La ragazza dagli occhi azzurri lo osservò attentamente.
-E' così buffo...
-Cosa?
-Non poterti chiamare per nome...
Lui la fissò negli occhi sorridendo.
-E' così che si usa
-Lo so, ma non vorrei mi capitasse di chiamarti per nome... Potrebbero pensare, male...
-Credo che sia comprensibile che tu abbia dei problemi, per ora. Ma in breve tempo hai già imparato a parlare scorrevolmente il giapponese e non penso sarà un problema per te imparare il resto... Poco dopo che ti sei trasferita in Inghilterra ti scambiavano per un'inglese, no?
Il volto della ragazza s'intristì improvvisamente. Lui comprese di aver detto qualcosa di sbagliato e incominciò a gesticolare dicendole:
-Scusa Julie-chan, davvero io non...
-No Satoshi…Satoshi-san, sono qui per dimenticare… E riuscire ad andare oltre quella vicenda… Presto o tardi dovrò abituarmi…
-Guarda che ho capito! So perché ti sei trasferita e nonostante le motivazioni… sono felice che tu sia qua!Vedrai, sarai subito simpatica ai miei amici... Yu, Miki, Ginta e...
-Meiko! Sì, ho imparato bene la lezione, signor maestro!
-Uhm, siamo quasi arrivati a scuola, sentiamo un po' cos'altro hai imparato!
-Allora...Yu è il tuo migliore amico e Miki è la sua ragazza da qualche settimana... Ginta è un caro amico e ex-innamorato di Miki e… Meiko. E' la migliore amica di Miki, ha avuto una storia con un insegnante, senza contare che tu...
-Le faccio delle avances, sì.
-Stavo per dire che ne sei innamorato cotto!
Julie aumentò il passo per schernirlo e lui cercò di raggiungerla.
-Hei! Cos'hai detto?
Nel cortile del liceo Toryo si voltarono tutti ad osservare il presidente del consiglio studentesco che entrava a scuola conversando con una bellissima ragazza.Quelli che non avevano idea di chi lei fosse, pensavano solamente a quanto Miwa fosse dannatamente fortunato ad avere una nuova ragazza e, tra l'altro, così bella!
-Indovinate un po'… Ho visto Miwa entrare a scuola con una bellissima ragazza!
-Cosa? Non ci posso credere!-. -Oh! Lui è così bello, impossibile che sia libero per molto…-Ma davvero? E pensare che in giro si diceva che…-
Queste furono soltanto alcune delle reazioni di scontento e stupore che l'annuncio di Ginta Suou scatenò nella classe, mentre altri...
-Lo sapevo, avevo ragione io, Yu! Miwa-san è solo...
-Miki, non devi dirlo per me, non ha importanza, probabilmente si è solamente stufato, MEGLIO...
-Akizuki... Non è proprio così..
-Allora com'è Yu? Ci ha presi in giro tutti! Non è per nulla un bravo ragazzo è...
Yu Matsuura tentava invano di riportare la sua ragazza alla ragione per spiegarle la situazione, mentre Meiko Akizuki, evidentemente alterata dalla discussione e ferita nell'amor proprio, andava a sedersi al proprio banco.
-Beh, Yu, cosa avresti da dire in sua discolpa?
-Io so chi è quella ragazza!
-Bene! Così tu sapevi che Miwa-san aveva un'altra e non l'hai detto!
-No, non hai capito, quella è...
-Julie-chan, cioè Giulia ******
In classe si voltarono tutti a vedere chi era appena entrato. Satoshi aveva seguito divertito la discussione in cui Yu aveva cercato di difenderlo. Accanto a lui, un po' in disparte, stava una ragazza alta pressappoco quanto Meiko, gli occhi di un azzurro abbagliante, i capelli legati solo in parte, poco più in su delle spalle… La figura aggraziata e il volto luminoso le davano un'aria quasi eterea.
In quel momento tutti i volti dei ragazzi della classe erano rivolti a lei....Avevano nella loro classe una celebrità!
-AAhh! Tu sei, tu sei...-Miki strabuzzò gli occhi e puntò il dito verso la ragazza.
-Sì?- mormorò.
-Sei la famosissima scrittrice, la ragazza-prodigio della letteratura e...
-Davverooo?!
La classe sembrava belare all'unisono. Nessuno di loro si era trovato mai di fronte ad un personaggio apparso in televisione e su tutti i più importanti quotidiani e giornali del mondo!
Meiko intanto la osservava... Lei aveva sempre amato la scrittura, e in un istante comprese che desiderava catturare l'amicizia di quella ragazza…
-Allora Miwa-san ti ha accompagnata in vece di presidente del consiglio?
Miki e Ginta stavano già tempestando Julie di domande... Meiko si avvicinò un po', abbastanza da sentirle dire:
-No, non è proprio così, io e Satoshi-san siamo amici da molti anni, i nostri genitori si sono conosciuti quando il signor Miwa è venuto in Italia per lavoro...
Il signor Miwa? Meiko sorrise, e scoprì di aver trovato il modo di attaccar bottone con la nuova arrivata.
-Parli molto bene la nostra lingua, complimenti!
-Grazie! A me piacciono molto le lingue…Mi affascinano... Ma tu devi essere Meiko, vero?
L'altra arrossì…Come poteva quella ragazza sapere chi era?
-Beh, sì...
-Satoshi, ehm Miwa-san mi ha parlato molto di voi, tu devi essere Miki, e voi Yu e Ginta, giusto?
I ragazzi annuirono... In quell'istante Meiko sentì su di se' uno sguardo e si voltò, proprio mentre Satoshi le faceva cenno di seguirlo in corridoio, e sebbene avesse preferito morire, lo seguì.
-Che c'é? Mi spieghi come mai una scrittrice di fama mondiale si ritrova nella nostra scuola? ALLORA?!
-Volevo chiederti solamente di esserle amica. Julie-chan ha avuto dei problemi ehm, diciamo..Di cuore... Si è trasferita qua per… dimenticare... Ho voluto io che venisse nella nostra scuola per poterle stare vicino, lei mi ha aiutato molto in un brutto periodo…e ho fatto in modo che la mandassero nella tua classe perché...(e le mette una mano sulla spalla)... mi fido di te, e so che tu e Julie-chan avete molto in comune, Akizuki. Per favore, stalle vicino!
Meiko, con uno sguardo assassino, toglie la mano di Satoshi dalla sua spalla e se ne va dicendogli:
-Va bene Miwa-san, ma questo non è un favore che faccio a te, sia ben chiaro!
Alla fine delle lezioni
-Penso che la professoressa Ryouko sia molto competente, senza contare che mi ha fatto sentire davvero a mio agio durante le lezioni...
-Come hai trovato i tuoi compagni di classe?
-Meravigliosi! Mi hanno riempito di domande, ma sono stati sempre ragionevolmente discreti! Poi durante la pausa Meiko e Miki mi hanno fatto sedere al loro tavolo... Non mi divertivo tanto da mesi!
-Già, Miki è davvero un fenomeno...
-Poi quando Miki se n'è andata al club di tennis, Meiko mi ha accompagnata a vedere la scuola, la palestra, e persino la biblioteca...
-Il vecchio rudere?
-Non dire così, è molto, molto...
-Molto...molto..
-SATOSHI! Non prendermi in giro! Intendevo solamente che è molto romantica!
Julie s'impensierì, Satoshi era diventato improvvisamente serio... per quale motivo? Pensava di saperlo, ma...
-Che club pensi di frequentare?- chiese lui, cambiando argomento
-Nessuno
-Nessuno?! Che cosa vuol dire nessuno?
-Nessuno vuol dire "nessuno" e basta!
-Ma...
-Non ti devi preoccupare per me Satoshi, davvero.
-Io non mi preoccupo per te… Ti ho chiesto solo una cosa qualsiasi! Penso che per distrarti dovresti…Ma non ha davvero importanza per me che tu ti distragga, insomma, cosa potrebbe importarmene…
Julie non lo ascoltava più, solamente si era fermata ad osservarlo mentre blaterava. Le ricordò improvvisamente una persona, ma pensò che Satoshi avrebbe potuto trovare il paragone alquanto scomodo...
Lui parlava ancora a vanvera, allora lei semplicemente disse:
-Non avresti dovuto chiederle di starmi dietro
-Cosa?!
-Lo sai benissimo!Hai chiesto ad Akizuki d'essere carina con me!Ma non avresti dovuto, io...
-Te lo ha detto lei?
-No, ma…
-Sì, gliel' ho chiesto, ma era solo una scusa.
-Una scusa?
-Avete molto in comune voi due, e quando siamo entrati in classe ho subito capito che Meiko voleva assolutamente diventare tua amica... In cambio tu potresti aiutarla, sai, ho la sensazione, anzi SO che lei vuole scrivere un libro…E tu… Sei un'esperta, quindi…
-NO
-Eh?
-Io non scriverò mai più.
-COOSAAAAAA?Sei impazzita?
-No, da quando, da quando e...Insomma, non ho più intenzione di scrivere, mai più!
-Come desideri, però...
-Però?
-Le diventerai amica e le parlerai bene di me lo stesso!
-SATOSHI!
Satoshi prese a correre e Julie a rincorrerlo ridendo follemente, come quando erano piccoli…
In fin dei conti l'avrei fatto, le avrei parlato di te anche se non me l'avessi chiesto, perché ora sei il mio unico vero amico e voglio che lei sappia quanto tu sei eccezionale...Ti aiuterò come tu stai facendo con me...
A casa non c'era nessuno. Nicola, suo fratello, sarebbe arrivato tra qualche settimana, e la governante doveva essere uscita...Passò di fianco alla libreria, evitando di guardare i volumi rilegati che vicino al titolo portavano il suo nodaredaredaredaredaredaredaredaredi frutta all'arancia in cucina, iniziò a salire le scale fino alla propria stanza, per poi immergersi nella vasca piena d'acqua bollente nel bagno attiguo... Dopo un'ora uscì, si cambiò e iniziò ad asciugarsi i capelli...
Ad un tratto prese a suonare il telefono...
-Telefonoooooo!
Uno squillo, due, tre...
-Dannazione, qualcuno risponda!
Le passò improvviso per la mente il ricordo che in casa non vi era nessuno...
Stava per correre giù per le scale, quando sentì che il quarto squillo proveniva dal telefono della sua camera, che aveva una linea privata....
Strano! Chi potrebbe chiamarmi su questo numero? Lo conoscono in pochissimi! Probabilmente sarà quella rompi della mia manager
Prese il telefono cordlex sulla cassettiera e rispose poco prima del settimo squillo
-Sì, Pronto?
-Julia
Conosceva quella voce... L'aveva costretta a trasferirsi in Giappone... Maschile, di un ragazzo poco più grande di lei e...
-Julia, ti prego
Non poteva resistere oltre. Attaccò..
La sua voce....La sua voce...
Si accovacciò appoggiando la schiena alla cassettiera.
Non devo piangere... Ho promesso di non piangere mai più...Era lui, lui, lui!
Dopo mezz'ora si alzò, terminò di asciugarsi i capelli e si guardò allo specchio, il volto ancora rigato dalle lacrime...
Satoshi, Miki, Meiko, Yu, Ginta… Sono loro ora la mia nuova vita, i miei nuovi amici... So che è così, deve essere così, il passato è passato...
Il telefono sulla cassettiera suonò nuovamente. Lui sapeva che a quel punto lei aveva già smesso di piangere e si era rassettata, e quasi sicuramente era pronta per parlare… di loro.
Ma tutto è cambiato. Si guarda allo specchio e tenta di sorridere. Due squilli. Si avvicina all'armadio e lo apre. Tre. Si cambia indossando un paio di pantaloncini corti di un blu scolorito e una felpa, oramai enorme. Quattro, cinque. Prende le chiavi di casa. Sei. Scende le scale due a due. Sette. Apre la porta. Otto. La chiude dietro di sé. Nove. Dieci.

FINE 1° CAPITOLO