apparsa. Quelle volte alzo gli occhi al cielo e guardo la luna…
Mi è capitato anche di piangere, non per la tristezza, ma per una sensazione di angoscia sottile che mi prendeva e non mi lasciava andare. Mi sono spesso chiesta se tu sei lassù con Adam e gli tieni compagnia. Ho paura che sia così solo, senza la sua Sayaka, ma so anche che la guarda da lassù e la veglia e la protegge. Il loro amore è destinato a durare per sempre. Ed è per questo, forse, che piango. Non me lo so spiegare molto bene, ma non fa niente. Perché poco dopo torno a sorridere.
L’unica cosa è che mi manchi tanto, Lulù, tu che sei stata la mia compagna più cara. E non ti ho potuto nemmeno dire addio come si deve.
Però…però, in fondo, so che tu sai quanto sei stata importante per me, ed è questo che conta. Mi sei sempre stata vicina, nei momenti più tristi, e ti devo così tanto, e per questo a volte rimpiango di non poterti essere stata vicina come tu lo sei stata a me. Lulù, mia piccola amica, grazie per avermi accompagnato in tanti giorni. Ti volevo dire solo questo…Grazie tantissimo.
Ora si è fatto tardi, devo andare. Mi ha fatto piacere venire qua e parlare con te. Non lo facevo da molto tempo…ma oggi è un giorno impostante: oggi è IL giorno.
Vado, salutami Adam…

Hotaru si volto, mentre una lacrima le solcava il viso. Si allontanò lentamente dalla piccola tomba dove riposava Lulù, la sua gattina e si avviò verso la casa abbandonata, dove la aspettavano gli altri. Era giunto il giorno in cui si erano ripromessi di dissotterrare la loro capsula del tempo. Da quel lontano giorno in cui l’avevano seppellita erano passati otto anni. Otto anni in cui erano cresciuti e cambiati profondamente. Ma una cosa non era mai stata dimenticata da nessuno di loro…quel ricordo che li aveva avvicinati e uniti come mai più lo erano stati. Certo, la loro amicizia era cresciuta con loro, ma quel mese trascorso insieme, spalla a spalla, in cui avevano cercato di aiutare Eve, le sensazioni e le correnti sotterranee che li avevano legati, tutto questo non era più tornato. Dopo otto anni, però, forse oggi si sarebbero sentiti uniti come allora. Una lieve brezza sfiorò le guance bagnate di Hotaru, che alzò gli occhi al cielo. Uno spicchio di luna brillava sopra la città…era il primo quarto. Hotaru sorrise: iniziava un nuovo ciclo anche per loro.
Si mise a correre verso la casa e gli amici che la aspettavano.
Una melodia di piano risuonò nell’aria, inudita da tutti, accompagnata dal soffio leggero del vento, mentre due occhi azzurri come il cielo in estate quando è sgombro dalle nuvole la seguirono finchè non sparì voltando l’angolo. Dalle ombre create dalla sottile falce della luna, una figura sgusciò fuori aspirando un po’ di fumo dalla sigaretta che teneva in mano. “Corri, piccola Hotaru, la vita è davanti a te e ai tuoi amici e vi aspetta a braccia aperte. Corri e non voltarti mai indietro, qualunque decisone tu prenda, non rimpiangerla. Segui la tua vita fino in fondo, senza rimpianti e ascolta sempre il vento, per favore. Non dimenticatemi perché così anch’io vivo un poco” Adam soffiò fuori il fumo e poi si voltò, con la sua fedele chitarra in mano per svanire nella luce evanescente del primo quarto.


Una nuova vita era davanti a loro, che riunitisi davanti al cancello della villa abbandonata guardavano in silenzio la luna riflettere i loro ricordi e i loro sogni. Si sorrisero e entrarono dentro. Il loro passato li stava aspettando, e per quella notte almeno, avrebbero lasciato travolgersi da esso, per poi lasciarselo di nuovo alle spalle, senza però mai dimenticarlo. Nel buio della notte un gatto fece le fusa accompagnato dal suono lontano della chitarra.


CONTINUA…….