La scelta

- Insomma tu stessa sai che spesso perdi le staffe e ti comporti in modo impulsivo…mentre a me questo non succede mai…sono l'unico che ti capisce e che saprebbe interpretare le tue scelte…
- A cosa ti credi di arrivare?
- Ultimamente stavo pensando…quando mi hai creato…hai stabilito i poteri ma non l'intelligenza…la forma ma non la volontà…ci sono cose che sono sfuggite al tuo controllo nella mia creazione…
- Beh cosa c'entra questo con la storia di prima?
- Dico che semplicemente due punti di vista sono meglio di uno e che non è detto che la tua scelta sia necessariamente migliore della mia…
- …
- Lo sanno pure i sassi che la democrazia è meglio della monarchia…persino le monarchie illuminate hanno i loro difetti…
- Questo discorso politico non sta ne in cielo ne in terra…parli senza logica.
- Sto dicendo che oltre a ordinare e basta a volte dovresti anche ascoltare il mio parere e decidere di conseguenza…
- Non ti credere che visto che ora siamo nello stesso letto puoi prenderti queste libertà Xellos.
Xellos la guardò con occhi freddi come il ghiaccio e lei aprì bocca senza proferire parola, poi indispettita dalla sua stessa indecisione continuò ormai infuriata.
- Cosa c'è? Non credi che io possa fare il capo? Non ti sono bastati i poteri eccessivi che ti ho concesso? Sei avido di potere?
- Non capisci capo…
- Cos'è che dovrei capire? Vuoi solo più libertà…
- Non si tratta di questo…io voglio dividere tutto con te…
- Xellos sono il tuo capo…un Dark lord e tu sei un semplice subordinato, non puoi essere al mio stesso livello, come potere la questione è matematica e lo è anche come gerarchia…
- Al diavolo le gerarchia Zelas…io…ti amo e voglio abbattere le barriere che ci separano, siano pure queste le nostre nature…
- Amore…stare a contatto con gli umani ti ha offuscato la mente…credi veramente che quello che tu provi sia amore? Un demone!
La faccia di Xellos si contorse in una smorfia di dolore intenso, Zelas si voltò e tirò verso di se le coperte tagliando la discussione in modo perentorio.
Il sordo rumore della carne trapassata da una lama risuonò nell'aria immota.
Zelas serrò le mani sulle coperte mentre con occhi sbarrati vedeva il suo stesso fioretto uscirle dal petto.
- Era questo quello di cui ti volevo parlare quando ti dissi degli errori nella creazione, l'amore. Come avevo pensato Zelas…non potrai mai capire.
Zelas socchiuse gli occhi mentre sentiva scivolare via leggere le sue forze.
- Che LoN esaudisca la mia preghiera e che ci dia nuova vita come uomini, capaci di amare entrambi.
- Xellos…
- Zelas ti amo.
Zelas spirò mentre una lacrima colma di tristezza anziché ira le solcava il viso bianco come neve, Xellos la guardò dormire per sempre, il suo ultimo pensiero fu per lei mentre il corpo del demone dagli occhi d'ametista si disfaceva in mille lumi come lucciole nella notte più oscura, una luce calda e dolce che il suo capo non era mai stato in grado di comprendere.

FINE