Kaori VS Miki!!
Il duello!^_^

2. capitolo


Ryo si rigirò per l’ennesima volta. Non riusciva a prendere sonno. Dalla finestra dietro al suo letto filtravano le luci al neon delle insegne, ricordandogli i locali che per quella sera aveva deciso di disertare… chiudere gli occhi non serviva a nulla: il Nostro si sentiva più sveglio che mai.
Il pomeriggio con Kaori era servito soltanto a confonderlo ulteriormente, perché la sua partner non aveva minimamente accennato alla sfida… e non sembrava neppure preoccupata! Anzi, si era mostrata più allegra e spensierata del solito. “Ma certo” pensò lui. “Oggi ero anch’io con lei”.
Questo lo fece sprofondare in nuovi pensieri… che, in realtà, di nuovo avevano ben poco. Erano i soliti, eterni dubbi sulla sua relazione con Kaori. Sempre sul filo del rasoio, sempre pronta ad incrinarsi… ma, nonostante tutto, salda e resistente come non mai. Forse questo equilibrio esisteva solo grazie alla precarietà del loro rapporto… un passo di troppo avrebbe potuto rovinare tutto. E lui non voleva. “Aspetta un attimo… un passo in che direzione?” L’aria notturna investì il viso di Ryo, imprigionato nel cuscino. Se l’avesse persa… se l’avesse mandata via… per lei sarebbe stata la soluzione migliore. Il ritorno ad una vita normale. Ma… sarebbe poi stata normale? I suoi nemici avrebbero dimenticato? E… l’avrebbe dimenticato anche lei? Istintivamente, Ryo sentì una fitta di egoismo attraversargli il cuore. O meglio, lui pensò che fosse egoismo. Non voleva sparire per sempre dalla sua memoria.… anche se sarebbe stata la cosa più giusta… Le gambe di Ryo si impigliarono di nuovo nelle lenzuola. Lui di certo non avrebbe dimenticato… impossibile… ma… come poteva anche solo pensare di andare avanti senza di lei? Senza le sue risate, le sue sfuriate, la sua presenza costante? Improvvisamente lo sweeper si scoprì a desiderare che Kaori entrasse nella sua stanza, abbracciandolo teneramente e sussurrandogli che non se ne sarebbe andata mai… sorpreso dalla sua stessa audacia, il giovane si drizzò a sedere sul letto. Ma cosa gli veniva in mente?? Sospirando, si ridistese sul materasso… “Ritorniamo al discorso dei passi”. Un passo indietro, dunque, era inconcepibile. E un passo avanti? Cosa sarebbe successo se lui avesse finalmente gettato la maschera? Aveva paura dei propri sentimenti? “Pensiamo a oggi pomeriggio. Solo perché ero con lei, camminava ad un palmo da terra. E io? Se non fossi stato preoccupato per lei…forse…” Vivere una storia con Kaori. La cosa lo attirava e lo spaventava allo stesso tempo… perché non riusciva ad immaginarsi niente. Poteva visualizzare e temere una vita senza di lei… ma con lei? “Che idiota… la sto già vivendo.” Il cuscino lo stava soffocando. Spossato dalle proprie riflessioni, Ryo si alzò di scatto ed uscì dalla stanza… “La notte è una strana bestia. Se non riesci ad eluderla con il sonno, ne resti prigioniero…”
Come un’ombra silenziosa, salì le scale ed aprì la porta della camera di Kaori. Sbirciò all’interno. Illuminata dall’argentea luce della luna, la ragazza dormiva abbracciata al cuscino, un lieve sorriso dipinto sulle labbra morbide. Era lo stesso sorriso che le era spuntato quel pomeriggio… addolcito dalla serenità di un sonno tranquillo.
Involontariamente, Ryo sentì una fitta d’invidia… se fosse riuscito ad addormentarsi anche lui…

“Stare svegli la notte è una cosa terribile. La mente si riempie di tutti i pensieri che normalmente starebbero sepolti e nascosti… e non puoi sfuggire al dubbio, all’incertezza, alla malinconia… Si nascondono nel buio… se non riesci ad eluderli con il sonno, ti assalgono tutti all’improvviso, e l’angoscia non se ne va più. Molto meglio annegare i problemi nel sakè.” Improvvisamente un pensiero lo fulminò: a che cosa pensava Kaori mentre lo aspettava per delle notti intere, insonne? Anche lei si tormentava in quel modo per ore e ore? Magari pensava a lui, rosa dalla gelosia… e alla fine… si ritrovava a sorreggere un uomo ubriaco ed ingrato, che crollava sul letto quasi senza salutarla. E che al mattino la prendeva in giro per i suoi occhi arrossati.
“Che bastardo!” Che diritto aveva, lui, di trattarla così? Il destino gliel’aveva portata, come un dono fragilissimo…e lui stava rischiando di frantumarla…
Ryo guardò di nuovo la sagoma addormentata della sua partner… Kaori, come se avesse avvertito la sua presenza, aprì gli occhi e guardò nella sua direzione. Con la voce piena di sonno, chiamò -Ryo…?- Lui, colto in flagrante, rispose in un sussulto: -Sì…- Lei si stropicciò gli occhi, alzandosi. -Non riesci a dormire? Devo prepararti qualcosa? Ah, accidenti a te…- Ma poi sorrise bonariamente. -E’ colpa mia? Volevi andare a divertirti con le tue conigliette?- Lui scosse la testa, violentemente: - Ma che stai dicendo??? No, no… non preoccuparti… adesso torno a letto…-
-Sciocchezze- Tagliò corto lei. -Eri sulla porta della mia stanza… i casi sono due: o hai bisogno di qualcosa, o volevi saltarmi addosso…e questo non è possibile!- E scoppiò a ridere.

La luce elettrica della cucina cacciò via gli ultimi residui di sonnolenza. Da dietro la sua tazza, Kaori osservava Ryo, che sorseggiava del latte caldo… era così strano! Avevano trascorso la giornata insieme, ma lui non aveva quasi parlato… e adesso se lo ritrovava sulla soglia della camera… su di loro era calato un silenzio imbarazzante. -Hai avuto un incubo?- Chiese lei, per rompere quel ghiaccio istantaneo. Lui evitò il suo sguardo: -No…no. Stavo solo pensando… e non riuscivo a prendere sonno.- Lei inclinò la testa, incuriosita: -Dovevano essere dei pensieri molto profondi, allora…- Senza volere, il giovane rabbrividì. Centro perfetto. Gli aveva letto nel pensiero?
- Beh…più o meno… Ecco… io…- -Sì?- Lo incalzò Kaori, con un nuovo pensiero per la mente… “Forse” pensava “Stava pensando a me… o a noi… forse voleva parlarmi… dai, dimmelo…” Ryo non rispondeva, così lei si alzò, andando ad ammirare il panorama fuori dalla finestra. Le mille luci di Tokyo si riflettevano sui vetri. Silenzio. “No… forse mi sono sbagliata. Che sciocca. Sto ancora sognando.”
Ryo guardò la figura di spalle. “Kaori… e se io…” Si alzò di scatto anche lui, raggiungendola alla finestra e mettendole una mano sulla spalla. Il cuore di Kaori iniziò a battere all’impazzata. “Ryo… Ryo… che cosa…?” Lei si voltò verso di lui.
“Kaori… se provassimo a fare questo passo avanti…?” -Kaori…- cominciò Ryo, fissandola negli occhi. Il cuore di lei mancò un battito. -S-sì? Dimmi…- fece, avvicinandosi inavvertitamente.
“Kaori… non ce la faccio più…ti amo…” -Kaori… tu…- continuò lui, chinando il volto verso di lei… Kaori trattenne il respiro… Ryo prese fiato… “Coraggio Saeba! Vai avanti! Non fermarti qui! E’ una sfida contro te stesso…”
E qui commise un errore. Sfida! La preoccupazione della mattinata gli era tornata in mente.
-Kaori - ripetè per la terza volta, serissimo. -…non è che per caso hai litigato con Miki??-
*sdeng!!!*^^;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
- Eeeeeeh?!?!?-

CONTINUA...