Tutti i personaggi sono di proprietà di T. Hojo/Sunrise/etc. etc., insomma…degli aventi diritto (beati loro^^;;). Invece questa ff è di mia proprietà, perciò potete farci qualunque cosa… mandandomi prima una gentile mail a saeko-chan@libero.it !
NB Questa ff è iniziata il 26 marzo…^___^ Il giorno del compleanno del nostro eroe.
Ma chissà quando la finirò…^^;;; …speriamo entro un anno… [esattamente due mesi e due giorni dopo, nota a posteriori^^].
In ogni caso, è dedicata a tutte le fantastiche persone che ho conosciuto all'Expo… e ad Aeris-chan che è rimasta a casa;_;
Ringrazio Tati per la sua preziosissima consulenza… arigato!!! ^_^
NdS indica un mio personale commento… stupefacente, vero?^^;;;
Ok, sperando che questo raccontino vi piaccia… buona lettura! ^_^

Il compleanno di Ryo

25 marzo - la sera prima del compleanno


I toni bluastri del cielo dopo il tramonto… le luci forti e chiare di un bar, incuranti dell'atmosfera ovattata…
-Così domani è il compleanno di Ryo?- Miki posò sul bancone una tazza di caffè fumante. Kaori sedeva di fronte a lei, con un'aria piuttosto stanca. Si sentiva il vento freddo della sera sbattere contro i vetri del bar… era l'ora di chiusura, ma per Kaori il Cat's Eye era sempre aperto. - Già… il ventisei marzo. - Kaori mescolò lentamente lo zucchero nella tazzina, come se stesse sciogliendo i suoi pensieri nella tranquillità di quel momento. Miki la guardò dolcemente: quei due non riuscivano mai a decidersi… - Gli hai preso un regalo? Falco e io stavamo pensando a…- ma si fermò… non poteva certo dire a Kaori che volevano scalargli qualche debito dal lunghissimo elenco di danni… chissà perché due volte su tre le liti intestine di City Hunter si svolgevano nel loro bar! Kaori la guardò con aria interrogativa, e Miki si affrettò a continuare: - Ehm… forse potremmo fare una festa? -. Kaori sorrise. -Sai, veramente avevo pensato a qualcosa anch'io… sembra proprio che non sia possibile festeggiare un compleanno in pace, con il nostro lavoro! Un anno c'è qualche incarico, l'anno dopo arriva Sonia e scombussola tutto… insomma, è ora di fare qualcosa! Ma non so bene cosa. Vorrei che fosse un giorno speciale… vorrei che per una volta Ryo provasse la gioia di una festa di compleanno… dopotutto non l'ha mai festeggiato… e… e adesso tocca a me farlo per lui. - La ragazza arrossì leggermente, e Miki le sorrise. Kaori sapeva essere una furia, ma normalmente era una persona davvero tenera… Anche Ryo se ne era accorto, e da un pezzo; e ultimamente aveva un po' cambiato il suo atteggiamento. Era un po' più dolce, un po' più affettuoso… come quella sera fresca, non ancora primaverile, ma già molto diversa dalle gelide sere invernali che l'avevano preceduta… da quel giorno, dal giorno del matrimonio, qualcosa era cambiato; l'uomo non riusciva ancora ad aprirsi completamente, sembrava andarci cauto, esplorare un territorio a lui sconosciuto; ma piano piano si stava abituando all'idea di amare ed essere amato. Kaori era riuscita a cambiarlo… il ventisei marzo era davvero il compleanno di Ryo, non il giorno della sua nascita, ma della sua rinascita… - Gli ho comprato una camicia…- Kaori proseguì il discorso, distogliendo l'amica dalle sue riflessioni. - è banale, lo so, ma non mi veniva in mente nient'altro, oggi… come al solito mi sono trascinata all'ultimo giorno, ed ero troppo stanca per pensare a qualcosa di più originale! Orologi, basta! Non vorrei che si ripetesse la storia dell'anno scorso…- La ragazza distolse lo sguardo dagli occhi dell'amica, ben conoscendo i ricordi che le sue parole avevano risvegliato… -Ma dai, vedrai che la camicia andrà benissimo! E non dimenticare che per lui non conta il regalo…- Miki scosse la testa per scacciare quei pensieri tristi e si tolse il grembiule "E' un altro, il regalo che aspettate…" -Allora, che cosa hai in mente per domani? Posso darti una mano? - e Kaori si mise a spiegare la propria idea all'amica, che ogni tanto annuiva, o scoppiava a ridere, o proponeva qualche cambiamento. Kaori si sentiva bene… era bello parlare di queste piccole cose, anche non troppo profonde.- E… come ti vestirai? Domani è un'occasione importante… non dirmi che non ci hai pensato! - Kaori rise fra se': molto spesso l'amica le parlava di moda, esortandola ad essere più elegante… spesso le ricordava Eriko! -Dunque… per il vestito…- cominciò, ma fu interrotta da un rumore di passi e da una voce profonda. -Ciao Miki. Oh, ciao Kaori! - Kaori sobbalzò, ma si riprese subito: -Ah, ciao Falco! Scusami se sono ancora qui… volevo parlare con Miki…- non voleva disturbarli…ma Miki non la lasciò finire: -Ciao Falco! Ben arrivato! Senti, domani è il compleanno di Saeba, e Kaori voleva organizzare una festa! Abbiamo bisogno del tuo aiuto…- "Che forza della natura…" pensò Kaori mentre Miki respingeva una per una le obiezioni di Umibozu, che non sembrava troppo propenso a festeggiare "quel pervertito"; "Non so cosa darei per avere la sua energia o la sua decisione… è una donna molto forte!" Poi le tornò in mente una frase, sentita molto tempo prima… anni e anni prima… in un giorno che da allegro si era mutato in tragico, una frase pronunciata da una voce ancora poco conosciuta, in quel momento dura e ferma ma con un velo di ammirazione…"Non piangi? Sei molto forte.". La voce di Ryo. Nel giorno in cui la sua vita era cambiata, e Kaori aveva conosciuto le tenebre. Quel giorno che, per ironia della sorte, era il suo compleanno. Sì, Kaori era stata forte… la era ancora? -Allora contiamo su di te! - la voce allegra di Miki riportò Kaori nel clima caldo del bar. Distolse la mente dai dubbi, che la lasciavano sempre incerta, e sorrise a Miki, che aveva definitivamente battuto Umi ed era trionfante. -Non preoccuparti, Kaori! Andrà tutto benissimo! Vieni, andiamo a telefonare agli altri! E…devi ancora parlarmi del tuo signor vestito! Altrimenti ti presto qualcosa io…- Kaori, contagiata dall'energia dell'amica, rise di cuore: - Cosa?! Per fortuna oggi ho fatto spese… chissà come mi avresti conciata! -
- Conciata? Ti avrei resa molto sexy, mia cara… anzi, se il tuo vestito sarà giudicato inadatto dovrai lasciar fare a me!- E le due ragazze scomparvero nel retro del bar, chiacchierando allegramente, mentre Umibozu spegneva le insegne.
Nella stessa nottata di vento, Ryo tornava a casa mezzo ubriaco, dopo una giornata passata inutilmente a caccia di donne… non era completamente lucido, i pensieri iniziavano ad affollarglisi nella mente…ma non era neppure del tutto sbronzo, si disse. Entrato nell'appartamento, restò sorpreso nel trovarlo così buio e vuoto; Kaori non era ancora rientrata, e le stanze erano immerse nel silenzio e nell'oscurità, tanto da parere addormentate. Mancava qualcosa… qualcuno. Con un sospiro, si infilò di nuovo l'impermeabile ed uscì, diretto al Cat's Eye. La brezza fresca lo investì, scompigliandogli i capelli e portandogli il profumo dei primi fiori di ciliegio. Barcollava un po', a causa del troppo sakè bevuto, ma quando arrivò al bar riuscì a farsi aprire e a prendere in consegna una Kaori raggiante, con il volto arrossato per il troppo ridere e chiacchierare, che stentava ad accomiatarsi da una Miki altrettanto allegra. La sua Kaori…-Umpf… e io mi preoccupo per te? - fece lui fingendosi imbronciato e barcollando ancora un po', ma lei gli sorrise intenerita: -Forse sono io che dovrei occuparmi di te, stasera!- E prendendosi un braccio di Ryo sulle spalle, per sostenerlo, salutò definitivamente gli amici e si avviò verso casa. Sotto il caldo braccio di Ryo, che borbottava come sempre… quello era il suo posto, pensò Kaori. Avanzavano lentamente, i passi sincronizzati, la leggera giacca di Kaori svolazzante nella brezza…
Miki sorrideva. -Ma guardali… quando mai Ryo è venuto a prenderla? Aah… che ne pensi Falco? - Umi arrossì, voltandosi bruscamente. -Tsè… affari loro. Piuttosto, noi torniamo dentro… fa un freddo cane! -. E dopo poco le luci del Cat's Eye si spensero.
Ryo e Kaori camminavano da soli nelle strade immerse nell'oscurità…unico spettatore, il vento di primavera.

26 marzo - alba del compleanno


"Beeep! Beeep!" Il suono impietoso di una sveglia colpì le orecchie di Kaori, ancora immersa nel torpore bluastro del sonno. La ragazza aprì faticosamente gli occhi, fermando la suoneria con una mano un po' maldestra, e il suo sguardo annebbiato corse dal quadrante alla finestra. Era l'alba. Il cielo era di un azzurro cupo, che se fosse stato appena più scuro si sarebbe detto blu, ma già ad oriente cominciava a nascere una sfumatura aranciata, che presto sarebbe esplosa nel rosso e nell'oro, dando vita a un nuovo mattino. Quel tripudio di colori era di una bellezza abbagliante, tanto che Kaori si sentì subito sveglia nonostante l'ora… "Ci siamo. Oggi è il compleanno di Ryo.". Si stirò a lungo, poi si alzò di scatto andando a farsi una doccia… la casa era silenziosa, e Kaori cercò di non fare troppo rumore mentre si preparava. Una volta vestita si diresse silenziosamente verso la camera del suo socio… lentamente aprì la porta e si avvicinò al letto. Ryo dormiva profondamente, la bocca semiaperta, il viso rilassato… "Sembri un bambino…" la ragazza si sentì invadere da un'ondata di tenerezza, e carezzò lievemente il ciuffo del collega… -Mmh… ancora un po'… ho sonno…- mugugnò lui. Kaori rise fra se' ed uscì, chiudendo la porta con delicatezza. Tornò nella propria stanza, che la luce nascente riempiva di tonalità dorate, e aprì l'armadio… eccolo, era ancora lì… sfiorò il tessuto raffinato, persa in pensieri lontani… poi la ragazza pratica ed energica si risvegliò, prese una borsa e cominciò a riempirla. -E adesso in cucina! - La casa, che solitamente a quell'ora era silenziosa e addormentata (clienti permettendo^^;;), quel giorno era invece piena di vita… senza tanto rumore, quella donna indaffarata riusciva a riempirla… alla fine anche quell'inusuale attività si spense, e Kaori uscì portando con se' la borsa appena preparata. Appena fuori dal palazzo, scorse la jeep: in perfetto orario! Il suono di una portiera che sbatteva incrinò il silenzio trasparente del mattino, delicato come cristallo… poi il rumore si allontanò, fino a dissolversi lungo la strada appena baciata dai raggi del sole.


26 marzo - mattina


Ryo aprì gli occhi e li richiuse di scatto. Che mal di testa! Non avrebbe dovuto bere così tanto… lei glielo diceva sempre, ma… aveva bisogno di…sì, di un caffè. Massaggiandosi la testa si mise a sedere sul letto: - Kaori! Dove sei? Potresti farmi un caffè? Forte, per favore…- Non ottenne risposta. Stupito, guardò la sveglia: le otto passate… anche troppo presto per lui, ma non certo per lei! - Kaori? - chiamò ancora. Silenzio. Se non fosse stato per il ticchettio delle lancette e per i rumori della strada, Ryo avrebbe pensato di stare ancora sognando… con un sospiro rassegnato si alzò, dirigendosi a passi impacciati verso la cucina, investita dalla luce del giorno, tanto da fargli stringere gli occhi… quando finalmente si fu abituato alla luce, mise a fuoco alcuni oggetti sul tavolo… una tazza, un piatto… Kaori gli aveva lasciato una colazione abbondante, anche se ormai fredda. La caffettiera piena, due brioches sul tavolo, succo d'arancia, panini freschi… -Accipicchia, prima classe oggi! - si disse Ryo bevendo il caffè freddo. "Hai pensato anche al caffè…" pensò sorridendo… "Però è meglio che me ne faccia uno caldo!". Quando si fu seduto a tavola, Ryo si accorse di un biglietto, seminascosto sotto il piatto delle brioches; sopra, con la sottile calligrafia di Kaori, c'era scritto: "Buongiorno! Dormito bene? Eccoti la colazione… esco con Miki, ci vediamo stasera. Non combinare guai!! Kaori. PS. Buon compleanno!" Un secondo sorriso si dipinse sulle labbra dello sweeper mentre pensava alle parole della socia… "Non combinare guai… se non ci sei tu ad impedirmelo come faccio?" La sua mente fu invasa dal bel viso della socia…a volte la sua dolcezza sembrava quella di una bambina…ma subito un altro pensiero corse a sovrapporsi al primo: "Saeba! Ma che ti succede? Non puoi più cavartela da solo? Naah, ieri hai davvero bevuto troppo sakè…". Ryo si alzò, mezzo panino in bocca, e uscì dalla cucina. A voce alta, forse per riempire il vuoto della casa così luminosa, forse per autoconvincersi, cominciò ad elencare il programma della giornata, e cioè: dopo aver smaltito la sbronza, un bel giro fuori… e donne, donne, donne!
Con la lentezza di una persona che non è abituata ad alzarsi presto, e con l'impaccio di un uomo reduce da una serata di follie alcoliche, lo sweeper impiegò un sacco di tempo a prepararsi… mentre, con aria stanca, si lavava i denti, non poté fare a meno di studiarsi nello specchio. Eccolo lì, Ryo Saeba, nel giorno del suo compleanno… chissà quanti anni aveva veramente? Ormai ne dimostrava una buona trentina… eppure, specchiandosi tanti anni addietro, aveva visto un uomo più sciupato, più spento, tanto da apparire quasi più vecchio…non c'erano segni di tranquillità, su quel volto… adesso invece sì. E non era la tranquillità del pensionato… certo non ancora. Questi pensieri accompagnarono Ryo per tutto il tempo… mentre si vestiva, si pettinava… i rumori della strada ormai animata facevano da sfondo alle sue riflessioni. Riprese in mano il biglietto di Kaori: eccolo, il suo elisir dell'eterna giovinezza… da quanti anni…? La mente corse indietro… sette, otto… la bocca del giovane si distese in un sorriso: "Lo vedi, Kaori? Sono più giovane di te… oggi compio otto anni… beh, facciamo diciotto!" Lo squillo acuto del telefono richiamò Ryo alla realtà. Una voce sensuale, e ben conosciuta, si fece sentire dall'altro capo del ricevitore: -Ryo? Buongiorno! Siamo mattinieri…- -Saeko? - fece lui, sorpreso; -Proprio io…- cinguettò lei ridendo. -Hai tempo? -


26 marzo - da mattina a mezzogiorno


-Cosa vuoi a quest'ora? Guarda che non ho intenzione di accettare incarichi strani o impossibili… non oggi, almeno. - Ryo strascicava la voce, perplesso per quella telefonata inaspettata. La cornetta gli restituì in risposta una risata argentina: - Hai davvero dormito male! Non mi aiuteresti nemmeno per un mokkori o due? Scherzo… non ti preoccupare. Volevo offrirti una piacevole mattinata in mia compagnia, ma visto che sei così di cattivo umore…in quell'albergo ci andrò con qualcun altro…- La parola "albergo" mise subito sull'attenti il nostro…-Cosa? Che significa? Aspetta, aspetta… albergo? Immagino che sia un altro dei tuoi trucchi…- -Nessun trucco… è un hotel a cinque stelle… davvero… suvvia, non essere sempre così sospettoso! Allora, passo io a prenderti tra poco! - -Saeko! Ma…- *click!* La poliziotta aveva riagganciato, troncando la frase fra i denti di Ryo e lasciandolo insoddisfatto. Il giovane si avvicinò alla finestra, sovrappensiero: il cielo era terso, la primavera ormai palpabile… ma quell'inizio di giornata non lo convinceva del tutto. Le strade brulicavano di vita, creando un forte contrasto tra la città animata e l'appartamento immobile e silenzioso… e tra la folla sottostante Ryo scorse la sagoma di Saeko, che si avvicinava al palazzo. Già qui? Ma da dove aveva chiamato? Lo sweeper si avviò verso la porta, con la testa piena di pensieri contrastanti… ma poi la mente corse di nuovo alla parola "hotel", accantonando gli altri dubbi: e le scale furono divorate in un lampo!

-Vorrei proprio sapere cosa significa tutto questo…- Ryo guardò Saeko attraverso lo specchietto dell'auto…l'interessata scoppiò in una risatella nervosa. -Ehehe… ma dai… visto che non ti pago mai, volevo offrirti un pranzo… credimi! Ah, adesso gira a destra…- la poliziotta stava guidando Ryo attraverso un dedalo di viuzze… a quanto pareva, l'hotel (che era anche un rinomato ristorante) dove Saeko voleva mangiare era parecchio distante dal centro di Tokyo, e lo sweeper era già stufo di guidare… aveva la sgradevole sensazione che la donna facesse di tutto per fargli perdere tempo. Finalmente, dopo quasi un'ora di vicoli, code e rotatorie, la Mini rossa si fermò davanti all'imponente sagoma dell'Hotel Starlight. -Cosa?! Ma potevi dirmelo subito… prendendo la strada principale saremmo arrivati mezz'ora fa! - Ryo guardò seccato Saeko, che con un sorriso innocente l'aveva preso sottobraccio e, facendo orecchie da mercante, lo stava trascinando dentro l'ingresso. -Uhm, ho una fame da lupi! Che cosa prendiamo? Buongiorno, dovrebbe esserci una prenotazione a nome Nogami… di là? Grazie…- -Saeko, maledizione, ascoltami!!! - Ma lo sweeper, inascoltato, venne energicamente spinto nell'elegante ristorante e messo a sedere a un tavolo per due. Visto che con le parole non si otteneva nulla, Ryo si limitò a studiare il menù con aria imbronciata, mentre l'accompagnatrice ordinava un pranzo con i fiocchi… restò in silenzio per buona parte del pasto, fissando Saeko che gli sorrideva continuamente e cercava di intavolare una conversazione… alla fine, con un'aria poco convinta, mugugnò: - Sembri di ottimo umore… continuo a non vedere la fregatura… beh, se oggi sei così disponibile - aggiunse con un sorriso ebete - Perché non adiamo a spassarcela al piano superiore? - Saeko si alzò di scatto, imbarazzata. -Non pensarci nemmeno! Aspettami, devo andare un attimo in bagno… torno subito! - E si allontanò sui suoi tacchi a spillo. Ryo sospirò, guardando fuori. I rami degli alberi, alcuni carichi di fiori, ondeggiavano nel sole… per terra si stendeva un tappeto bianco-rosato, residuo della nottata precedente… si preannunciava un'altra sera di vento. Il pensiero del giovane corse a Kaori, misto a un leggero senso di colpa… era uscito senza vederla, senza dirle niente… chissà se era già tornata a casa… lo sweeper guardò distrattamente l'orologio, forse pensando al ritorno, e notò con disappunto che Saeko non era ancora tornata. In quella, gli si avvicinò un cameriere biancovestito, che gli accennò a una telefonata per la signorina Nogami.
-In questo momento non può rispondere… ma se è urgente posso venire io…- Sbuffando, Ryo sollevò il ricevitore, esordendo con un "pronto" svogliato; ma, dopo una pausa imbarazzata, il misterioso interlocutore gli sbattè il telefono in faccia.
-Che?! - fece lui, irritato. La faccenda cominciava a puzzargli… tornò rapidamente al tavolo, dove lo aspettava la poliziotta. -Saeko, dobbiamo parlare! Telefonate interrotte, tu che mi offri il pranzo…c'è qualcosa che non va! - Ma la donna riuscì di nuovo a zittirlo, e a riportarlo in macchina. Mentre guidavano verso casa, per le strade assolate, Saeko fece un profondo respiro, e finalmente si decise a parlare. -Hai ragione, ti ho nascosto qualcosa…- Ryo si accigliò. -Ieri sera ho ricevuto una strana telefonata… parlava di un rapimento. Così oggi, in quell'albergo, ho preso contatto con un informatore… e non è tutto. Se ti ho coinvolto è perché… beh, c'entra Kaori. - -Kaori?! - esclamò l'uomo, agitato. -Potevi aspettare ancora un po', ti pare? Potrebbe essere in pericolo! Cosa accidenti ti ha detto l'informatore? - Saeko stava per rispondere quando si udirono due spari, e la macchina sbandò. -Maled… ci hanno sparato alle gomme!!! - Furibondo, Ryo estrasse la Python e fermò l'auto, scendendo di corsa… ma dell'attentatore non c'era traccia. Lo sweeper si rivolse a Saeko, che fortunatamente era incolume: avevano due ruote a terra, si trovavano in una zona di Tokyo piuttosto esclusiva… e poco servita dai mezzi pubblici. -E ora come facciamo? - la poliziotta sospirò rassegnata -L'informatore mi ha detto che a Shinjuku avrei trovato degli indizi… ma siamo lontanissimi, e senza auto!!! Dovremo chiamare un taxi… ma purtroppo ho il cellulare scarico!! Che sfortuna… - Ryo le lanciò un'occhiataccia ma non disse niente.

26 marzo - pomeriggio!


Petali bianchi e rosa coprivano il grigio del marciapiede, scaldato dal sole pomeridiano; un po' sbattuti, a causa della stagione ventosa, venivano calpestati da due paia di scarpe… un paio di scarpe da uomo, che avanzavano a lunghe falcate, e un paio di sottili scarpe da donna, leggermente più lente. La marcia verso Shinjuku (o meglio, verso un telefono pubblico) era stata ulteriormente ritardata da un mezzo svenimento di Saeko, che si era sentita girare la testa… -Certe giornate partono con il piede sbagliato- aveva sentenziato lei… Finalmente i due avvistarono una cabina telefonica, e Ryo telefonò subito a un carro attrezzi e a un taxi… -Ma Ryo! E l'auto? La lasci là? - Saeko era perplessa, ma Ryo le rispose con tono deciso: -Abbiamo già perso anche troppo tempo… quindi, per favore, tu torni indietro e aspetti il carro attrezzi… io devo andare. - A nulla valsero le proteste della poliziotta… lo sweeper la lasciò dove si trovava, incurante della sua rabbia! Con un sospiro irritato, Saeko vide il taxi allontanarsi… poi tirò fuori il cellulare e compose un numero…

La mente di Ryo lavorava, rapida come l'automobile che lo stava riportando a Shinjuku… il comportamento della poliziotta non lo aveva convinto… conosceva Saeko, e quel giorno era strana; e quella "sfortuna"… sembrava che tutte le potenze celesti si fossero accordate per fargli perdere tempo. E lui, di tempo da perdere, non ne aveva… perché Kaori poteva trovarsi nei guai… Il taxi lo lasciò davanti alla stazione della metropolitana, e lui si precipitò dentro, nella folla e nella penombra…
Avvistò la lavagna, vi si avvicinò e aggrottò le sopracciglia leggendo "XYZ". Il messaggio proseguiva, scritto in una calligrafia che forse Ryo aveva già visto… senz'altro una calligrafia femminile: "E' buono il profumo della primavera? Se vuoi continuare a respirare il tuo Profumo, vieni alle 18.00 al molo 12… preferibilmente senza armi…ed elegante!" -Ma che diamine…?- sbottò Ryo a mezza voce, poi s'interruppe di colpo. Profumo… scritto con la maiuscola. Il nome di Kaori…significava proprio profumo. Ryo sospirò…i suoi sospetti erano fondati. Ma chi…? Era sicuro, aveva già visto quella calligrafia…ma non riusciva a ricordare a chi appartenesse. C'era poco da fare… pensieroso, uscì dal sottopassaggio, riemergendo alla luce e dirigendosi verso casa…
C'era ancora tempo. Il sole, che spiccava ancora pallido in mezzo al cielo, sarebbe dovuto tramontare… "Bel compleanno" si disse lo sweeper, solo nella casa vuota, mentre puliva la fedele pistola. "Inutile lamentarsi… questa è la mia vita". La sua vita… la vita in cui aveva coinvolto anche Kaori. Diciannove anni… che cosa avrebbe potuto fare, se il destino non avesse subito una svolta così brusca? Che cosa aveva dovuto lasciare? Era stata coraggiosa… non si meritava qualcosa di più? Ryo continuava a pulire la Python, mentre i pensieri si affollavano nella sua mente.
Il pomeriggio scorreva lento e molle come una goccia d'olio… nelle strade, le persone passavano e passavano, creando un continuo fiume multicolore… in una casa silenziosa un uomo si preparava alla battaglia… e in un posto non troppo lontano, altre persone si preparavano ad altro…

26 marzo - ore 18.00


Una portiera sbattè, turbando la mistica quiete del mare al tramonto… i raggi morenti incendiavano le onde di mille sfumature, interrotte solo dalle sagome nere delle navi. Un vento fresco e salmastro increspava l'acqua, accarezzando le facciate scrostate degli edifici del porto… l'ombra di Ryo si stagliò contro una porta di legno, che recava la sbiadita scritta 12. Il silenzio della sera era rotto solo dal rumore delle onde e dalle strida dei gabbiani… nell'aria l'atmosfera era di attesa. Ryo impugnò la Python, e con un calcio aprì di colpo la porta: silenzio assoluto. L'interno del capannone era buio, e la luce rossastra del tramonto entrava solo dal rettangolo dell'uscio… con tutti i sensi all'erta, Ryo si immerse lentamente in quell'oscurità, avanzando guardingo. Dopo circa una quindicina di passi cauti, si udirono uno scricchiolio e un tonfo, e la porta si richiuse, mettendo in allarme lo sweeper… dal fondo dello stanzone quasi totalmente buio si levò una risata di donna… -Benvenuto, City Hunter…- disse la voce, con una strana tonalità… una voce contraffatta, si sarebbe detto… e particolare: fredda, ma con una vena divertita. -Ti avevo detto senz'armi…ma non importa. - Ryo rispose, glaciale. -Allora? Che cosa vuoi? Dov'è Kaori? - Un'altra risatella risuonò nell'ombra. -Stai calmo, City Hunter… ti informo che sei circondato…- Ryo si guardò attorno, nell'oscurità, teso… -Puoi anche mettere via quella pistola…la tua socia è qui, ma il motivo per cui ti ho fatto venire è un altro… e adesso preparati a…- *click!* Improvvisamente la luce elettrica invase l'interno del capannone, facendo stringere gli occhi allo sweeper…
-Buon compleanno! - sentì dire da quella voce, che finalmente non era più contraffatta, ma calda e affettuosa… ed era quella di… -Kaori???- fece Ryo spalancando gli occhi; davanti a lui, comodamente appoggiata a un divano, sedeva la sua socia, con un sorriso smagliante e un elegante vestito nero… Intorno a lei, anch'essi vestiti a festa, stavano tutti gli amici: Miki, Umibozu, Reika, Mick, Kasumi e anche Saeko. Ryo era allibito… -Ma… ma…che significa? - Kasumi gli si avvicinò, reggendo un vassoio di paste, e spiegò: -Beh, abbiamo organizzato noi tutto questo casino… ma il compleanno di Ryo Saeba è qualcosa di molto speciale, no? Auguri! - Anche Miki sorrise: -Abbiamo chiesto a Saeko di tenerti occupato tutta la mattina… non volevamo che capitassi al bar! Io ho scritto il messaggio sulla lavagna… Umi ti ha sparato alle gomme… forse ha esagerato un po', vero? Ma l'idea è stata di Kaori… puoi ringraziare lei! - Lo sweeper era ancora in mezzo alla stanza, con la pistola in mano, e con un'espressione meravigliatissima… la sua partner, alzatasi dal divano, gli mosse incontro, il viso un po' rosso sotto al trucco leggero, il vestito che ondeggiava in modo sexy… -E dai, non guardarmi così… divertiti, è la tua festa! - fece lei imbarazzata, ma ci pensò Mick a sbloccare la situazione, porgendo all' "eroe" un grosso boccale di birra: -Brindiamo! Al tuo compleanno e alla tua socia! - e subito un coro di voci esclamò "Auguri!". Poi tutti si avvicinarono ai tavoli, colmi di cibarie… Saeko si affiancò a Ryo, con in mano un pacchettino: -E' di Yuka… probabilmente domani passerà a trovarvi. Il mio regalo è stato il pranzo di oggi… anche se non te lo sei goduto molto! Ma ho anche pagato il carro attrezzi e il meccanico, quindi non puoi lamentarti! - Ryo prese il regalo, lanciando alla donna uno sguardo ironico. -Comunque si capiva che nascondevi qualcosa… va bene, lo ammetto, mi avete messo nel sacco! - Poi scartò il pacchetto, che conteneva due libri… il primo era un romanzo, scritto proprio da Yuka; il secondo, invece, fece andare le paste di traverso al festeggiato… un libriccino sottilissimo, recante il titolo "Come dichiararsi alla donna amata"… Saeko lo vide e scoppiò a ridere, mentre Ryo tossiva e brontolava contro "quella mocciosa impicciona"… appena si fu ripreso, si affrettò a nascondere lo scomodo regalo, perché si stavano avvicinando Miki e Kaori, che portavano… la torta!!! Avevano lavorato tutta la mattina, e il risultato era ottimo… sopra, date le circostanze, c'era una sola candela accesa, ma l'effetto era comunque bello. Poi Kaori diede a Ryo il suo regalo, da lui molto apprezzato… e la festa proseguì, tra chiacchiere, risate e numerosi brindisi…

26 marzo - 21.30


Era ormai notte, e l'aria si era fatta fredda. La luna si specchiava bianca sulle onde scure del mare, mentre il cielo era rischiarato dalle infinite luci della città… al porto era scesa la calma, ma all'interno del capannone la festa non si era ancora spenta. Alla comitiva iniziale si erano uniti anche Kazue e il Professore, e nonostante i festeggiamenti durassero già da tempo nessuno si decideva ad andare a casa. Gli uomini continuavano a ridere versandosi sakè a vicenda, e le donne, già un po' brille, si erano appartate a chiacchierare… Ryo aveva ricevuto altri regali, tra cui una martellata per aver fatto proposte oscene a Reika, e nel complesso era contentissimo… Kaori ogni tanto lo guardava, e vedendolo allegro sorrideva fra se': la festa era riuscita. Con in mano un bicchiere di the freddo (non poteva assolutamente ubriacarsi quella sera!), osservava il ghiaccio sciogliersi lentamente, mentre il tempo passava e il clima diventava sempre più rilassato… e, in mezzo a quella tranquillità crescente, in lei aumentava una sottile tensione. Miki era partecipe, e dopo un po' si decise ad aiutare l'amica. Le tolse di mano il bicchiere ormai vuoto, porgendogliene invece uno di sakè (-Questo ti aiuterà! -), poi andò a recuperare Umi, e cominciò a salutare tutti dicendo che era ora di congedarsi… seguendo il suo esempio, anche gli altri iniziarono ad accomiatarsi, e di lì a mezz'ora se n'erano andati tutti, soddisfatti per la bella serata. Nel capannone erano rimasti solo Ryo e Kaori.
-Allora, andiamo anche noi? - chiese lui, massaggiandosi la pancia piena. -Torneremo domani a mettere a posto…- Ma Kaori lo fermò, sorridendogli: -Ti è piaciuta la festa? - I suoi occhi brillavano dolcemente… -E' stata bellissima… grazie. E' tutto merito tuo. - rispose il partner, fissandola con affetto. L'alcol lo aveva scaldato e, complici i pensieri di tutta la giornata (…e anche degli anni indietro…^_-), aveva deciso di sbloccare la situazione…una volta per tutte. La socia però non gli diede il tempo; preso coraggio, gli chiese di aspettare un attimo… -C'è una persona che vorrebbe rivederti.-. Ryo rimase interdetto. Un'altra sorpresa? E chi era quest'altra persona? Proprio adesso che aveva preso una decisione… mettendosi il cuore in pace, uscì sul molo come gli aveva chiesto Kaori, e rimase a contemplare la luna…
Un soffio di brezza marina passò sul suo volto, illuminato dalla luce incerta di un lampione lontano… udì un rumore di passi dietro di sé. Incuriosito, si voltò lentamente, studiando nella penombra la figura che avanzava verso di lui… una donna, snella ed elegante, con i lunghi capelli al vento… (tranquilli, non è Yuki! NdS^^)… quando si fu avvicinata, e fu anch'essa illuminata da quella luce distante, lo sweeper sgranò gli occhi nel riconoscere il dolce e familiare sorriso di quella donna… era vestita proprio come quel giorno, lei, la sua Cenerentola in città… la sua Kaori… aveva addirittura la parrucca. Ryo sorrise intenerito e divertito; "Vuoi giocare ancora? Un'altra volta? Ma dai…" poi ruppe quel silenzio magico, che ammetteva come sottofondo soltanto il respiro del mare… -Sei tornata, Cenerentola?- Kaori abbozzò un sorriso… chissà se Ryo l'aveva riconosciuta… perché si era vestita così? Adesso non sapeva cosa fare… -Sì, sono tornata… è il tuo compleanno, no? - Ryo annuì e sospirò… che cosa doveva dirle? Stare al gioco un'altra volta… e vivere tutto come un sogno… o dirle la verità? Per un po' di tempo nessuno dei due parlò…rimasero semplicemente vicini, guardando il mare che palpitava davanti a loro. Infine lo sweeper si decise…nello stesso istante in cui Kaori aveva trovato il coraggio di parlare. -Senti, io…- -Ryo, devo dirti…- Entrambi si interruppero, poi Ryo si voltò per guardare Kaori negli occhi… -Dimmi…- mormorò dolcemente; lei, persa nel suo sguardo, più profondo di tutti gli abissi marini, disse lentamente: -Ryo… devo dirti una cosa. Forse è giusto che il principe conosca l'identità di Cenerentola…- Il socio allungò una mano, accarezzandole delicatamente la guancia… -Oggi è il mio compleanno… posso chiederti un regalo? Posso… avere un bacio… dalla mia bella partner? - Ryo si era progressivamente avvicinato a Kaori, sollevandole il viso con due dita… una folata di vento scompigliò la chioma della ragazza, che arretrò di un passo. -Ryo…tu… l'hai sempre saputo? - chiese, con il cuore a mille… -Mah… tu cosa ne dici? - rispose lui, evasivo. Lei abbassò lo sguardo, con le lunghe ciglia che risaltavano sul viso illuminato dalla luce bianca della luna… il vento di marzo, profumato di mare e, in lontananza, di fiori, avvolse le due figure, facendo rabbrividire quella più sottile… -Kaori - la chiamò Ryo, con un sussurro; lei alzò di nuovo il viso, per incontrare ancora una volta i suoi occhi… -Kaori, ti ringrazio… è stata una giornata indimenticabile. Come… come tutte quelle che trascorro accanto a te… - Ryo era partito, e adesso non intendeva fermarsi… "Ma che cosa sto dicendo? Ma guarda se proprio io devo perdermi in romanticherie simili!" La socia era senza parole: dopo tanti anni, il suono di quelle frasi le scendeva dritto nel cuore…ciò che aveva sempre sognato stava diventando realtà… a meno che quella non fosse la realtà, ma un fugace riflesso sulle onde… I loro volti si stavano di nuovo avvicinando, lentamente, come obbedendo a un muto richiamo… "Sto sognando?"…Kaori chiuse gli occhi… Ryo fece lo stesso…e pochi secondi dopo, con dolcezza, le loro bocche si incontrarono. Dopo tanti anni…
Le stelle bianche nel cielo e la luna piena erano lo scenario di quel bacio tanto atteso; l'aria fresca sollevava i capelli di Kaori… quando i loro visi si staccarono, Kaori aveva gli occhi lucidi… si tolse la parrucca. Non c'era più bisogno di nascondersi… Ryo amava lei, e non la bella sconosciuta… nessun'altra! -E così il principe ha trovato la sua Cenerentola…- disse lui, accarezzandole la testa. -Ti amo…- rispose semplicemente lei, abbracciandolo; -Anch'io, Kaori… immensamente. - mormorò lui, tuffando il volto tra i suoi capelli profumati. Rimasero così, abbracciati, per un tempo lunghissimo…e insieme brevissimo, com'è il tempo per due amanti… Poi, lentamente, Kaori si sciolse dall'abbraccio, prendendo Ryo per mano: -E' tardi… andiamo a casa? - Ryo sorrise , offrendole galantemente il braccio; e insieme si incamminarono verso casa, mentre lo sciabordio delle onde tornava a dominare l'aria del porto… -Hai freddo, Cenerentola? Ho prenotato una stanza in albergo…- scherzò lo sweeper, stringendo a se' la socia… che, imbarazzata, inciampò.
-Cosa?!- Ryo si mise a ridere: -Scema… basta casa nostra! - Kaori si finse imbronciata: -Scemo sarai tu! Puoi scordartelo!! - Poi sorrise. -Per stasera puoi solo abbracciarmi… capito? - -Che donna crudele…- borbottò lui… E pian piano il buio li inghiottì, colorando le loro sagome con i suoi toni scuri, finchè anche l'eco dei loro passi si affievolì nell'oscurità, e per le strade rimase solo la brezza, con il suo carico di petali e sogni…
Dopo alcuni minuti, un orologio battè la mezzanotte. Il compleanno di Ryo era passato, e il 27 marzo diffondeva la sua essenza nell'aria notturna.

*please, hold me tight every night… just whisper that you love me*



Fine!