Tutti i personaggi sono di proprietà di Tsukasa Hojo, Sunrise, Jump Comics e degli aventi diritto. Meg, Seth, Alì, Abdur, Samir, Soichiro e Takeshi Izumoto sono personaggi di pura fantasia (e pertanto non contestabili :P N.d.Aeris).
Vorrei ringraziare tutti quelli che mi hanno sostenuto prima dopo e durante la stesura della ff. Grazie a Tati-san che mi ha dato il via, a Julie-chan per i consigli, Melany e Baraz per averla letta, a Ste che se l'è sorbita pur non avendo idea di chi fossero Ryo e Kaori, a Chilavert, Maggie e grazie anche a tutti quelli che non ho menzionato. In particolare vorrei dedicare questa ff alla dolcissima Saeko-chan, che mi ha particolarmente seguita e spronata fino alla fine. SMAAK!!
Per la lettura di questa ff è consigliata la supervisione di un adulto (o di un'esperta come Melany ^__-), data la presenza di scene non proprio candide, anche se evitate il più possibile (non ve la prendete, sto scherzando ^____^ ). E' inoltre sconsigliata la lettura a coloro che non sopportano il romanticismo, perché ce n'è anche troppo. Si prega inoltre di non uccidere l'autrice per come si è sviluppata la storia, xché ne è solo parzialmente responsabile (infatti la storia doveva essere completamente diversa…Cosa ci posso fare se Ryo e Kaori mi costringono a scrivere ciò che loro vogliono? ^^;; N.d.Aeris). Le ultime cose, poi non vi stresso più ^__- : La ff contiene stili completamente diversi, perché scritta in millenni differenti (cominciata quasi due anni or sono, l'ho terminata la sera del 20 Aprile 2000, alle ore 21.50 in un momento di pazzia ^^;) Le note tra parentesi sono miei commenti, ma non azzardatevi a saltarli perché contengono anche precisazioni importanti per la storia ^___- (fregati!! Ah ah ah *risata sadica*)
Non ho idea di quando si svolga ma…facciamo alla fine del manga, senza che però Ryo abbia accennato nulla del suo amore a Kaori. Dopo tutte queste stressanti raccomandazioni non mi resta che augurarvi buon divertimento^____^
Aeris


P.S. non fermatevi dopo aver letto le parti iniziali, che mi rendo conto siano orribili
-____-

"Ryo e Kaori genitori perfetti"


Capitolo I°: "Ciao mamma!"

Dlin dlon, dlin dlon, dlin dlon !!!
-Basta!- sentenziò Kaori. - Stavo facendo un sogno stupendo! Al diavolo il campanello e Ryo, che non sente neanche le cannonate!!- Kaori, con ancora in testa questi pensieri e con lo sguardo assonnato si alzò di malavoglia e si diresse verso la porta. -Ma, ma….Saeko!- esclamò meravigliata -che diavolo ci fai qui?- poi, notando un piccolo fagotto tra le sue braccia disse: - Hai qualcosa per noi?- Saeko non rispose, si limitò ad entrare poggiando delicatamente il fagotto sul divano. Kaori, incuriosita, si avvicinò al fagotto: - Saeko! Ma è…è una BAMBINA!!!- Saeko le fece segno di parlare piano, poi disse: - Kaori, voi DOVETE aiutarmi! Questa bambina non ha nessuno.- poi abbassò lo sguardo - è rimasta sola. Sua madre è morta partorendola, mentre suo padre è scappato all'estero - dopo una breve pausa Saeko continuò - Adesso vive con suo zio, che però è un importante testimone e…
- E voi non potete permettere che sua nipote venga uccisa, rapita o chissà cos'altro per causa sua -s'intromise Kaori - giusto?- Aveva colpito nel segno - Già, ma ….sapete com'è, con il mio lavoro e tutto il resto non avrei tempo per badare a lei e poi….non vado molto d'accordo con i bambini….lei già mi detesta!!!- Saeko guardava Kaori con aria supplichevole -Le ho detto che tu sei sua madre-
- COSA? Ma non è morta partorendola?- Kaori sembrava "leggermente" alterata - Si, ma lei non lo sa. Ah, un'altra cosa, lei è alla ricerca di suo padre, quindi non contraddicetela se per strada non esita a chiamare "Papà" gli uomini che incontra!- Saeko si trattenne dal ridere, già se la immaginava alle prese con quella bambina.
- E quanti anni avrebbe questa bambina così perspicace?-
- Cinque e mezzo, il 22 ottobre saranno sei-
- Hm - fece Kaori pensierosa- Come si chiama?-
- Megan, ma le piace essere chiamata Meg -
- D'accordo, io le farò da mamma e Ryo da guardia del corpo- poi aggiunse a bassa voce - anche se non ne sarà molto entusiasta-
- Non preoccuparti Kaori, tu digli che lo pagherò con dieci colpi, ma diglielo solo se scopre la verità….ci siamo capite?-
- Ceeerto - disse Kaori con uno sguardo d'intesa. Così dicendo salutò Saeko che, silenziosamente, uscì.




Capitolo II°: "Il bacio e l'addio"

Kaori sollevò dolcemente la bambina osservandola: - Sei proprio carina, Ryo non ci crederà mai che sei mia figlia. Non preoccuparti, adesso ci siamo noi a proteggerti, piccola mia.- Kaori scrutò pensierosa la sala in cerca di un orologio. Diavolo! Sono le tre! Pensò. - Andiamo a nanna, tesoro?- per tutta risposta la bimba sorrise e mormorò qualcosa, che probabilmente era un "Ti voglio bene mamma". A Kaori si strinse il cuore, ripensando alla sua storia. Si incamminò verso la sua stanza e, silenziosamente, si rimise sotto le coperte con accanto a se Megan.
Qualche minuto dopo, un leggero rumore di passi turbò il sonno della bimba; era Ryo. Entrato in camera, si mise a guardarle con aria rapita, insieme. Totalmente assorto nei suoi pensieri, non si accorse che Megan si era svegliata: - Chi sei tu?- disse con una dolcissima vocina - Sei forse il mio papà?- continuò - Mamma Kaori sta dormendo, guarda com'è bella!- Ryo si riebbe e prese tra le sue calde braccia la bimba: - Hai proprio ragione, è molto bella quando dorme!- Ryo abbozzò un sorriso che però era piuttosto amaro
- Signore, sei triste?-
- No, piccola, è tutto a posto - La rimise sul letto e rimboccò le coperte ad entrambe. Fu come se Kaori avvertisse la sua presenza, perché, quando lui si chinò su di lei per rimboccarle le coperte, le sue braccia si strinsero forte a lui. Ryo ne fu molto stupito e, per rispondere a quel gesto affettuoso, le diede un bacio fra i capelli. Poi con un cenno salutò la bimba e se ne andò.
L'indomani, quando Kaori si svegliò, sentì una strana sensazione alla testa, come un brivido caldo che la attanagliava. - Che strano - pensò. Poi si voltò dolcemente verso Megan, che dormiva ancora. Sembrava un angioletto disceso dal cielo apposta per lei…..che dolce…..Si alzò dal letto preoccupandosi di coprire la bimba in modo che non avesse freddo. Decise di farsi una doccia per svegliarsi un po', non sapeva perché ma le sembrava di vivere su una nuvola rosa quella mattina -Chissà cosa mi è successo - mormorò. Intanto che l'acqua bagnava la sua pelle fresca pensava: - Cosa dirò a Ryo? Conoscendolo avrà origliato e saprà già tutto! Se fosse per me glielo direi, ma proprio non mi va giù quella storia dei dieci colpi, però…..se non gli dico così non accetterà mai!- ad un tratto i suoi pensieri furono interrotti. Una voce gridava:- Mamma, Papà, dove siete?- era Megan. Kaori in fretta e furia chiuse il rubinetto della doccia, si mise addosso un telo e corse verso Megan: - Meg, Meg, sono qui!- Sulla porta, attratto da quelle urla apparve anche Ryo: - Insomma, che succede qui?- La bimba piangeva, sembrava spaventata. Kaori la strinse forte a se: - Meg, che succede, sono qui, la mamma è qui! Non piangere più…ti prego…- Meg a quelle parole smise di piangere e strinse Kaori ancora di più, con tutta la forza che aveva in corpo. - Mamma, ho sognato che un uomo ti portava via e che non tornavi più-
- Non dire sciocchezze, guarda, sono qui. C'è anche Ryo che mi protegge, non aver paura tesoro!- disse Kaori con dolcezza. Detto ciò guardò Ryo che assentì: - E poi Meg, non c'è da preoccuparsi, quella lì da tante di quelle martellate che nessun uomo oserebbe avvicinarla!- Ah, si? Te le do io le martellate!!!- Detto ciò agitò il suo possente martellone da 1200t e…KABOOM!! Ryo si trovò spiaccicato contro il muro:
- Visto, che ti avevo detto?- disse. Poi pensò: - Scusami Kaori, ma era l'unico modo per trattenermi…non avrei resistito a lungo con quella scena davanti agli occhi, eri troppo….- Assorto in questi pensieri non si accorse che Meg aveva cominciato a ridere a crepapelle dimenticandosi del suo incubo. A vederla sorridere, Kaori si era calmata ed era tornata in bagno per finire la sua doccia. Meg allora si accostò a Ryo e gli sussurrò in un orecchio: - Voglio che sia tu il mio papà, però non fare più arrabbiare la mamma - poi se ne tornò in camera da Kaori. Ryo rimase visibilmente scosso da quelle parole.
Meg osservava con perplessità Kaori: - Perché non ti metti un vestito da mamma?- le chiese
- Un vestito da mamma? Questi jeans non vanno bene?- domandò stupita Kaori.
- No, le mamme si vestono tutte per bene per far fare bella figura alle figlie e poi si truccano, me l'ha detto lo zio!!- La piccola aveva l'aria di saperla lunga sul comportamento che doveva avere una madre.
- Bah, come vuoi tu!- Kaori cominciò a frugare nell'armadio -eppure ci deve essere qualcosa…- l'espressione del suo viso andava via via deprimendosi - Mi dispiace, tesoro, non ci sono vestiti da mamma, qui- Kaori trattenne a fatica le lacrime - Né da donna- si disse. -Avevo dimenticato che lui...per lui non sono una donna, tantomeno una delle sue affascinanti clienti; sono solo un peso affidatogli da Hideyuki!! Già…..Hideyuki…lui è…è…morto…sono un peso, un pesante fardello….me l'ha fatto capire tante volte…Bloody Mary aveva ragione…restando qui metto in pericolo la sua vita, e questo non deve succedere…- corse via dalla stanza correndo e trattenendo a fatica le lacrime. Durante la sua "fuga", però, andò a sbattere contro Ryo, che passava di lì per caso (^_^;; N.d.Aeris). - Ma, ma…Kaori!?- esclamò stupito. Kaori, non ebbe il coraggio di guardarlo in faccia; le lacrime le scendevano copiose sul volto: - Scusami…- fu l'unica parola che riuscì a pronunciare. Detto ciò corse via. Allora Ryo, preoccupatissimo, la rincorse e, prima che Kaori riuscisse ad uscire di casa la bloccò trattenendola per un braccio: - Kaori…- la sua voce tradì le sue emozioni.
- Ryo, lasciami andare, liberati di un peso, ti prego…ormai hai mantenuto la tua promessa...non c'è più bisogno che tu rischi la vita per me…- Urlò tra le lacrime
- Kaori…non dire così…io..- s'interruppe - Se vuoi andartene…non ti posso obbligare…hai ragione…- fece un grosso respiro per accumulare tutta la sua fermezza e il suo coraggio - Finalmente l'hai capito che sei solo un PESO, un FARDELLO per me. Vattene! - la sua voce si ruppe. Un lampo attraversò gli occhi di Kaori che si divincolò dalla sua stretta e corse via; Ryo si accostò alla finestra seguendola con lo sguardo mentre si allontanava.

Capitolo III°: "Torna a casa Kaori!"

Megan, che da un angolino aveva visto tutto uscì allo scoperto piangendo: - Perché tratti così la mia mamma? Sei cattivo! Non sei il mio papà, ti odio!- la piccola Meg cominciò a battere i pugni contro le forti gambe di Ryo che la prese in braccio, dicendo: - Ci sono cose nella vita che non possiamo controllare, piccola Megan, nemmeno i nostri sentimenti. E' giusto che sia così- Ryo aveva pronunciato quelle parole tristemente quanto dolcemente - Sai, Megan, hai lo stesso profumo di Kaori…a forza di stare con lei è diventato come il suo…- disse -Ma io non ho messo il profumo!- esclamò la bimba imbronciata.
- Piccola, intendevo il profumo della sua pelle- così dicendo avvicinò di più la bimba a sé stringendola.
- Già, profuma di mamma. Tu profumi di papà, sai?- disse sorridendo.
- Credimi, se ho questo profumo è merito di Kaori…- Cercò di sorridere.
- Vedrai che ritorna-
- Lo spero-
Intanto, su una spiaggia isolata c'era Kaori. Non era sola, tutt'altro. Con lei c'era Mick. Uscendo di casa l'aveva incontrata, in lacrime e si era offerto di portarla in spiaggia con la macchina. Erano lì, uno accanto all'altro, soli.
- Tutto bene Kaori?-
- Credo di si, ora. Se non ci fossi stato tu…-
- Shh - Mick le mise un dito sulla bocca- non dire niente, è tutto ok - Kaori gli si posò dolcemente sulla spalla. Rimasero lì tutto il giorno, fino al tramonto, così, finché Kaori non si addormentò.
Dopo poco arrivò Ryo, era sicuro che l'avrebbe trovata lì: - Kaori, Kaori, Kaor…- era stupitissimo - Mick! Che le hai fatto?- chiese con voce alterata.
- Tu piuttosto, che le hai fatto? - ribatté Mick.
Ryo, rassegnato, gli raccontò tutta la storia.
- Adesso dov'è la piccola?-
- E' con Miki e Umibozu, al sicuro-
- Bene, adesso riporta la tua principessa a casa, è tardi- sentenziò Mick
- Ma…
- Niente ma! Quando si sveglia ti scusi con lei e guai se la fai soffrire ancora! CHIARO?-
- OK Mick!- Ryo sorrise, prese in braccio Kaori e si allontanò.
- Buona fortuna Ryo! Hai trovato una ragazza meravigliosa, pensaci…- mormorò Mick.


Capitolo IV°: "Kaori ti voglio bene"

L'indomani Kaori si risvegliò nel suo letto. Accanto a lei c'era Ryo, addormentato. Si mise a sedere sul letto osservandolo incuriosita: - Che ci faccio qui? Dov'è Mick?- pensò. - Ryo…mi hai riportata a casa?- mormorò. Dopo qualche minuto Ryo si svegliò: - Kaori…?- Kaori era lì, accanto a lui. Si voltò di scatto:
- Ryo…- disse dolcemente - Perché? Perché fai così?-
- Kaori…perdonami!- per la prima volta aveva ceduto alle sue emozioni, piangeva - Potrai mai perdonar..- Ryo s'interruppe, vedendo Kaori guardarlo così, fra le lacrime e la tristezza…senza rancore, solo con una profonda angoscia, un profondo dolore che le lacerava il cuore…- Non fare così, è tutto finito…- disse infine lei. - Non è finito un bel niente!- sentenziò - io ti ho ferita, ti ho fatto star male…non potrò mai perdonarmelo!-
- Non preoccuparti, non è un problema…- Ryo a quelle parole non resistette più, la abbracciò cercando di trasmetterle tutto il suo affetto sussurrandole all'orecchio:
- Kaori, noi staremo sempre insieme, sempre. Andiamo da Miki, Megan è ansiosa si rivederti-
Kaori rimase spiazzata da quelle parole, ma si riprese subito: - Megan eh? Non mi sembra di averla mai chiamata così davanti a te! Non è che hai origliato?-
- Io? Ma quando mai! Certo che dieci botte non sono poche! WOW!!!-
Ecco che un mega martellone da 2120t con etichetta "Pace è fatta" prendeva il volo per "posarsi" sulla testa di Ryo che si ritrovò due piani più sotto.


Capitolo V°: "Lo sparo"

Kaori, vedendolo spiaccicato per terra scoppiò in una fragorosa risata, ma si riprese subito; doveva sembrare ancora arrabbiata: - Spero che a forza di botte ti venga l'ernia!- disse cercando di non guardarlo. Detto ciò uscì dirigendosi verso il Cat's Eye.
Giunta a destinazione si accorse che c'era qualcosa di strano: - Troppo silenzio- pensò. Il bar era immerso nel buio, tutto taceva. Kaori si inoltrò nell'oscurità cautamente, cercando di non far rumore. Ad un tratto avvertì alle sue spalle un leggero rumore di passi; come se avvertisse il pericolo si girò di scatto. Una mano le si strinse attorno alla vita; un brivido le percorse la schiena irrigidendola: - Kaori, sei tu vero? Ti ho riconosciuto dalla vita larga!- esclamò la nera figura. -Ryo!- fece allora Kaori -quando la smetterai di fare lo str…- Shh! Le intimò allora lui. C'è qualcuno molto vicino a noi…Rimani qui, io vado a vedere- così dicendo sparì nel buio. Kaori rimase in silenzio cercando di percepire ogni più piccolo rumore, ma senza risultato: era tutta rintronata, forse aveva preso freddo - o forse è solo stanchezza- pensò.
Intanto, non molto lontano, Ryo perlustrava le altre stanze minuziosamente - eppure…- mormorò- non posso essermi sbagliato, qui C'E' qualcuno- come un lampo un terribile pensiero gli balenò in testa - Kaori!- prese a correre verso di lei, quando si accorse che la porta che conduceva alla stanza dove l'aveva lasciata era sbarrata. Prima che potesse fare qualsiasi cosa ecco che…BANG! Uno sparo echeggiò nel buio. Ryo cadde a terra, lo sguardo perso nel vuoto: - Ka…Kaori!- non poteva finire così, forse non l'avevano colpita, non era uno sparo normale, quello!. Ryo prese a calciare e a spingere la porta, fino a che essa non si spalancò. Improvvisamente le luci si accesero: Ryo vide Kaori a terra, il viso pallido. Accanto alla sua testa si era formata una macchia rossastra: - Mio Dio Kaori!- fece lui. Le corse accanto con il volto sfigurato dall'angoscia cercando la ferita tra i suoi capelli. - Com'è possibile?- mormorò dopo qualche secondo. Non ci sono ferite, niente di percettibile a occhio nudo! Che ti hanno fatto?- Ryo continuava a cercare segni, contusioni, nulla. - Kaori…svegliati…ti prego… - disse infine. Gli occhi di Kaori si aprirono di scatto, come se stesse rispondendo ad un comando. -Dio, ti ringrazio!- esclamò Ryo con gli occhi colmi di lacrime. Kaori si alzò con un gesto meccanico: - Megan è in cantina-
- Come fai a saperlo?- chiese Ryo stupito
- Anche Miki è là - rispose fredda. Ryo, sempre più stupito, decise di non farle altre domande e si diresse verso la cantina.

Capitolo VI°: "Kaori sei strana"

Megan, correndo, chiamava Kaori a gran voce: - Mamma, mamma! Sapevo che saresti venuta!- disse raggiungendola. Kaori ritornò in se stessa per un attimo, abbracciando forte la bimba, poi, come richiamata da qualcosa si irrigidì ritornando fredda. Ryo notò che il suo sguardo perse di colore e i suoi occhi ora sembravano guardare qualcosa di inesistente all'orizzonte; erano vuoti. - Cosa ti è successo?- pensò Ryo - Sei strana - Ryo sperava dal profondo che Meg non si fosse accorta del comportamento di Kaori, ma sembrava si fosse accorta di qualcosa, tanto che scoppiò a piangere. Kaori sembrò molto frustrata da quella visione ma non si mosse. Aveva un'espressione addolorata quanto impotente. Sembrava volesse fare qualcosa, ma era ostacolata da una forza superiore alla sua. Ad un tratto dai suoi occhi cominciarono a sgorgare lacrime…si, lacrime calde…intrise del suo dolore. Meg ne fu così stupita che smise all'istante di piangere accennando un debole sorriso: - Mamma, lo so che mi vuoi bene - disse e dolcemente si strinse a Kaori. Ryo, invece, più che stupito sembrò turbato da quella visione. Il suo sguardo si incupì a tal punto da confondersi con il buio di quella triste notte.


Capitolo VII°: "Kaori, torna in te!"

I tre, passato lo spavento, salutarono Miki e Umibozu e si diressero verso casa. Ryo teneva in braccio Megan, silenzioso. Kaori camminava accanto a loro, guardandoli di tanto in tanto. Meg sembrava molto scossa dall'atteggiamento di Kaori; non l'aveva voluta prendere in braccio e la guardava freddamente quanto tristemente. Ad un tratto Megan ruppe il silenzio: - Mamma, papà?- disse. - Si?- risposero all'unisono i due. - Posso rimanere a dormire da zia Miki e da zio Umi-chan per stanotte?- Ryo disse a Kaori di andare avanti da sola per un po'; Kaori annuì meccanicamente e se ne andò. Quando furono soli cominciarono a parlare:
- Perché?- chiese Ryo
- La mamma sta male e tu devi curarla, papà! Io starò bene, si occuperanno di me gli zii!-
- Ma non potrai più vederla per qualche giorno…-
- Non preoccuparti, sarò più contenta se la vedrò sorridere un giorno solo piuttosto che vederla così sempre…-
- Hai ragione…allora ti accompagno?-
- Si!- esclamò sorridendo la bimba.
Dopo averla accompagnata e dopo aver parlato con Miki e Umibozu fece dietro front e corse a più non posso cercando di raggiungere Kaori che sembrava svanita nel nulla. Ad un tratto la vide sbucare da un viottolo secondario: - KAORI?-
- Si?- fece lei con noncuranza.
- Dove sei stata?- continuò lui.
- A fare due passi-
- Si, in un viottolo buio! Ma fammi il piacere!-
- E anche se fosse? Cos'è, ti devo avvertire anche quando vado in bagno?- fece lei per la prima volta alterata
Ryo rimase stupito - Kaori?- era da prima dell'incidente che non la vedeva così alterata.
- Oh, scusami..- fece lei- Non so cosa mi sia preso- Kaori arrossì violentemente, dopodiché riprese il controllo e i suoi occhi tornarono spenti.- Torniamo a casa, è tardi- la sua voce era ritornata fredda come prima. Poi si voltò verso Ryo e si sforzò di sorridere: - Coraggio, torniamo a casa!- disse infine. Ryo non poté far altro che assecondarla, rimanendo in silenzio. Il suo cuore però non voleva tacere; Ryo lo sentiva gridare per la disperazione ma cercava di non farci caso. Non doveva cedere, se avesse ceduto sarebbe stata la fine. Poi si decise e sussurrò: - Kaori…torna in te…- Kaori si voltò di scatto: - Come?-
- Cosa?- fece Ryo distrattamente.
- Intendevo dire COSA HAI DETTO-
- Io? Niente, non ho aperto bocca-
- Umh…non ti credo- continuò lei calmandosi un poco. Ryo ormai non si stupiva più delle strane reazioni di Kaori anzi, studiava attentamente ogni sua più piccola mossa; aveva capito che Kaori non era del tutto soggiogata da quel "qualcosa" che lui stava disperatamente cercando di capire cos'era…- Forse ho qualche possibilità- si disse infine. - Ryo Saeba, mi stai ascoltando minimamente o la tua testolina è altrove?- ormai Kaori era del tutto sfuggita a ogni controllo, aveva bisogno di sfogare tutta la rabbia che aveva in corpo e ci stava riuscendo, aggredendo Ryo (anche se lo avrebbe fatto sentire un po' meglio una martellata -__- N.d.Aeris). Ryo rimase ferito dalle sue accuse (meglio non scriverle, sarebbe tutta una censura -___-;;;;;;; N.d.Aeris), più che da mille mega-martellate e altrettanti Kompeito giganti, ma cercò di non darlo a vedere.

Capitolo VIII°: "Il Microchip"

Finalmente giunsero a casa. Ryo, scuro in volto estrasse la chiave della porta e distrattamente la infilò nella serratura; la porta si socchiuse lentamente, ma Ryo non entrò. Kaori, alle sue spalle, si irrigidì e meccanicamente tirò fuori la pistola dalla borsetta (chissà chi gliel'ha data!? ^_^ N.d.Aeris) puntandola alla schiena di Ryo che, contrariamente a quanto si aspettasse, non si mosse.
- Avanti! SPARA!- urlò poi.
- Ryo…aiutami…- la sua voce era appena percettibile, quasi un alito di vento, ma abbastanza forte perché Ryo la sentisse.- VOLTATI!- continuò poi - Voglio vedere in faccia la persona che uccido!!!- ringhiò. Non fece in tempo a dire altro che Ryo si era già voltato e le aveva preso la pistola di mano. Kaori svenne all'istante.
Il suo sonno fu tormentato di incubi: qualcuno la inseguiva, la tormentava…la sua testa impazziva per il dolore…continuava a gridare, a chiedere aiuto…gridava il nome di Ryo…Ryo…si svegliò di soprassalto, la testa tra le mani…le scoppiava…poi si accorse che stava piangendo…
Una mano le si posò dolcemente sul capo e improvvisamente si sentì al sicuro. Quella mano la stringeva forte…teneramente…si trovò tra le braccia di Ryo, in un istante le sue paure cessarono e ritornò lucida; poteva chiaramente sentire il battito del suo cuore, convulso, agitato…era con lui, ora.
Lo abbracciò forte e sentì i suoi muscoli contrarsi (*^_^* N.d.Aeris); sorrise e sussurrò: - Perdonami per tutto il male che ti ho fatto- fece per continuare, ma Ryo le mise un dito sul naso:
- Non dire altro, basta così…non è colpa tua…- lo sguardo di Ryo era dolce, e anche la sua voce. Kaori si sciolse e scoppiò a piangere di nuovo. Ryo le asciugò le lacrime e con un dito le fece alzare il mento, le loro labbra erano vicinissime; potevano percepire chiaramente l'uno il respiro dell'altra. Ryo, a voce bassa le sussurrò: - La mia vita è nelle tue mani, decidi tu che farne- così dicendo la baciò teneramente. Mille emozioni si insinuarono nella mente di Kaori come un fiume in piena…Dio quant'era felice… Ryo, continuando a baciarla, le passò una mano tra i capelli, fino a sfiorarle l'orecchio; ecco che allora percepì qualcosa…ma appena tentò di toccarlo Kaori lo spinse violentemente giù dal letto.
- Ma, ma…Kaori! Che c'è?- fece lui stupito.
- Eh?- i suoi occhi avevano perso di colore- No, nulla…non so cosa mi sia preso, scusami.-
- Vabbé, ho capito- rispose Ryo rassegnato- stasera non è aria, me ne vado…buonanotte socia!- così dicendo se ne andò. Kaori rimase immobile per una decina di minuti, poi, come rispondendo ad un ordine, si rimise sotto le coperte e si addormentò.
Qualche ora dopo:
- Diamine, devo fare qualcosa!- disse Ryo a bassa voce- devo riuscire a capire che cos'è quella cosa che ha Kaori in testa! Purtroppo non sono riuscito nemmeno a vederlo! Tutta colpa delle mie emozioni! Devo controllarmi di più la prossima volta!- s'interruppe, sorridendo- Va al diavolo Ryo! Lei mi direbbe così. E' proprio per lei che devo mantenere la calma, ma dov'è il famoso sangue freddo di City Hunter? Sto ancora ribollendo per quello che è successo prima…Però, adesso che non è più lei potrei riuscirci…non mi beccherei martellate e riuscirei ad agire con la massima calma (ma a chi la dai a bere, Ryo ^_^!!) Ok, è ora di agire- così dicendo fece un bel respiro e con passo felpato si diresse verso la camera di Kaori.
GNEEEK
- Porc.…taci stramaledetta porta!- sibilò. Si avvicinò al letto e la vide…era così dolce nel sonno, così attraente, sensuale…Basta! Non era il momento per dar retta all'istinto, era il momento per agire!
- Ehm ehm!!- fece lui. Kaori aprì gli occhi: - Hm?-
- Ciao Kaori-chan…eh eh, scusa se ti disturbo ma…sai…ecco…non riesco a dormire- (una scusa più decente non potevi inventarla, vero Saeba? ^____^;;)
- Ah - Kaori arrossì di colpo, poi, non riuscendo a dire altro, sollevò la coperta facendogli cenno di accomodarsi accanto a lei. Ryo notò che Kaori, in quel momento era se stessa. Chissà come mai lo assecondava…strano da parte sua. Con questi pensieri si avviò verso il letto, stendendosi al suo fianco. Kaori appoggiò la testa contro il suo possente torace e si accoccolò accanto a lui. Ryo sudava freddo: - Oddio, e adesso?- pensava - Riuscirò a resistere?- Dopo qualche minuto passato a dare indicazioni al suo autocontrollo si decise e la prese tra le sue braccia (*^__^* N.d.A.). Ryo si aspettava di sentire Kaori agitata, molto agitata, ma non lo era affatto, anzi si rese conto che quello ad essere più agitato era lui - Ma cosa mi sta succedendo?- pensò - Mi sento come un bambino. Ho bisogno di lei, come fosse aria che respiro, ma allo stesso tempo mi voglio allontanare dalla mia ragione di vita…-
- Ryo…- fu come se Kaori avesse percepito i suoi pensieri - non aver paura di quello che provi…- continuò- Non avere paura di me - sussurrò infine, dopo una lunga pausa.
- … - Ryo questa volta non riuscì a risponderle. Si limitò a stringerla più forte, ma non fece altro. - Se mi lascio andare non capirò mai che cos'ha Kaori, devo resistere- si disse. Rimase immobile fino a che non fu sicuro che Kaori dormisse, poi, con un gesto rapido ma delicato si mise a sedere sul letto; sollevò dolcemente la testa di Kaori, appoggiandosela sulle gambe. Quando si fu accomodato le appoggiò due dita dietro l'orecchio, cercando di ricordare il punto esatto in cui aveva sentito…poi, che cosa aveva sentito? Non se lo ricordava neanche più, era troppo emozionato. Preso nei suoi pensieri fu riscosso proprio da quel "qualcosa" che stava cercando: - Ti ho trovato!- pensò (^_^;; N.d.Aeris). Con un gesto fulmineo estrasse una minuscola lucina dalla tasca dei pantaloni e si apprestò ad osservare ciò che gli si prestava davanti: -UN MICROCHIP!-

Capitolo IX°: "?"

In quello stesso momento Kaori sobbalzò: - Che stai facendo con quella micro-pila?- disse nel sonno.
- Io?…Ah, no, niente, rimettiti a dormire, da brava….- rispose Ryo con voce suadente
- …Appena sarò andata in bagno ci tornerò, sono ancora vestita…- Era ormai chiaro che Kaori non era affatto cosciente, era come se la realtà fosse un sogno e lei voleva gestirlo a suo piacimento, senza inibizioni, senza paure, tanto era un sogno! Ryo capì e decise che lui sarebbe entrato a far parte di quel sogno, ora anche lui era libero da qualsiasi freno: - Ora scoprirò tutto quello che nascondi, porterò alla luce il tuo io nascosto Kaori Makimura !!!- pensò.
- Perché non ti svesti qui? In bagno c'è la finestra aperta, potresti prendere freddo…-
- Siamo in piena estate-
- Non ti vergognerai mica di me?-
- Perché dovrei vergognarmi di una persona dai gusti sessuali dubbi? (vedi CH n°59 e 60)-
- Guarda che a me piacciono solo le donne!-
- Si…si, va bene- così dicendo Kaori voltò le spalle a Ryo.
- Sicura?- chiese lui.
- Che c'è prima mi provochi e poi ci ripensi?- sorrise - Io mi fido di te- Ryo sorrise a sua volta e si mise anche lui di spalle. Kaori allora si diresse verso il bagno, chiudendo la porta dietro di se. - Che Kaori si sia resa conto che non è un sogno?- pensò Ryo rimettendosi sotto le coperte. Attese per una ventina di minuti che Kaori uscisse dal bagno, ma fu un'attesa invana. Sospirando chiuse gli occhi e si addormentò. Pochi minuti dopo Kaori uscì. Indossava una canotta piuttosto scavata color panna, con sotto abbinati dei pantaloncini elastici dello stesso colore. Aveva aspettato che Ryo si addormentasse appositamente per non farsi vedere; di solito, in estate, non dormiva con il pigiama, si limitava a dei completini di biancheria intima, solo che invece del reggiseno metteva un top (il suo completo preferito era color azzurrino con tanti martellini da 100t disegnati sopra {^__^;;; N.d.Aeris}, carino vero?). Purtroppo, quella sera i programmi erano leggermente variati; non poteva certo farsi vedere così da Ryo!!! Così aveva messo un vecchio "pigiama" che utilizzava quando Hideyuki era ancora vivo. Con il viso arrossato per l'imbarazzo (era così striminzito!!) si sedette sul letto. Presa dai suoi pensieri non si accorse che Ryo la stava osservando da tempo. Un sorriso ironico si dipinse sul suo viso appena Kaori gli si avvicinò:
- Che stupido sono! Kaori non ha capito che non è un sogno, è solo che lei è VERAMENTE una ragazza per bene…si, caro Makimura, le hai insegnato proprio come si deve!!!- pensava. Kaori, ancora seduta, era intenta a spalmarsi sulle gambe una lozione apposita per renderle più morbide; non che lei ne facesse uso abitualmente, ma Miki gliene aveva regalato un flacone e si era fatta promettere di usarlo. Ryo, incuriosito, rimase a guardarla ancora per qualche minuto, poi, non resistendo più all'impulso di abbracciarla le cinse la sottile vita con le sue braccia muscolose, stringendosi a lei. Kaori sobbalzò:
- Ryo!? Ma…ma…non stavi dormendo?- disse avvampando.
- Dettagli…- rispose lui.
- Tu sei pazzo - commentò lei sorridendo.
- Si, pazzo di te! Adesso ti mangio…*GNAM*- disse tirandola verso di se.
- Ryo, ma che fai? - Kaori si ritrovò distesa sul letto; l'imponente figura di Ryo la sovrastava. Le loro labbra si stavano avvicinando lentamente, quando Kaori, ridendo esclamò:
- Non mi avrai!!- così dicendo scivolò rapidamente sotto il corpo di Ryo, riuscendo a liberarsi dalla presa. I due si guardarono e scoppiarono in una fragorosa risata.
Ripresitisi ritornarono seri. Allora Ryo disse:
- Dì, Kaori, tu dormi senza reggiseno, vero?-
- Ma c-che razza di domande fai, pervertito!!!- Kaori brandì il suo pesante martello.
- No, Kaori, cos'hai capito!!! Non è per te, è che quasi tutte le nostre clienti dormono CON il reggiseno, e io vorrei tanto sapere perché non se lo tolgono!!! Non puoi provare a convincerle?-
*STONK* (cosa sarà mai sto' rumore? ^_^;; N.d.Aeris)
- St***zo! Non provare mai più a farmi certe domande!!-
- Aspetta, HO CAPITO!!! Quelle dalla "terza" in su lo portano, altrimenti il pigiama gli va stretto!! Che genio sono!!! Ecco perché tu dormi senza, porterai una prima!!!-
*KABOOM*
Kaori, con un kompeito enorme lo aveva spiaccicato contro il muro:
- Brutto porco!! Solo a quello sai pensare!! Poi chi t'ha detto che porto la prima?-
Allora Ryo (con qualche dente in meno):
- Ma dai, porterai una seconda, da bambina, però!!!-
Questa volta Kaori lo prese a mani nude, lo avvolse nel futon e lo scaraventò dalla finestra.
- Questa notte rimarrai fuori!!! Buonanotte Ryo!- così dicendo lo salutò con la mano e ritornò sotto le coperte.
- DOVEVO farla arrabbiare, però forse ho esagerato un po'- mugugnava intanto Ryo.
I minuti passavano, lenti…Kaori ancora non riusciva a capacitarsi di quello che le era successo…poi, mossa dalla pietà, si alzò affacciandosi alla finestra:
- Ryo!!! Dai vieni su, puoi tornare dentro se vuoi!!!- non ottenne risposta. - Vuoi vedere che quel pervertito è scappato per andarsi a divertire con qualche ragazza?- questo pensiero la rendeva infinitamente triste. Una lacrima bagnò il bel viso di Kaori che intanto andava dirigendosi verso il letto. La stanza era immersa nel buio. Procedendo a tastoni Kaori riuscì a localizzare il letto e a reinfilarsi sotto le coperte. Appena si fu accomodata sentì uno strano brivido alle gambe, come se qualcuno la stesse toccando…
- Wow Kaori, non sapevo che avessi una pelle così morbida!- quella voce le era familiare.
- RYO! Che ci fai lì sotto?- chiese avvampando.
- Nulla, ti stavo aspettando!!-
- Chi ti ha dato il permesso di liberarti? - ribatté lei imbarazzatissima.
- Tu!!-
*STONK*
- Va bene, lo ammetto……nessuno -
*STONK*
- Giuro che non lo faccio più, dai!!! -
*STONK*
- Mi perdoni? -
- OK - Kaori pronunciò quella semplice parola con un sorriso così dolce che Ryo per poco non si sciolse…
- … - Ryo non sapeva più cosa dire…
Kaori, come per rassicurarlo, gli diede un leggero bacio sussurrandogli gentilmente - Ti amo -
- Anch'io, non sai quanto…- rispose lui a sua volta stringendola.
Passarono alcuni minuti così: teneramente abbracciati. Poi, controvoglia , si sciolsero dall'abbraccio, rimettendosi a dormire l'uno al fianco dell'altra.



CAPITOLO X°: "La scomparsa"

Disturbato da una forte luce, Ryo aprì leggermente gli occhi; abituatosi alla solare luce del mattino si volse verso Kaori…ma…dov'era?
- Kaori?- Non ottenne risposta. Diede una rapida occhiata all'orologio e si alzò di scatto.
Era mezzogiorno meno venti e di Kaori nessuna traccia.
- Sarà andata a fare la spesa - pensò.
Si diresse in cucina a passo spedito: sul tavolo vi era una abbondante colazione. Ryo sorrise e si sedette…un particolare risaltò però ai suoi occhi: un garofano rosso.
Gli occhi di Ryo si spalancarono in preda al terrore, dopodiché si alzò di scatto precipitandosi al Cat's Eye.
- E così quando ti sei svegliato non c'era più - conclusero Miki e Umibozu all'unisono.
- Già…. - Ryo era preoccupatissimo.
- Ma dai, forse te la vuole solo far pagare perché non l'hai soddisfatta abbastanza, sai come siamo fatte noi donne, no? - provò a scherzare Miki. Ryo sembrò non sentirla. Miki e Umibozu si scambiarono una rapida occhiata:
- Cos'è che ti spaventa tanto, Ryo?-
- …….. -
- Avanti, parla!! Come diavolo facciamo ad aiutarti se non lo fai?-
- Un garofano…..-
- Di che colore?- lo interruppe Miki di scatto.
-……..Rosso.-
- Oh mio Dio…..-
- Ma di cosa parlate?- Umibozu non riusciva proprio a capire.
- Nel linguaggio dei fiori, il garofano rosso indica "addio per sempre"- spiegò Miki
- ….. -
Ryo, sentendo quelle parole, se ne andò.
- Povero Ryo, è davvero distrutto……cosa possiamo fare per lui, Falco? -
- Indagare Miki, possiamo solo indagare…-

CAPITOLO XI°: "L'attesa"

Ryo passò tre mesi d'inferno, tra lavori sporadici e ricerche estenuanti, ma niente. Proprio nessuno sapeva dove poteva essersi cacciata Kaori. Eppure…quel garofano bianco (era nascosto sotto quello rosso) che lei gli aveva lasciato come segno del suo amore doveva pur significare qualcosa….forse c'era un messaggio nascosto…. "Cercami". Era strano, ma Ryo da ormai troppo tempo aveva questa sensazione. Poi in quei tre mesi Ryo si era reso conto che Kaori aveva per lui di gran lunga un'importanza superiore a quanto credesse…..
Dopo qualche settimana Saeko si fece viva, incaricando Ryo di recarsi in Arabia Saudita, a Jedda; al contrario di quanto si aspettasse lei, Ryo né si oppose e né fece domande, ma si limitò a restare in silenzio. Fu allora Saeko ad entrare nel dettaglio:
- Dovrai infiltrarti nel palazzo dello sceicco che si fa chiamare Mohamed Alì e….
- MOHAMED ALI'? Vuoi farmi credere che non sapete il suo vero nome?-
- Esatto. E per ora non è cosa che ti riguarda.-
- Umpf!!-
- Stavo dicendo che sospettiamo faccia parte di un'organizzazione di compravendita di donne.
- Donne??-
- Si, pare che per la maggior parte il suo harem sia composto di ragazze, in un certo senso, comprate dalle famiglie.
- Bene, adesso i genitori si mettono anche a vendere le figlie!!
- Non essere così leggero, Ryo, la cosa è molto più grave. Essendo un uomo potentissimo Mohamed riduce in rovina le famiglie e poi le ricatta, "promettendo" un po' di soldi in cambio della figlia….
- Altrimenti?-
- La morte-
Passarono alcuni attimi in silenzio, quando Ryo si decise:
- Accetto-
- Lo sapevo. Però dovremo prendere l'aereo -
- Capisco. In questo caso dovrai procurarmi qualcosa che mi calmi -
- Consideralo già fatto -
Così dicendo Saeko se ne andò. - Uhm, Jedda, è?- Se non ricordo male è una città piuttosto grande e inoltre si affaccia sul Mar Rosso… Forse…

CAPITOLO XII: "Il nuovo incarico"

Dopo un lungo viaggio durato parecchie ore, ecco che il nostro Ryo stranamente solo e assonnato "approda" finalmente all'aeroporto di Jedda. Qui lo attendono due servitori di Mohamed Alì; questi, pur essendo Arabi, lo capiscono alla perfezione e parlano un Giapponese esemplare. Ryo, molto stupito, si ritrova addosso un minuscolo apparecchio che, miracolosamente, gli fa comprendere e parlare qualsiasi lingua.
- Prego, ci segua -
Ryo si limitò ad annuire. I due ragazzi lo bendarono e lo condussero, con una macchina, qualche miglia fuori città, in un posto che probabilmente doveva essere conosciuto da pochissime persone. Appena la macchina si fermò Ryo avvertì un delizioso profumo di spezie e di fiori che lo fece sentire in Paradiso, con la sua Kaori. Già Kaori…Ryo inizialmente pensava che sarebbe tornata ma poi, quando aveva visto che in camera sua l'anello lasciatole da Hideyuki era scomparso…
Tristemente Ryo si mise una mano in tasca, stringendo a se la custodia di quell'anello. I due gli tolsero la benda e quello che vide lo lasciò senza fiato: un enorme palazzo rifinito in oro con tutt'intorno un giardino rigogliosissimo insieme a cascate meravigliose… e… dulcis in fundo, sotto la scogliera (anche se le scogliere sul Mar Rosso sono pressoché assenti, qui c'è ^_^;; Che ce volete fa'? N.d.Aeris) su cui si ergeva il palazzo, il mare…lo stupendo Mar Rosso con la sua misteriosa barriera corallina e il suo azzurro intenso…
Dio come avrebbe voluto che Kaori fosse lì con lui…
- Prego, il capo la sta' aspettando - gli comunicò uno dei due
- Ah, certo, scusatemi, ero soprappensiero - si scusò con un sorriso forzato
Subito i due lo condussero all'interno del sofisticato palazzo, conducendolo come fosse un bambino, tra quegli immensi corridoi e a tratti interrompendo il silenzio con qualche spiegazione. Quando Ryo si trovò al cospetto del famigerato sceicco si rese conto dei suoi gusti "non troppo" raffinati e delle sue immense manie di grandezza. Ryo si trovò a disprezzare una persona che nemmeno conosceva… - Mah - si disse - forse ormai ho una specie di avversione contro gli uomini belli, ricchi e potenti - dopodiché sorrise pensando alla reazione che avrebbe avuto Kaori nel vedere lo sceicco e nel sentire le parole di Ryo.
- Dunque lei è il signor…? - esordì Mohamed con indifferenza
- Saeba, Ryo Saeba -
- Ah, è dunque lei l'uomo che tanto aspettavo? - lo sceicco si mostrò QUASI interessato
- Immagino di sì - rispose Ryo freddo
- Da oggi lei non sarà più il sig. Saeba, praticamente nessuno le darà del "lei" e si chiamerà semplicemente "Alì"- Ryo spalancò gli occhi
- ALI'?- poi riprendendosi aggiunse ironicamente:
- Oh, quale onore per me portare il VOSTRO illustrissimo nome!- Mohamed non sembrò accorgersi del tono ironico e proseguì:
- Esatto. Lei sarà il servitore personale nonché guardia del corpo della donna più importante del mio harem e naturalmente sarà responsabile per tutte le sue azioni- concluse soddisfatto lo sceicco
- E chi sarebbe costei, di grazia?- Ryo pareva incuriosito
- Presto la vedrai. Cambiati velocemente e raggiungici nel salone principale, Samir e Abdur ti mostreranno la strada - così dicendo Mohamed si alzò e se ne andò.
Ryo rivolse lo sguardo ai due e si accorse che erano gemelli:
- Come farò a riconoscervi?- disse guardandoli accigliato
- Facile, quello con la casacca blu è Samir mentre io, che ho la casacca dorata sono Abdur- i due sorrisero divertiti
- OK, dove andiamo adesso?- continuò Ryo
- Ti devi cambiare - esclamarono insieme
Ryo si limitò ad annuire, seguendoli. Giunti in una piccola stanza colma di vestiti e accessori vari i due gemelli gli porsero ciò di cui aveva bisogno e mentre Ryo si cambiava Abdur gli disse:
- Sai Alì che hai avuto una fortuna sfacciata?-
- E perché?- chiese Ryo stupito
- Hai ottenuto la ragazza più bella di tutto l'harem!-
- Sul serio?-
- Certo, è…è…- si interruppe e guardò il fratello, annuendo. Poi ripresero, all'unisono:
- Celestiale - conclusero con un sospiro
- Siete proprio cotti, eh?- riprese Ryo con un sorriso
- Beh, tutti lo sono qui - ripresero arrossendo
- Tranne me - aggiunse Ryo
- Lo sarai presto anche tu, coraggio, andiamo, è ora -
Così dicendo uscirono dalla stanza e si diressero verso il salone principale.
Quando Ryo entrò rimase ammaliato da tutta la bellezza che lo circondava; si guardò intorno cercando di dominare i suoi istinti più profondi, anche se era facilitato in questa ardua impresa, perché solo Kaori riusciva a fargli perdere completamente il controllo. Ci saranno state più di cento ragazze in quella sala, tutte disposte su cuscini di raso, seta e velluto. Al centro della sala vi era un altro cuscino, il più bello di tutti, rifinito in oro e argento. - Sarà per Mohamed - pensò Ryo, impegnato a cercare questa famigerata ragazza. Mohamed arrivò, completamente vestito di bianco; i suoi occhi azzurri risaltavano più che mai…una ragazza lo accompagnava…era molto bella, vero, ma non lo attraeva più di tanto. Ryo rimase un po' deluso:
- E così sarebbe quella?- ma i due non risposero, qualcosa li incantava, ammutolendoli. Ad una tratto Ryo sentì un silenzio di tomba e voltandosi rimase pietrificato.
CAPITOLO XIII°: "Ryo è in panne"

Ciò che stava vedendo lo lasciò senza fiato impedendogli di respirare per alcuni secondi: là, davanti a lui, c'era una ragazza, stupenda, con indosso un morbido abito di seta color avorio che si appoggiava sul suo corpo dalle forme perfette come un'opera d'arte e numerosi riflessi di luce dorata spiccavano su di esso. Ad incorniciarle il viso vi erano due raffinatissimi orecchini che brillavano quasi quanto i suoi occhi di un azzurro così intenso e provocante da farli sembrare pietre preziose. Ryo rimase incantato soprattutto da questi che, pur avendo un'espressione dolce facevano trasparire una nota di malinconia e di tristezza, quasi chiedessero di liberarla da tutto quello che rappresentava. Ryo rimase a leggerle negli occhi ancora un po', fino a che i suoi occhi non si posarono guizzando su di lui…ma ci fu una cosa che Ryo notò: quando i suoi occhi lo videro, come un lampo li attraversò, quasi fosse una persona conosciuta per loro. Ryo, non staccandole gli occhi di dosso continuò ad "esaminarla"; il suo vestito aveva una scollatura a cuore non troppo generosa, ricoperta sapientemente da una cascata di pietre preziose simili ai suoi orecchini. Ryo, continuando a percorrere la sua figura snella, ma piena, si soffermò un attimo sul seno, esitando, quasi gli ricordasse qualcosa…poi si riprese e notò le sue bellissime gambe, lunghe e affusolate, un poco abbronzate (come del resto lei stessa) che si lasciavano intravedere attraverso il lungo ma celato spacco sul davanti; Ryo ebbe un'altra esitazione. Aveva i piedi nudi, si vede che lo sceicco preferiva così, forse era il simbolo della purezza delle ragazze del suo harem… Improvvisamente la ragazza si girò verso di lui, avvicinandosi piano piano; man mano che si avvicinava Ryo poté dapprima scorgere la sua capigliatura castano scuro, lunghissima e raccolta da mani sapienti…le uniche cose che parevano ribelli a Ryo erano i suoi occhi e la frangetta che la ragazza portava…era uguale a quella di Kaori. Ryo si intristì, ma quando poté finalmente esaminare meglio i lineamenti del suo volto, la bocca dolce e aggraziata e quella sua espressione così familiare per lui, non poté fare a meno di vedere in quella ragazza Kaori che gli sorrideva dolcemente…
- Alì?- una voce calda e sensuale improvvisamente gli scaldò il cuore. Ryo si riprese e cercò di mettere bene a fuoco l'immagine che aveva davanti. Era proprio lei!! Ma quella ragazza era Kaori o forse una ragazza che le somigliava a tal punto da farlo star male?
- Sì?- rispose lui ancora un po' sconcertato dopo un attimo di riflessione.
- Immagino che sia lei la mia guardia del corpo - la ragazza gli regalò un sorriso dolcissimo.
- Ehm…- disse Ryo cercando di non cedere - perché mi da del lei principessa? E perché non mi dice sei tu il mio servo?- chiese un po' ostile. I begli occhi della ragazza si intristirono:
- Per me lei non è il mio servo e se non fosse per Mohamed non la chiamerei nemmeno Alì, ma lui non vuole dirmi come si chiama…mi dispiace di non esserle simpatica…-
- … - Ryo non sapeva come risponderle, ma provava il forte impulso di abbracciarla, e per trattenersi girò i tacchi e se ne andò. Al contrario di quanto si aspettasse però la principessa non rimase né scandalizzata né ferita da quel suo comportamento, ma si limitò a scuotere la testa intristendosi ancora di più.
- No, non può essere lei Kaori…lei non ha né gli occhi azzurri, né i capelli lunghi né un carattere così calmo e docile…- pensava dirigendosi chissà dove - eppure non mi sono mai sbagliato in fatto di donne…anche lei riesce a farmi perdere l'autocontrollo così come Kaori. Beh, ho fatto cilecca. Forse il desiderio di rivederla, di farla mia per sempre, è troppo radicato in me - concluse con un sorriso amaro.
Ryo senza accorgersene si ritrovò in giardino…aveva vagato per circa una mezz'ora e l'istinto lo aveva portato lì. Stava ancora ammirando lo splendore di quel posto quando sentì un leggero fruscio di passi alle sue spalle e prontamente si nascose; appena vide spuntare un'armoniosa figura dal sentiero serpeggiante capì di chi fosse. La sua protetta era amareggiata ed era uscita da sola per chissà quale motivo. Ryo stava per uscire dal suo nascondiglio quando ad un tratto la vide tuffarsi proprio sotto la spumeggiante cascata che sprofondava in un bel laghetto variopinto, colmo di pesciolini piccoli piccoli. L'ho giudicata male: quella ragazza è selvaggia e nasconde una grande passionalità e sensualità, oltre ad un grande segreto. Sorrise e si avvicinò alla sponda del laghetto per recuperarla ancora ansante per la lunga nuotata. Quando lei lo vide sobbalzò arrossendo vivacemente:
- Adesso lo dirà a Mohamed, vero?- disse preoccupata
- Niente affatto - le sorrise. Il viso della ragazza si dipinse di gratitudine e simpatia per Ryo.
- Non mi hai ancora detto il tuo nome…- riprese lui
- Veramente non conosco il mio vero nome…però credo di essere originaria del Giappone. Mohamed mi chiama con un nome Russo…Maša (il suono š va letto "sc" {scusate se non è così, ma facciamo finta che lo sia^^;;;} ^_^ N.d.Aeris), se non sbaglio.
- Maša hai detto? E' un bellissimo nome…all'inizio non lo sembra ma poi lo è così tanto che non te ne puoi staccare…- disse serio - proprio come te - aggiunse sottovoce.
- Grazie - rispose Maša sorridendo - e il tuo? Intendo dire, qual è il tuo vero nome?-
- Il mio nome non ha importanza, per ora. Puoi chiamarmi Alì - e sorridendo le porse una mano per uscire e le procurò (non si sa da dove) un accappatoio per asciugarsi e coprirsi.
Maša gli diede un leggero bacio sulla guancia ringraziandolo prima di sparire di nuovo.


CAPITOLO XIV°: "Il sospetto"

Ryo sentiva il cuore battere all'impazzata e ne capiva benissimo il motivo: sia per il bacio che per la trasparenza e l'aderenza che l'abito aveva acquisito dopo essersi bagnato…quella ragazza gli ricordava sempre più Kaori.
Dopo essersi ripreso Ryo decise di tornare nel palazzo, da Samir e Abdur, i suoi unici "amici"; con sua grande sorpresa, mentre si avviava nel salone principale conscio di aver capito come doveva orientarsi in quel dedalo di corridoi, ogni servitore che lo incontrava gli rivolgeva un piccolo inchino insieme ad un grande sorriso…chissà perché!
Nel salone era rimasto tutto come quando era uscito, nessuno si era mosso - A parte Maša- ricordò Ryo. Appena i due gemelli lo videro gli corsero incontro:
- Ma sei pazzo Alì?- gli disse Abdur agitato. Ryo sembrò non capire, così si spiegarono meglio:
- Per come ti sei comportato nei confronti della principessa potresti essere decapitato, lo sai?-
- Ma io ho già fatto pace con Maša!!- rispose Ryo comprendendo la loro preoccupazione.
- Maša?? Tu la chiami Maša?? Se ti sentisse Mohamed ti ucciderebbe…lui solo può chiamarla per nome, che sia il suo oppure no e si dice che la chiami Maša nei momenti di INTIMITA'- continuò Samir
- Eh?- urlò Ryo perdendo il controllo
- Sssst!!! Non alzare la voce. Per ora lasciamo perdere. Noi non ti tradiremo, stanne certo. Quando la principessa se n'è andata per ritirarsi nelle sue stanze aveva dipinto sulle labbra un sorriso molto dolce…e noi crediamo che sia merito tuo, quindi d'ora in poi avrai tutto il nostro appoggio- finalmente Ryo riuscì a capire quanto a tutti i servitori stesse a cuore la sorte di Maša e sorrise a Samir e Abdur, con lo sguardo pieno di gratitudine. Fece per andarsene quando gli venne in mente una cosa:
- Scusate, ma perché quando passo io tutti si inchinano e mi fanno un gran sorriso?- i due sembrarono divertiti da quella domanda.
- Guarda il colore della tua casacca -
- In effetti vestito così sembro Aladdin - protestò lui
- E' viola, e ciò significa che tu sei il capo di tutti noi- Ryo rimase a bocca aperta
- Quelli con la giacca dorata sono subito sotto di te e sono a guardia delle ragazze più importanti- disse fiero Abdur facendo notare a Ryo la sua casacca
- E quelli con la casacca blu come me sono a guardia delle ragazze un po' meno belle- concluse Samir con una smorfia
- Quindi io sarei il guardiano del fiore tra i fuori, giusto?- sorrise divertito Ryo
- Sì, e non dire che non c'è qualcuno lassù che ti vuole bene!!- protestarono all'unisono
Ryo scoppiò a ridere:
- E cosa dovrei fare oltre che proteggerla?-
- Stare sempre al suo fianco ed essere disponibile per OGNI cosa…-
- Per esempio se mi vuole frustare la dovrei lasciar fare?- protestò lui
- Beh, se fossi in te spererei in qualcosa di diverso tipo dormire insieme, lavarle la schiena, badarla mentre fa la doccia, aiutarla a vestirsi o a svestirsi…- disse Abdur con uno sguardo ammiccante. Quelle parole avevano evocato in Ryo le immagini più disparate e così la cavò con un - Bah!- e decise di recarsi da Maša.
- Però tu prometti di star buono - disse ammonendo il suo "amico" (^^;;;; Questa me la potevo risparmiare!! N.d.Aeris). Ryo non ebbe difficoltà a trovare la sua stanza, dato che era la più grande e bella di tutte quelle dell'ultimo piano e si trovava al centro di esso. Entrò, oltrepassando la porta dorata che sembrava invitarlo ad entrare…ora solo una tenda appena colorata di viola che pareva un velo lo separava da lei. Ryo poteva scorgere la sua ombra da lì; il suo corpo sinuoso si muoveva quasi danzando per la stanza. Maša si stava cambiando.
- Alì?- la ragazza sembrò avvertire la sua presenza.
- Si?- rispose lui con il cuore in gola scostando un poco la tenda
- Scusa se non ti faccio entrare, ma mi sto' vestendo- riprese lei. Ryo vedendola arrivare si affrettò a richiudere a tenda, ma fece in tempo a scorgere qualcosa di rotondo che brillava sul suo petto privo di gioielli che le ricordò qualcosa…ma cosa?



Capitolo XV°: "La memoria perduta"

Ryo era ancora assorto nei suoi pensieri quando Maša lo fece entrare: era stupenda, fasciata in quel leggero abito dai bordini dorati. Questa volta era priva di gioielli e teneva i lunghissimi capelli raccolti in una lunga treccia.
- Se Mohamed mi vedesse così credo che mi ucciderebbe - esclamò notando lo sguardo perplesso di Ryo.
- Ma tu Alì non mi tradirai, vero? Sei la prima persona che mi capisce da quando…- s'interruppe, intristendosi lievemente.
- Che cosa ti è successo? - le chiese Ryo preoccupato.
- … -
- Guarda che se non ne vuoi parlare non è un problema -
- No, mi fido di te. Ormai sono due anni che vivo qui, ma circa tre mesi fa…-
- Tre mesi fa?- chiese Ryo stupito dalla coincidenza
- Si, tre mesi fa la mia guardia del corpo a cercato…di…di…di…- s'interruppe, scossa dai singhiozzi. Ryo allora la abbracciò forte invitandola a continuare.


-
…di violentarmi - concluse Maša amareggiata.
- Quel bastardo…chi è stato? - fece Ryo furioso
- Ora non se ne sa più niente, pare che sia fuggito. Non so nemmeno se ci sia riuscito perché, mi è stato detto, sono svenuta per lo shock. E da allora…ho perso completamente la memoria. - ci era riuscita, lo aveva raccontato a qualcuno.
- Mi dispiace tanto…- fece Ryo amareggiato anche lui, con però qualcosa che gli attanagliava lo stomaco…una sensazione…
- Non importa, ormai è passato - riprese staccandosi da lui e sforzandosi di sorridere - Però ti prego di non parlarne con nessuno…solo io, Mohamed e te siamo a conoscenza di questo fatto.
- Sarò una tomba - le rispose allora Ryo facendole l'occhiolino. Maša arrossì leggermente e come per giustificarsi gli disse:
- Sai Alì, ogni volta che sto con te, ho una strana sensazione di deja vu e sento di conoscerti già da molto tempo…non è strano?-
Ma allora anche lei provava le sue stesse sensazioni!! E forse lei era davvero…no, era impossibile, perlomeno fisicamente.
- Principessa, la cena è servita. Desidera che gliela porti in camera? Oh, c'è anche lei capitano? Desiderate cenare insieme? - un ragazzo magrolino era appena entrato un po' imbarazzato. Maša lo aveva accolto con un caldo sorriso, che avrebbe fatto arrossire chiunque:
- Grazie, molto volentieri. Ah, per favore, potresti dire al piccolo Seth di raggiungerci?-
- C-certo, glielo dirò subito - così dicendo sparì dalla loro vista.
- Che onore cenare con voi principessa - fece Ryo ridacchiando.
- Non fare lo scemo, non è mica un invito ad infilarti nel mio letto!! - Ryo rimase non poco stupito da quella frase che giudicava tipica di Kaori, ma prima che potesse ribattere una voce squillante gridò:
- MAŠA!!!!? - quasi all'istante un bimbetto che pareva avere una decina d'anni si avventò sulla "sua" (come siamo possessivi, eh Saeba? N.d.Aeris) Maša strisciandosi a lei dappertutto. Questo scatenò la sua gelosia e anche uno dei pensieri più consueti quando proteggeva la maestrina e il "moccioso", ovvero:
- Come vorrei essere al suo posto!!- Maša intanto sorrideva e lo coccolava e lui faceva le fusa come fosse un gatto!! Dio, come lo avrebbe ucciso volentieri!!
- Ehi Maša, chi è sto' tipo? - fece ad un certo punto il bambino.
- E' la mia guardia del corpo, si chiama Alì - rispose dolcemente lei osservando Ryo.
- E dimmi, quanto ci metterai a cacciarlo?- Maša trasalì e Ryo, accorgendosene, la punzecchiò:
- Dimmi Maša, quanti uomini hai cacciato finora?- Seth sembrò scandalizzarsi:
- Come osi chiamare la MIA Maša per nome?- Ryo lo guardò con aria di sfida.
- Maša, dimmi che non è vero, dimmi che non l'hai accettato!!- fece il bambino fingendo una lacrimuccia.
- Ebbene si, caro Seth, ho trovato la persona giusta!!-
- No…a-allora gli permetterai di fare il bagno, di dormire con te e lo coccolerai anche come fai con me? Gli sussurrerai parole dolci di conforto e guarderete insieme la luna?- questa volta Seth sembrava piangere sul serio. Il cuore di Ryo aveva cominciato a battere all'impazzata per il solo pensiero e non osava proferire parola per paura di tradirsi.
Maša invece era prima impallidita e poi arrossita, ma aveva quasi subito ripreso il controllo.
- Vedi Seth, lui è adulto e non credo proprio che avrà le stesse libertà che hai tu - cercò di confortarlo
- Ah, quindi solo io posso…ehm, vederti… così??-
- Così come?-
- Beh, nuda - Con queste parole sia Ryo che Maša avvamparono, facendosi andare di traverso il cibo che nel frattempo era arrivato.
- SETH!!!!-
- Ma Maša, è vero!!-
- E' evidente che al nostro piccolo amico piaci molto, ma lo devo deludere. C'è qualcun altro che può fare tutto quello che vuole con te e anche più con te- s'intromise Ryo.
- E chi sarebbe? - ribatté Seth curioso. Intanto Maša era sbiancata.
- Mohamed Alì - concluse Ryo gravemente, con un odio sempre più profondo per quell'uomo. Seth c'era rimasto malissimo e per poco Maša non era svenuta.
- Scusate, ma non ho più fame. Vado a farmi una doccia - Ryo non riuscì a capire lo strano comportamento della ragazza, ma subito Seth lo illuminò:
- Non ci avevo pensato. Però non avresti dovuto dire quelle cose-
- Ma che c'è di male? Maša probabilmente già stata a letto con lui (ma ti sembrano discorsi da fare ad un bambino, Ryo? ^^;; N.d.Aeris)!! -
- Non ancora, o perlomeno, nell'arco degli ultimi tre mesi si è sempre rifiutata, ma ho notato che Mohamed sta' perdendo la pazienza e, credimi, non è migliore di quel tipo che ha cercato di violentarla -
- Che cosa ho fatto!!- Ryo si sentì invadere da una forte rabbia mista a gelosia, ma non poté far altro che serrare i pugni.



Capitolo XVI°: "Rivelazioni (parte1)"

Pochi minuti dopo Seth se ne tornò a svolgere i suoi compiti e Ryo andò verso il lussuoso bagno in cerca di Maša, ma non vi era traccia di lei. Ryo allora corse subito verso la terrazza che si affacciava sul mare e notò che alla sua sinistra c'era un grosso albero. Intuendo quello che aveva fatto precedentemente Maša, scese servendosi dell'albero e seguì l'appartato ma bellissimo sentiero che si profilava di fronte a lui. Inoltratosi fino a buon punto nella foresta udì il rumore di una cascata e, seguendolo, ci arrivò. Quello che si profilava davanti a lui lo incantò era un magnifico paradiso naturale, atto proprio a rifugiarvisi nei momenti di maggior tristezza e sconforto. Restando nascosto tra la vegetazione si avvicinò e notò subito una veste arrotolata per terra. No, non era possibile!! Poco distante Maša faceva il bagno completamente nuda e immersa fino alla vita nell'acqua. Aveva i lunghissimi capelli che danzavano sul suo corpo sinuoso creando un suggestivo effetto vedo - non vedo, ma Ryo si ammonì: - Controllati, lei non è Kaori!!- Restò ancora un poco in quella posizione, dopodiché si decise e uscì allo scoperto. Maša, appena lo vide sussultò, arrossendo vivacemente.
- Che ci fai qui?- gli chiese dopo un attimo di incertezza.
- Che domande, sono venuto a prenderti!! Adesso capisco perché tutti desiderano saltarti addosso!! Immagino che quel figlio di buona donna ti avesse vista in questo modo-
- Non sei affatto spiritoso- ribatté lei
- Dai, scherzavo. Su, esci - rispose Ryo con uno sguardo rassicurante.
- Se, domani. Mi hai preso per scema? Voltati - ancora una volta Maša l'aveva stupito, parlando come Kaori.
- Ok, ok. Pensavo non ti vergognassi di me - fece Ryo con tono un po' offeso.
- Infatti- si limitò a rispondere la bella "ninfa", sorprendendo non poco Ryo.
Poco tempo dopo Maša si era ricomposta, ma aveva ancora i capelli sciolti e bagnati, era davvero bellissima. A Ryo ogni volta che la guardava mancava il fiato. Per non farsi scoprire decisero di ritornare a palazzo utilizzando l'albero e così fecero. Arrivati nella camera di Maša, dove avrebbe dormito anche Ryo per vegliarla, la ragazza cominciò a prepararsi, ma quando fu il momento di pettinarsi vennero i dolori. Così Ryo, amorevolmente si offrì di aiutarla (mai successo in vita sua), ma la spazzola si andò ad impigliare in una catenella finissima. Cercando di disimpigiarla, però, vide che alla sua estremità vi era un anello. - Un anello!! Ma è uguale a quello di Kaori!! - pensò Ryo. No, non può essere…ma…se fosse?

Capitolo XVII°: "Rivelazioni (parte2)"

Cercando di non pensare a quello che aveva appena visto finì di spazzolarle i capelli e le augurò la buona notte. Ma era inutile cercare di dormire quando si rimuginava su una cosa del genere…Maša poteva essere veramente Kaori, anche se razionalmente ciò non era possibile. Dopo quasi un'ora di ripensamenti si decise, avviandosi verso il grande letto a baldacchino si Maša , anche perché era sicuro che fosse sveglia, dato che aveva sentito dei rumori. Arrivato in prossimità del suo giaciglio, scostò leggermente la sottile tendina e Mio Dio! Maša giaceva in un bagno di sudore, lacrime copiose le scendevano dagli occhi serrati. Aveva i pugni stretti e parlava…inizialmente cose incomprensibili, ma poi, quando Ryo le si era avvicinato prendendole la mano e appoggiandosela sul suo cuore, la ragazza si era calmata un poco e si riusciva a quasi a capire cosa dicesse:
- Grida, Maša, grida!! Dillo chi c'è dentro di te!! Ricorda chi sei!! Liberami, libera anche te stessa, torniamo da lui insieme! Io lo so che te ne sei innamorata Maša, anche se cerchi di convincerti che i tuoi sogni sono irreali!! Ma noi due, insieme, siamo la stessa entità, convincitene!! Possiamo fare tutto insieme!! Realizzeremo i nostri sogni…Mio Dio, che ci hanno fatto…Maša, ti prego…- Ryo era sconcertato da quelle parole e non solo, a pronunciarle era stata la voce di Kaori, la sua Kaori…allora anche lei lottava per ritrovarlo…ma…sembra che in lei ci siano due persone diverse…devo fare qualcosa!! Fece per andarsene, ma vedendo Kaori (o Maša che dir si voglia, anche se credo che lui si stesse preoccupando per Kaori ^.^ N.d.Aeris) in quelle condizioni tornò indietro e sovrastandola le prese entrambe le mani appoggiandole al cuscino, dopodiché la baciò, a lungo e con calore, nel tentativo sia di farla calmare (ehm, io non mi calmerei tanto^^;; N.d.Aeris) che di cercare di farla tornare in sé. Sentì il suo corpo aderire al proprio, dopodiché Kaori cominciò a ricambiare il bacio, pronunciando il suo nome in continuazione, ma ogni cosa che diceva o aveva intenzione di dire veniva soffocata dall'intensa emozione e da Ryo, che quasi non la lasciava respirare, tanta era la foga di riaverla tra le sue braccia (mamma, sembra la descrizione di un romanzo Harmony!! ^_- N.d.Aeris). Finalmente, dopo un po', Ryo riuscì a calmarsi e si staccò da Kaori (lasciandola libera di respirare ^_^ N.d.ormai lo sapete) che, un poco ansimante, gli sorrise. Quel sorriso rappresentava per lui una promessa. Kaori, la sua Kaori, sarebbe tornata, ne era certo


Capitolo XVIII°: "Lascia fare a me…"

Passarono tre giorni, abbastanza tranquilli, in cui Ryo decise di lasciarla in pace, ma il quarto avrebbe agito!!
Kaori era ritornata la Maša di sempre (ah ah ah! ^_^), ma lui non riusciva a vederla sotto occhi distaccati. Lei era Kaori, la sua ragione di vita, e ogni volta che la guardava desiderava stringerla fra le braccia e gridarle tutto il suo amore, ma non poteva. Non ancora.
- Che c'è Alì, volevi parlarmi? - Ryo l'aveva convocata sulla terrazza per mettere in atto il suo piano.
- Esatto, Maša. Non ti dispiace, vero?-
- No, affatto, figurati - nonostante le sue parole lo guardava con aria sospettosa.
- Ti dice niente il nome Kaori?- la ragazza vacillò, sbiancando.
- E' la ragazza che mi parla nei sogni, il mio alter ego, ma tu come fai a saperlo?-
- Semplice, io sono Ryo - Maša non credette alle sue orecchie e rimase pietrificata da quella rivelazione. La testa cominciò a farle male e se la strinse forte con le mani, ma fu tutto inutile. Sentiva un dolore lancinante dietro l'orecchio e cominciò ad urlare. Poi in un momento di lucidità disse:
- E' finita…l'anello, è quella la …chiave, rifugiati insieme a …lui…- detto questo svenne di botto.
Le altre guardie giunsero dopo poco, attirate dalle grida della donna:
- Oh, capitano, c'è lei qui? Cosa è successo alla principessa? - domandò uno di loro preoccupato, esprimendo i pensieri di tutti gli altri.
- La principessa si è sentita male, era come se la testa le scoppiasse - rispose Ryo affannosamente, riprendendosi dallo shock.
- Ormai è la quarta volta che le succede, lo sceicco saprà cosa fare - s'intromise Abdur, malinconico - avanti, sapete dove portarla -concluse autoritario. Rimasti soli Ryo espresse le sue perplessità:
- La quarta volta? E a cosa pensi sia dovuto? -
- Non saprei, ma qui c'è qualcosa di strano. Le altre volte le è successo di notte, ma oggi…le hai detto qualcosa in particolare? - da quel momento Ryo decise che si sarebbe fidato di quell'uomo:
- E' venuto il momento che ti racconti tutto, Abdur. So che posso fidarmi di te - stranamente Abdur non si scompose:
- Coraggio, credo che tu abbia bisogno di confidarti con qualcuno -
- Come avrai capito dal mio aspetto io sono Giapponese, ma non sono qui per il motivo che credi tu. Circa tre mesi fa la mia socia, Kaori, è sparita improvvisamente. Ho provato a cercarla per tutto questo tempo, ma senza risultati, finché non mi hanno affidato questo incarico -
- Incarico? Di cosa parli? Che lavoro fai? -
- Mai sentito parlare di City Hunter? - Abdur sbiancò, ma poi si riprese e sorrisetto ironico si dipinse sul suo volto:
- Sapevo che eri qualcosa di più di una semplice guardia del corpo, visto il tipo di pistola che usi (si, perché ogni guardia aveva in dotazione una pistola, ma Ryo aveva preferito tenere la propria ^_^ N.d.Aeris), ma non avrei mai pensato che tu fossi proprio City Hunter-
- Beh, ora lo sai. Pare che il vostro Mohamed sia implicato in una sorta di compravendita di ragazze -
- Ah. In effetti ho sorpreso molte ragazze a piangere, ma credevo fosse perché Mohamed non le voleva nel suo letto -
- E io sono qui per incastrarlo - concluse Ryo ignorandolo
- Solo che?-
- Solo che, ironia della sorte, Maša è praticamente identica a Kaori e, in seguito ho scoperto che era lei, ma sembra che le abbiano fatto il lavaggio del cervello. La sua personalità si è sdoppiata; di notte Kaori prevale su di lei, cercando di farle recuperare la memoria, ma inutilmente -
- Devi amare molto questa Kaori per rinunciare alla sua seconda identità -
- Che vuoi dire? -
- Che potresti tranquillamente sia portartela a letto che conquistartela ma…-
- Piantala, non ho bisogno di né di prediche né di osservazioni -
- Eh eh, ho colpito nel segno, vero? -
- Sai una cosa? -
- Cosa? -
- Sei insopportabile Abdur -
- E' una delle mie migliori qualità -
- Lasciamo perdere. Comunque devi assolutamente aiutarmi!! -
- E che cosa me ne viene in tasca? -
- Tutto quello che vuoi, tirchione -
- Affare fatto - concluse Abdur con un ghigno
- Cosa significa? Voglio sapere quello che vuoi!! -
- Te lo dirò quando sarà il momento, sono ancora indeciso -
- Umpf!! Piuttosto, dove l'hanno portata? -
- C'è un'ala del palazzo proibita praticamente a tutti, le altre volte l'hanno portata lì -
- Grazie mille Abdur, non ti pentirai di avermi dato fiducia!! - Ryo se ne andò sorridendo
- Dici? - lo rimbeccò Abdur, dopodiché, non ottenendo risposta lasciò la stanza.
Ryo esplorò rapidamente il palazzo, ma non fu difficile né farlo né trovare l'ala designata, dato che la maggior parte delle guardie erano lì, preoccupati per la sorte di Maša. Si fece largo tra gli uomini, finché giunse ad una porta praticamente blindata. Non vi era serratura, ma un pannello di comando. - M***a!! Ci vuole un codice! - pensò Ryo - e per giunta numerico!! Proseguì, e notò che tutto il corridoio era pieno di porte che erano possibili da aprire solo tramite una tessera. Sempre più esasperato giunse all'unica porta "normale". Sopra vi era scritto "Doktor Kipp". - Sarà tedesco - pensò Ryo. Bussò e un dottore, contrariamente a quanto si aspettasse, piuttosto giovane e di bella presenza comparve sulla soglia. Doveva essere rimasto piuttosto sorpreso da quella visita, ma non si scompose minimamente:
- Cosa posso fare per lei? -
- Sono il capo delle guardie e mi occupo della principessa -
- Crede che questo le dia il diritto di vederla? -
- No, ma posso farla riprendere. So che lei non c'è riuscito - il dottore si aggiustò gli occhiali sul naso e dopo un attimo di perplessità gli fece cenno di entrare:
- Mi segua, prego, ma la avverto, se non ci riesce la farò giustiziare -
- Nessun problema - rispose Ryo affatto sorpreso. Il dottore aprì ben tre porte prima di arrivare. Dall'espressione che assunse il volto di Ryo si capiva perfettamente che non era preparato a quello che aveva appena visto: la sua compagna giaceva su un letto, con il volto sofferente e si contorceva dal dolore.
- Mio Dio, cosa ti ho fatto!! - esclamò, poi, rivolgendosi al dottore gli fece cenno di andarsene.
- Kaori, tesoro, lo so che in questo momento stai lottando per riavere il tuo posto, ma ti prego, ti stai distruggendo con le tue stesse mani!- una lacrima bagnò il bel viso della donna:
- R-Ryo…i-io t-ti…a-amo - fece uno sforzo enorme per pronunciare quelle parole. Ryo le prese una mano fra le sue e gliela baciò:
- Se mi amassi lasceresti fare tutto a me - poi si fece coraggio e riprese - sarò pure egoista, ma se tu non lasci ritornare Maša mi uccideranno - a quelle parole Kaori aprì gli occhi di scatto, terrorizzata e prima di andarsene gli disse:
- R-ricordati di…quello c-che ti ho detto…riguardo…all'anello…-
Pochi minuti dopo Maša si era completamente ripresa, come se non fosse accaduto nulla, cosicché Ryo poté andarsene.



Capitolo XIX°: "Non toccate quella donna!!"

Ryo se ne andò in giardino rimuginando continuamente su quello che gli aveva detto Kaori riguardo all'anello: l'anello, è quella la chiave, rifugiati insieme a lui
- Dunque, l'anello, fin qui ci siamo. La chiave…ma di cosa? Ho controllato e non ci sono né iscrizioni né altro, quindi penso che non sia l'anello la chiave in se…cosa vorrà dire rifugiati insieme a lui? -
- Alì, scusami, potresti darmi il sacchettino che hai pestato?- in quella vocina Ryo riconobbe Seth.
- Certo, eccola - Ryo gliela porse e vide che il bambino ci metteva una manciata di palline all'interno.
- Grazie, non sei poi così cattivo come sembri - così dicendo Seth corse via ridendo.
Ryo sorrise senza accorgersene quando…un pensiero gli balenò in testa: - Ma certo! Come posso essere stato così stupido da non capire a cosa si riferiva Kaori? - esclamò e con un'espressione vittoriosa dipinta sul volto si diresse a grandi passi verso la sua stanza.
- Sono passate circa due ore da quando me ne sono andato, ormai Kaori sarà tornata - pensò. Si avvicinò in silenzio alla grande stanza da letto, quando udì la voce di (indovinate un po'?) MOHAMED ALI'!!! Resistendo all'impulso di correre dalla sua Kaori, si avvicinò sempre di più, quatto quatto, appiattendosi al muro e quello che vide lo mandò letteralmente in bestia: Mohamed aveva steso Kaori sul letto e rideva. Malgrado la ragazza scalciasse e cercasse di divincolarsi, in pochi secondi le era già saltato addosso, dopodiché le stava strappando le candide vesti pezzo per pezzo. Ryo, con una calma disumana si avvicinò all'uomo, puntandogli alla testa la sua fedele Phyton.
- Maledetto, lasciala! - ruggì infine
- Calma, mio caro Alì, non lo sai che io posso fare tutto quello che voglio alle mie donne?- ribatté Mohamed con un ghigno.
- Lei non si tocca - rispose inflessibile Ryo
- A, ma bene!! La persona di cui mi dovrei fidare di più si ribella alla mia autorità!! - poi, guardando Kaori, che giaceva tremante e seminuda sul letto le rivolse uno sguardo pieno di disprezzo - Brutta puttana, sei andata a letto con lui, vero? - Ryo a quel punto si preparò a sparargli:
- Non meriti nemmeno di sapere la verità lurido verme, ma ti dirò una cosa: hai fatto male a rapire questa donna, mio caro - per un attimo Mohamed rimase ammutolito
- N-non dire sciocchezze, Maša è la mia donna. E' venuta con me di sua spontanea volontà-
- Ah, si? Io non so né come hai fatto a cambiarle il colore degli occhi né come le hai allungato i capelli, ma so una cosa: lei è la cosa più bella che la vita mi ha dato e la riconoscerei tra mille -
- E questo cosa significherebbe? -
- Che lei è Kaori e tu me l'hai portata via. Ora, se lei non tornerà in se, io ti ucciderò - lo sguardo di Ryo si fece truce e sia Kaori che Mohamed capirono che stava facendo sul serio.
- I-io non ne so molto…so che c'è uno speciale enzima che fa prevalere i caratteri recessivi e, sommato ad altre sostanze permette di far modifiche a proprio piacimento -
- Ma questo è impossibile!! -
- Può darsi, ma i fatti sono questi. Però mi dispiace deluderti, lo scienziato che lo ha scoperto e modificato è morto -
- Maledizione! - Ryo decise che avrebbe continuato il suo interrogatorio più tardi e così, con un colpo ben assestato alla nuca, lo rese innocuo. Dopo averlo legato ad una delle colonne della stanza corse da Kaori, abbracciandola:
- Mio Dio, tesoro, stai bene? - la strinse ancora di più, sentendo che tremava. Non ottenne risposta - non ti ha fatto nulla quel bastardo, vero? - la ragazza scosse la testa. Poi accennò un sorriso e una lacrima le scese sul volto. Ryo capì che se ne stava andando, ma pochi secondi dopo riavvertì la sua presenza:
- Maša mi ha lasciato tornare, Ryo. Ma non possiamo andare avanti in questo modo. Ci sono… - ma Ryo non le diede il tempo di finire; la strinse fino quasi a soffocarla e poi la baciò sulle labbra ancora tremanti con una dolcezza inaspettata. Aveva controllato fin troppo le sue emozioni, ma, evidentemente, ci riusciva ancora.
- Non ti lascerò più andar via, Kaori, sento che ne morirei - Kaori non rispose, ma nei suoi occhi si leggevano parole d'amore e cose mai dette - La mia è una promessa - concluse Ryo trattenendosi a fatica dal riempirla di baci.
- Sono tante le cose che vorrei dirti, ma ora non c'è tempo. Maša mi ha già fatto un grande regalo e non vorrei farla stancare troppo. Stavo dicendo che a Maša stanno facendo prendere delle pillole che, dicono, le servono per farla ricordare, ma ho notato che ogni volta che ne prende una io vengo annullata ancora di più. Ti prego di impedirglielo. Forse, se smetterà di ingerire le sostanze contenute nelle pillole io e Maša potremo riunirci, finalmente - a Kaori era servito uno sforzo sovrumano per parlare così a lungo, così non poté più continuare e si congedò da Ryo con un leggero bacio.
- Maša? Ci sei? -
- Si - la voce della ragazza era abbastanza debole
- Ti ringrazio infinitamente, devi aver fatto uno sforzo sovrumano per consentire a Kaori di parlarmi - a queste parole la ragazza sorrise, ma scosse la testa:
- Ti sbagli - Ryo spalancò gli occhi, certo di aver capito male - ha fatto tutto Kaori e pur di aiutarti ha scelto di annullarsi. Le serviranno più o meno due settimane per riprendersi completamente. In questi giorni si è stancata parecchio - concluse la ragazza sommessamente.
- Ma…ma…quella lacrima allora era… - Maša annuì mestamente:
- Credo che non volesse che tu lo sapessi, altrimenti glielo avresti impedito - Ryo fece uno sforzo immane per non mettersi a gridare. - Dopotutto sono solo due settimane…- cercò di convincersi, anche se sapeva bene che avrebbe terribilmente sofferto. Per lui questo significava perderla di nuovo, aveva infranto la sua promessa e non se lo sarebbe mai perdonato.


Capitolo XX°: "Non è ancora finita"

- Coraggio, Maša vai a vestirti e, mi raccomando, non ti muovere. Farò in modo che non entri nessuno. Ti mando Abdur - così dicendo si avviò verso la porta dirigendosi verso l'ala proibita del palazzo. Durante il tragitto incontrò Samir e gli raccomandò di dire ad Abdur di stare di guardia sulla porta della stanza di Maša. Arrivato davanti al grande portone blindato esclamò:
- E' giunto il momento della verità!! - dopodiché estrasse da una tasca interna dei larghi pantaloni la custodia dell'anello di Kaori. La aprì e delicatamente tolse il "supporto" per l'anello. Sotto vi era un fogliettino ripiegato in più parti e attaccato al fondo della custodia con un pezzetto di scotch. Lo liberò, facendo attenzione a non romperlo, dopodiché ne esaminò il contenuto: Kaori gli aveva lasciato un sacco di cose!! Prima di tutto vi era un numero a otto cifre insieme ad un'impronta digitale, dopodiché tre microchips della grandezza di un'unghia e, infine, una piccola pillola. Sul foglietto, la sua Kaori gli aveva disegnato un cuoricino e poi ci aveva scritto:
"Questo è il frutto di tre mesi di ricerche. Buona fortuna"
Ryo sorrise e per prima cosa accese il piccolo computer: "Please enter code"
Digitò una ad una le otto cifre che componevano il codice: 10242303
Il computer rispose con un'altra domanda: "Please enter digital imprint"
Capì a cosa servisse l'impronta digitale, che gli era sembrata una stramberia tipica di Kaori e la premette nel riquadro indicato dal marchingegno. Finalmente la massiccia porta si aprì e all'interno Ryo vide una miriade di aggeggi della più avanzata tecnologia, fra cui riconobbe solo dei computer. Sul pannello principale di tutta la struttura vi erano tre piccoli forellini e allora capì a cosa servissero i microchips. Li inserì e come per magia tutto l'impianto prese vita. Dopo ore e ore di estenuante lavoro riuscì ad estrapolarne tutte le informazioni necessarie per incastrare lo sceicco. Spense tutto e si richiuse la grande porta blindata alle spalle. Quando però udì un forte rumore metallico e si voltò per capire cosa stesse succedendo era troppo tardi. Tutte le porte del corridoio, tranne quella del dottor Kipp erano scomparse, ma, come era possibile? Forse era tutto calcolato, magari era un'ulteriore precauzione! Maledizione, così non poteva provare niente alle autorità. Quelle informazioni poteva averle prese da qualsiasi posto, o addirittura essersele inventate!! In quanto alle testimonianze, l'unica che avrebbe accettato sarebbe stata Kaori, ma anche lei era fuori gioco per almeno due settimane. E Maša? No, non le avrebbero creduto. Mohamed l'aveva fregato ancora una volta!!
Tornò più sconvolto che mai nella stanza di Maša, ma prima di entrare chiese ad Abdur dove avrebbe potuto trovare un telefono. L'uomo glielo indicò, dopodiché Ryo si accinse a chiamare Saeko per informarla dell'accaduto e farsi venire a prendere. La donna non aveva fatto commenti e per questo Ryo le era riconoscente. Entrò nella camera di Maša, ma il suo umore non ebbe la reazione che sperava. Di solito, ogni volta che Kaori gli sorrideva si dimenticava di tutte le preoccupazioni, ma, anche se lei era lì e gli sorrideva, lui sapeva bene che non era la sua Kaori, ma un'altra. Poi, rivolto a Mohamed, che si era ripreso, gli lanciò un avvertimento:
- Non te la caverai così a buon mercato. Io troverò il modo di incastrarti, non finisce qui!!-

Capitolo XXI°: "Il ritorno"

Parecchie ore dopo la telefonata Saeko scendeva da un aereo privato. Ad aspettarla vi erano Ryo una bellissima donna, due uomini identici e un bambino.
- Ryo, ti vedo abbronzato!!- provò a scherzare la donna
- … - Ryo non rispose
- E questo bel pezzo di ragazza? E' la tua ultima conquista?? - riprese la poliziotta
- Saeko ti presento Maša alias (o aka che dir si voglia^^) Kaori - Saeko spalancò gli occhi tremendamente stupita:
- Kaori?? Questa ragazza dagli occhi cristallini, i capelli lunghi e i modi affabili è davvero Kaori (mamma mia Saeko, che considerazione che hai di Kaori!!^^;;;)??? - La ragazza la guardò con aria interrogativa (immaginate tanti punti interrogativi intorno ad una Kaori confusissima^^;;). Ryo allora sospirò e le disse qualcosa in una lingua incomprensibile, dopodiché le premette un orecchino. Kaori allora sembrò comprendere le parole di Saeko e le rispose con un sorriso forzato.
- Ryo? Kaori è Giapponese, come può non capire quello che le ho detto??-
- In questo momento hai di fronte Maša e lei parla l'Arabo. Tramite uno speciale apparecchio che però si era dimenticata di accendere riesce a capire e parlare qualsiasi lingua - le spiegò Ryo con l'aria di chi la sa lunga.
- Ahhh….ok, mi arrendo. A proposito chi sono questi due?? -
- Lui è Abdur, la nostra spia. Rimarrà a palazzo per sorvegliare i movimenti di Mohamed, ma, visto che è stato scoperto fingeremo che sia venuto con noi e gli faremo prendere il posto di Samir, suo fratello gemello -
- Aspetta, forse ho capito qualcosa…Samir viene con noi e Abdur resta per sorvegliare lo sceicco, a cui però faremo credere il contrario - fece Saeko con aria trionfante
- Esatto, invece questo bambino non c'entra niente con il piano, è Kaori che l'ha voluto portare - concluse sbuffando Ryo
- La prego, Saeko, me lo faccia tenere…è orfano!! - aggiunse Maša\Kaori notando il disappunto della donna.
- D'accordo, a patto che tutti i miei "debiti" vengano cancellati…capito Ryo?? - ribatté Saeko con soddisfazione.
- No e poi no!! - provò a protestare Ryo - Non rinuncerò di certo ad una botta per un moccioso! - un grosso martello nelle mani di Kaori gli fece cambiare idea all'istante - Ok, ok Kaori-chan, hai vinto, non mi picchiare però….- il martello scomparve dalle mani della ragazza, che non riusciva ancora a capire come le fosse finito in mano.
- Se non c'è altro possiamo andare…Ryo, hai memorizzato bene la strada da qui al palazzo? -
- Ehm….ecco…veramente…appena avanzato di 200m mi sono voltato e il castello non c'era più!! - disse Ryo sudando freddo
- Be'…ma allora Abdur come farà a tornare a palazzo? - chiese la poliziotta sconcertata
- Tranquilla, si farà venire a prendere all'aeroporto, dicendo che l'avevamo preso come ostaggio. Era l'unica soluzione, visto che anche gli autisti (gli unici due che conoscevano la strada del ritorno N.d.Aeris) sono scomparsi -
- Bravo Saeba, vedo che nonostante tutto il sole non ti ha dato alla testa!! - così dicendo Saeko condusse i quattro all'interno dell'aereo che li attendeva.

Capitolo XXII°: "Le stranezze delle donne con sdoppiamenti di personalità"

Entrarono in casa con un silenzio quasi sacro, Ryo arrabbiatissimo per gli sguardi che per strada erano stati rivolti a Kaori, lei invece per il cambiamento di ambiente, mentre Seth perché gli andava (^^;;). Poco dopo sopraggiunse Samir con una decina di pacchi:
- Principessa, glieli appoggio in camera? - domandò affaticato
- Dai pure a me, grazie, non sei certo qui per servirmi - Kaori li prese e si incamminò quasi meccanicamente verso la sua stanza senonché, nel tentativo di girare la maniglia, perse l'equilibrio e si preparò a cadere. Due braccia forti, però, le impedirono il contatto con il pavimento, sostenendo lei e i pacchi:
- Tutto ok?? - la voce forte e mascolina di Ryo le provocò un brivido lungo la schiena. Ryo se ne accorse e sorrise:
- In certi momenti sembri proprio Kaori…sei passionale, decisa e sei capace di farmi perdere il controllo con un nonnulla…- le bisbigliò Ryo (per la cronaca: lui avrebbe voluto dire "(…) sembri proprio Kaori…sei passionale, sexy…e sei capace di eccitarmi in qualsiasi momento" questo era quello che avrebbe voluto dire, ma è stato fine; poteva però anche essere grezzo e dire: "(…) sembri proprio Kaori…sei passionale, sexy…e sei capace di farmelo diventare duro in qualsiasi momento". Cmq sia delle tre preferisco la seconda, fatemi sapere voi ^.^ N.d.Aeris). La ragazza sentì l'alito caldo di Ryo sul collo; non poteva più resistere, ma non poteva nemmeno tradire così Kaori (se stessa, quindi^^;;).
- Ryo?? Certe cose dovresti riservartele per Kaori - lo rimproverò in tono sarcastico. Ryo la lasciò subito. Che Diamine!! Certo che lo sapeva!! Solo che a volte Maša si comportava come Kaori (per forza!! Sono la stessa persona^^;;) e per lui era come riaverla con se, come se lei fosse tornata…
Ancora pensieroso le prese i pacchetti dalle mani e glieli appoggiò in camera:
- Si può sapere a cosa ti serve tutta questa roba?- le chiese
- E' semplice, conoscendo Kaori e il lavoro che fa, ne deduco che non abbia il genere di abiti che piacciono a me e perciò me li sono comprati - concluse Maša cominciando a togliersi il lungo abito bianco che aveva indosso. I battiti di Ryo accelerarono, ma non lo diede a vedere. Fece per andarsene, quando Maša lo fermò:
- Scusa, Ryo, potresti aiutarmi a slacciare questi bottoni? - gli disse voltandosi di schiena e sollevando i lunghi capelli scuri. Ryo deglutì a fatica e obbedì, notando che non portava il reggiseno; sentiva la sua pelle fresca e morbida a contatto con le sue dita…mio Dio come la desiderava…
- Fatto! - esclamò interrompendo bruscamente il silenzio che si era creato. Detto questo, uscì.
Circa mezz'ora dopo Kaori (che non sembrava essere stanca dopo tutte quelle ore di viaggio), tutta profumata e truccata dopo una doccia tonificante uscì. Era bellissima, fasciata in un raffinato completino nero. La gonna, decisamente corta, possedeva uno spacchettino laterale di qualche centimetro e metteva in risalto le lunghissime e bellissime gambe della ragazza, appena velate da un paio di calze leggere. Portava una magliettina panna abbastanza scollata (e sotto aveva un bel reggiseno a balconcino N.d.Ryo) semi-coperta da una giacchetta a mezzobusto, il tutto messo in risalto dalla lunghissima treccia sulla destra e da un paio di scarpe a décolleté piuttosto alte. A Ryo pareva di aver raggiunto il paradiso, tanta era la bellezza di quella visione:
- Di un po', da quando in qua sai truccarti?? - la schernì
- Da sempre, mio caro, cosa credi (qui ci stava bene una pernacchia :PP N.d.Aeris) - rispose lei fingendosi offesa.
- D'accordo, ma non darai troppo nell'occhio vestita così? -
- Mio caro, la moda cambia e io non posso certo permettere che la bellezza della "mia Kaori" venga screditata!! - fece una pausa - sai, ha un corpo fantastico!! - concluse sogghignando.
- Stai cercando di provocarmi? -
- Iooo?? Ma nooo!! E' solo che mi chiedo perché dopo tanti anni di convivenza tu non le sia ancora saltato addosso - Ryo si sentì in pericolo e perciò girò i tacchi e se ne andò, notando però che Maša si stava staccando sempre di più da Kaori, ora a lui apparivano come due personalità ben distinte (se non in certi momenti ^_- N.d.Aeris). addirittura Maša parlava di Kaori come se fosse un'altra persona e non lei stessa.
Maša si fece vedere anche da Seth (da Samir no, perché era andato da sua zia, dove avrebbe temporaneamente risieduto N.d.Aeris) che la accolse con un sonoro fischio di ammirazione:
- Sei proprio bona tesoro!! - affermò lanciando un'occhiata a Ryo
- Seth!! Ma come parli? -
- Guarda Maša che qui a Shinjuku si parla così!! - concluse il piccolo con aria saccente.
- Vabbé, usciamo, dai - li interruppe Ryo - dobbiamo andare a prendere Megan - concluse.
- Megan? Quella bambina che dovevamo proteggere? -
- Esatto, quella di cui ti ho parlato in aereo -
- Ah, ho capito! Mio caro Seth, presto incontrerai una bambina deliziosa, sono sicuro che ti farà perdere la testa - lo punzecchiò Maša facendogli l'occhiolino. Seth arrossì e per tutta risposta le disse:
- Se, come se una che ha quattro anni meno di me potesse rimpiazzarti!! - Maša lo guardò con tenerezza e lo abbracciò, sussurrandogli
all'orecchio:
- Lo sai che sei speciale per me - poi gli prese una mano e se la appoggiò sul cuore - Qui dentro tu ci sarai sempre - concluse, dopodiché si alzò e cominciò ad avviarsi verso il Cat's Eye. Ryo e Seth, rimasti soli, si guardarono con aria di sfida:
- Come mai non mi chiedi niente ALI'?? - gli disse il bambino con un ghigno
- Semplice, non mi interessa - rispose indifferente, mentre invece un'unica domanda gli risuonava in testa.
- Avanti, ti si legge in faccia che lo vuoi sapere - lo rimbeccò Seth. Ryo non rispose.
- Geloso, è? - lo punzecchiò ancora una volta (ma ci sarà da essere gelosi, Ryo?? Seth è un bambino!!^^;;;; N.d.Aeris).
- Taci e seguimi, marmocchio - rispose secco Ryo avviandosi verso la porta.
Poco dopo essere uscita Maša\Kaori varcava la soglia del Cat's Eye sotto lo sguardo stupito dei due proprietari e dei pochi (ma buoni^^;;) clienti; la donna notò subito una bambina seduta sul lato destro del bancone, con in mano un peluche e le corse incontro:
- Meg!! Piccola Meg, come stai?? - disse abbracciandola. La bambina la guardò dapprima stupita, poi contentissima:
- Mamma!! - urlò ricambiando l'abbraccio.
- Mamma?? - esclamarono all'unisono Miki e Umibozu - Guarda Meg che ti stai sbagliando…e lei, signora, le sembra il modo questo fare? Voleva per caso rapire questa bambina? - continuò Miki protettiva. La donna sembrò accorgersi solo in quel momento di lei e sorridendo le prese la mano:
- Miki-chan, sono tornata!! - le disse con enfasi - Ciao anche a te Umi-chan!! -
- Ka-Ka-Ka….Kaori? - esclamò Miki.
- In persona, anche se un po' cambiata - rispose lei. In quel momento entrò Ryo seguito da Seth. L'uomo si fiondò su Miki, mentre il bambino su Maša\Kaori. Seth la raggiunse indenne, strisciandosi contro di lei, mentre Ryo dovette fare i conti con Umibozu che lo fermò con una sonora padellata.
- Hihao Hihi haha (= Ciao Miki cara) - fece Ryo con la bocca deformata e qualche dente in meno, mentre il caro Umi-chan (che Dio lo benedica^^ N.d.Aeris) aggiungeva l'ennesima padella riportante "l'effigie" di Ryo alle altre. Ryo, ripresosi, raccontò tutta la storia a Miki e Umibozu che erano stati tenuti all'oscuro di tutto, perfino della sua partenza. Durante il racconto Miki, con le lacrime agli occhi, teneva stretto il braccio di Umi, il cui testone fumava, Ryo, di tanto in tanto lanciava tenere occhiate a Kaori che ascoltava con attenzione e rispondeva a queste arrossendo, mentre Seth e Meg erano seduti su una poltroncina intenti a fare conoscenza (naturalmente tutti i clienti che c'erano se n'erano andati dopo la padellata di Umi^^;;).
- Ora capisco… - esclamò Miki battendo le mani - Certo Kaori che sei proprio cambiata!! - le disse sorridendo mentre la faceva roteare su se stessa.
- Eh, già!! - le rispose lei - sono proprio cambiata! Sapete, posso sentire chiaramente i sentimenti di Kaori in questo momento e posso dirvi che prova un affetto veramente profondo verso tutti voi - concluse. Poi vedendo che Ryo sospirava aggiunse - Voi non lo sapete, ma io posso comportarmi come farebbe Kaori in questo momento…posso dire le cose che direbbe lei…insomma, posso…come dire…essere lei… - disse infine. Guardò ancora una volta Ryo che pareva pieno di speranza:
- Ma solo per poco - aggiunse sorridendo. Poi chiuse gli occhi e quando li riaprì pareva veramente Kaori, con il suo sguardo determinato e diretto. Subito corse incontro a Miki abbracciandola poi regalò un bel sorriso a Umibozu, dopodiché abbracciò sia Seth che Meg, i suoi "bambini". Quando arrivò il turno di Ryo né disse né fece niente, si limitò a guardarlo; ma Ryo lesse nei suoi occhi qualcosa del tipo: "Per te ho in serbo qualcosa di speciale" e ricambiò lo sguardo.
- Forza, andiamo - esclamò con il suo solito tono allegro. Prese Ryo a braccetto, mentre i due bambini si disponevano uno dalla parte di Kaori e l'altra dalla parte di Ryo, prendendoli per mano, dopodiché uscirono.
Miki osservava Ryo e Kaori con attenzione, notando i loro sguardi innamorati e sospirava. Ad un tratto vide che Kaori prendeva la mano di Ryo stringendola forte:
- Guarda, Falco, non sono carini? - commentò trasognata
- Ma va! Si tengono la mano esattamente come fanno con i bambini! - rispose lui imbarazzato
- Guarda bene, le loro dita sono intrecciate…possibile che tu non riesca a capire certe cose? - lo rimproverò la donna - E' una cosa simbol….!! - Miki si interruppe all'istante restando a bocca aperta: non poteva credere ai suoi occhi! Mentre i due camminavano, si erano guardati in un modo indescrivibile e, subito dopo, Ryo si era chinato su Kaori dandole un lungo bacio…un bacio dolce e appassionato allo stesso tempo…
- ahhhh…- sospirò ancora Miki - Guardalo il nostro Stallone di Shinjuku!! E' cotto come un bambino!! - disse ridacchiando.


Capitolo XXIII°: "Kaori e Maša: pro e contro"

Arrivati davanti a casa Ryo lasciò dolcemente la mano di Kaori per prendere la chiave di casa, ma la donna lo trattenne:
- A presto - gli sussurrò sorridendo e prima che Ryo potesse fare o dire qualcosa se n'era già andata.
- Mi dispiace, è stata colpa mia…non me la sentivo di essere lei…senti, quello che ti ha promesso…- farfugliò Maša.
- Non importa - la interruppe Ryo - hai già fatto tanto - così dicendo se ne andò dritto di filato in camera sua, scomparendo fino all'ora di cena.
- Ryo?? Bambini?? Venite giù che è ora di cena!! - gridò Maša. I tre sopraggiunsero e tutti insieme cenarono, anche se Maša avvertiva un velo di tristezza in Ryo.
Trascorsero gli otto giorni successivi come una perfetta famigliola; Maša, che non prendeva più quelle pasticche, era cambiata, perlomeno fisicamente…i suoi occhi stavano cominciando a scurirsi e la sua pelle abbronzatissima a schiarirsi. Ogni giorno che passava Ryo sentiva che Kaori era sempre più vicina, lo percepiva, probabilmente perché i loro cuori erano indissolubilmente legati…
C'era solo una cosa che gli appariva strana: ogni giorno Maša aveva occhiaie sempre più visibili e profonde, evidentemente era molto stanca.
- Maša, per caso hai qualche problema? - gli chiese un po' preoccupato
- Io? No di certo, sto' benissimo, non vedi? - detto questo fece una piccola giravolta a conferma di quello che aveva detto.
- Non scherzare Maša, di sicuro le avrai viste anche tu quelle occhiaie…- disse Ryo serissimo. Maša emise un profondo sospiro in segno di resa:
- Certo che le ho notate, ma…vedi…ecco…- farfugliò - cioè, ehm…io…non so a che cosa sia dovuto, ecco - concluse, ma poi sembrò ricordarsi di qualcosa - potrebbe essere un effetto collaterale delle pasticche…- azzardò
- Io penso che qui la domanda sia una sola - rispose bruscamente Ryo - la notte dormi oppure no?? -
- Certo che dormo, che domande…che ne so, potrei essere sonnambula! - disse un po' imbarazzata
- Non dire sciocchezze -
- E perché scusa? - replicò Maša corrucciata
- Kaori non è sonnambula - le rispose. La donna allora comprese che Ryo non aveva ancora capito niente, "Possibile che non si sia accorto di ciò che allo stesso tempo ci divide e ci unisce?" si chiese.
- Guarda Ryo che non hai capito niente di noi due -
- E cosa ci sarebbe da capire, se mi è concesso? - la rimbeccò con tono sarcastico
- Te lo dico subito! - esclamò con fare altezzoso - io sono l'opposto di Kaori -
- Opposto?-
- Esatto, o meglio, come carattere diciamo di sì, ma per quanto riguarda ciò che faccio e ciò che mi piace fare non cambia nulla tra noi due - concluse
- Non mi sembra proprio - commentò Ryo pensieroso. Maša allora si sentì profondamente delusa da quell'uomo:
- Pezzo di cretino!!! Allora è vero che non capisci un fico secco !! (addolciamo le paroline^^;; N.d.Aeris)!!!!!! Sono sette anni che ci vivi insieme e ancora non hai capito nulla di lei! - lo aggredì, livida in viso. Ryo non rispose, scuro in volto; questo la incoraggiò a proseguire:
- Cosa ti credi, che a Kaori faccia piacere girare con quei pigiamoni enormi, mettere vestiti "da maschio" e non essere considerata da nessuno? Certo che tu le fai capire chiaramente di non desiderarla, ma lei è pur sempre una donna!! Tutto quello a cui ha rinunciato, tutto quello che si nega è solo per colpa tua!! - inveì furiosa, ma subito si pentì di quello che aveva detto, comprendendo di averlo profondamente ferito - Cerca di capire, Ryo - riprese in tono raddolcito - Anche lei come tutte ha dei sogni, dei desideri…dei sentimenti…- Ryo non la lasciò finire e sbattendo un pugno contro la parete imprecò:
- Maledizione, Maša, allora perché non mi lascia? Perché si ostina a soffrire per un uomo come me? - disse infine sopraffatto dal dolore. Maša avrebbe voluto rispondergli, ma si limitò a dire:
- Io conosco la risposta Ryo, e in parte la conosci anche tu, ma non ho il diritto di dirtelo. Siete voi che dovete chiarirvi, io non centro - disse decisa. Ryo serrò le labbra e i pugni. Dopo alcuni istanti Maša riprese a parlare:
- In ogni caso dobbiamo scoprire cosa mi sta' succedendo - Ryo alzò per un attimo gli occhi e assentì, dopodiché se ne andò in camera sua. "Non puoi sempre sfuggire ai problemi Ryo, non basta chiuderti in camera per risolverli…ti cercano e ti tormentano finché non crolli…"
Finalmente calò l'oscurità, con il suo manto stellato a nascondere sotterfugi e inganni, complice di cuori innamorati, ma portatrice di tormento per quelli sofferenti (eh, sì, questa sera sono proprio poetica^_- N.d.Aeris). Nella casa regnava il più assoluto silenzio…Ryo percepiva unicamente il suo respiro…Era lì, solo, abbandonato a sé stesso; più volte aveva pensato di andare in camera di Kaori/Maša a chiederle spiegazioni…non ci sarebbero stati problemi, dato che i bambini ultimamente si erano trasferiti in un'improvvisata camera da letto (che ci sia qualcosa tra quei due??^^;;;; Sto' scherzando^^ N.d.Aeris). Qualcosa però lo bloccava; sensi di colpa? Forse. Dopotutto aveva il dovere di parlarne direttamente con Kaori, ciononostante desiderava conoscere ogni suo più piccolo pensiero e capiva perfettamente che Maša glielo avrebbe potuto rivelare. Perso nei suoi pensieri fu riscosso da una sensazione, fugace quanto profonda, c'era qualcuno. Subito concentrò tutta la sua attenzione sul più piccolo rumore e istintivamente appoggiò la mano destra sulla sua fedele Phyton. Sentì una porta aprirsi e chiudersi dolcemente, seguito da un leggerissimo e attutito rumore di passi. Nonostante tutto Ryo non percepiva pericolo e perciò si rilassò un poco, ritraendo la mano destra, ma rimanendo attento; i passi si stavano dirigendo verso la sua camera!!! Lentamente la maniglia si abbassò verso il basso…nella semioscurità Ryo distinse un'aggraziata e provocante figura femminile a lui ben nota. La figura entrò, chiudendosi la porta alle spalle e si andò a raggomitolare di fronte alla finestra che pareva un gioiello, grazie a tutte le luci di Tokyo. Ryo rimase in attesa per una decina di minuti, dopodiché si decise, in preda all'impazienza:
- Maša? - la figura non si mosse, tantomeno rispose. Una speranza sempre più acuta e penetrante si insinuò nella mente e nel cuore di Ryo, possedendolo completamente. Con un filo di voce a fatica sussurrò:
- …Kaori? - la figura si alzò e fece qualche passo. Non essendo più controluce, Ryo la poteva vedere abbastanza chiaramente: quell'espressione…la dolcezza infinita che si leggeva nel suo sguardo…forse stava sognando…ma mentre cercava di convincersi di questo, un unico pensiero e un'unica realtà esistevano per lui: "Kaori". Senza pensarci due volte si alzò di scatto dal letto e le corse incontro abbracciandola possessivamente.
La tenne stretta a sé, incapace di dire qualsiasi cosa, finché si accorse del suo pianto silenzioso:
- Kaori? Che c'è? Mi Dio, ti prego, dimmi!! E' successo qualcosa?? - la interrogò sconcertato. Kaori scosse la testa dolcemente, sorridendo. Ryo allora capì e le posò un leggero bacio sulla fronte:
- Lo so, lo so…so cosa stai provando…per me è lo stesso - si interruppe un istante, asciugandogli le lacrime - Dio come mi sei mancata! - esclamò poi prendendole il viso tra le mani. Kaori appoggiò le mani sulle sue:
- Ryo…- con la sua voce, bassa e sensuale, Kaori aveva risvegliato un moto di eccitazione incontrollabile in lui… Riuscì però a dominarlo, dopotutto prima doveva parlarle:
- Kaori…senti…mi dispiace…io…oggi, con Maša… - si interruppe. Se avesse continuato a parlare a quel modo Kaori non avrebbe capito nulla…non fece però in tempo a riprendere il discorso che la donna lo fermò:
- Io sono felice di farlo Ryo, e mi meraviglio che tu non l'abbia ancora capito - gli disse semplicemente. Ryo inizialmente non comprese:
- Eh? -
- So di cosa avete parlato tu e Maša, ricordati che siamo la stessa persona… - fece una pausa - quella di prima era la mia risposta. E' vero, come tutti ho dei desideri, delle aspettative, ma sono felice della scelta che ho fatto - si fermò, un po' imbarazzata - Ho scelto di starti accanto, di prepararti il caffè tutte le mattine, di condividere questo lavoro con te…nel bene e nel male - gli voltò le spalle.
- Ma perché? - incalzò lui - perché rinunciare alla tua vita? - Kaori si voltò di nuovo verso di lui sconcertata:
- Ryo!! Che cosa stai dicendo? Ho fatto questa scelta perché…perché… - si voltò nuovamente guardando in basso - …perché ti amo profondamente e questo dovresti saperlo bene - prese fiato una seconda volta - E non mi venire a dire che ho rinunciato alla mia vita e a me stessa perché non è vero!! Insieme a te io mi sento…non so…quando sono tra le tue braccia mi sento incredibilmente viva…e questa è una cosa non mi può dare nessun altro, nessuno…- Kaori smise di parlare rendendosi conto che forse si era esposta un po' troppo. Rimase in silenzio, aspettando la reazione di Ryo, una reazione che fu del tutto inaspettata. Kaori aveva atteso per qualche secondo una sua risposta, ma, non ottenendola si stava lentamente avviando verso la porta, intristita da quel silenzio.
- Kaori - la chiamò sussurrando lui e quel che seguì la sua voce fu veloce, come una lampo, ma lasciò un profondo segno…
Ryo in pochissimi istanti colmò la distanza che c'era fra loro e con i suoi forti avambracci le cinse la vita, affondando il viso nell'incavo della gola di Kaori; inspirò profondamente, quasi per sentirsi parte di lei e poi sussurrò:
- Non te ne andare…ti prego…io…io ho bisogno di te - dopodiché le disegnò una scia di piccoli e dolcissimi baci fino ad arrivare dietro l'orecchio (non dalla parte del Microchip, xò^^ N.d.Aeris). Kaori fremeva sotto il suo tocco e allo stesso tempo non riusciva a capacitarsi di quello che le stava accadendo. Pochi istanti dopo Ryo la fece voltare verso di sé, lentamente, continuando a riempirla di baci…poi finalmente alzò il capo, andando ad incontrare le labbra di Kaori, morbide e invitanti…si unirono in un bacio appassionato, liberi da ogni vincolo e decisi a dimenticare, anche se per poco, ogni problema…desiderosi solamente di rimanere l'uno nelle braccia dell'altra.
Ad un tratto Kaori mise fine a quel bacio, respirando profondamente:
- Fiuuu - fece sorridendo - è bene respirare ogni tanto - aggiunse, incrociando lo sguardo un po' stranito di Ryo, con un sorriso che avrebbe sciolto chiunque. Ryo allora ridacchiò, con stampata sul volto un'espressione sorniona e lasciva.
- Non c'è proprio niente da ridere - disse Kaori incrociando le braccia con uno sguardo di finto disappunto - Senti…la… - cominciò, ma non ebbe il tempo di terminare perché Ryo la interruppe con un bacio:
- Non puoi proprio trattenerti? - le chiese Kaori per niente dispiaciuta di quel gesto. Ryo le sorrise enigmaticamente, dopodiché appoggiò la sua fronte a quella di Kaori e le sussurrò:
- Resta con me questa notte - le disse - …ogni notte - aggiunse poi. Il battito del cuore di Kaori accelerò in maniera spropositata; avrebbe voluto gettarglisi al collo e gridargli un immenso "Si" ma non lo fece:
- Ryo, guardami - gli disse indicando il proprio corpo - questa non sono io, non è il mio corpo… - cercò di spiegarsi, gli occhi tristi. Ryo capì all'istante e si rese conto che in un qualche modo poteva averla ferita…dopotutto avrebbe potuto pensare che lui desiderasse quel corpo che non era il suo, ma non era così. "In ogni caso aspetterò" si disse. "Dopotutto in sette anni non è successo niente e non vedo perché non si possa aspettare ancora qualche tempo".
- Hai perfettamente ragione - cominciò - però voglio che tu capisca che Maša non mi interessa - fece una piccola pausa - né lei né il suo corpo - concluse. Kaori si illuminò tutta e gli regalò un sorriso dolce e spontaneo, che però aumentò a dismisura la voglia che aveva di lei (che esagerata che sono^^;; N.d.Aeris). Kaori si sporse verso di lui e lo baciò a lungo, dolcemente, poi di malavoglia si sciolse dal suo abbraccio e si avviò verso la porta, aprendola; prima di andarsene, però, si voltò un'ultima volta:
- Questo però non vuol dire che non possiamo dormirci, insieme. Domani sera prepara un posticino per me! - gli disse allegramente, dopodiché gli fece l'occhiolino, lasciandolo un po' sorpreso, ma profondamente felice.
Quella notte il nostro eroe riuscì a chiudere occhio solo per una grazia concessagli, tante erano le emozioni, le immagini, i pensieri che si affollavano nella sua mente e nel suo cuore. Il giorno dopo lo passò completamente sulle nuvole, pensando a chissà cosa, con grande stupore di Maša che fino al giorno prima lo aveva visto cupo più che mai (ovviamente lei non sa dell'incontro della notte precedente, dato che dormiva^^;; N.d.Aeris). E arrivò finalmente la tanto agognata sera; Ryo tutto pronto (e profumato^^;; N.d.Aeris) se n'era andato a nanna presto; Kaori, non appena era tornata in sé si era messa anche lei tutta in ghingheri, con una sorpresina per Ryo. Tutta compiaciuta per la sua idea si avviò verso la camera del suo boy entrando silenziosamente con il sospetto che se la dormisse già di grosso:
- …Ryo? - bisbigliò piano, temendo di svegliarlo. Ryo, che evidentemente era soprappensiero si riscosse, voltandosi immediatamente verso di lei, ma, appena lo fece, la bocca gli rimase aperta in un'espressione mista a sorpresa e ammirazione.
- …Potresti chiudere la bocca per favore? - gli chiese visibilmente imbarazzata.
- Scu..scu..scusami…ma…ti sta' benissimo…sei una favola Kaori, veramente! - gli disse un po' impacciato, squadrandola da capo a piedi. Kaori indossava unicamente (cioè, non proprio unicamente, Kaori porta anche gli slip^^ N.d.Aeris) una sua (di Ryo, N.d.Aeris) camicia! La portava leggermente sbottonata sul davanti e sotto di essa si poteva intravedere un seno ancora più pieno del solito e dei fianchi perfetti. Per quanto riguardava le gambe, sebbene fosse una delle camicie più lunghe che possedeva, per buona parte erano scoperte e la nostra Kaori le copriva previdentemente con entrambe le mani.
- Ecco…pensavo che ti avrebbe fatto piacere se…sì, insomma, avessi messo una cosa di questo tipo…- fece una pausa, paonazza - …e poi… - riprese, ma subito si bloccò.
- …E poi? - la interrogò Ryo piuttosto divertito. Kaori si fece forza e glielo confessò:
- …poi è sempre stato il mio sogno indossare una…ehm…camicia… - Ryo sogghignò:
- Una mia camicia? - Kaori alzò lo sguardo indispettita del fatto che Ryo si divertisse a metterla in difficoltà.
- RYO!!! Non puoi farmi certe domande, maledizione! - esclamò con già *il martellone della vergogna* in mano. Ryo si fece però subito perdonare alzandosi, sollevandola per la vita e mettendola sopra il letto con uno sguardo profondo e intenso, tanto penetrante da annullare qualsiasi resistenza e intento omicida da parte di Kaori. Si guardarono per qualche secondo, incapaci di dire o fare qualsiasi cosa, poi Ryo trovò il coraggio di rompere l'incantesimo:
- Ahem…non hai sonno? Lo sai che per colpa tua che stai sveglia la notte Maša ha due belle occhiaie?? - le disse, osservandola, - e anche tu non scherzi, a quanto pare - concluse sfiorandole con l'indice la parte sottostante l'occhio. Kaori sospirò:
- D'accordo, mi arrendo - gli disse, dopodiché si accoccolò sotto le coperte dandogli le spalle come segno di ribellione. Ryo se ne accorse e sorrise compiacendosi della sua piccola e combattiva Kaori; anche lui si sistemò sotto le coperte e dopo qualche attimo di esitazione le cinse la vita con le braccia, attirandola verso di sé. Il cuore di Kaori accelerò notevolmente il battito ma la donna non fece nulla, tanto era il calore e il senso di protezione che le infondeva quell'abbraccio. Ryo, dal canto suo, desiderava ardentemente poter sentire la pelle di Kaori sotto le sue dita ma aveva paura…ma poi, paura di cosa? Kaori l'amava e si fidava di lui…gliel'avrebbe sicuramente permesso…
- Avanti, sputa il rospo Ryo, cosa ti turba? - gli disse Kaori ad un tratto, appoggiando le mani sulle sue. Ryo si stupì ancora una volta di come Kaori intuiva le sue preoccupazioni e strinse impercettibilmente le braccia; un istante più tardi gli parve che Kaori stesse sorridendo. Dopo qualche secondo la donna mosse le dita delle mani, alla ricerca delle sue: quando le ebbe trovate fece in modo che si intrecciassero con le sue. Ryo, sorpresissimo, fece per dire qualcosa, ma un ulteriore movimento della socia lo fermò; Kaori sollevò le mani di Ryo, dopodiché le condusse sotto la camicia, permettendo loro di essere finalmente a contatto con la sua pelle. Lo sweeper rimase sconcertato sia dall'intuizione di Kaori che dalle sensazioni che il contatto con la sua pelle calda e vellutata gli aveva prodotto; la donna tolse le proprie mani, riappoggiandole al cuscino. Ryo allora, come per ringraziarla, la strinse ancora più forte e le posò un bacio tra i capelli; si addormentarono così, Kaori profondamente soddisfatta del suo operato e Ryo gustandosi tutte le meravigliose sensazioni che quella donna e quel contatto sapevano regalargli.
Capitolo XXIV°: "Le due Maša"

Ormai non rimanevano che pochi giorni al "ritorno" di Kaori; le occhiaie di entrambe erano pressoché sparite e la vita procedeva con più tranquillità. Meg e Seth, nel frattempo si erano costruiti una vita sociale piuttosto estesa, stringendo amicizia con altri bambini lì attorno…desideravano uscire, ma ancora la piccola Meg non era al sicuro…avrebbero potuto tentare di rapirla o chissà cos'altro per impedire a suo zio di testimoniare. Per questo quasi ogni giorno la loro stanzetta era piena di bambini, grazie soprattutto a Kaori/Maša che era riuscita ad entrare nelle grazie delle loro mamme.
La mattina del giorno in cui lo zio di Meg sarebbe dovuto andare da loro, reduce dal processo Kaori si ritrovò parecchio arrabbiata e imbarazzata nei confronti di Ryo: sentendo una strana sensazione si era svegliata accorgendosi, suo malgrado, che Ryo (pure congetture, ovvio^^;;N.d.Aeris) era completamente avvinghiato a lei. L'aveva circondata sia con le gambe che con le braccia, ma un particolare la fece veramente infuriare: le aveva slacciato la camicia e tra le mani, quasi in un gesto possessivo (ma dolce), le teneva il seno. (lo ammetto, sono proprio perversa!! Credo proprio di aver esagerato…ma non ho resistito…mi censurerete?? -____-;; N.d.Aeris)
- Magari non l'ha fatto volontariamente - si disse - ma questo non lo giustifica affatto!! Appena sveglio dovrà cercare una scusa valida per il suo comportamento!! - Cercò di divincolarsi, ma come risultato ottenne unicamente un aumento della stretta da parte di Ryo insieme ad un - Mmm…- Kaori lo esortò a lasciarla andare, sperando che la sentisse anche nel sonno. Per tutta risposta Ryo le disse lascivamente:
- Ma perché…abbiamo appena cominciato…- Kaori allora, pur comprendendo che stesse sognando (anche se evidentemente stava compiendo buona parte delle azioni sognate^^;;), decise di punirlo; sguainò tutta la sua collezione di martelli, dal "tonnellaggio" crescente e gridò:
- Preparati a vivere il tuo incubo peggiore!! Altro che sogni erotici! Te le do' io tutte quelle zo***le che ti fai!! - Ryo nel sonno la implorò di non farlo, perché non era stato lui; Kaori ebbe un attimo di incertezza e in quel momento Ryo si svegliò, cogliendola di sorpresa. Aveva l'aria smarrita, di chi non comprendesse né dove fosse né il perché di quella punizione…il suo sguardo terrorizzato percorse Kaori, ma si arrestò bruscamente notando lo stato in cui era (ovvero con la camicia slacciata^^;;). Accidenti, non aveva pensato a riallacciarsela! Rossa più di un peperone lasciò perdere i vari martelli, si voltò, coprendosi con le mani e tentando disperatamente di riallacciare quella maledetta camicia. Ryo dal canto suo era sbigottito per la visione paradisiaca avuto che, tra l'altro gli aveva completamente sconnesso il cervello, impedendogli di compiere o pensare anche la più stupida cosa. Impiegò parecchi minuti a riprendersi, ma non riusciva ancora a cancellare quell'immagine di Kaori, sexy oltre ogni limite, anche così arrabbiata. Sforzandosi di mantenere la sua voce normale le disse:
- Ahem…ecco…qualunque cosa io abbia fatto…anche la più orribile…ecco…non era volontaria…insomma…vorrei che tu mi perdonassi…scusami… - ora era lui ad essere imbarazzato al solo pensiero di quello che poteva averle fatto trasportato da quel sogno… (lascio a voi scoprire chi fosse l'oggetto del suddetto sogno…^___- N.d.Aeris). Kaori sospirò, in cuor suo sollevata dalla buona fede del partner (ma quale buona fede, Kaori!!):
- Be'…diciamo che sei scusato…ma esigo da te una promessa! - disse girandosi. Ryo notò che aveva allacciato i bottoni in modo disordinato (sfalsato, diciamo) e sorrise fra sé.
- Vuoi che ti prometta di non sognare più certe cose?? - le chiese in tono sarcastico.
- Be', perlomeno ti chiedo di non applicare le tue fantasie su di me!! - si difese colta in fallo.
- Ma si può sapere cosa ti ho fatto? - le chiese non individuando esattamente <<quale>> parte del suo sogno avesse applicato su di lei.
- Mi sembravi un polipo!! - borbottò Kaori rilassandosi un poco. Ryo comprese, perlomeno in parte…allora le sensazioni che aveva provato accarezzando la sua pelle vellutata…stringendosi a lei…sentendola muovere sotto di sé…
-…Mmm… - mormorò chiudendo gli occhi, portandosi una mano alla bocca e inumidendosi questa con la lingua. Furono dei gesti istintivi, che però infiammarono la povera Kaori la quale a sua volta ricordava le sensazioni che aveva provato e che l'avevano svegliata, quella mattina.
- Sarà meglio che vada ora, devo vestirmi, preparare la colazione e darmi da fare per il pranzo di oggi, per lo zio di Meg… - disse ad un tratto Kaori, contando con le dita tutto ciò che doveva fare; continuando ancora ad elencare sottovoce i suoi vari compiti si diresse verso la porta. Una voce a lei ben nota, anche se un po' rauca (chissà perché…) la interruppe:
- …Kaori? - la chiamò Ryo.
- Si? -
- Non dovresti lasciare il posto a Maša? - Ryo si pentì subito di ciò che aveva detto, forse l'aveva ferita. Kaori gli accennò un debole sorriso, cercando di non far trasparire la sua tristezza:
- Già - gli rispose in un soffio. Fece per andarsene ma nuovamente Ryo la chiamò:
- Kaori? -
- Che c'è questa volta? - gli chiese Kaori con entrambe le mani sui fianchi
- Belle quelle mutandine lilla!! Dove le hai comprate? - pur di riscattarsi le aveva detto una cosa che l'avrebbe fatta infuriare. Kaori si trattenne a stento:
- GLICINE - lo corresse contrariata
- Che? -
- Sono color glicine e se ti interessano te le vai a comprare! - gli rispose secca senza dargli la possibilità di replicare. Caspita, la sua intenzione era di farla sfogare, ma evidentemente aveva sbagliato tattica.
La mattinata passò velocemente e Kaori, dopo aver cucinato e sbrigato tutti i lavori di casa (dato che Maša era una vera frana nei lavori domestici), cedette il posto al suo secondo ego. Ryo era rimasto tutta la mattina in camera a leggere una di quelle riviste per decifrare i sogni (Ahem!^^;; N.d.Aeris) e fu richiamato alla realtà solo dalle grida di Meg e Seth che confabulavano eccitati e da un delizioso profumino che giungeva dalla cucina. Scendendo notò Maša intenta ad aggiustare la cravatta a Seth e a dare disposizioni sul comportamento che avrebbero dovuto tenere i due bambini. Mentre osservava Maša compiacendosi per la scelta di un semplice vestito a tubino (anche se piuttosto aderente) non troppo provocante si ritrovò a pensare che Kaori non avrebbe mai badato così tanto al comportamento dei due bambini; li avrebbe semplicemente lasciati comportare secondo la loro natura e già se la immaginava sporcarsi il vestito giocando con loro sul pavimento… Naturalmente Maša non l'avrebbe mai permesso. Ad un tratto il campanello suonò riscuotendolo dai suoi pensieri non troppo felici. Un uomo distinto e di bella presenza, sulla quarantina, si presentò come lo zio di Meg, bloccandosi subito guardando Maša in viso; aveva l'aria di aver visto un morto! Ryo scese le scale e non tardò a chiedere spiegazioni riguardo allo sbigottimento dell'uomo:
- Ha l'aria di aver visto un morto! -
- C- chi diavolo è questa donna? - chiese senza smettere di fissarlo
- E' la mia socia, anche se attualmente ha subito uno sdoppiamento di personalità… - l'uomo non lo lasciò finire
- E' proprio identica a Maša! - esclamò. Ryo rimase senza parole e, decidendo di non rischiare troppo si limitò a dire:
- E chi sarebbe questa Maša? -
- La madre di Megan -



Capitolo XXV°: "I conti tornano"

Maša svenne e Ryo dovette fare uno sforzo disumano perché le gambe non gli cedessero. Allora Kaori era…no, non era possibile, non poteva crederci! Kaori, la sua pura e innocente Kaori aveva una figlia…e per giunta questa figlia era Megan! Gli mancò il fiato e si stupì di riuscire ancora a parlare nonostante fosse sconvolto:
- Si spieghi meglio - gli chiese sollevando Maša e appoggiandola sul divano.
- Oh, si, mi scusi. Maša era sposata con mio fratello, ma al momento del parto lei morì, o almeno così credevo - concluse guardando la donna priva di sensi sul divano.
- Capisco. In ogni caso le non può essere quella Maša. Il suo vero nome è Kaori, ma è stata rapita e chiamata in quel modo. Le hanno sdoppiato la personalità tramite esperimenti di non so quale tipo, modificandola anche fisicamente. Ecco perché ha gli occhi chiari, i capelli così lunghi ed è così abbronzata…inoltre è quasi tornata normale; qualche settimana fa questi caratteri erano molto più accentuati - gli spiegò Ryo.
- Ma come potevano i rapitori conoscerla così bene? -
- Direi che dovrebbe spiegarmelo lei - gli rispose secco Ryo.
- Certo, la capisco, ma…io non sono al corrente di ciò che è successo…forse sarebbe meglio chiedere a mio fratello, il marito di Maša… - azzardò l'uomo
- Ma se è scappato! - inveì Ryo
- Be', avrà avuto le sue ragioni, no? Comunque per la polizia non dovrebbe essere difficile rintracciarlo, visto che siamo gemelli, anche se ha cambiato nome - concluse trionfante l'uomo. Ryo non perse tempo e chiamò subito Saeko, spiegandole nei dettagli ciò che avrebbe dovuto fare o dire, dopodiché, prima di raggiungere Maša, gli disse:
- Non ci resta che aspettare. Che fa, si unisce a noi? - l'uomo annuì e gli porse la mano:
- Mi chiamo Soichiro, Soichiro Izumoto - Ryo gliela strinse con forza:
- Ryo Saeba, piacere di conoscerla -
Soichiro passò così la notte da loro; Ryo gli cedette la sua stanza e se ne andò in quella di Kaori, che era intenta a sistemarsi una camicia da notte. Non bussò, ma quando fu all'interno, Kaori si accorse di lui e, comprendendo all'istante che qualcosa lo preoccupava, aprì le braccia accogliendolo nel suo abbraccio. La frustrazione di Ryo era palpabile, così Kaori si limitò a coccolarlo contro di sé accarezzandogli in modo incredibilmente dolce i capelli. Piano piano la sua preoccupazione si assottigliò, così alzò il viso e guardando Kaori negli occhi le chiese:
- Kaori, sei mai stata con un uomo? - Kaori non fu imbarazzata da quella domanda, si rattristò chiedendosi se davvero questo per lui avesse rappresentato un ostacolo. Evidentemente Ryo prese quella sua tristezza improvvisa come un si perché ne rimase sconvolto; sbarrando gli occhi e invaso improvvisamente da una rabbia incontrollabile la stese sul letto, bloccandole i polsi con le mani e immobilizzandola con il peso del suo corpo:
- Dimostramelo - le disse con una freddezza incredibile. Kaori non era spaventata dalla sua reazione, perché si fidava di lui e sapeva perfettamente che non l'avrebbe toccata. In ogni caso fu quasi tentata di accontentarlo, dimostrandogli che cosa una donna innamorata può fare; capì però che lui, in seguito, ottenendo ovviamente una risposta inconfutabile alla sua domanda, si sarebbe sentito un verme.
- Tu che cosa pensi? - gli chiese con una punta di amarezza nella voce - L'importante è cosa pensi tu, non quello che ti dirò io -
- Non è vero! - ruggì Ryo, ma la lasciò, in cuor suo mortificato, avendo percepito il messaggio. Kaori, dopo essersi alzata, gli prese il viso fra le mani, guardandolo con una dolcezza che non si sarebbe mai aspettato:
- Guardami - gli disse - Leggi nei miei occhi la risposta che cerchi e se non ti basta ascolta i nostri cuori, sono legati indissolubilmente - fece una pausa - il tuo cuore conosce già la risposta - aspettò qualche minuto per permettere a Ryo di riflettere, poi riprese - E se non ti basta, puoi verificare di persona. Come vedi tutto dipende da te. Cosa pensi di me? - Lui la guardò per un istante che le sembrò dilatarsi all'infinito, le posò un dolce bacio sulle labbra e poi sul cuore, dopodiché le sorrise:
- Ti amo - a Kaori sembrò di scoppiare per la gioia di quel momento. Ryo non avrebbe mai ammesso nulla, ma in questo modo le aveva dimostrato di aver capito…e di amarla. Gli buttò le braccia al collo, traboccante di felicità; allora lui si accomodò con le spalle alla testiera del letto, poi, sollevandola per la vita la appoggiò tra le sue gambe; la sentì accoccolarsi contro il suo torace, così la cinse con le braccia appoggiando il mento sui suoi capelli. Kaori si abbandonò contro di lui e il suo calore, sentendosi incredibilmente bene, protetta e amata. Ascoltarono il respiro l'uno dell'altra per diverso tempo, quando Ryo ruppe il silenzio:
- Kaori? - la chiamò. La donna alzò leggermente il capo:
- Che c'è? - gli rispose calma.
- Vorrei sentirtelo dire - la sentì inspirare profondamente:
- No -
Ryo sorrise gratificato:
- Ne sono felice - le disse posandole un leggero bacio sul collo. L'espressione di Kaori si raddolcì ulteriormente:
- Sai Ryo, non ho sentito molto del discorso di oggi con quell'uomo, dato che Maša è svenuta, ma so che ti riferivi a quello…potresti spiegarmi il resto? - gli chiese. Passarono buona parte della nottata a raccontare e fare congetture sulla possibile soluzione di quel mistero, ma nessuna sembrava verosimile. Alla fine Kaori si addormentò, invasa dalla pace che lui le infondeva.
Il mattino dopo si ritrovò sul letto, sotto le coperte, sola. Si voltò verso la finestra e vide la figura atletica di Ryo stagliarsi controluce; era bello come un dio, fiero e potente contro il sole.
Si alzò, cercando di non far rumore. Quando gli fu dietro gli appoggiò un dito a mo' di pistola sulla schiena:
- BANG! - esclamò. Ryo si riscosse immediatamente dai suoi pensieri, voltandosi; doveva essere proprio assorto per non accorgersi di lei. La guardò con uno sguardo indecifrabile e a Kaori si mozzò il fiato in gola:
- Potevo ucciderti - furono le uniche parole che riuscì a pronunciare. Lui le sorrise, abbassandosi in modo che i loro occhi fossero alla stessa altezza:
- Non credo - Kaori trattenne il fiato e le ci volle un po' per riprendere il controllo di sé:
- Vogliamo scommettere? - lo sfidò incrociando le braccia. Ryo le sfiorò una tempia con l'indice e tracciò una linea immaginaria giù giù, fino al fianco, dove Kaori lo bloccò. Non le piaceva quel brivido caldo che ogni volta le percorreva la schiena, le faceva perdere il controllo:
- Non era questo che intendevo - disse un po' brusca. Un lampo divertito attraversò gli occhi di Ryo:
- Allora lo senti anche tu… - le sussurrò. Kaori prese a guardarsi la punta dei piedi nudi, imbarazzata; aprì la bocca per dire qualcosa, ma non lo fece; poi la riaprì e questa volta parlò:
- Sai benissimo che è impossibile - disse, cercando di convincersi lei stessa.
- Per ora -
Ecco che Ryo immancabilmente si divertiva a metterla in imbarazzo! E lei non era affatto sicura di potergli resistere a lungo. Preferì cambiare discorso:
- Oggi Maša se ne starà buona…e non provare a contraddirmi, sai? E' molto scossa e in questo momento sia tu che lei avete bisogno di me! - gli disse, forse con un po' troppa enfasi. Ryo alzò le mani in segno di resa.
- Benissimo! - esclamò compiaciuta lei invitando, non troppo gentilmente, Ryo a lasciarla sola.
Diversi minuti dopo scese; Ryo era sul divano che guardava Tom & Jerry insieme ai bambini e Kaori ridacchiò, incapace di trattenersi.
- Che cos'hai da ridere, tu? - l'apostrofò l'uomo voltandosi (e compiacendosi perché, nonostante si fosse vestita sullo stile di Maša, aveva scelto un vestitino discreto).
- Piuttosto preparami un caffè! - Kaori cercò di non dar peso al tono decisamente sgarbato del socio, che aggiunse:
- Tra poco il padre di Meg sarà qui, cerca di preparare qualcosa di decent… - non fece in tempo a terminare la frase che un super martellone si materializzò, schiacciandolo contro la parete. Meg si alzò di scatto:
- Davvero il mio papà verrà qui? -
- Certo - la rassicurò lui
- Quello vero? - gli chiese un po' titubante la bambina. Questa volta fu Kaori a risponderle, appena entrata con una tazza di caffè fumante in mano:
- Si, piccolina. Non sei contenta? Presto rivedrai il tuo papà! - le disse entusiasta.
- E tu mamma? - quella domanda prese alla sprovvista Kaori - Tu non sei contenta di rivedere papà? - Kaori guardò Ryo, che la osservava con uno sguardo imperscrutabile, poi rispose:
- Non vedo l'ora di rivederlo - si sentì un grugnito da parte di Ryo, mentre Seth non perse tempo a stuzzicarlo:
- Te la immagini appiccicata ad un altro? - gli disse con fare sibillino - E questo non è un bambino…riuscirai a tenerla con te? - sussurrò ancora - Riuscirai a soddisfarla e a renderla felice più di quanto non possa fare lui? - aggiunse sottovoce. Ryo finse di non ascoltarlo, ma in realtà ogni sua parola aveva colpito nel segno. Guardò Kaori, così dolce e disponibile e ripensò a come l'aveva trattata, non solo in quel momento, ma in tutti quegli anni:
- Scusa - le disse, sorprendendola piacevolmente. Kaori gli posò un leggero bacio sulla guancia, consegnandogli il caffè. A quel punto la donna si voltò, lasciando Ryo e Seth di stucco: l'abito da lei scelto, sul retro, aveva uno spacco vertiginoso e l'ondeggiare inconsapevole dei suoi fianchi per poco non li fece svenire entrambi. *CRASH*, la tazza cadde rovinosamente a terra, insieme al suo contenuto, ma Ryo non se ne accorse nemmeno, tutto preso com'era da Kaori, che si girò all'istante spalancando gli occhi:
- Ryo! Che diavolo combini? - esclamò, ma ottenendo unicamente uno sguardo ebete aggiunse:
- D'accordo, ci penso io…ma fai più attenzione la prossima volta… - "Non capisco cosa gli sia preso" si chiese. Mentre era impegnata nel rimediare al danno Seth le diede una bella pacca sul fondoschiena e prima che lei potesse replicare disse:
- Se non vuoi che quest'uomo ti rompa tutte le stoviglie ti conviene essere meno provocante, mia cara - Kaori avvampò, ma non ebbe la forza di sgridare Seth…Quindi Ryo la desiderava? No, non era possibile, eppure… Il flusso dei suoi pensieri fu interrotto dal campanello. Kaori avrebbe sicuramente scambiato quell'uomo per Soichiro, se non per una strana luce nei suoi occhi…una specie di ardua battaglia contro se stesso. Anche lui, pur essendo stato informato della situazione, impallidì vedendola:
- M- Maša? - azzardò. Kaori gli sorrise:
- In un certo senso - rispose tendendogli la mano - Sono Kaori Makimura aka Maša - si presentò. Il viso dell'uomo di distese:
- Takeshi Izumoto, è una gioia conoscerla - le disse cortese, stringendole la mano; forse la tenne una po' più del dovuto, ma era comprensibile, almeno per Kaori, visto che era identica a sua moglie, ma per Ryo no:
- Salve Takeshi! Lei deve essere il fratello di Soichiro, vero? - esclamò frapponendosi tra i due - Mi dica, chi dei due è nato prima? - proseguì, ben sapendo che fossero domande stupide. Avrebbe continuato all'infinito pur di tenerlo lontano dalla sua donna, ma lei, come a rassicurarlo gli strinse dolcemente la mano, di nascosto, in modo da non imbarazzare Ryo davanti a Takeshi. Ryo capì e si sentì uno stupido per aver agito a quel modo…forse le parole di Seth lo avevano scosso più del dovuto… In ogni caso si diresse verso la tavola di gran carriera protestando con Kaori, che non aveva ancora preparato il pranzo. Lei ridacchiò, poi rivolgendosi al suo ospite lo invitò a sedersi a sua volta, mentre lei si sarebbe data da fare in cucina. Anche Takeshi sembrò notare e apprezzare sia lo spacco che il fondoschiena di Kaori, ma si ricompose all'istante, visto lo sguardo assassino che gli rivolse Ryo. A quel punto arrivò la piccola Meg abbracciandolo; gli pose un mucchio di domande, ininterrottamente e smise unicamente perché troppo impegnata a gustarsi il pranzetto delizioso preparato nel frattempo da Kaori.

- Visto come cucina bene la mamma? - chiese all'improvviso Meg al padre. Se rimase sorpreso da quella domanda, non lo diede a vedere e assentì, con un sorriso. Mangiarono in allegria, ridendo e scherzando, ma quando fu il momento di dedicarsi ad argomenti ben più seri i due bimbi vennero congedati.
- Per favore - lo pregò Kaori - Da lei vorremmo sapere come sono andate le cose…ma non ci menta, la prego - concluse. L'uomo sorrise:
- Non potrei mai mentire ad una donna che somiglia così tanto alla mia defunta moglie - Kaori si rilassò e Ryo, che ascoltava attentamente, aggiunse:
- Cominci dal principio - L'uomo annuì:
- Circa dieci anni fa, mi venne offerto un lavoro all'estero, più precisamente in Arabia Saudita… -
- Ma lei che lavoro fa? - lo interruppe Ryo.
- Mi occupo di medicina e informatica, ma il mio lavoro non è definibile, in quanto si ottiene dalla fusione di queste due scienze - rispose Takeshi.
- Capisco, prosegua pure - lo invitò l'uomo.
- Non sapevo esattamente che tipo di lavoro fosse, ma mi avevano assicurato che avrei avuto carta bianca; potevo svolgere ricerche a mio piacimento, però rispettando i desideri del mio datore di lavoro. Non persi tempo e ben presto mi ritrovai nel sontuoso palazzo dello sceicco Alì… -
- La cosa si fa interessante - disse Ryo attento.
- Vivevo praticamente nel mio studio, dove, su consiglio dello stesso sceicco, mi dedicai agli studi sui caratteri recessivi negli esseri umani. Ben presto, però, Alì ebbe bisogno di un medico per le ragazze del suo harem ed io accettai - si fermò per qualche secondo.
- Ed è così che conoscesti Maša? - gli chiese Kaori, ansiosa.
- Esatto. Un giorno dovetti medicarle un taglio al braccio, ma mi accorsi anche di graffi e lividi sul suo corpo. La spronai a raccontarmi tutto, così lei scoppiò in lacrime e mi raccontò la sua storia: era stata venduta dalla sua famiglia e dalla Russia (pur essendo Russa, è per metà Giapponese, dalla parte del padre. N.d.Aeris) trasportata lì, in quel palazzo. Ben presto era diventata la favorita di Alì, ma lei provava repulsione per quell'uomo così meschino; ogni volta che lo respingeva accusandolo di averla rapita lui diveniva furioso e talvolta la picchiava -
- Ma è terribile! - esclamò Kaori con un filo di voce, portandosi le mani alla bocca al solo pensiero di quello che le avrebbe potuto fare quell'uomo. Ryo, vedendola così sconvolta e tremante non resistette, appoggiandosela sulle ginocchia. Takeshi non sembrò farci caso, o perlomeno non fece commenti, così Ryo la strinse ancora di più a sé, riempiendola di coccole, per calmarla. O forse voleva calmare se stesso? Si chiese. Forse averla tra le braccia poteva essergli di aiuto…era troppo spaventato all'idea di saperla nelle mani di Alì…Dio, se le avesse fatto qualcosa sarebbe impazzito, lo sapeva…
Takeshi, intanto, aveva ripreso a parlare:
- …Naturalmente Maša non poteva sempre subire queste violenze, così alle volte acconsentiva a passare la notte con lui… - Takeshi strinse i pugni - …facendosi rivelare, nei momenti in cui non le avrebbe negato nulla, ogni suo piano e aspirazione. Mi confidò così che il fine dei miei esperimenti era tutt'altro che onorevole: con quel siero messo a punto da me, avrebbe potuto non solo modificare le ragazze a suo piacimento, ma anche "cammuffarle", in modo da non essere riconosciute da parenti, amici, fidanzati… -
- In effetti con quel siero ha schiarito gli occhi a Kaori, le ha fatto allungare i capelli e ha reso la sua pelle più abbronzata…però ora che non prende più quelle pasticche sta' ritornando normale… - convenne Ryo.
- Sbaglia Sig. Saeba, - lo interruppe Takeshi - La sua seconda personalità rimarrà…ma non si preoccupi, - aggiunse vedendo le facce terrorizzate dei due - …ho messo a punto un antidoto in questi anni…ma ne parleremo più tardi - concluse. Ryo e Kaori smisero di trattenere il fiato e lo guardarono con gratitudine. Takeshi sorrise e riprese:
- Subito io Maša ci alleammo e io le giurai di liberarla. Ci incontravamo di nascosto, per mettere a punto un piano. Finalmente riuscì a farmi dire da Alì la strada esatta dall'aeroporto al palazzo. Scappammo, ma io mi portai dietro una boccetta di quel siero, per poter rimediare all'errore fatto creandolo. Arrivammo in Giappone e decidemmo di sposarci, essendoci innamorati l'uno dell'altra. Cambiammo nome, in modo che Alì non ci rintracciasse e intanto Maša rimase incinta - si bloccò per un attimo, gli occhi colmi di amarezza e dolcezza. Ryo e Kaori si scambiarono un'occhiata. - Quell'uomo era una pazzo e riuscì a rintracciarci. Voleva uccidere sia me che Maša per il tradimento subito, ma sapendo che lei era incinta, volle aspettare, per poter portare con sé la bambina. Eravamo disperati, davvero… - le mani gli tremavano - Poi, subito dopo il parto Maša morì ed io, più per salvare mia figlia che me stesso, già morto con Maša, la affidai a mio fratello che la portò con sé in America. Intanto io fuggii all'estero, dove ritrovai la voglia di vivere, per rimediare ai miei errori. Tutto sembrava procedere bene, quando mio fratello è dovuto tornare in Giappone con Megan, per testimoniare ad un processo. Alì l'ha rintracciata, con l'intenzione di rapirla ed è questa la vera ragione per cui ve l'ha affidata, per proteggerla da lui - era stata dura rievocare il passato, ma ora si sentiva decisamente meglio. Kaori aveva le lacrime agli occhi e anche Ryo sembrava scosso, ma disse:
- Ora è tutto chiaro. Grazie mille. Ci resta una sola cosa da capire: perché invece ha rapito Kaori? - chiese Ryo. Takeshi sembrò riflettere un momento:
- Tutti al mondo abbiamo almeno un gemello non di sangue…può darsi che Alì, vedendo Kaori, così simile a Maša, se ne sia infatuato, decidendo di lasciar perdere Meg, ancora troppo piccola per lui… - si fermò per un attimo - Oppure ha pensato che tu fossi la vera Maša…dopotutto lui non sapeva che lei fosse morta e l'amore ossessivo che provava per lei ha sconfitto il desiderio di vendetta… - non poté terminare le sue riflessioni, perché Kaori lo interruppe:
- Ormai non ha importanza il motivo per cui mi abbia rapita… Alì è un uomo malato, e non riesco ad odiarlo…mi fa tanta pena…Quando mi guardava lo vedevo così felice…lasciamogli il suo piccolo segreto, d'accordo? - Ryo la guardò con tenerezza, ammirando sempre di più quella donna fantastica:
- Affare fatto - approvò - Ma ora pensiamo a quel siero. Maša, prima di riunirsi a te vorrà salutarci tutti… - Kaori assentì - Io vado a chiamare i bambini, tu intanto lascia che prenda il sopravvento - così dicendo scomparì in camera dei bambini. Kaori, con il suo cuore comunicò con Maša, dandole il suo saluto, dopodiché se ne andò. Sicuramente non era consapevole della sensualità che emanava comunicando con Maša, ma sia Ryo (che nel frattempo aveva chiamato i bambini) che Takeshi non vi rimasero indifferenti.


Capitolo XXVI°: "Finalmente riunite"

Maša, con le lacrime agli occhi abbracciò e salutò i due bambini; con parole affettuose li convinse dell'affetto che nutriva per loro e che non li avrebbe mai dimenticati. Anche Meg e Seth si commossero, specialmente quest'ultimo, ma si sforzarono di regalarle un ultimo, sincero sorriso. Fu la volta di Takeshi, che ringraziò di cuore per tutto l'aiuto dato loro. Alla fine Maša guardò Ryo, che raddolcì l'espressione:
- Ci mancherai - le disse
- Seee… - lo canzonò lei, poi fu nuovamente seria: - Farò un ultimo gesto, per la mia Kaori - detto ciò prese un paio di forbici e, con un taglio deciso, eliminò la lunga treccia di capelli (avrei voluto farglielo fare con la spada, ma come idea non reggeva… ;__; N.d.Aeris) - Eccotela restituita - gli sussurrò, poi lo baciò, sfiorandolo appena. Alla fine disse:
- Sono pronta - Takeshi annuì serio e le iniettò, con una piccola siringa, un fluido azzurrino. Bastarono pochi secondi perché l'antidoto cominciasse a fare effetto, facendola svenire; fu però prontamente sorretta da Ryo. Takeshi, lo guardò, poi sospirando disse:
- Sarebbe meglio che tu te ne andassi. In questi minuti soffrirà terribilmente, sarà scossa da tremiti, avrà incubi e proverà un dolore acuto e penetrante…Se fosse la mia donna non riuscirei a sopportare di vederla in questo stato - concluse. Nemmeno lui ci sarebbe riuscito, maledizione! Non poteva sopportare di vederla soffrire…ma nemmeno di saperla sola con la sua sofferenza. Gli avrebbe fatto male vederla in quello stato, lo sapeva, ma lei avrebbe fatto lo stesso per lui, forse di più… Si decise, l'avrebbe sostenuta, confortandola; gli avrebbe trasmesso tutta la forza e l'amore che aveva in corpo. Per lei, per la donna che amava, disperatamente, con tutto se stesso, senza riserve.
- Resto - disse con voce ferma.
- Ma… - provò a protestare Takeshi
- Niente ma! Lei è la mia donna ed io la proteggerò ad ogni costo! Le starò vicino, dovessi morire… - la guardò con un amore quasi palpabile, tanto forte da convincere Takeshi
- Per favore, lasciaci soli - gli disse infine Ryo. Lui ubbidì, annuendo.
Ryo la distese sul divano tenendole strette le mani; la fronte di Kaori era già imperlata di sudore, ma lei resisteva, digrignando i denti e aumentando la stretta sulle sue mani. Ad un tratto cominciò a tremare, quasi le battevano i denti. Poi un grido, un grido terribile e straziante. Ryo sentì un dolore acuto, come se una pallottola lo avesse trapassato da parte a parte…il cuore cominciò a dolergli, come se si stesse lacerando, ma non se ne andò; la sofferenza che Kaori doveva affrontare doveva essere triplicata rispetto alla sua. Un'altra serie di gridi, sempre più disperati e tremendi seguì il primo, poi lei cominciò a parlare:
- NO!!! RYO, NON TE ANDARE!! AHHHH!!! NO…PERCHE'? - ansimava per il dolore - PERCHE' VUOI UCCIDERMI? NOOOO…TI PREGO, NON ANDARTENE VIA CON LEI!! - urlò ancora. Ryo le ripeté più volte che non se ne sarebbe andato, che l'amava…con tutto se stesso, disperatamente… Kaori, dopo le sue parole accennava quasi un sorriso, ma subito una smorfia di dolore sfigurava il suo bel volto:
- PERCHE' RYO? PERCHE' PROPRIO CON ME STESSA? - adesso piangeva, disperatamente - PERCHE' PROPRIO CON MAŠA?? - gridò terribilmente scossa. Tremava ancora più violentemente di prima. Per Ryo era sempre più angosciante la sua vista in quelle condizioni, ma in fondo la ammirava, era una donna estremamente forte. Continuò a soffrire con lei sussurrandole dolcissime frasi d'amore, rassicurandola e baciandola per una mezz'ora buona. Quando finalmente aprì gli occhi, Ryo credette di perdervisi all'interno; in quegli occhioni nocciola, smarriti e sgranati per la paura, appena lo riconobbe, di dipinsero una gioia e una dolcezza immensa:
- Ryo… - mormorò lei sorridendo debolmente. Ryo pensava che avrebbe ceduto al desiderio impellente di piangere, ma non lo fece.
- Ti amo - le disse semplicemente. Gli occhi di lei luccicarono:
- Lo so - gli rispose in un soffio. Ryo la baciò appena, non voleva farla stancare e prima di andarsene le raccomandò:
- Ora dormi, parleremo più tardi - lei annuì, chiudendo gli occhi.
Si richiuse la porta alle spalle, sospirando, dopodiché raggiunse Takeshi:
- Le hai dimostrato tutto il tuo amore, Ryo. Non se ne dimenticherà - lo rassicurò con un'amichevole pacca sulla spalla. Ryo era così stanco che per poco non cadde, ma si riprese subito:
- Ora non mi resta che telefonare a Saeko e spiegarle tutto. Poi penserò ad avvisare Abdur a del nostro arrivo - disse
- Nostro? - chiese Takeshi
- Esatto - rispose Ryo - Verrai con noi a Jedda e ci aiuterai a ritrovare il palazzo dello sceicco. Di nascosto ci infiltreremo nel palazzo e qui dovrai aiutarmi a ritrovare la stanza che Alì ha fatto scomparire. Ritorneremo a Tokyo con le prove e, fosse necessario mobilitare tutto l'esercito, bloccheremo Alì e i suoi scagnozzi - concluse. Takeshi sembrò perplesso:
- Non esattamente - lo corresse - Posso estrapolare le informazioni di questi computer da qui, con un aggeggio che ho appositamente creato, così avremo le prove senza rischiare, poi le consegneremo alla polizia e IO andrò a Jedda con loro per mostrare la via fino al palazzo - esclamò trionfante. Ryo sembrò soddisfatto, ma allo stesso tempo contrariato:
- Io non rimango qui senza far niente - protestò.
- Oh, si che lo farai! E poi la tua compagna ti terrà sicuramente occupato, avete bisogno di passare un po' di tempo insieme, SOLI - disse sottolineando particolarmente l'ultima parola e strizzandogli l'occhio con complicità. Ryo arrossì leggermente (guarda Ryo che non è da macho arrossire…^^ N.d.Aeris), ma poi assentì:
- E Megan? - chiese poi.
- Be', lei è mia figlia e una volta che il pericolo rappresentato da Alì potremo finalmente recuperare il tempo perduto - gli rispose, tranquillo.
- E Seth? E' solo al mondo… -
- Non ti preoccupare, ho già pensato anche a quello. Quando Kaori gridava i due bambini si sono spaventati, così sono andato da loro e abbiamo fatto una bella chiacchierata: adotterò Seth - affermò compiaciuto - Ah, sai una cosa? E' incredibile, ma Meg sapeva fin dall'inizio che Kaori non era la sua vera mamma, ma ha accettato di venire qui per la sua straordinaria somiglianza con Maša, che aveva visto diverse volte in fotografia - Ryo sorrise:
- Che dolce -

Ryo si precipitò a fare quelle telefonate, dopodiché ringraziò nuovamente Takeshi per tutto quello che aveva fatto per loro.
- Grazie a voi - aveva risposto lui - per avermi liberato dei fantasmi del passato e avermi restituito mia figlia - poi estrasse qualcosa dalla tasca e gliela porse - Ecco, questo è il mio ringraziamento. Questa boccetta contiene il composto che fa prevalere i caratteri recessivi riveduto e corretto. Ne basta pochissimo per schiarire gli occhi e allungare i capelli - concluse sorridendo.
- Senza sdoppiamenti di personalità? -
- Senza sdoppiamenti di personalità -
- Indolore? -
- Indolore - Ryo prese la boccetta ed entrambi scoppiarono in una fragorosa risata liberatoria.

 

EPILOGO