LA FAMIGLIA NOGAMI IN PERICOLO?

Capitolo terzo
La tristezza di Kaori e i dubbi di Ryo.



Una mosca volteggia sopra la tavola apparecchiata… fiunn… un coltello s’infigge nella parete con la mosca come passeggero, ma purtroppo per la mosca, il suo posto era la punta e ora fa tutt’uno con la parete.

Ryo osserva Kaori da dietro la porta.

“Dov’è finita la mia Kaori?” – pensa uno sconsolato Ryo.

“Che fai lì?”

“Ah, Saeko! Mi hai preso alla sprovvista, stavo cercando di capire cosa avrei avuto per cena!”

“Capisco… ma io non credo che questo fosse il motivo reale.”

“E allora quale sarebbe quello reale?”

“Che spiavi Kaori… per cercare di capire come devi comportarti con lei… scommetto che hai nostalgia di come si comportava prima! Questo comportamento ti sta costringendo a fare dei cambiamenti che forse non vuoi fare… ma che a parer mio sei pronto già da qualche tempo.”

“Andiamo sul tetto… l’aria rinfrescherà le idee ad entrambi!”

“Va bene, andiamo.”



Kaori ha ascoltato tutto… vorrebbe andare a sentire… ma ci sono due buoni motivi per non farlo: prima di tutto la cena, secondo deve riuscire a fidarsi di Ryo qualunque decisione prenderà.



Sul tetto…

“Allora Saeko, che cosa intendevi che sono pronto a fare un cambiamento, ma che sono io che non voglio farlo?”

“Proprio quello che ho detto!”

“Spiegati meglio.”

“Che sei pronto già da un pezzo a cambiare vita per Kaori, e con cambiar vita, non intendo di smettere di fare lo sweeper, ma di abbandonare la tua tradizionale attrazione per le altre per le altre donne tanto per cominciare…”

“… tanto per cominciare… se mi diventa duro non posso farci niente…”

“Io invece credo di sì perché se ti controlli così tanto con Kaori, vuol dire che ce la puoi fare!”

“Il mio controllo con Kaori? Ma se sta andando a pezzi! L’altra sera, quando sono rientrato mi sono dovuto fare violenza per non stracciarle i vestiti di dosso e fare l’amore con lei… e questa non è stata la prima volta. Te lo assicuro!”

“Perché ti sei fatto violenza? Non credo che a Kaori sarebbe dispiaciuto!”

“Con lei le cose voglio farle bene, ma bene sul serio… se qualcosa non dovesse funzionare probabilmente né morirei… “

“Siamo a questo punto dunque?”

“Già… a questo punto… ora sinceramente non so come comportarmi. In più in questi giorni si comporta in modo molto strano… pensavo fosse colpa dei tuoi coltelli, invece è la colpa è della sua insicurezza.”

“Che vuoi dire?”

“Kazue le ha detto di ignorarmi, o meglio di ignorare i miei comportamenti da maniaco…”

“Capisco ora la frustrazione di Kaori. Usa l’allenamento con i coltelli per allentare un po’ la tensione che la sta logorando. Per quanto credi che riuscirà ad andare avanti?”

“Non so, ma non per molto credo… Avrei giurato fino a qualche giorno fa che sarebbe venuta a sentire che cosa ti dicevo, ma non è venuta… probabilmente ha pensato che qualunque decisione io prendessi sarebbe stata quella giusta o in ogni caso gliela avrei comunicata.”

“Gliela comunicherai?”

“Per ora credo che sia meglio di no, ma con lei non si sa mai. Dobbiamo continuare con le tue indagini, quando le dirò ciò che ho detto a te voglio avere la possibilità di stare solo con lei, inoltre non ho ancora deciso se è il caso di cambiar vita.”

“Ma va, scemo! Tu l’hai deciso da un pezzo…”

“… vero, forse! Ma mi manco qualche pezzo di carta.”

“Di che tipo?”

“Legale direi, insomma io non so chi sono realmente, a dir la verità non voglio essere diverso da quello che sono, ma per il mondo intero io sono un fantasma.”

“Se ti procurassi quei documenti avresti dei problemi come sweeper?”

“Ne dubito, ma dovrei pagare le tasse e la cosa non è che mi vada molto.”

“Ma va! Per Kaori faresti questo ed altro!”

“Probabile, ma di pagare le tasse la cosa mi rompe proprio e poi dovrei rilasciare delle fatture per il lavoro svolto?”

“Potrei farti aver la licenza e il porto d’armi come detective privato!”

“Brrrrr, mi fai venire i brividi, un detective privato deve muoversi all’interno di regole che io non voglio…”

“Allora non sposerai mai Kaori?”

“E chi ha detto che voglio sposarla?”

“Vuoi limitarti a convivere?”

“Lo facciamo già no?”

“Avanti, sai anche tu che non è quello che intendevo. Per Kaori e anche per te potrebbe essere frustrante limitarvi solo alla convivenza e se per caso arrivassero dei figli?”

“Arrivassero cosa?”

“Avanti Ryo, non pensare che a Kaori non farebbe piacere avere dei figli e inoltre tu saresti un ottimo padre.”

“Sì! Alleverei una stirpe di sweeper professionisti! Ma ti da di volta il cervello? Una cosa per volta, per carità! Non ho ancora deciso come mi comporterò con Kaori e tu parli già di figli, mi sembra di correre un po’ troppo! E poi non dovresti pensare al tuo di matrimonio?”

“Lasciamo stare, mio padre è sempre più insistente e quando qualcuno mi costringe a fare una cosa io faccio il contrario per il puro piacere di farlo!”

“Ci avrei giurato! Pensi ancora a Maki?”

“Ogni tanto! Soprattutto ora che mio padre mi costringe a scegliere ho ricominciato a pensarlo, addirittura a sognarlo. Deve essere la vicinanza che ho ultimamente con Kaori. Ogni volta che entro nella sua stanza e vedo la sua foto mi sembra che sia successo ieri e non più di sette anni fa!”

“A me fa lo stesso effetto! Kaori lo pensa sempre e chiede consiglio a lui quando non sa cosa fare e io devo dire che mi comporto allo stesso modo! Andiamo, ormai la cena sarà pronta.”

“Si! Andiamo! A proposito, che hai deciso?”

“Non ho deciso! O meglio, ho deciso che mi concederò una vacanza e penserò con calma. Appena finito con questo lavoro vado a fare un giro al sud, credo che andrò all’isola di Kyushu, più precisamente a Miyazaki.”

“Molto romantico il mare d’inverno, a Kaori credo che piacerà moltissimo!”

“Kaori non verrà con me! Ho bisogno di stare da solo, se c’è lei vicina credo che penserei con la parte inferiore del corpo e ritengo che questa sia una decisione che devo prendere con la parte superiore.”

“No di certo con quella inferiore, ma nemmeno con quella superiore, ma con una via di mezzo!”

“???”

“Il cuore!”

“Stai diventando sdolcinata e romantica quasi quanto Kaori! Allora è vero che è contagiosa!”

“Scemo!!! Stare vicino a lei mi fa stare bene! Ma tornando alle cose serie, cosa le dirai per fare questo viaggio?”

“Troverò qualcosa!”

“Tipo?”

“Ma? Mi verrà qualcosa in mente!”



Poco dopo in cucina:

“Allora Kaori cosa ci hai preparato di buono?”

“Ma dov’è andata?”

“Kaori-chan? Dove sei? Kaori?”

“Kaori?”

“Chissà dov’è andata? La tavola è apparecchiata e la cena pronta, ma lei dov’è?”

“Non le sarà successo qualcosa?”

“Non credo?”

“Ciao ragazzi! Come va?”

“Yuka? Ma che ci fai qui?” – dice Saeko sorpresa.

“Salve a tutti!”

“Reika? Anche tu qui?”

“Beh che c’è di male? Abbiamo chiesto a Kaori se potevamo venire a cena e lei ha detto di si!”

“E lei ora dov’è?”

“Che cos’è? Preoccupazione o altro la tua?”

“Yuka, ma che dici?”

“Sai, stavo pensando di andare avanti con un romanzo che avevo lasciato in sospeso…”

“Non verrai a stabilirti qui un’altra volta?”

“Non si sa mai!”

“Saeko se vuoi che ti aiuti devi tenere lontano tua sorella!”

“Finché lavoro a questo caso contaci, poi te la devi sbrigare tu!”

“Cattiva!!! Sono tentato di non aiutarti più!”

“Vedrò cosa posso fare per il futuro, ma sai anche tu che non è la cosa più facile di questo mondo! Allora dov’è Kaori?”

“E’ sul terrazzo.”

“A fare che?”

“Non ne ho la più pallida idea!”



Ryo esce su balcone e vede Kaori che è intenta a guardare le luci della città.

“Che fai qui? Non senti che freddo fa sta sera?”

Kaori non risponde.

“Allora, oltre ad ignorare i miei atteggiamenti, hai deciso di non parlarmi più?”

“???… no, stavo guardano la città! Mi chiedevo che ore possano a New York.”

“Essendo qui le diciannove e mezzo, la devono essere le cinque e mezzo del mattino!”

“Grazie per il rapido calcolo!”

“Stavi pensando di fare un viaggio? Magari a New York da una certa signorina tua amica?”

“No, stavo pensando che sta per tornare!”

“Come torna?”

“E’ stata invitata per il matrimonio di una sua cara amica, così mi ha telefonato e mi ha chiesto se avrò voglia di accompagnarla a fare spese.”

“Tra quanto arriverà?”

“Tra due settimane.”

“Poi te ne andrai con lei?”

“Vuoi che me ne vada?”

“Non lo so…”

“Ryo… per ora sono qui, se vorrai che io ci sia sempre devi prendere certe decisioni… se sarai un eterno indeciso … non è detto che mi troverai sempre.”

“Capisco… posso chiederti di aspettare fino ad una settimana dopo che avremo risolto il caso di cui ci stiamo occupando ora?”

“Perché fino alla settimana successiva?”

“Quando avremo finito qui voglio fare una vacanza nell’isola di Kyushu, per pensare un po’ da solo senza pressioni di sorta.”

“Bello il mare d’inverno, malinconico, ma bello.”

“Aspetterai fino ad allora?”

“Sì, ti aspetterò fino al tuo ritorno da Kyushu, ma non metterci un’eternità!”

“Quanto tempo mi concederai?”

“Fino alla partenza di Sayuri, magari un po’ oltre. Ha detto che passerà il Natale qui, ripartirà per i primi di gennaio. E’ sufficiente?”

“Credo di si, poi dipenderà da quando finirà con la storia delle tangenti, ma credo di avere tempo a sufficienza… e ora rientriamo, altrimenti dovremo andare al club affamati come lupi!”



Qualche ora dopo troviamo i nostri beniamini, tutti eleganti, mentre stanno per entrare al Moon Night Club.

Il Moon Night Club è un luogo molto particolare, infatti, non solo vi è il piano bar, ma anche delle sale da gioco e il tutto condito con molta eleganza.

“Saeko, ma come può un poliziotto permettersi di venire qua?”

“Siamo qui proprio per scoprirlo!”

Si aggirano tra i tavoli, Kaori si è staccata dal gruppo, lei ha un altro incarico, al segnale prestabilito lei si appiccicherà al poliziotto che stanno cercando.

Il vestito di Kaori è un regalo da parte di Eriko, che ogni tanto le manda qualcosa dalle sue nuove collezioni.

Dunque dicevamo… Ah sì… il vestito di Kaori … è blu come una notte d’estate, lungo, con uno spacco laterale che inizia circa a metà coscia, una profonda scollatura che lascia scoperta per intero la schiena mentre il corpetto è aderente e grazie ad un delicato dècolletè le sue forme sono messe in risalto per farla apparire in tutto il suo splendore.

Ryo guardandola sente che il suo amico sta per alzar bandiera, uscendo da casa non l’aveva notata perché indossava già una lunga mantella.

Ma ora… ma ora! … un uomo si avvicina a Kaori… le mette una mano sulla schiena… Ryo è pronto a saltargli addosso… ma uno sguardo Saeko lo blocca… ha trovato il croupier… inizia il lavoro serio.

“Buona sera signor Kudo. Possiamo scambiare due parole?”

Saeko ha sfoderato il suo sex-appeal, al croupier cadono non solo gli occhi, ma anche la mandibola e sta per mettersi ad ululare.

“Mi dica signorina…”

“Ecco io vorrei sapere di un cliente…”

“Che tipo di cliente?” – mentre la bava gli scende copiosa dal labbro inferiore.

“Un poliziotto, uno che beve e perde un po’ troppo… lo conosce?”

“Si, uno solo corrisponde alla sua descrizione.”

“Sa dirmi il suo nome?”

“Per quale motivo lo vuole sapere?”

Saeko sposta la gamba sinistra e lo spacco della gonna si apre. L’uomo sta per entrare in trans.

“Ecco… so che è un detective… si chiama … Takeda Amakusa, ma sta sera non c’è… viene solo a giorni dispari… sa quelli pari va a scommettere sui cavalli… mi ha assicurato che gli porta fortuna.”

“Capisco… Vedi, io sto facendo un indagine e avrei bisogno della tua collaborazione. Me la concederesti?” – la gamba è sempre più in evidenza…

“Naturalmente, come posso aiutarla?”

“Un paio di settimane fa, quest’uomo, gli ha parlato di tangenti all’interno della polizia, si ricorda il più esattamente possibile che cosa ha detto?”

“Si… ha detto che gli uomini politici ottengono sempre tutto, e per ottenerlo non vanno dai pesci piccoli come lui, ma andranno dal capo della polizia… poi mi sembra che abbia fatto un nome… Hattory Hayo, poi non ha detto più nulla perché è stato buttato fuori, perché iniziava ad importunare i clienti. Posso esserle utile per qualcos’altro?”

“Si!”

“Mi dica…”

“… ha un fazzoletto?”

“Si, eccolo!” – elegantemente fa scivolare fuori dal taschino il fazzoletto di seta.

“Bene… allora lo usi per raccogliere la sua bava!”

Detto questo Saeko si allontana seguito da un Ryo sganasciante. Sta pensando: “Di solito al posto suo ci sono io… per una volta Saeko non mi ha preso di mira!”

Ryo si guarda attorno e vede Kaori sommersa dagli uomini, ma ha uno sguardo triste, pensa che la sola persona che vorrebbe avere lì vicino, non c’è.

Ryo improvvisamente emerge tra la folla, afferra Kaori per la vita e la trascina fuori della mischia.

Lei si limita a sorridergli quando gli posa la mantella sulle spalle.

Escono sfiorandosi le mani… “E’ così bello stare vicini.” - pensa Kaori.

Ryo sente il calore e la levigatezza delle mani di Kaori.

Si sta nuovamente eccitando, ma non solo.

Saeko si accorge della cosa e cerca di lasciarli soli… in fondo si sente un po’ in più.



Arrivati a casa, con la scusa di farsi un bagno caldo, Saeko li lascia da soli.

Entrambi sono persi negli occhi dell’altro… le labbra si sfiorano senza che i proprietari si accorgono razionalmente di ciò che stanno facendo.

Le mani di entrambi scivolano… scivolano sulla pelle nuda… sulla camicia di cotone… corpi eccitati si toccano attraverso lo spessore dei vestiti…

La giacca di Ryo cade a terra… lo zip sul fianco scivola lentamente sulla pelle di Kaori. L’amico di Ryo è eccitato al massimo.

Improvvisamente nella testa di Ryo scatta la sirena antinebbia che urla - “Pericolo, pericolo! Allontanarsi immediatamente!”

Ryo decide di ignorarla, prosegue a spogliare Kaori… quand’ecco che qualcosa nella sua testa non va… non va per nulla bene.

Anche Kaori percepisce… c’è qualcosa di strano, sente il corpo di Ryo irrigidirsi, si lascia cadere a terra e BANG!!! BANG!!!

Due proiettili hanno rotto i vetri della finestra e nel muro, dove qualche attimo prima c’era l'ombra dei corpi dei nostri eroi ci sono due grossi buchi. Saeko arriva di corsa con solo un piccolo asciugamano e la pistola…

Gli spari si ripetono, Saeko si nasconde dietro i mobili. Ryo ha già in mano la pistola e anche Kaori l’ha in mano… non riescono a localizzare il killer.

Altro colpo di fucile… il killer è sul palazzo di fronte, Ryo spara, ma sa di essere impreciso, gli manca il fucile di precisione.

Qualche secondo di silenzio e Ryo si guarda attorno… manca qualcuno all’appello… “Kaori! Ma dov’è andata?”

Improvvisamente partono dei colpi di bazooka… Kaori in azione!

“Maledetto bastardo… per una sera che le cose mi andavano particolarmente bene arrivi tu e mi rovini il divertimento!” – Urla Kaori.

Intanto sull’altro palazzo… “Maledizione… chi è che mi spara con il bazooka?”

Il cellulare dell’uomo inizia a suonare…

“Pronto…”

Voce incomprensibile che parla.

“Sì subito… abbandono il bersaglio… si ho gli spostamenti della Nogami… sì al molo 23 tra mezz’ora.”

Richiude il cellulare e se ne va.

Ryo arriva nella stanza da cui Kaori sta sparando.

“Basta Kaori se n’è andato!”

Kaori lo guarda con uno sguardo truce – “Me ne sono accorta… è meglio che vada a cambiarmi… altrimenti rovinerò l’abito che mi ha regalato Eriko.”

Kaori esce dalla stanza con passi pesanti e visibilmente alterata.

“Allora Ryo… cosa hai fatto per farla incavolare tanto?”

“Io??? Niente!!! Non capisco proprio che cosa le prenda!”

“Secondo me non è arrabbiata con te, ma con il tipo che ci ha sparato!”

“oltre al fatto che ci ha sparato addosso, cosa che per altro è abbastanza comune per noi, perché se la sarebbe presa con lui?”

Saeko lo guarda con un sorrisino beffardo – “Avanti … non mi dire che non scoccia anche a te che quel tipo vi abbia interrotti… ho visto la tua giacca per terra e lo zip del vestito di Kaori abbassata… non negare…”

“Be… ecco… veramente… noi… sentiva freddo e così le ho prestato la giacca…” – inizia a balbettare Ryo.



Kaori dopo essersi cambiata decide di non avere sonno, la rabbia che ha dentro di se deve essere sfogata… va al poligono di tiro ed inizia a sparare con la sua Colt 357 Magnum Lawman MK3 finalmente rimessa in sesto.

I proiettili fanno sempre centro sul bersaglio, magari non riesce a fare un one hole shot, ma la precisione con cui colpisce il bersaglio è notevolmente migliorata, probabilmente grazie anche all’intensivo corso di lancio con i coltelli con Saeko.

La rabbia non vuole lasciarla… ai suoi piedi ci sono già parecchi proiettili. Ryo la osserva da dietro lo stipite della porta con uno sguardo molto dolce e intenso.

Kaori improvvisamente si sente abbracciare, una mano le sposta le cuffie che porta, una voce le sussurra: - “Non vorrai terminare la scorta di proiettili che abbiamo? Se continui con questa foga dovremo andare a rifornirci dal professore!”

Kaori si rilassa tra le sue braccia, ma la pistola è ancora puntata al centro del bersaglio.

“Mi dispiace… volevo provare a fare un one hole shot!”

Kaori si sorprende delle sue stesse parole, ma nel momento in cui le ha dette si rende conto che sono vere.

“Per cosa farci, per poi rubarmi il lavoro?”

“No, senza di te non riuscirei a sopravvivere al primo caso, voglio saperlo fare solo per il piacere di sapere che se voglio farlo potrei farlo… nient’altro.”

“Ti andrebbe bene lo stesso di farlo con me?”

“Sì mi andrebbe bene… come quel colpo che abbiamo fatto assieme!”

“Sì, ma sta volta sarai tu sia a prendere la mira sia a sparare, io terrò la pistola in asse… ti va?”

“Sì mi va…”

Kaori ricarica velocemente l’arma e si rimette in posizione.

Ryo prende le mani tra le sue…

“Kaori… rilassati, respira con calma, prendi la mira e quando sei pronta spara!”

Kaori si sente al sicuro tra quelle braccia forti, sente l’amore che lui prova per lei, inizia sparare, sei colpi, uno dopo l’altro, tutti a segno!

Ryo prende il bersaglio e lo porta a Kaori.

“Allora che ne pensi? Mi sembra sufficiente per una che spara da poco!”

Il foro c’è, sbavato dai colpi seguenti, ma quasi un one hole shot.

“Sì per sta sera mi basta.”

“Andiamo a letto!”

“Si andiamo.”



Kaori improvvisamente si rende conto di essere sola nella camera di Ryo, sa per certo che ora la vede come una ragazza.

“Ma che ti prende Makimura! Lo sogni da anni e adesso ti spaventi! Non pensarci neanche di uscire da questa stanza, sarà gentile con te! Farà solo ciò che vuoi!” – così dice una voce nella mente di Kaori.

Ryo si è reso conto della titubanza della sua donna.

“Non preoccuparti! Andremo con calma! E’ come fare un one hole shot! Ci vuole tempo, istruzione, allenamento e la persona giusta con chi farlo.”

Alle ultime parole Kaori si ritrova ad avere ancora più paura, ma poi improvvisamente l’illuminazione: non le farà fare nulla per cui non è ancora pronta.

“E tu saresti la persona giusta?”

“Io credo di si… tu cosa ne pensi?”

Lei per tutta risposta si toglie i pantaloni e le calze per rimanere solo con una lunga maglietta.

Ryo è dall’altro lato della stanza, si sfila la camicia… i pantaloni… rimane in boxer.

Ormai Kaori è abituata a quella vista per cui non si preoccupa di nulla.

Sussulta leggermente quando le sfiora le dita delle mani, Ryo la conduce a letto. Si stendono lasciando che tra loro si sia almeno mezzo metro, solo le loro mani sono allacciate. Ryo copre Kaori con le coperte, quindi se stesso.

La luce è spenta, s’intravedono soltanto i fari delle auto che passando si riflettono sul soffitto della stanza.

Kaori inizia a rilassarsi, è felice… la malinconia se né andata, ora ha il suo uomo accanto a se e finalmente si addormenta.

Ryo rimane a guardarla per ore. E’ così bello vederla dormire con il sorriso sulle labbra, da quant’è che non vede quel sorriso? Sono tutte le cose che nuotano (Non Volano! Mi raccomando!) nella testa di Ryo. Poco prima dell’aurora anche lui si addormenta, senza rendersene conto si avvicina e abbraccia Kaori nel sonno. Kaori si sveglia per qualche secondo e abbraccia ancora più strettamente Ryo.



Nel frattempo ai vecchi moli dei porti di Tokyo degli uomini sono all’interno di lussuose auto nere. Nessuno parla.

I fari di un’auto sportiva illuminano i loro visi.

Quello alla guida è un uomo grosso e apparentemente invincibile (ha un che di Umibozu, ma senza gli occhiali da sole), l’uomo seduto al suo fianco porta un cappello nero, i capelli raccolti in una bassa, ma lunga coda. L’uomo seduto dietro ha l’apparenza di essere un rispettabile cittadino, porta la giacca e la sua figura è ancora atletica nonostante si nota abbia passato la cinquantina.

La fiat barchetta si ferma poco dopo (Pubblicità gratuita alla FIAT! Ma era l’unica macchina che mi sembrasse intonata al nostro uomo, soprattutto se è di colore giallo).

Ne esce un uomo magrissimo e altissimo, ha i capelli neri tagliati molto corti, ma la cosa che lo contraddistingue è un lungo codino che parte dalla base della nuca.

Gli uomini dall’altra auto scendono, l’unico rumore che si sente è scalpiccio dei piedi che per pochi istanti copre lo sciacquio delle onde del mare.

“Allora Mr. Hayo, perché mi ha interrotto?”

“Non voglio che quella detective muoia subito… deve pagare un bel po’ prima di morire, voglio che maledica il giorno della sua nascita, voglio che anche suo padre provi quello che ho provato io… voglio che sua figlia lo disprezzi, lo odi come mio figlio ha fatto con me.”

“Il commissario Nogami ha altre figlie.” – una smorfia di piacere si discegna sulle sue labbra sottili.

“Vero, ma solamente Saeko è la figlia del suo cuore… è l’unica di cui né sia profondamente orgoglioso. Dobbiamo colpire lei!”

“Come desidera Mr. Hayo, ma sarebbe più interessante colpirlo in più punti contemporaneamente.”

“No Mock Lean! Ho detto che devi far crollare il mito del commissario solo alla maggiore, le altre figlie cadranno in seguito… poi capirebbe subito che gli attacchi sono diretti alla sua famiglia e la storia della corruzione non reggerebbe più. Voglio che tutti gli indizi portino a Nogami! Sono stato chiaro?”

“Sì Mr. Hayo, molto chiaro!”

“Dammi gli spostamenti di Saeko.”

“Eccoli.”

“Esegui i miei ordini, null’altro! Hai capito!”

“Sì Mr. Hayo.”

“Ti chiamerò al più presto per le prossime istruzioni, intanto tu limitati a seguire la detective Nogami.”

Le macchine ripartono, si allontanano… i moli tornano ad essere un luogo privo di vita… o quasi… due occhi sembrano brillare al buio…

CONTINUA...