LA CAVIA

Ho voluto fare questo. Ho voluto raggiungere il mondo in cui i miei antenati impiantarono il seme dei nostri schiavi, per conoscerli e sperimentare su di loro.. Razza imperfetta, violenta ed incline all'autodistruzione. Io li chiamo cavie o mercanzia, in fondo loro con i loro simili o le altre creature del pianeta cosa sono?
Ma allora, cosa mi sta succedendo? E' quella cavia, quella cavia prelevata da quel luogo che loro chiamano Oregon a mettermi in difficoltà.
E' un maschio della loro specie: muscolatura robusta, peli sul corpo più resistenti, organi sessuali esterni. Non fa le storie degli altri quando sperimento su di lui. Gli metto la sonda ogni dodici ore, per estrargli il liquido seminale dai suoi organi e lui non si lamenta mai.. Qualche lacrima, ma non credo che sia perché sente male. Le altre cavie sono un disastro, i maschi ululano appena la sonda si avvicina, le femmine dobbiamo immobilizzarle per tutto il ciclo della stimolazione dell'ovulazione. Lui mormora una frase, sempre quella: "Se Scully ha sopportato questo, e ha sopportato di peggio, posso sopportarlo anch'io". Poi chiude gli occhi e pensa.. Pensa a qualcosa di molto sporco, perché l'istinto riproduttivo delle cavie è orrendo, violento e pericoloso.
Ho letto i resoconti di quelli che sono stati definiti stupri etnici, nel territorio della cosiddetta ex Jugoslavia, durante i quali maschi cavie rinchiudevano e brutalizzavano le loro femmine per odio. So della violenza insita nella loro istituzione matrimonio, che porta i maschi ad abusare di quelle che chiamano le loro femmine. So che c'è un reato che si chiama stupro, per non parlare del delitto passionale, sempre alla base di questa cosa, da cui noi siamo sempre stati liberati. Se leggo cose orrende tipo i loro piccoli oggetto del desiderio brutale dei grandi (pedofilia si chiama), femmine loro giovani e più deboli costrette ad accoppiarsi per denaro alla periferia delle loro metropoli, violenze e sopraffazioni non posso non credere che noi siamo superiori e dobbiamo fare quello che facciamo.
Ma lui è diverso... Non so perché, ma lo sento diverso... Chiude gli occhi e lascia che il suo organo si ingrossi, pensando a qualcosa di orrendo e di sporco, eppure mormora dolcemente parole che non ho mai sentito e quando si libera sussurra di nuovo quello Scully. Per il resto sta buono, accetta il nutrimento, e ogni tanto l'ho visto socchiudere le labbra al cielo...
Sono una scienziata, devo sapere tutto. Così dopo il trattamento, mentre mi accingo a incasellare il suo liquido seminale, gli dico:
"Tu cosa sei?"
"Un essere umano..."
"Ma sei diverso dagli altri... sei tranquillo, non ti agiti..."
"Accetto quello che mi succede perché sto salvando una persona..."
"Un altro essere umano?"
Assurdo: le cavie si ammazzano a vicenda, si fanno guerra per poco di quello che loro chiamano denaro, costruiscono armi e mille modi per dare la morte, si annientano.... Come può ragionare così?
"Sì... voi l'avete rapita.. o qualcuno simile a voi!"
Una femmina umana... Magari qualcuna che lui stuprerà e maltratterà... Noi siamo un miliardo di volte superiori...
"Parlami di lei...", dico sicura che mi dirà cose volgari..
E lui comincia:
"Lei e io abbiamo lavorato insieme, per rendere il mondo migliore, per scoprire la verità. Lei è la mia migliore amica, una donna eccezionale, che io stimo ed adoro.. La desidero e la amo tanto.."
"So cos'è il desiderio di voi umani! Una cosa becera e violenta, che fa soffrire...."
"Ti sbagli: è quello che ci unisce e ci rende completi, che ci fa riconoscere la persona giusta tra cinque miliardi di individui, che ti rende un'unica cosa, che ti fa fare qualsiasi cosa per lei.. L'avreste presa ed io sono qui perché lei non debba più soffrire...."
In realtà lui era una cavia troppo interessante...
Ma le sue parole mi rendono debole: le cavie hanno qualcosa dentro, un qualcosa che le porta ad essere.. migliori...
Lui mi racconta la sua vita, tra una sperimentazione e l'altra, mi racconta di lei, dei loro battibecchi, della loro collaborazione, del loro amore.
Io lo contesto ad un tratto:
"Siete violenti voi cavie.. So a cosa costringete le vostre femmine in nome di quello che chiamate amore!"
E lui, mentre piano piano la sonda gli si avvicina, mi mormora:
"Per me non è costringere.. è donarsi.. non è invadere.. è appartenere.. non è violenza.. è adorazione.. per me e Scully è così, e per tante altre persone..."
Lo vedo venire, sussurando dolcemente il nome di lei...
Tutto mi stravolge, tutto mi sembra strano: chi siamo noi, chi sono loro?
Noi siamo migliori: certo, niente guerre, niente odi, niente sopraffazione.. ma tra di loro c'è chi lotta perché le guerre e tutto il resto finiscano.
Siamo migliori perché non usiamo violenza contro i nostri simili.. ma loro non usano solo la violenza: usano l'amore, l'amicizia, la stima, la solidarietà...
Esistono cose che noi non conosciamo.. cose di cui comincio a capire la bellezza... guardando la mia cavia, sondando i suoi occhi... amore, gioia, dolcezza, desiderio, sentimenti, amicizia..
Noi siamo perfetti, e siamo i peggiori.
Non abbiamo diritto di tormentarli, non abbiamo il diritto di rapirli, non abbiamo il diritto di trattarli così.. Abbiamo il dovere di lasciarli vivere... La vita.. il valore della vita.. cos'è per me?
Sperimentare sulle cavie e credermi superiore? Nei suoi occhi vedo che la vita è mille altre cose.. Noi ci crediamo superiori, ma non sappiamo cosa voglia dire avere un amico, cosa voglia dire desiderare un figlio (nasciamo per germinazione programmata!), cosa voglia dire commuoversi di fronte alla natura (non la distruggono solo!), cosa vuol dire amare un nostro simile ed essere insieme a lui.
Ci sono guerre, violenze, e stermini. Ma noi cosa facciamo?
Ma per contro c'è tutto questo.
Dichiaro che la cavia non è interessante, e che tanto vale rilasciarla. Non è interessante, certo.. ma forse lo è davvero, per quello che ho capito.
Sono io a guardarlo andare via nella foresta dove l'abbiamo preso. Lo vedo guardarsi attorno e poi scorge dei volti amici. C'è un maschio cavia (non devo più chiamarli così) più vecchio che lo stringe.. tre altri maschi che lo accolgono ridendo.. e noi non sappiamo ridere.. e per noi non è importante.. e poi vedo lei, Scully, che lo stringe a sé, che lo bacia, che appoggia la mano di lui sul suo ventre.. lì cresce la vita, la vita vera, la vita nata da quello che noi non vogliamo conoscere. Lui è.. felice.. la felicità, che non non conosciamo.
Lascio gli esperimenti sulle cavie e chiedo di rimanere come osservatrice sulla Terra. E' qui che tutto deve incominciare, per costruire qualcosa di più bello. Con me ho una fiala con il liquido vitale di lui: proverò a far crescere un figlio nostro, mio e suo....
Mentre andava via con i suoi simili, ho sentito i miei occhi pizzicare.. le lacrime.. quella cosa delle cavie.. e ho sentito qualcosa nel mio cuore.. qualcosa che mi faceva male ma che era bello.. l'amore...


Fine