The Chosen


Phibrizio si risvegliò nell'oro, vicino a lui una donna bionda dalla bellezza sovrumana, forse sovradivina, non che ci fosse nulla di strano visto il nome dell'entità, s'inchinò: "Madre?"
La donna si girò fissandolo, occhi in grado di mettere a disagio persino lui, contenevano troppa oscurità e troppa luce nello stesso tempo: "L'equilibrio è in pericolo."
L'ex principe degli inferi personalmente non ci vedeva niente di male, significava che il mondo faceva BOOM e l'idea gli piaceva parecchio: "E allora?"
"Scegli un erede alla tua posizione, ai tuoi poteri, i demoni devono essere rafforzati. Devi sceglierlo ed addestrarlo anche se per lui o lei sarai solo un fantasma e per gli altri neanche quello"
Phibrizio sorrise, se proprio non poteva tornare lui, questo poteva rivelarsi divertente: "Posso scegliere chiunque?"
La donna sorrise misteriosamente: "Quasi."
La sua mente scivolò verso una ragazza dai capelli rossi quando la donna scosse la testa: "Temo non rientri nell'ampia gamma delle tue possibilità."
Il ragazzino s'imbronciò subito, cominciò a riflettere a chi fare 'dono' dei suoi poteri, poi ritornò a sorridere maliziosamente: "La mia scelta è..."


Amelia stava sognando, era immersa in una luce dorata, si sentiva priva di peso, sola, poi davanti a lei apparve un bambino, sentiva che doveva temerlo ma non ricordava il perché, questi le tese la mano e nonostante il timore ella la prese, quel posto era troppo alieno per voler stare da sola...
Si sedette di scatto, il volto sudato, i pensieri nuotavano inquieti nella sua mente, perché mai avrebbe dovuto sognarlo, era morto, era molto morto. Il signore degli incubi stesso l'aveva ucciso, l'aveva fatto tornare nelle tenebre per sempre.
Ma fuori era una bella mattinata di primavera e non ci volle molto perché il suo cuore allegro scacciasse il timore, si alzò canticchiando, si vestì nei suoi normali abiti da principessa e andò a pettinarsi seduta su una sedia davanti ad uno specchio.
*Oh, sì... era solo un sogno piccola Amelia*
La spazzola cadde a terra con un tonfo, dove prima la sua immagine la ricambiava allegra, adesso l'hellmaster le sorrideva maliziosamente.
*Beh non si salutano i vecchi amici*
Amelia chiuse gli occhi, contò fino a dieci e li riaprì ma niente era cambiato: "Che razza di scherzo è?"
*Quale scherzo?*
"Tu sei morto?!" incertezza nella sua voce.
*Sì, infatti ho dovuto trovare un sostituto, beh in questo caso è più esatto dire una sostituta*
"Vai da lei e lasciami in pace!"
*Sono già da lei*
Amelia si alzò, gli voltò le spalle ed uscì.
*Finalmente posso divertirmi...* nello specchio era riflessa solo l'immagine della stanza della principessa.

Amelia non poté dire di passare una bella giornata visto che aveva l'impressione d'impazzire. Dovunque aveva l'impressione di vederlo o di sentire i suoi commenti maliziosi. Avrebbe voluto controllare se era vittima di una maledizione ma quando cercò di fare ricorso alla magia bianca non vi riuscì e fu come se uno strano dolore percorresse il suo corpo.
Era sera e cercò un po' di quiete nel giardino, davanti a lei apparve Phibrizio anche se stavolta non scomparve subito: "Che cosa diavolo hai fatto?" da un po' la paura aveva ceduto spazio alla rabbia.
*Te l'ho detto, sei la mia erede*
"Non ci credo. Io sono una paladina della giustizia ed una principessa di Saylun, non un demone malvagio come te!"
*Le persone cambiano*
"Comunque sia disfa qualunque cosa tu m'abbia fatto e vattene."
*Da chi?* chiese sorridendo.
"Vattene da questo mondo e torna a fare qualunque cosa i demoni morti fanno!"
*Non posso farlo se prima non addestro un erede!*
"Allora scegliti qualcun'altra!"
*Chi? La tua chimera?... Lina? Il suo compagno idiota? La sacerdotessa che vi ha aiutato contro Darkstar? La sacerdotessa di Sailarg? Chi di questi vuoi che scelga... bambina?*
"Perché hai scelto me?"
*Mi andava*
"E secondo te questa è una risposta?!"
Il finto bambino finse di rifletterci per un po' poi annuì come molto soddisfatto del risultato raggiunto.
"Non potevi limitarti a darmi i tuoi poteri ed andartene, perché sei rimasto?"
"Devo pure addestrarti!"
Amelia lo guardò storto: "Eh va bene, fallo!"
"Come mai così disponibile tutto ad un tratto?"
"Tu ti occupi dei morti, posso sperare che tra quello che m'insegni c'è qualcosa che mi permetta di liberarmi di te definitivamente."
*Non è molto carino da parte tua*
"Sarà il lato mazoku del mio carattere." Amelia disse con aria significativa, poi impallidì come un fantasma e volò fino alla sua stanza dove cominciò a cambiarsi in fretta e furia. Aveva detto quelle frasi senza pensarci ma la terrorizzava di averle effettivamente pensate, doveva allontanarsi, era chiaramente un pericolo per Saylun.
*Ehy che ti è preso*
"Vado a fare un viaggio e puoi lasciarmi sola mentre mi vesto."
*Non ci penso nemmeno.* disse Phibrizio guardando con apprezzamento.
La risposta che ricevette fu un vestito lanciatogli addosso con violenza che per altro lo attraversò senza fargli il minimo danno.
*Buona mira*
Gli ringhiò contro: "Non ti hanno mai insegnato l'educazione."
Scosse le spalle: *no*


Amelia si era accampata fuori da Saylun sempre accompagnata dal suo tanto insopportabile quanto fantasma compagno: "Perché non sono ancora stanca?"
*Cos'hai fatto che dovesse stancarti*
"Quello che faccio di solito ma a quest'ora dormo."
*Di solito non sei un demone*
"Dimmi che sei uno scherzo di cattivo gusto."
*Cominciamo con qualcosa di semplice, è assurdo che un demone si affidi ad un incantesimo per volare, è umiliante, è da umani.*
"E' l'unico modo che conosco per volare."
*Appunto. Te ne voglio insegnare un altro.*
La principessa lo guardò incuriosita.
*Adesso ci troviamo nel punto più difficile per entrambi perché a me nessuno ha insegnato ad usare i miei poteri. Intanto la cosa più importante per un demone è non perdere mai la fiducia in se stessi e nella proprie capacità.*
"Insomma siete tutti degli insopportabili arroganti!!!"
Phibrizio sorrise: *Potresti metterla così, anche quando sembriamo lanciare incantesimi, di solito facciamo affidamento ai nostri poteri. Usare un incantesimo è come ammettere che non siamo in grado di fare senza ed è una ferita quasi fisica per noi. Ovviamente non c'è quasi niente che un Dark Lord non sappia fare.*
"Ovviamente..." Sorrise: "Così è per questo che non lanciate incantesimi... ma a me non da fastidio."
*Il cambiamento è lento. Più conoscerai i tuoi poteri meno ti affiderai alla magia degli umani se non devi nasconderti. Ti sarai già accorta di non poter usare la magia bianca...*
"Prima, mi ha fatto male..."
*Questo perché si scontra coi poteri latenti dentro di te. Non sono esattamente forze amiche. Però una forza del bene potrebbe usare la magia nera senza soffrirne*
"Perché?"
*Ogni volta che una forza del bene utilizza magia nera ne viene corrotto e verrà il momento in cui cederà alle tenebre.*
"Lo sanno?"
Phibrizio annuì.
"Allora perché la usano?"
Scrollò le spalle: *Credono di essere abbastanza forti per resistere.*
Questo discorso non le piaceva: "Scusa ma per volare, mi basterebbe volerlo, in pratica!"
Phibrizio sorrise, già vedeva i primi cambiamenti nell'anima della ragazza, ci sarebbe voluto del tempo, decenni, forse secoli ma cos'era il tempo per un demone: *Quanto pesi?*
Un sasso colpì un albero dietro di lui dove c'era la sua testa: "Ma ti sembrano domande da fare?!"
*I demoni non hanno un peso vero e proprio e possono essere più leggeri dell'aria. Prova*
Amelia chiuse gli occhi e si concentrò sull'essere leggera, sul sentirsi leggera, sul voler volare e quando li riaprì era un paio di metri più in alto di prima: "Ce l'ho fatta!!! Al primo colpo!!", dopo poco cadde a terra: "Ahio, perché sono caduta!"
*Per il momento devi stare attenta e concentrarti ma non ti preoccupare presto diverrà facile come respirare*


Passarono i mesi ed Amelia si era di molto allontanata dalla sua casa e dalla sua vita, conosceva più cose sui demoni di quanto le era mai interessato sapere ed era diventata piuttosto potente anche se, e la cosa infastidiva Phibrizio, non voleva utilizzare i suoi poteri a parte la levitazione e continuava a tenersi a freno.
Ma, e questo invece gli piaceva, era anche più aggressiva, spietata, freddamente intelligente... per poi osservare estasiata un prato fiorito, non parlava più di giustizia, quel periodo della sua vita era finito per lei esattamente come la sua vita di principessa di Saylun perché adesso sapeva che volente o nolente era un demone.
Si trovavano in un piccolo villaggio molto a nord di Saylun quando Amelia sentì qualcuno chiamarla: "Amelia! Ehy Amelia!"
Si girò per vedere una maga dai capelli rossi, un guerriero biondo e un tipo incappucciato, la voglia di sparire era forte ma non voleva spaventare i suoi amici: "Lina! Gourry! Zel!"
*La piccola compagnia è al completo*
"Zitto tu" sibilò la ragazza: "Sono felice di vedervi e strinse le mani della sua più vecchia compagna.
*Tanto non possono vedermi* e per dimostrare il suo punto cominciò a fare boccacce di ogni genere a Lina che effettivamente sembrava non accorgersi di niente e neanche gli altri.
"Come mai siete qui al nord?"
Lina si fece pensierosa: "Amelia in effetti non è il caso che ti unisci a noi. Siamo cacciati da un Dark lord. Io non lo capisco proprio... manda Sherra ad uccidermi, Xelloss la uccide, e lui vuole uccidere me."
"E tu pensi che non aiuterei i miei amici in difficoltà scordatelo! Le più grandi battaglie le abbiamo sempre combattute e vinte tutti assieme ed insieme vinceremo anche questa!!!"
"Non sei cambiata di una virgola in due anni"
*Vogliamo scommettere?*
Amelia si accigliò: "Ti sbagli, sono cresciuta come tutti noi."
Lina sorrise: "Andiamo a mangiare!!!"
"Finalmente!"
Zelgadiss s'imbronciò: "Possibile che non sappiate pensare ad altro!!!"
*Sì*
Amelia rimase un po' indietro: "Phibrizio, c'è un modo per comunicare con te che non mi faccia sembrare pazza?"
*Sì*
"Perché non me l'hai detto prima??"
*Perché non me l'hai chiesto, basta che pensi cosa vuoi dirmi e ti sentirò*
Amelia ci provò: *D'accordo!*
"Ehy, sbrigati!" Gourry la stava chiamando.
Lei sorrise: "Arrivo!!!"


I suoi amici non erano cambiati molto, Lina e Gourry sempre alla ricerca di cibo e tesori e Zelgadiss sempre desideroso di trovare una cura e protettivo nei suoi confronti, comunque a differenza del solito, lei si sentiva un po' tagliata fuori, non poteva spiegare ai suoi amici cosa le era successo ed il peso di quel segreto era insopportabile.
*Phibrizio*
Subito apparve: *Sì*
*Sono in grado di sconfiggere Dynast?*
*Se lo fai tu Lina non usa quell'incantesimo tanto carino*
*L'idea è appunto quella! Ne sono in grado?*
*Beh... facendo pieno uso dei tuoi poteri, sì! Sei di rango superiore al suo. Fatti valere e si ritirerà di buon ordine.*
*Pieno uso?* non sembrava troppo contenta dell'idea.
*Se no, puoi lasciare che Lina usi il Giga Slave, se l'è sempre cavata fino ad adesso!*
*Questo è fuori questione. C'è qualcosa che non va in lei. Se usasse un'altra volta un incantesimo del genere... morirebbe.*
*Vedo che stai imparando ad usare bene i tuoi poteri*
*Parlando di poteri sono in grado di curare Zelgadiss?*
*Di ridargli un aspetto umano, di certo.*
*Di renderlo di nuovo umano*
*Ricostruire un corpo non è molto difficile ma non hai mai imparato a muovere le anime*
*Insegnami*


Erano ormai vicini al palazzo del ghiaccio di Dynast Grausherra, avevano affrontato una quantità di demoni impensabile, fu questo a convincerli ad andare ad affrontare Dynast nel suo territorio, nessuno di loro voleva passare la propria vita cacciato come un animale rabbioso: "BRRRR, freddo" Lina si stava abbastanza ovviamente lamentando.
"Ma mai che un nemico si scelga un posto accogliente dove stare!" Amelia aggiunse con un sorriso, anche se a lei il freddo non dava il minimo fastidio, pur tenendosi coperta come gli altri, più che altro per il travestimento, per loro lei era ancora umana.
"Qui troveremo quel Dyna!"
Lina chinò il capo: "Dynast e la risposta è sì.", aveva deciso che era inutile picchiarlo, anche lei un po' era cresciuta.
"Questa non sarà una battaglia facile!" fu il saggio commento di Zelgadiss.
"E quando mai lo sono?!"
*Spesso ma mai con un Dark lord* fu il commento divertito di Phibrizio.
*Sgrunt, a volte vorrei che tu fossi vivo e senza poteri.*
*Amelia, sei cattiva*
Gli altri guardarono sorpresi Amelia: "Che c'è?"
"Sembravi strana, come se ti fosse venuto in mente qualcosa di molto cattivo da fare."
"Scusa, I Dark Lords tendono a darmi sui nervi quando vogliono la mia vita o quella di qualcuno a cui voglio bene!"
*Qualunque riferimento a Dark Lord presenti è assolutamente casuale.*
*Ah sì*
Phibrizio rise, gli piaceva la sua scelta...


Entrarono nel palazzo, il freddo sembrava gelare le loro anime ancora più dei loro corpi, si sentivano disperati, solo Amelia ne era immune ma sapeva che doveva fare qualcosa altrimenti non avrebbero neanche lottato, decise di aspettare e parlò solo quando furono davanti a quella che lei sapeva essere la sala di Dynast, si girò verso di loro, sembravano bambini terrorizzati e muovevano appena un passo alla volta, consapevoli solo di andare verso il patibolo: "Ehy ragazzi cosa vi prende?! Siamo qui per sconfiggere Dynast e non per farci battere senza neanche lottare."
La guardarono disperati: "Non abbiamo speranze... non qui!" era la coraggiosa Lina a parlare, il freddo era penetrato nel suo cuore.
"C'è sempre la speranza! L'unico vero modo che abbiamo di perdere è perderla. Entreremo lì dentro e vinceremo come abbiamo vinto Zanapher, Phibrizio e Darkstar. Cancellate la paura dai vostri cuori, combattiamo in nome della giustizia e la giustizia vince sempre!"
Lina sorrise di storto: "Un po' ci mancavano... grazie!"
Zelgadiss si accigliò: "Credo che fossimo vittima di un incantesimo ma come mai Amelia non ne era affetta."
Fu Lina a ridacchiare: "E' talmente piena di gioia di vivere e altruismo che come pensi che un incantesimo del genere abbia effetto."
Amelia rise: "Aggiungi che sono nata nella città della magia bianca e come tale ho una resistenza naturale alla magia nera."
La maga dai capelli rossi: "Bene andiamo, sconfiggiamo il nemico e torniamo in un posto dove si mangia!"
Detto questo pose le mani sul portale e spinse aprendo in una sala di ghiaccio, al fondo della quale c'era un trono. Vi era seduto un ragazzo dai capelli azzurri e gli occhi gelidi che sorrise loro: "Benvenuti, siete stati molto cortesi a venire qui a morire."
*gentile*
*Lo è sempre*
Lina lo guardò torvo: "Grazie ma non credo che possiamo accettare il tuo invito a morire. Dolf Stlash!"
Zel e Amelia nel frattempo completarono il loro incantesimo: "Ra-Tilt!"
Quando le luci create dai due incantesimi si spensero, il Dark lord era scomparso.
Gourry: "Non era molto difficile questo tizio!"
Zelgadiss commentò: "Mi sembra tutto troppo facile!"
Amelia sentì un tizio apparire dietro di lei, avrebbe potuto schivarlo ma avrebbe mostrato i suoi poteri, così decise di prendersi un colpo abbastanza forte da ridurre davvero a mal partito un essere umano.
Il dark lord sorrise divertito: "Fuori una!"
Zel urlò: "Nooooo!" e corse verso il Dark lord che si limitò a colpirlo...
Zel cadde, una macchia di sangue copriva il suo petto ed era il suo.
Amelia attraverso la vista astrale stabilì che si stava per arrivare alla stessa fine che avevano fatto con Phibrizio, Lina doveva essere giunta alla stessa conclusione perché cominciò a recitare: "E' più oscuro delle tenebre..."
*Finalmente, uffa, con me ci ha messo di più!*
*Con te l'ha finito*
La giovane mazoku lord si alzò: "Lina fermati, non sopravviveresti questa volta!!!"
La maga la guardò e interruppe qualunque cosa stava facendo o pensando, perché Amelia era priva di qualunque graffio, non una macchia di sangue sporcava il suo abito immacolato, sembrava che il Dark Lord non l'avesse mai colpita.
Anche Dynast guardava sorpreso la ragazza, chi era questa fanciulla che aveva nascosto a lui il suo potere. Attorno a lei comparve un'aura nera come la notte, gli occhi azzurri fissavano con rabbia il signore dei ghiacci, ma non c'era ombra di paura, non una traccia.
Poi Amelia parlò: "Temo che tu abbia fatto i conti senza l'oste. Questi ragazzi sono sotto la mia protezione e non amo che i miei protetti vengano infastiditi!", poi onde nere colpirono Dynast facendolo urlare dal dolore: "Mi hai compresa?!"
Chi era questa fanciulla, fu il pensiero che dominava la mente torturata del mazoku, per danneggiarlo tanto facilmente. S'inchinò, nonostante il dolore, ad indicare sottomissione, e la sua sofferenza scomparve come per incanto.
*Io l'avrei fatto durare un po' più a lungo.*
*Rassicurante*
*Perchè?*
*Vuol dire che non ti assomiglio tanto*
Phibrizio s'imbronciò, poi sorrise: *Beh ormai sai tutto quello che devi sapere, te la caverai da sola, io devo tornare a fare quello che i mazoku morti fanno*
*Incredibile ma vero. Mi mancherai. Mi ero abituata a te.*
*Ciao*
Il mazoku era ancora in ginocchio, gli altri la guardavano a occhi sgranati, Amelia inspirò una volta, poi un'altra ed infine parlò: "Io sono Amelia... la nuova Hellmaster! Venite, vi riporto in un posto un po' più caldo!"


Apparvero nelle vicinanze di un villaggio, era primavera ed erano soli, Zel guardava il proprio corpo con sorpresa: "Ma com'è possibile. Sono di nuovo umano!"
Amelia sorrise: "Ci tenevi così tanto ed era l'unico dono che potessi farti!"
"Ma come hai...?"
Lina intervenne con un'altra domanda: "Perché ti sei presentata come Hellmaster?"
"Perché lo sono. Lina ho ricevuto qualche mese fa i poteri del mazoku lord che avevi ucciso e in tutto questo tempo ho imparato ad usarli, pur sperando di non doverlo mai fare in pratica. Ma quando ho scoperto la vostra situazione ho capito che non avevo scelta e non potevo permettere che voi moriste. Adesso devo andare, ci sono persone che voglio conoscere, luoghi che devo visitare..."
Fu Zel a fermarla un attimo prima che svanisse: "Aspetta e la nostra promessa?"
"L'avevi fatta con una ragazza mortale ed essa non esiste più, considerala morte nel tuo cuore."
"Ma tu sei qui!"
"Sono un demone Zel e tu sei un umano. Non c'è possibilità." Gli sorrise come ad un bambino.
"Portami con te?"
Lina aveva trascinato via Gourry e se ne stava andando quatta, quatta verso il villaggio.
"Rinunceresti alla tua umanità per seguirmi, dopo averla appena ritrovata, sapendo che non stai seguendo la fanciulla di cui sei innamorato ma solo la sua ombra."
"Che intendi dire rinunciare alla mia umanità?"
Amelia decise di presentarla nel modo peggiore possibile: "Intendo dire che come umano non mi saresti utile."
Zel la guardò sconvolta, quella non era la ragazza che amava, corse via, allontanandosi da quella orrenda parodia della fanciulla che conosceva verso il villaggio, dove c'era luce e vita.
La mazoku lord sospirò: "Su Amelia, credo che tu abbia fatto la cosa migliore per lui!"
Si girò verso il nuovo arrivato: "Credo anch'io Xelloss ma non rende le cose più facili!"
"Benvenuta tra noi!"
Sorrise: "Grazie!"
Questa poteva davvero dirsi la fine della sua vecchia vita, pensò osservando Zelgadiss che se ne andava per sempre.

FINE