Last Choices



Primo capitolo


Per sempre




La luna era alta nel cielo stellato.
Kagome, ogni volta che la guardava, tratteneva il fiato da quanto era splendente… già, a Tokyo, per via delle luci della città e dello smog, la luna era a fatica visibile; invece qui..nell’epoca Sengoku, ogni sera lo spettacolo del cielo stellato si ripresentava ai suoi occhi ..ed ogni volta, sembrava avesse sempre il potere di catturare la sua attenzione e di farla sentire tranquilla e serena; tuttavia quella sera..le appariva diversa dal solito…
“ O forse sono io ad essere diversa..” pensò tra sé e sé tristemente.
Contrariamente alle altre volte , ora era da sola, appoggiata al Dio Albero e stava ripensando a questo ultimo periodo della sua vita.
Quante avventure le erano capitate da quando, per la prima volta, aveva messo piede in quell’epoca lontana, e come era cambiata grazie ad esse.
Riusciva ancora a rivedere tutto ciò che era avvenuto dal primo istante; il suo cuore ricordava ogni minima emozione, la sua mente ogni più piccolo particolare.
C’ erano stati momenti bellissimi e momenti bruttissimi, aveva riso, pianto, era stata depressa e piena di ottimismo.
Alzò di nuovo lo sguardo al cielo….
“ Questa potrebbe essere l’ultima volta che vedo questa luna…l’ultima volta che questa pace mi circonda..l’ultima volta che…”
Le luci del villaggio erano lontane..eppure era convinta di scorgerle attraverso il fitto bosco che era stato testimone di momenti indimenticabili rimasti scolpiti in lei.
Ora pero’ si era arrivati alla conclusione.
L’indomani ci sarebbe stato l’ultimo atto.
Riguardò la ferita alla mano che Kikyo le aveva provocato quella mattina.
Avevano appena ricomposto la sfera degli Shikon e lei come al solito , apparsa dal nulla, era riuscita a portargliela via. Ma prima di scomparire nuovamente, aveva pronunciato quelle parole maledette che erano riuscite a ferirla più di qualsiasi altra cosa. Parole che rimbombavano nella sua testa e che ogni volta sembrava fossero più pesanti.
“ E’ tutto finito Inuyasha, la prossima volta che verrò sarà per chiudere il conto con te…sai bene di non poterti opporre…quando ci rivedremo..sarà arrivato per te il momento di venire con me…”
Dopo aver pronunciato queste parole con aria solenne, si era allontanata, e Kagome si era sentita malissimo, come se la Tessaiga la avesse trafitta da parte a parte; come se le avessero strappato via un pezzo di cuore.
Sapeva che Inuyasha aveva deciso di morire con Kikyo, aveva oramai compreso che in fondo, lui non aveva mai dimenticato il grande amore che li aveva uniti 50 anni prima.
Lei aveva provato ad opporsi, in tutti questi mesi aveva cercato in ogni modo di cambiare il corso del destino…aveva tentato di…di non lasciare che le cose prendessero questa piega, ma purtroppo Inuyasha era deciso, forse era vero che lo faceva perché si sentiva in colpa, però, nel cuore della ragazza, il pensiero che lui potesse amare ancora Kikyo la stava torturando, soprattutto ora che era quasi diventata una certezza; e poi….poi non avrebbe mai sopportato di vederlo morire e andare via con lei…no..non ci sarebbe riuscita. Il suo cuore innamorato non avrebbe retto il colpo. Si sentiva inutile, adesso che tutto era finito nessuno, nessuno aveva più bisogno di lei ;sarebbe ritornata alla sua vita di sempre , non avrebbe più rivisto i suoi amici e compagni di avventure, ma soprattutto , la persona che più di ogni altra aveva amato nella sua vita.
Presa dallo sconforto si diresse verso il pozzo e vi entrò: aveva deciso di andare a trovare la sua famiglia e scordarsi così per qualche ora dei suoi problemi.


Inuyasha era assorto nei suoi pensieri.
Rimetteva in ordine gli avvenimenti della giornata che nella sua mente erano ancora semplici sequenze alle quali non sapeva dare un senso.
La sfera degli Shikon… la sfera degli Shikon era stata rubata da Kikyo, dalla donna che tanto tempo prima aveva amato immensamente.
Tra poco il suo destino si sarebbe compiuto, sarebbe morto con lei, come era scritto e deciso.
Non poteva opporsi, non se la sentiva, lei era morta a causa sua; come poteva essere così egoista da pensare solo ai suoi di desideri?
Per un attimo si soffermò su di essi. Che cosa desiderava lui più di tutto? Diventare un demone completo? Essere invincibile? Potersi vendicare di Naraku e sconfiggere suo fratello Sesshomaru?
Una serie di domande continuavano ad assillarlo giorno dopo giorno, notte dopo notte, senza dargli mai sosta: amava ancora Kikyo? Oppure era solo il suo senso di colpa a spingerlo ad aver preso la decisione di mettere fine alla sua vita per morire con lei?
Vita…ma quella che aveva condotto si poteva definire vita? Da piccolo allontanato da tutti, da adulto lo stesso, senza nessuno su cui poter contare, senza un amico con il quale parlare fino a che..
Poi nella sua mente apparve il volto splendente di una ragazza, una ragazza che aveva illuminato la sua vita con il suo sorriso e la sua dolcezza; la persona che gli aveva ridato la voglia di vivere, di credere negli altri, colei che era diventata la sua famiglia , colei che gli aveva insegnato che non tutti sono esseri spietati o nemici da combattere, e che a volte, un’ unica persona è capace di farti provare una felicità così completa da dimenticare tutti i problemi che pesano sul tuo cuore..tutti i ricordi tristi.
Con lei aveva trascorso momenti indimenticabili, aveva ritrovato il sorriso…sebbene non lo ammettesse mai e non lo dimostrasse mai, sapeva pero’ che chiunque lo avesse conosciuto prima dell’ arrivo di Kagome se ne era accorto.
Quella dolce ragazzina lo aveva cambiato talmente tanto, che ora non gli importava più nulla della sua vita, ma la avrebbe sacrificata volentieri per renderla felice.
-Kagome…-
Ecco un altro pensiero che non gli permetteva di sentirsi tranquillo: sapeva che Kagome avrebbe sofferto moltissimo a causa della decisione che aveva preso, quanto avrebbe voluto stringerla fra le sue braccia , poterle dire tutto ciò che da moltissimo tempo sentiva nel suo cuore e vivere con lei il resto della sua vita.
-NO!!!!- Il mezzo demone scosse la testa serrando gli occhi – Devo smetterla di pensare a queste cose!!! -
Raprì gli occhi e sul suo volto si dipinse un’aria sofferente e malinconica.
I suoi desideri non importavano…il suo onore e la sua promessa a Kikyo, questo era tutto ciò di cui si doveva preoccupare. “In fondo io sono solo un inutile mezzo demone…non ho il diritto di essere felice..”
Alzò lo sguardo verso il cielo. Si ricordava ancora quando insieme a Kagome guardava questo stesso manto stellato e quella stessa luna…e si stupì nell’accorgersi come fosse cambiato il suo modo di guardare non solo cielo e luna, ma il mondo intero dal momento in cui Kagome aveva messo piede nella sua vita.
Non ci aveva mai riflettuto bene ma.. di quante cose prima di conoscere lei non si era accorto, e ora, ora non avrebbe più potuto vedere neanche il suo sorriso.
Abbassò lo sguardo tristemente…-Perchè??- mormorò.

Kagome era ritornata a casa, aveva proprio voglia di stare un po’ con suo fratello , sua madre e, perché no, anche sentire le vecchie e improbabili storie del nonno.
Gli alberi del tempio, Tokyo di notte, anche se non ne sentiva un grande nostalgia, quella sera voleva stare insieme alle persone che la amavano e trascorrere del tempo nei luoghi che la avevano vista crescere. Uscita dal pozzo, si incamminò verso la sua casa.
Stava per entrarvi quando sentì fragorose risate provenirvi dall’interno.
Incuriosita, si avviò davanti alla finestra che dava sul soggiorno per capire che cosa era così divertente da far ridere qualcuno a quel modo e, magari, anche per spaventare il suo fratellino e il nonno entrando a sorpresa da lì.
Ma la sua idea non venne mai portata a termine.
Davanti ai suoi occhi stavano seduti la mamma, Sota e il nonno, ridevano di cuore ed erano tranquilli: il nonno stava parlando seriamente, ad un tratto Sota lo aveva interrotto; evidentemente aveva detto una cosa molto divertente perché sia lui che la mamma avevano comminciato a ridere e anche il nonno, che all’inizio aveva assunto una faccia arrabbiata, alla fine si era lasciato contagiare dalle risate. La malinconia e la tristezza che albergavano nel suo cuore ritornarono a farsi sentire: era stata così tanto tempo lontano dai suoi che ora, ora era come se con loro si sentisse una estranea, sembrava che per lei, in quella calda visione di famiglia, non ci fosse più spazio.
Abbattuta, si allontanò dalla sua casa e si si avviò verso il luogo da cui era venuta.
Mentre la notte continuava a scendere, il buio avvolgeva il suo cuore; la realizzazione di essere inutile, il fatto di non appartenere più a nessuno dei due mondi in cui era stata, la tristezza di sapere di non essere mai stata veramente amata né dai suoi familiari che la avevano dimenticata, né da Inuyasha che se ne andava via con Kikyo, le pesavano enormemente.
Con la vista appannata dalle lacrime riusci ad arrivare al pozzo e a saltarvi dentro.

-Meooooooooow..-
Il paffuto micio si era voltato verso la finestra come se avesse percepito qualcosa.
-Eh? Che succede Buyo, che ti prende?- disse Sota accarezzando la testolina del gatto.
-Sota, probabilmente Buyo sente la mancanza di Kagome; non vedi che si è voltato verso la finestra? Sembra quasi che la aspetti.- rispose la madre con una voce velata dalla malinconia.
-Già… la mia sorellina manca anche a me- sospirò il ragazzino intristito.
-Su avanti figliolo non essere così triste, tua sorella tornerà molto presto vedrai, e io le preparerò ancora l’oden che le piace tanto - sorrise la madre mentre finiva di sparecchiare.
Sota sorrise e cominciò a giocherellare con Buyo.
-Ehi sei contento Buyo? La mia sorellina tornerà presto!-
Il nonno d’un tratto si alzò con aria seria.
-Eh..papà che ti prende?- esclamò la madre di Kagome.
-Uhm….domani devo telefonare alla scuola di Kagome per spiegare nuovamente la sua prolungata assenza, che posso inventarmi?-
Un enorme gocciolone fece capolino sulle teste della mamma, di Sota e persino su quella di Buyo.
-Mhmm…vediamo? Polmonite? Peste bubbonica? Reumatismi?-
-Aahahahah nonno non cambia mai tu eh- disse ridendo Sota.
-Neanche per sogno, non voglio che la mia adorata nipotina al suo ritorno non mi riconosca!!!!








Era ritornata nel passato, a stento in realtà si era fatta strada nella foresta, la vista ancora appannata, voleva piangere ma…ma non ci riusciva.
Non se la sentiva di tornare al villaggio; voleva scomparire, non provare più quell’ immenso dolore che la attanagliava, annullarsi, tanto a nessuno sarebbe dispiaciuto di non vederla più.
Mentre era seduta per terra con le ginocchia al petto, vide una figura snella farsi strada fra la fitta vegetazione.
Si asciugò gli occhi lucidi per osservare meglio e scorse una sagoma molto famigliare avvicinarsi verso di lei.
- E tu che ci fai qui?- chiese la figura alla giovane che ancora non aveva capito chi aveva davanti perché il buio lo impediva.
Quando riuscì a rendersi conto di chi aveva pronunciato quella frase, si alzò di scatto e indietreggiò.
- Questa domanda te la dovrei fare io…..che cosa ci fai qui..Kikyo?-
La donna sorrise, ma non c’era dolcezza nel suo sorriso, era freddo e impersonale.
-Vengo a riprendermi ciò che è mio di diritto piccola….-
Kagome spalancò gli occhi..no, non doveva, non poteva riprenderselo proprio ora..no…
La ragazza abbassò lo sguardo, e un sussurro uscì dalla sua bocca..
- No…-
Kikyo non la prese minimamente in considerazione; cominciò ad avviarsi verso il villaggio quando la ragazza continuò a parlare:
- NO!!!!!!!!!- Stavolta Kagome aveva quasi urlato. – No…non voglio che tu te lo riprenda, non voglio che lo porti via! Non è giusto costringere Inuyasha a morire con te!!! Lui non ha alcuna colpa di quello che è successo 50 anni fa! -
Ora sì, aveva cominciato a piangere, le lacrime scendevano dal suo viso come un fiume in piena, era disperata…
- Ti prego..ti prego..non farlo morire con te, non negargli la possibilità di vivere..-
La donna guardava Kagome con il volto impassibile e rispose in modo freddo:
- Non posso, io sono morta, non posso vivere qui, sono un corpo fatto di fango e terra e la mia anima…- i suoi occhi sembravano trapassarla da parte a parte- la mia anima ce l’hai tu!
La ragazza era sconvolta; era vero, Kikyo non poteva vivere nel mondo dei mortali, non aveva un corpo certo, ma non era questa la cosa più importante, il vero problema era che Kikyo non aveva un’anima.
In quel momento Kagome ebbe una rivelazione, nella sua mente una idea si fece avanti, era pazza, era disperata, ma perché lei in quel momento non lo era?
“ Inuyasha….Iuyasha..io non voglio perderti, non voglio vederti scomparire con lei, non voglio che tu muoia…”
La ragazza alzò lo sguardo e i suoi occhi lucidi fissarono quelli vuoti della sua interlocutrice che tutto sembrava tranne che umana.
- Ci sarebbe un modo per il quale tu e Inuyasha possiate vivere insieme…qui..-
Lo sguardo di Kagome era diventato serio e la sua voce aveva smesso di tremare.
Kikyo la guardò, e sul suo volto si dipinse una leggera vena di curiosità sebbene celata.
- Non ci sono modi, non ci sono possibilità; così è scritto e così sarà! Io sono morta 50 anni fa, sono un essere vuoto e senza anima, Inuyasha è mio , verrà con me nel regno dei morti e lì vivremo; questo è tutto.- detto ciò la donna riprese a camminare in direzione del villaggio.
- No…- la interruppe Kagome- No….non se tu.. se tu…riavessi la tua anima!!-
A queste parole, la sacerdotessa si voltò e guardò Kagome dritta negli occhi.
- Tu…misera umana non lo faresti mai..-
-Per Inuyasha, per lui…io per lui darei la mia stessa vita; nessuno ha bisogno di me, in questo mondo io sono la tua reincarnazione riuscita male, ho la tua anima ma non sono come te, non ho il tuo potere e Inuyasha mi vede solo come una scocciatrice alla quale non puo’ sottrarsi per via di un rosario magico ; finora sono servita semplicemente perché riuscivo a vedere i frammenti della sfera degli Shikon, ma ora che è completa, non servo più..-
La ragazza continuava a parlare ma la sua voce stava ritornando a tremare e le parole erano interrotte da leggeri sussulti, si strinse le braccia intorno e lottando con le lacrime proseguì:
- La mia famiglia, nella mia epoca, si è dimenticata di me, i miei amici non mi vedono mai, qui o lì nessuno sentirebbe la mia mancanza, l’unica cosa utile che posso fare è dare la mia anima a te cosìcchè tu possa rendere felice Inuyasha; una cosa sola ti chiedo, solo questo: non costringere Inuyasha a venire con te, vivete qui..dove il vostro amore è nato 50 anni fa.
Non fare in modo che lasci gli unici amici che in tutta la sua vita ha finalmente trovato, è cambiato così tanto, non togliergli la sua felicità, ma rendila completa facendogli ritrovare l’amore perduto..per favore… e lui poi usando loa sfera degli Shikon, diventerà un essere umano….te lo chiedo per favore...-
La notte stava avanzando…ma stranamente intorno tutto si era fatto silenzio, neanche il leggero vento che soffiava lo riusciva a rompere; il fruscio degli alberi interrotto, come se tutto stesse aspettando la risposta della sacerdotessa.
Kikyo ascoltò la ragazza parlare e dopo una breve pausa disse:
- E va bene, per me qui o lì non fa molta differenza, io voglio solo riavere ciò che mi apparteneva, facciamo in modo però che questa cosa accada oggi stesso, non ho più voglia di aspettare.-
Sul volto di Kagome si dipinse la paura…
“Ora?? Adesso? No non ora devo..voglio vederlo un’ultima volta!”
Tremando, con un filo di voce continuò:
- Per favore Kikyo, dammi solo un’ora…vorrei…vorrei salutare i miei amici…non posso tornare nel mio tempo ma, almeno i miei amici qui vorrei rivederli per dirgli addio.-
- E sia – rispose la sacerdotessa- tra un ora, vicino al Dio Albero, non più tardi.
Detto questo scomparve nel buio lasciando una disperata Kagome.
“ Che cosa faccio ora? Inuyasha…Inuyasha… aiutami….ma che cosa sto facendo? Ho solo un’ ora devo andare al villaggio!”
Dopo essersi ripresa, corse verso il villaggio, era notte inoltrata ormai, ma aveva il bisogno di rivedere per un’ ultima volta i suoi compagni di avventure.
Piano piano entrò nella capanna di Kaede…quello era in fatti il luogo dove i suoi amici riposavano.
Lì li vide…tutti e tre addormentati beatamente e sorrise tra se.
Per primo si avvicinò a Miroku.
- Miroku-sama…ti prego, prenditi cura di Sango-chan, lei ti ama molto sai? Cerca di non fare il cascamorto ogni volta che vedi una ragazza, tu sai bene che di persone speciali ce ne sono poche. Sono stata veramente bene e mi sono affezionata moltissimo a voi…abbi cura di tutti e cerca di tenere Inuyasha lontano dai guai.-
Miroku non si era neanche mosso, forse la voce di Kagome era troppo bassa perchè lui la sentisse, ma era questo che lei voleva.
Dopo fu il turno di Sango.
- Sango-chan, tu qui sei stata la mia unica confidente, l’unica persona con la quale abbia potuto parlare, ti voglio bene e ti auguro tutta la felicità di questo mondo con Miroku-sama, anche se sarà un problema tenerlo a bada, vedrai, alla fine tutto si aggiusterà. Ti auguro una vita tranquilla e serena e tutto l’amore che meriti Sango-chan, abbi cura di Miroku-sama e anche del piccolo Shippo.-

La ragazza poi si accostò a Shippo, e lo prese tra le braccia.
- Shippo-chan, fa il bravo con Miroku-sama e Sango-chan, cerca di tenere a bada Inuyasha e scusalo se a volte con te sarà impertinente.
Sei speciale mio piccolo Shippo, molto speciale per me, mi mancherai tantissimo ma io ti starò sempre vicino…sempre..non dubitarlo mai.-
Mentre lo stava rimettendo giù, il bimbo aprì lievemente gli occhi..
- Kagome…-
- Shhh Shippo-chan è ancora notte…dormi piccolino..-
Il piccolo demone volpe richiuse gli occhi sorridendo e Kagome lo guardò un’ultima volta prima di uscire: doveva cercare Inuyasha…

Sopra un ramo del Dio Albero, lì stava seduta una solitaria figura vestita di rosso, non dormiva no..ma era così assorta da non accorgersi dell’arrivo di qualcuno.
- Inuyasha….-
Il mezzo demone nel sentire pronunciare il suo nome da quella voce familiare si riscosse dai suoi pensieri e guardò la piccola figura che stava ai piedi del Dio Albero.
Kagome aveva appoggiato la schiena al tronco e guardava il cielo.
- E’ bella stanotte la luna non è vero Inuyasha?-
Il ragazzo la guardò…e rispose senza neanche alzare gli occhi dalla sua figura.
- Non ho mai visto in vita mia una cosa più bella di questa..-
Kagome alzò il viso e i loro sguardi si incrociarono.
- Senti Inuyasha, ti va di fare un passeggiata…lo so che è tardi ma volevo parlare un po’..-
Con un balzo l’haniou scese dal ramo e si incamminò verso la foresta..
- Allora andiamo?- le disse
- Ok..-
Dopo aver camminato per qualche minuto, Kagome si fermò.
-Senti Inuyasha, io volevo..volevo salutarti.-
A queste parole il ragazzo si voltò di scatto.
-Che vuol dire che volevi salutarmi?-
La ragazza con uno sguardo tranquillo rispose:
- Beh, tra poco Kikyo verrà a prenderti no? Si compirà il destino che sia tu che lei avevate tanto aspettato.
Inuyasha la guardò stupito, non si aspettava da Kagome una reazione così …
- Finalmente potrai stare per l’eternità con la persona che ami, sono felice per te Inuyasha.
Per questo volevo salutarti, credo che quando Kikyo arriverà non ci sarà molto tempo per farlo.- Detto questo, il suo sguardo dal basso si posò su di lui.
“Stare per l’eternità con la persona che amo???Oh Kagome se solo tu potessi sapere, se solo io potessi dirti tutto quello che provo ogni volta che ti vedo o ogni volta che mi sei vicina come adesso..”
Il mezzo-demone la guardava perso nei suoi occhi caldi, desiderava con tutto se stesso farla smettere di dire quelle cose senza senso, sigillare quelle labbra dolcissime con le sue, stringerla tra le sue braccia e tenerla lì per tutta la vita, sentirsi completo e felice solo perché erano insieme, avere la possibilità di vivere quello che mai in vita sua aveva provato senza aver paura di dover dire addio. In quel momento, avrebbe fatto qualsiasi cosa per sentirsi un po’..anche solo per un attimo parte di lei….essere avvolto dal suo calore irradiante, dal suo profumo…
Kagome dal canto suo, a stento riusciva a essere calma, più lo aveva davanti, e più sentiva dentro di lei che quello non era il momento per fare dei bei discorsi , non era il momento di essere giusti e leali, ma solo quello per essere se stessi completamente, senza paura del domani…poiché il domani per lei non ci sarebbe stato. Parlava, parlava, ma l’unica cosa che voleva era gettargli le braccia al collo, baciarlo , stringerlo forte e non farlo mai più andare via. Nella sua vita non aveva mai avuto un ragazzo, mai si era sentita desiderata, mai aveva provato l’emozione di guardare sé stessa riflessa negli occhi della persona che si ama.
Voleva farlo…..doveva farlo…sentiva che se non lo faceva sarebbe scoppiata.
D’istinto gli si gettò fra le braccia e lo strinse così forte da farsi quasi male.
Inuyasha era rimasto pietrificato, mille sensazioni si affollavano nella sua mente ma tutti i suoi “non devo”, “non posso”, “non è giusto”, “non è corretto” in un attimo si annullarono…e un unico pensiero rimase lì indelebile. “Io voglio questo, lo voglio con tutto il cuore, io voglio questa ragazza, al diavolo Kikyo e la sfera degli Shikon, al diavolo tutti, a me basta solo lei!”
Instintivamente, guidato dal suo cuore, la abbracciò stringendola stretta, affondò il suo viso nel collo di lei perdendosi nel suo profumo…lasciando piccoli baci ovunque la sua bocca toccasse.
Kagome sentiva che tutti i suoi sogni erano diventati realtà, e non voleva fare altro che rispondere a quei baci, a quelle labbra che le facevano percorrere la schiena di brividi… rispondere a quell’istinto che le diceva “lasciati andare” e così fece.
Inuyasha cominciò a risalire, dal collo stava segnando una immaginaria linea che arrivava fino alla bocca, guardò per un attimo Kagome e capì all’istante che anche lei come lui sentiva lo stesso bisogno, urlava consumata dallo stesso desiderio. Le loro bocche si cercarono…le loro labbra si sfiorarono e sentirono entrambi un fuoco accendersi, Inuyasha non attese oltre, ponendo fine a quella tortura, la baciò con tutta la sua passione che per troppo tempo aveva represso, lei gli rispose con lo stesso ardore e il mondo si annullò.
Esistevano solo loro..i loro sensi.. i loro corpi che si toccavano le loro sensazioni che si fondevano perché entrambi stavano provando la stessa identica cosa...
Le mani di Inuyasha andarono sotto la maglietta di lei accarezzando la pelle nuda e provocando un gemito di piacere, le mani di lei lo sfiorarono sotto il duro tessuto del suo kimono , svegliando in lui istinti che mai nella sua vita aveva pensato di poter provare.
Quando le loro labbra si staccarono erano entrambi senza fiato…e le loro fronti istintivamente si appoggiarono l’una all’altra.
“ Vorrei rimanere così per sempre, con te per sempre”
Kagome era sull’ orlo delle lacrime…non sapeva perché ma sentiva solo che in qualche modo doveva sfogare questo groviglio di emozioni che provava.
“ Vorrei che la notte non avesse fine, che il tempo si fermasse che le ore smettessero di passare….le ore….”
D’un tratto la dura realtà si fece largo nella sua mente.
“ Non ho più molto tempo….Kikyo…”
All’improvviso si staccò dall’abbraccio di Inuyasha e lo guardò con gli occhi pieni di lacrime.
- Sayonara Inuyasha….…ti amerò.. per sempre….-
Detto questo gli tolse la collana che lo teneva imprigionato, e senza aggiungere altro, corse via lasciando un povero mezzo demone che nulla aveva capito di quanto era successo.

“Inuyasha…..Inuyasha..”
Era scappata lontano senza neanche preoccuparsi di dove stava andando, sebbene l’unica cosa che volesse era tornare indietro e dimenticare tutto ciò che era successo perdendosi nuovamente fra le braccia del ragazzo che amava, non poteva farlo, per la sua felicità: non doveva farlo!
Senza accorgersene, era arrivata nuovamente davanti al Dio Albero; lì dove mesi prima la sua avventura era cominciata, ora proprio lì si sarebbe conclusa.
Piangente si ranicchiò per terra, e molti dubbi su quello che stava per fare cominciarono a tormentarla…
Purtroppo la sua mente non ebbe neanche il tempo di cristallizzarli, poiché si sentì addosso gli occhi di qualcuno.
Alzando lo sguardo, vide la sacerdotessa avanzare con passo deciso verso di lei.
- Allora vedo che sei pronta.. bene, perché io sono impaziente di riavere la mia anima! -
“ Ormai è tardi per i dubbi, avrei solo voluto che Inuyasha mi amasse almeno la metà di quanto ama Kikyo….che mi volesse almeno un po’ di bene…”
-Allora cominciamo!- incalzò Kikyo,.
Kagome si sentì avvolta dal freddo, non riusciva a muoversi, non riusciva a parlare, non riusciva a fare nulla, neanche a respirare…stava malissimo.
“ Inuyasha..sii felice, sìì felice ti prego…anche se non mi hai mai amato io lo ho fatto e lo farò per sempre….”
Mentre pensava questo, flash del suo primo ed ultimo bacio con Inuyasha le tornarono alla mente….il suo abbraccio….il suo volto…ed un dubbio si fece strada in lei.
“ Forse….forse…lui forse mi sto sbagliando io …forse…., se fosse così io….io….Non posso, non posso morire!!!!”
D’un tratto, una luce immensa si sprigionò dal suo corpo…e i suoi occhi persero d’intensità….
- Troppo tardi- disse Kikyo.
- E’ troppo tardi per riprenderti ciò che mi stai dando….addio Kagome!-
La luce immensa sprigionata da Kagome entrò in Kikyo, mentre la ragazza cadeva per terra esanime.



In lontananza Inuyasha , ancora sotto shock per quello che era succeso poco prima, si accorse della luce apparsa nel mezzo della foresta.
Un pensiero…un pensiero orribile che lo fece rabbrividire mosse le sue gambe e il ragazzo cominciò a correre.
-Kagome……Kagomeeeeeee!!!-

Davanti al Dio Albero Kikyo aveva riacquistato la sua anima e guardava il corpo della sua reincarnazione giacere a terra respirando a stento.
- Non ti farò soffrire oltre….ti seppellirò ponendo fine a questo tuo stato vegetativo, avrai la pace eterna per quello che hai fatto, e ,sebbene ti abbia odiata per avermi portato via Inuyasha, ora ti devo ringraziare; ti dimenticherà presto sta tranquilla e saremo felici.-
La donna si allontanò ,cominciando a cercare un luogo morbido dove creare una tomba per seppellire la giovane ragazza.
Dopo qualche minuto, avendo trovato un posto adatto, tornò alla base del Dio Albero ma di Kagome non c’era traccia, erano rimasti solo i suoi vestiti.
Per niente stupita, si avviò verso il villaggio; sapeva bene che a volte, in particolarissime occasioni era possibile che il corpo potesse scomparire non reggendo alla separazione dell’anima …probabilmente avendo Kagome la sua anima, dopo essere stata privata di quella, non aveva sopportato la separazione ed era svanita.
Mentre si avviava verso il villaggio vide arrivare un Inuyasha sconvolto.
- Inuyasha….- disse la sacerdotessa.
- Kikyo….che ci fai qui? Dov’è Kagome? Ho avuto un brutto presentimento…..che le hai fatto?-
Il mezzo demone era furioso,si era avvicinato a Kikyo e la aveva strattonata violentemente urlando.
La donna lo guardò con aria fredda e distaccata.
- Inuyasha, non noti nulla di diverso in me?- chiese pacatamente.
Guardandola, Inuyasha vide che gli spettri che la accompagnavano sempre, coloro che rubavano le anime di cui Kikyo si doveva impossessare per vivere erano scomparsi.
Come se non bastasse un’altra cosa era scomparsa….non riusciva più a sentire l’odore di Kagome…
La realizzazione di ciò che la ragazza aveva fatto lo colpì più duramente di qualsiasi ferita al mondo.
- No….-
-Kagome mi ha restituito la mia anima, ha capito che tu ed io dobbiamo stare insieme e si è sacrificata per la nostra felicità..ti consiglio di dimenticarla….-
Il mezzo demone non riusciva a parlare, non riusciva a guardare Kikyo, e sopratuttto, non riusciva ad accettare ciò che quella donna gli stava dicendo.
Un sospiro uscì dalla sua bocca:
- Kagome é….-
-Morta!- concluse Kikyo.


Fine primo capitolo