Questa fanfiction è scritta da Lory-chan senza scopo di lucro. Tutti i personaggi sono di proprietà degli aventi diritto.

La storia si basa sulla versione animata di Marmalade Boy (adattamento italiano) in cui Yuu non è il vero figlio di Youji Matsuura. Si presume anche che Namura una volta partito per Hiroshima non sia più tornato, quindi Meiko e Satoshi sono sempre rimasti insieme.

 

UN'AMICIZIA SENZA FINE

Prologo

 

Le porte automatiche della gelateria si aprirono e tre ragazzine con la divisa del liceo Toryo entrarono chiacchierando tranquillamente.

Miki sorrise. Ormai erano passati tre anni da quando aveva dato l’esame di maturità e ogni tanto ripensava a quel periodo della sua vita così bello e spensierato. Chissà perché, quel giorno lo tornarono in mente tutti gli avvenimenti incredibili che avevano caratterizzato gli ultimi due anni di scuola. Ripensò a Ginta e alla cotta che si era presa per lui, a Meiko e al suo esordio nel mondo della letteratura, a Satoshi ad Arimi e a tutti i suoi amici, ma pensava specialmente a Yuu, il ragazzo di cui si era perdutamente innamorata.

Finito il liceo tutto era cambiato, i suoi amici avevano intrapreso strade diverse dalla sua e con molti di loro non aveva più potuto avere contatti.

Miki non era mai stata molto portata per lo studio, così aveva deciso di non andare all’università, aveva preferito continuare a lavorare in gelateria, anche se a tempo pieno e non più part-time. La sua famiglia aveva tentato di convincerla, ma era stato tutto inutile. Yuu invece aveva deciso di trasferirsi a New York e di frequentare una prestigiosa scuola per poter realizzare il suo sogno: diventare architetto!

 

Gli ultimi quattro anni della sua vita avevano portato molti cambiamenti intorno a lei…non ci aveva mai pensato seriamente, ma quella sera mentre camminava per le vie illuminate della città un’improvvisa nostalgia s’impadronì di lei.

Meiko era sempre stata la sua migliore amica, fin dai tempi del ginnasio. Era una ragazza molto bella, dolce, ma un po’ chiusa in se stessa, aveva una spiccata fantasia e un talento letterario fuori dal comune. Al liceo aveva avuto una storia con un professore e dopo l’abbandono da parte di lui aveva passato momenti terribili, ma li aveva superati grazie all’appoggio di Satoshi.

Satoshi aveva frequentato la loro stessa scuola ma aveva un anno di più e aveva sempre dimostrato un grande interesse per Meiko: ne era innamorato cotto!

Poi c’era Ginta, un ragazzo patito di tennis che aveva conosciuto proprio grazie a questo sport. Era sempre stato il suo migliore amico e per un po’ aveva creduto di esserne innamorata, ma aveva capito che i suoi sentimenti erano solo quelli di una profonda e intensa amicizia. In ogni caso si era ripreso dalla delusione fidanzandosi con Arimi, l’ex ragazza di Yuu. Mentre Rokutanda, il cugino di Ginta e suo più grande rivale nei tornei di tennis aveva trovato la compagna ideale in Yayoi, una ragazza molto generosa che aveva un grande sogno da realizzare…voleva diventare una brava infermiera.

 

Miki ancora immersa nei suoi pensieri era arrivata davanti al Lizard, un locale dove si suonava dal vivo musica jazz. Decise di entrare e si sedette al tavolino dove insieme a Yuu aveva passato tante meravigliose serate ascoltando la splendida musica di Kei.

Sorrise involontariamente. Era molto tempo ormai che non vedeva Kei. Era diventato un pianista di fama mondiale e spesso aveva sue notizie dalla tv e dai giornali.

Ricordava con grande affetto il giorno in cui lo aveva conosciuto…aveva appena cominciato a lavorare ed era piena d’entusiasmo.

All’inizio Kei si era innamorato di lei e per colpa della gelosia aveva litigato con Yuu. Un’altra importante causa di quel litigio fu Suzu, la cugina di Satoshi che, nonostante la giovane età, era già un’apprezzata modella.

Proprio un paio di mesi prima aveva saputo da Satoshi che Suzu si era fidanzata con Kei.

Miki con un sospiro uscì dal Lizard e velocemente si diresse verso casa.

 

- Caspita! Com’è tardi! Devo muovermi! – con questa esclamazione Meiko uscì dall’università correndo verso un bar lì vicino.

Ormai era diventata una tradizione. Appena finite le lezioni, gli studenti si ritrovavano da Kijima per bere qualcosa insieme e per chiacchierare delle loro vicende.

Meiko entrò decisa e dopo aver salutato Kijima, si avviò come sempre al tavolino in fondo alla sala dove i suoi amici la stavano aspettando.

- Finalmente! – la salutò Satoshi

- Pensavamo che ti fossi persa! – disse Ginta

- No! Non mi sono persa…eccomi qua!

- Ehi Kijima! Puoi portarci da bere? – chiese Arimi

- Certamente ragazzi…arrivo subito!

Kijima era un loro vecchio amico, qualche anno prima era stato il proprietario di un negozio di vestiti usati, in cui aveva lavorato anche Yuu, ma un paio d’anni prima aveva deciso di cambiare attività.

Meiko guardava con grande affetto i suoi amici che scherzavano; pensava che nonostante i guai che avevano avuto, continuavano a lottare con determinazione per realizzare i loro sogni.

Ammirava specialmente Ginta.

Ginta era un campione di tennis e il suo scopo era quello di diventare il numero uno, ma purtroppo a causa di un brutto incidente d’auto era rimasto ferito alle gambe. Si era ripreso bene, camminava e correva senza problemi, ma ormai non avrebbe più potuto gareggiare. Il colpo era stato tremendo per lui e cominciava a riprendersi adesso che Arimi l’aveva convinto a diventare l’allenatore di Miki. La ragazza infatti aveva deciso di partecipare al torneo nazionale e Ginta le dava una mano.

Arimi ormai stava completando il suo ciclo di studi e presto si sarebbe laureata in lingue. Satoshi frequentava l’ultimo anno della facoltà di economia, ma allo stesso tempo suonava la chitarra in un complesso che presto avrebbe dovuto partecipare ad un concorso televisivo.

A completare la schiera di amici c’erano Rokutanda, Yayoi e da qualche tempo anche Suzu, che aveva appena iniziato il primo anno di università.

I ragazzi parlavano con ottimismo del loro futuro, pieno com’era di progetti e speranze, ma Meiko era un po’ sfiduciata: sarebbe riuscita lei a realizzare il suo grande sogno?

 

Quel mattino Miki si alzò molto eccitata. Era una giornata speciale! Finalmente Yuu sarebbe tornato a casa per un po’ di tempo e insieme avrebbero cercato una casa dove andare a vivere.

Erano mesi che non vedeva Yuu ed era veramente emozionata. Chissà cosa le avrebbe raccontato? Chissà com’era diventato? Quelle e altre domande assillavano la mente di Miki che scendendo velocemente le scale si avviava verso l’aeroporto.

Il volo proveniente da New York era atterrato senza ritardi, e mentre i passeggeri cominciavano a scendere Miki si guardava intorno alla ricerca di Yuu. I suoi occhi vagavano in mezzo alla folla di sconosciuti alla ricerca di qualcosa, di qualsiasi cosa le permettesse di riconoscerlo, ma non fu necessario.

Appena Yuu oltrepassò la soglia della porta gli occhi di Miki si fissarono su di lui, lo seguivano in ogni suo movimento. Era bello da mozzare il fiato! Ancora più bello di come lo ricordava! Portava i capelli biondi un po’ più lunghi, ma i suoi occhi nocciola erano sempre gli stessi!

Finalmente anche lui la vide e il suo sguardo si addolcì talmente che Miki rischiò di perdere l’equilibrio dall’emozione. Si andarono incontro velocemente e si abbracciarono stretti come per cancellare quell’immensa distanza che li aveva separati.

Mentre tornavano a casa i due parlarono di molte cose, ma soprattutto della decisione che avevano preso qualche mese prima di andare a vivere insieme!

- Finalmente sei tornato…

- A chi lo dici! Non vedevo l’ora di tornare a casa! Ehi…visto che parliamo di casa…hai trovato un appartamento che risponda alle nostre esigenze?

Miki sorrise misteriosa.

- Ti porterò a vederlo domani!

Arrivarono a casa e Chiyako, Jin, Rumi e Youji, i genitori dei ragazzi, diedero il bentornato a Yuu entusiasticamente…come al solito.

Il giorno successivo Miki andò al lavoro, mentre Yuu ne approfittò per andare a salutare gli amici che lo accolsero calorosamente sommergendolo di domande.

Quando lì lasciò era pomeriggio inoltrato, incontrò Miki per la strada che lo trascinò in un luogo in periferia.

Si fermarono davanti ad una palazzina a due piani.

Il portiere, un uomo sui 60 anni dal viso cordiale, si avvicinò a loro. Salutò amichevolmente Miki e le mise in mano un mazzo di chiavi, poi si girò per andarsene….

- Fate pure con comodo! Poi però ricordatevi di chiudere!

- Certo! Non si preoccupi! Grazie infinite!

- Dovere Miki!

Lo sguardo confuso di Yuu si dipinse di sincero stupore quando la porta d’ingresso venne aperta.

L’appartamento era proprio come lui e Miki se l’erano immaginato!

Miki sorrise felice. Poi lo condusse nel salotto dove dalla porta-finestra si poteva ammirare un meraviglioso tramonto. L’aurea dorata invadeva la stanza facendo risplendere ogni cosa. I due ragazzi guardavano rapiti quello spettacolo sentendosi uniti più che mai, sentendosi in armonia con il mondo, in pace con loro stessi.

Miki si voltò a guardarlo:

- Ti piace?

Anche lui la stava guardando; lentamente le mise le mani sulle spalle e sorridendo rispose:

- Si! Mi piace la nostra casa!

I due capivano che da quel momento la loro vita sarebbe bruscamente cambiata, ma non erano spaventati, anzi guardavano al loro avvenire con fiducia e serenità.

- Promettimi che non ci lasceremo mai!

- Mai! Qualunque cosa accada! – sussurrò Yuu prima di posare le sue labbra su quelle di Miki