CAPITOLO 5°:
RIFLESSIONI

Weston, l’alba.
Mi secca ammetterlo, ma questa volta i Dark Lord hanno veramente dato i numeri: questa missione non ha senso, non sappiamo cosa fare, dove cercare, cosa cercare esattamente... Non conosciamo la zona, non abbiamo il minimo indizio, non sappiamo neppure se siamo qui per una ragione valida o se sono un cretino che si fa infinocchiare dal primo prigioniero che passa raccontandomi una balla colossale.... E’ forse la situazione più assurda in cui mi sia mai trovato... E mi ci sono cacciato con le mie mani!!
Per non parlare della compagnia... Passi per Lina e company, viaggiare con loro è piuttosto divertente, ma... Kisca e Skywise Cutter, i due elfi più rompipalle del mondo, o forse è solo perchè sono gli unici che conosco personalmente, e anche piuttosto bene, e poi due DRAGHI DORATI!!! E per giunta non due qualsiasi, ma i due più detestabili: Mistai e Phiria!! Che onta dover lavorare con loro, io, il dragon slayer...
Un rumore secco alle sue spalle lo fece trasalire. Mistai stava ritornando verso il bivacco, e solo allora Xel si accorse che in effetti il drago non era nel suo giaciglio di fortuna... Tanta era l’attenzione che gli dedicava!!!
“Ma cosa ci facevi in giro a quest’ora?” sussurrò, perplesso.
“Ricognizione.” spiegò lapidario il drago.
“Ricognizione? Ma se i nemici non ci sono più!!” continuò lui, sempre più perplesso.
“Mpf! Potrebbero tornare da un momento all’altro! Un buon soldato sa essere prudente!” rispose Mistai, sprezzante, e poi si coricò, dandogli la schiena.
Xel alzò gli occhi al cielo: fissato con l’esercito, come al solito... Si chiese che ne sarebbe stato di Mistai se non avesse più potuto far parte del corpo militare... Probabilmente si sarebbe suicidato! Ridacchiò. Ma quello stupido drago nonsi rendeva conto che c’era altro nella vita, oltre alle missioni speciali? Ad esempio, un bello scherzetto a qualche malcapitato...
Poveri demoni, quasi mi fanno pena: con un general del genere, c’è poco da stare allegri, per i mazoku! E’ un inetto, non è per niente professionale e non si cura di adempire a dovere alle sue mansioni... Mi chiedo come facciano a vincere così spesso le guerre, Xelloss non si occupa affatto dei suoi compiti, ma che razza di soldato è?!! Mistai sbuffò. Quel suono sommesso svegliò Lina, che si stiracchiò silenziosamente. Da lì dov’era, con gli occhi socchiusi, poteva vedere Xelloss seduto davanti ai resti del fuoco che avevano acceso la sera prima.
Era davvero come le aveva detto o il mazoku, come al solito, li aveva radunati con un inganno e aveva qualche contorto secondo fine? Non era decisamente una persona di cui fidarsi ciecamente!! D’altra parte, se Xel diceva la verità, dovevano assolutamente fare qualcosa, ma Lina dubitava che quella missione insensata avrebbe portato qualche risultato concreto, e probabilmente anche il dragon slayer la pensava come lei, dal momento che aveva un’aria vagamente preoccupata. Il suo stomaco brontolò, così si alzò a sedere.
“Buongiorno, Lina” la salutò il demone col suo solito sorrisetto. Lei in risposta grugnì qualcosa che poteva anche essere interpretato come un saluto.
“Ben svegliata.” le disse Mistai.
“Oh, grazie!!! –sbav-.” rispose Lina riacquistando immediatamente l’uso della parola. Xel scosse la testa, disperato. Perchè tutti quanti adoravano quell’idiota in uniforme?
Kisca si svegliò improvvisamente. Guardò il cielo e si accorse che aveva albeggiato da poco.
Mmmmno, voglio dormire ancora, è preeeesto!
“Quali sono i programmi per oggi?” la domanda di Lina le trapanò il cervello.
“Boh.” sentì rispondere Xel.
Ma come sarebbe a dire! Fain ci ha fatto una capa tanta per lasciare il totale controllo della questione a Xelloss, e lui non sa neanche cosa dobbiamo fare? Che indecenza! ... D’altra parte, però, non è che ci sia molto da fare... Immagino che dovremo passare un’altra giornata a vagare nei dintorni come dei disperati. Ma è ridicolo, così non concluderemo niente!! Si girò di scatto. Xel e Lina erano seduti, mentre quel gran gnocco di Mistai era semi-sdraiato contro un albero. Li osservò attentamente. Mistai era veramente bello, ma non aveva neanche una microbriciola del fascino incantevole di Xelloss...
Ma ti sembra il momento di pensare una cosa del genere!!!, si rimproverò.
Si drizzò a sedere, rinunciando a un’ulteriore dormita.
“Come sarebbe a dire “boh”?” chiese con voce pericolosamente innervosita. Xelloss sussultò, e si voltò verso di lei.
“Ah, sei tu... Buongiorno!” sorrise.
“Non cercare di sviare il discorso, cocco, non funziona!” lo aggredì.
“Uff... Ho detto boh solo perchè non ho ancora pensato a un esatta divisione dei compiti per oggi... Non vi preoccupate, so perfettamente cosa fare!!” sorrise ancor più ostentatamente. Certo, come no... pensò.
Ameria sbadigliò, mentre la nebbia del sonno si dissolveva nella sua mente. Zelgadiss. Fu questa la prima cosa che pensò. C’era qualche possibilità che si accorgesse, e più che altro si innamorasse, finalmente, di lei? No, era solo un’illusa... In tutto, una sciocca illusa idealista. Guardò Xelloss: lui che ideali, che illusioni aveva? Il mito della giustizia, della pace, del benessere per tutti non lo sfioravano minimamente, eppure lui era importante, era conosciuto e temuto ovunque, e spesso stimato, era senz’altro ricco e aveva sempre un’aria soddisfatta... Ma allora a che servivano gli ideali? Cercò di allontanare la malinconia concentrandosi su qualcosa di concreto: la missione. Qualcosa doveva cambiare, o non sarebbero giunti a capo di niente. E se poi era tutta una balla dei mazoku? Le sfuggì un gesto esasperato, e con la mano colpì in piena faccia Skywise. Desolata, si voltò per vedere se lo aveva svegliato, ma l’alfo grugnì, rigirandosi.
“Bel colpo, Ameria!!” commentò Lina ridacchiando. La principessa arrossì, e andò a sedersi con loro.
“Beh –disse Lina alzandosi in piedi- io vado a cercarmi del cibo... Frutti, o cose così.” si allontanò.
Skywise si svegliò definitivamente. Kisca non era più di fianco a lui, evidentemente si era già alzata. Si stropicciò gli occhi, e sentì Lina dire che andava a cercarsi del cibo... Tipico. Aveva fatto bene a unirsi a quel gruppo di slayers? Sapeva che Xelloss odiava lui e la sorella, per non parlare dei draghi, e quella missione era così inverosimile che temeva si trattasse di una trappola. Guardò il gruppetto radunatosi intorno al fuoco spento. Sembravano tutti piuttosto abbacchiati. Ma... Fain dov’era? Si alzò di colpo guardandosi intorno: non c’era da nessuna parte.
“Ehi Sky, che c’è, brutti sogni?” lo apostrofò la sorella con un sorriso.
“Dov’è Fain?” chiese sospettoso. Tutti si voltarono verso Xel.
“Sore wa, himitsu desu! –rispose lui con un sorriso- Ehi, scherzavo!! E’ andato a fare un giro!” aggiunse ridacchiando quando li vide avvicinarsi minacciosamente.
Tutti precipitarono a terra.
La scossa sismica provocata dalla caduta generale svegliò Zelgadiss, che scrollò la testa e si grattò la schiena, inutilmente visto che era di pietra. Che sonno! Gli sembrava di aver dormito dieci minuti. Quasi tutti erano già svegli. Xelloss doveva aver detto una delle sue solite cretinate, perchè gli altri lo guardavano male: Ameria poi, sembrava sul punto di squartarlo. Ameria... Era cresciuta molto in quei due anni, sia fisicamente che psicologicamente. Si chiese cosa provava esattamente per lei; non che avesse una grande importanza... Lui non era un uomo, era un mostro, un sasso vivente... Non poteva sperare nell’amore. E questa missione poi...Una vera e propria idiozia. Dannazione a quando aveva deciso di tornare a Weston!
Si alzò andando a sedersi con gli altri, il più lontano possibile da Xel. Erano tutti silenziosi, non c’era molto da dire; nessuno era molto convinto di quello che stavano facendo, perfino il mazoku aveva abbandonato il suo sorrisetto per un’espressione più depressa. (povero tesorino... n.d.suni)
Phiria aprì gli occhi provando una sensazione molto sgradevole... Poi si ricordò: avvertiva la presenza di Xelloss. Ritornò con la mente alla sera prima: non era il caso di prendersela perchè gli aveva detto di stare zitto, lo faceva sempre e lui non le aveva mai dato retta! Insomma, stava diventando un po’ permaloso, quell’ammasso di spazzatura! Sospirò... Non sarebbe stato facile portare a termine quella missione con lui intorno. Non era la prima volta e contro Dark Star se l’erano cavata discretamente bene, anche quando avevano dovuto unire i poteri, ma sarebbe stato comunque snervante. Già, un’altra missione. Questa però era davvero stupida, totalmente priva di senso: uno spreco di tempo! Diede un’occhiatina a Mistai: che spettacolo!! Però, però... Lo sguardo di Xel non ce l’aveva nessuno.
Scema!!!!
Deficiente!!!
Ma sono cose da pensare?!!!
Phiria, irritata con sè stessa, scattò in piedi improvvisamente. Xel fece un salto.
“Di’ un po’, hai intenzione di farmi venire un infarto?” le chiese, vagamente irritato.
“Eh? Oh, scusate, vi ho spaventati?”
“Nooo- rispose Zel- Le mie coronarie non saranno mai più le stesse, ma non ci hai assolutamente spaventati..”
Gourry si alzò a sedere.
“Eppure io questo Grimorio l’ho già sentito nominare...” ripetè di nuovo.
“Certo Gourry, come no!” commentarono gli altri in coro. Gourry rimase un po’ perplesso. Un suono inconfondibile invase l’aria.
“Ehm... Ho un po’ fame.” annunciò, nel caso il suo stomaco non fosse stato sufficientemente chiaro.
“Che strano...” brontolò Ameria. Xel accennò un sorriso.
“Siete già tutti svegli? Wow!!” esclamò Fain materializzandosi in quel momento.
Iniziava la seconda giornata di ricerche.




Continua...