City Hunter©Tsukasa Hojo, Sunrise, Jump Comics e degli aventi diritto.
Questa ff è un continuo ideale dell'episodio "Cenerentola in città" (lo dice il titolo stesso^^), episodio comparso nel volume 31 dell'edizione italiana di Ch. A chi non l'avesse letto consiglio vivamente di farlo, non solo per la bellezza dell'episodio, ma anche per una migliore comprensione di questa ff ^^; Grazie a Rin (prossimamente potrete leggere anche le sue storie) e a Lory-chan, che mi hanno aiutato molto^^

Aeris 02.02.'01

- Cenerentola in città: il ritorno -

 

- Perché non assumi ancora una volta le sembianze di "Cenerentola"? - era saltata fuori Eriko. Ed ora lei si trovava imprigionata tra le grinfie di quattro ragazze che la pettinavano e la truccavano con esagerata efficienza.
Quella mattina aveva per caso incontrato l'amica, cosa che succedeva di rado vista la mole di impegni che la tenevano inchiodata alla scrivania, così si erano fermate a prendere un caffè. Eriko, impicciona com'era, aveva subito voluto sapere come procedesse la storia con Ryo e aggirando abilmente gli ostacoli posti da Kaori, l'aveva convinta a travestirsi nuovamente:
- Come ha potuto l'orecchino che avevi perso essersi rimaterializzato nella tasca dei tuoi jeans? - l'aveva stuzzicata - Fidati, Ryo sicuramente ha fiutato qualcosa! Credo che gli serva solo una piccola spinta! Coraggio…fidati! - a quel punto Kaori era inevitabilmente capitolata.


- Ecco, sei perfetta! - batté le mani soddisfatta Eriko. Le labbra colorate dell'amica si storsero in una smorfia. - Avanti, sorridi e sii sicura di te stessa! - la incitò ancora la stilista- E' questo il trucco: se credi in te, avrai tutto il mondo ai tuoi piedi, soprattutto Ryo!- si infervorò. Kaori sorrise dell'animosità dell'amica:
- D'accordo - la accontentò, ben sapendo che però non avrebbe concluso niente con Ryo, in quel modo.

1

- Ehi, bellezza! - la apostrofò un tipo per la strada - Sei sola? - le chiese. Maledizione, così avrebbe fatto tardi! Eriko quel pomeriggio era andata a scrivere un messaggio alla stazione, così lei aveva mandato Ryo a controllare la lavagna, certa che avrebbe accettato senza parlargliene. L'appuntamento era per le nove alla fontana del parco. Si voltò, decisa a mandare quel maleducato al diavolo, ma si sentì prendere per un braccio:
- Tesoro, ti va di fare quattro salti a letto? - la insidiò. Kaori si preparò a rifilargli una bella ginocchiata in mezzo alle gambe, ma qualcuno la precedette, stendendo con un destro quel tipo.
- Non sta bene che una ragazza del tuo stampo colpisca un uomo. A questo ci pensano quelli come me. - le disse una voce ben conosciuta, bassa e profonda, che la fece girare di scatto. L'espressione da seduttore dell'uomo scomparve immediatamente, lasciando il posto ad un'espressione di puro sgomento:
- C-Cenerentola…sei tu? - le chiese in un soffio.

Kaori si perse nelle due pozze scure dei suoi occhi e le ci volle qualche istante per recuperare la voce e le proprie facoltà mentali:
- Ah, Ryo!! - gridò fingendo un immenso stupore, poi gli si gettò addosso, abbracciandolo come fosse una delle sue tanti clienti - Che bello rivederti, mi sei mancato tanto! - recitò alla perfezione. Era così abituata a vedere le moine di tutte quelle sciocche donne che gli ronzavano intorno! Per lei era un gioco da ragazzi imitarle…
Ryo la abbracciò a sua volta e per un attimo ebbe la sensazione che lui la stesse stringendo con più sentimento del dovuto, con tristezza…ma quel momento fu così fugace che si convinse di esserselo immaginato. L'uomo la lasciò e assunse la sua solita aria da maniaco:
- Cosa ti ha riportato in Giappone? Dimmi, volevi rivedere il piccolo Ryo? - cinguettò prendendole le mani tra le sue.
Kaori arrossì, fissando la strada:
- No…ecco…veramente…ho terminato gli studi all'estero e quindi… - spiegò, ma lo sweeper non la lasciò finire:
- Ti va di passare un altro pomeriggio in mia compagnia? - le propose con un sorriso disarmante. Quel sorriso le fece improvvisamente ricordare chi fosse; lui si stava rivolgendo a Cenerentola, non a lei…flirtava e scherzava con lei…voleva la sua compagnia…ma di chi? Non certo la sua. Realizzò, e ancora una volta quel pensiero le fece male. Si staccò da lui, dandogli le spalle e si perse nei suoi pensieri…
- Cenerentola… - il modo in cui lo disse, così tormentato e intriso di sentimento, la fece girare di scatto. Doveva dirglielo. In fondo, era per questo motivo che Eriko l'aveva fatta travestire di nuovo, no? Aprì la bocca per parlare, ma Ryo le prese nuovamente le mani:
- Purtroppo ho un incarico da svolgere, oggi! - le disse con un'aria esageratamente contrita, quasi comica. Kaori abbassò gli occhi, ferita; non solo lei, ma anche Cenerentola passava in secondo piano di fronte al pensiero di una (bella) donna da proteggere, pur non avendola mai vista. Decise di farsi forza e di reagire:
- Preferisci un'altra a me? - gli disse da sotto le ciglia - Immagino che sia molto più bella ed…esperta - bisbigliò. Dopotutto lui la credeva una ragazza di buona famiglia, estranea alle cose del mondo ed era così che si sarebbe comportata. Ryo sgranò gli occhi per qualche secondo, ma si riprese in fretta:
- Ma nooo…ehehe…certo che no! E' da tanto che volevo rivederti!! - Kaori lo abbracciò stretto, di slancio:
- Allora resta con me, stasera… - bisbigliò - Per una volta dimenticati delle altre… - si morse la lingua non appena ebbe pronunciato quelle parole. Aveva dimenticato la finzione ed aveva parlato col cuore… Rimase in ascolto, attendendo la reazione di Ryo; l'uomo, però, non diede alcun segno di intelligenza e dopo un brevissimo attimo di silenzio la prese per le spalle e la scostò da sé, guardandola intensamente negli occhi:
- Sì - lo disse così piano che il vento minacciava di portare via quella parola prima che le orecchie di Kaori potessero percepirla.

2

Ryo e Kaori camminavano a braccetto da quasi un'ora, ormai. La ragazza, dal canto suo, si sentiva al settimo cielo e si era imposta di non pensare al fatto che Ryo non sapesse chi lei fosse in realtà; le piaceva moltissimo stringerlo ed accoccolarsi sul suo braccio, osservarlo, bearsi del suo sguardo amorevole…parlare con lui del più e del meno e sentirlo rispondere con voce ridente, dolce…senza venir offesa dai suoi soliti commenti sarcastici. Si chiese perché si comportasse in modo così diverso…dopotutto lei, nonostante l'aspetto, era sempre la stessa persona e anche il suo carattere ed il suo modo di fare erano gli stessi… Certo, si comportava da ragazza di buona famiglia ma in realtà, si rese conto, era veramente simile alla ragazza sognatrice e ingenua che rappresentava.
Lanciò un'occhiata di sottecchi a Ryo che la ricambiò con uno sguardo dolcissimo e un sorriso che gli faceva brillare gli occhi, spesso freddi e indagatori, che non lasciavano spazio ai sentimenti, Arrossì e inciampò in una piccola irregolarità del terreno; se Ryo non l'avesse prontamente sostenuta sarebbe finita sicuramente a terra…
- Attenta… - la ammonì piano. Kaori si aggrappò meglio al braccio che Ryo le teneva attorno alla vita e sentì la pelle sotto gli eleganti vestiti formicolare al suo tocco. Lo sweeper la avvicinò più a sé, accentuando impercettibilmente la stretta ma Kaori, troppo spaventata dalle sensazioni che il suo tocco le causava, si liberò in fretta. In quel momento si accorse che i piedi le facevano un male terribile. Come aveva fatto a non accorgersene prima? Facile. La presenza di Ryo accanto a lei aveva annullato tutto il resto, perfino il dolore…ma ora i suoi piedi doloranti, costretti dentro le scomode scarpe col tacco, reclamavano attenzione. Mentre Interrogava se stessa sul da farsi, si sentì sollevare da terra:
- Ehi! Che cosa credi di fare? - chiese a Ryo sulla difensiva.
- Ti fanno male i piedi - le disse semplicemente. Kaori diventò bordeaux per l'imbarazzo. Evidentemente al suo socio non era sfuggita la sua involontaria smorfia di dolore. Bella figura!
- Ma…ma… - balbettò - Tutti penseranno male se…sì, insomma, se mi tieni in braccio… - farfugliò - Ci farai una brutta figura… - aggiunse poi ricordandosi quanto Ryo si fosse vergognato di farsi vedere in giro appiccicato a lei quando erano rimasti ammanettati insieme. Ryo sorrise, gli occhi che guardavano lontano…
- Già… - sussurrò piano, poi si riprese e si schiarì la voce - Comunque non puoi camminare ancora. Ti si potrebbero rovinare i piedi… - disse, poi ammiccò - E noi non vogliamo che il famigerato piedino di Cenerentola soffra, vero? - scherzò - E poi, come potrebbe riconoscerti il tuo bel principe se la scarpetta di cristallo non ti entra più? - disse.
- Se il principe ama davvero la sua principessa la riconoscerà tra mille altre - sussurrò piano, con una voce carica di mestizia. Kaori, che evitava il suo sguardo, non poté vederlo, ma gli occhi di Ryo si colorarono per un attimo di miriadi di emozioni contrastanti… L'uomo aprì la bocca per parlare, ma poi la richiuse, ricacciando indietro ogni emozione,


- Eccoci qua! - esclamò Ryo poco dopo con la sua solita espressione scanzonata. Kaori alzò gli occhi, riemergendo dai suoi tristi pensieri e aspettandosi di vedere la facciata di uno dei soliti alberghi ad ore, ma non fu così:
- Un negozio di scarpe? - chiese sgranando gli occhi. Ryo sorrise e le appoggiò l'indice sulla fronte, spingendole la testa all'indietro:
- Che cosa credevi? - la prese in giro. Kaori arrossì per l'ennesima volta e si affrettò a scendere a terra. Spinse la pesante porta di vetro e un campanellino tintinnò allegramente; una signora di mezza età dall'aria molto affabile si affrettò a raggiungerli:
- Benvenuti da Cinderella's -
Kaori guardò Ryo, che le fece l'occhiolino:
- Vorremmo un paio di scarpe da abbinare a quest'abito, possibilmente comode - annunciò lo sweeper.


- Grazie di tutto! - li salutò la signora. Kaori fece per aprire la porta, ma Ryo richiamò la sua attenzione:
- Tu aspettami fuori, io arrivo subito - le disse. La ragazza assunse un'aria interrogativa, così Ryo aggiunse:
- Sai, devo chiedere a quella signora se ha per caso una nipote, possibilmente bella che… - *TONK* - Ehi, cos'è stato? - chiese Ryo rialzandosi da terra frastornato, mentre Kaori faceva velocemente sparire il martellone.
- Ehmm…mi è sembrato di vedere un ufo piombarti sulla testa! - improvvisò spudoratamente lei. Ryo sembrò accettare la sua spiegazione e massaggiandosi la testa ritornò dalla commessa peraltro un po' scioccata dalla visione appena avuta. Kaori uscì e lo attese per circa dieci minuti, dopodiché lo prese sottobraccio e continuarono la loro passeggiata,
Si fermarono nei pressi di una grande fontana: era molto elegante e bella, realizzata in marmo bianco. Kaori si staccò da Ryo e, affascinata, si avvicinò. L'uomo la imitò ed in pochi passi la raggiunse; lei si voltò verso di lui ed i loro sguardi rimasero allacciati per diversi secondi, poi, negli occhi della ragazza apparve una luce birichina, insieme ad un sorriso della stessa natura…. Lo sweeper la vide sollevare una gamba e togliersi una scarpa facendo lo stesso anche con l'altra, poi la osservò stupito immergere i piedi nell'acqua cristallina e la ammirò giocare come una bambina con questa. La ragazza gli sorrise radiosa, con il viso che appariva ancora più bello così illuminato dal sole e tante minuscole goccioline d'acqua che le danzavano intorno… Kaori lo vide tossire brevemente per poi sedersi accanto a lei sul bordo della fontana.
- Mi dispiace, ma avevo bisogno di rinfrescarmi i piedi - rise la sweeper - Perché non lo fai anche tu? - gli propose poi, angelica. Ryo le sorrise teneramente, ma scosse la testa.
Rimasero lì per svariati minuti, a godersi la compagnia reciproca in un sacro silenzio, interrotto soltanto dall'allegro canto degli uccellini e dal malinconico scorrere dell'acqua.

3

- Dove vuoi andare adesso? - le chiese Ryo. Quel pomeriggio non aveva mai smesso di sorriderle e lei era al culmine della gioia.
- Veramente avrei un po' di fame… - azzardò lei, mentre lo stomaco le brontolava rumorosamente, facendola arrossire. Lo sweeper rise, poi le offrì il braccio e la condusse fino ad un negozietto poco lontano, da cui proveniva un profumino delizioso.
- Mmm… - mugolò Kaori appena entrati, poi si fiondò sulle varie prelibatezze.
Alla fine, benché la scelta fosse stata difficile, optarono entrambi per una crêpe alla nutella e si sedettero ad uno dei tavolini del locale. Kaori addentò affamate la sua crêpe e solo dopo che si fu gustata liquida bontà di quel boccone si accorse che Ryo stava ridendo di lei:
- Be '? - lo apostrofò con sguardo truce. Il sorriso dell'uomo si allargò ancora di più:
- Hai un sacco di zucchero a velo sul naso - le disse. La ragazza si portò una mano al viso, per toglierselo, ma Ryo gliela bloccò con una delle sue:
- Lascia, faccio io - le sussurrò piano, poi le posò la bocca sul naso e lo ripulì con estrema lentezza da tutta la polvere dolce. Kaori era viola fino alla radice dei capelli e non osava muoversi; solo quando lo sweeper si staccò da lei osò respirare di nuovo. Ryo le sorrise, enigmatico, dopodiché si dedicò alla sua crêpe. La ragazza, però, non avrebbe più osato guardarlo in faccia, così, per spezzare la tensione e vendicarsi dell'imbarazzo che le aveva procurato, spostò la sua crêpe verso Ryo e vi soffiò sopra, cospargendo anche lui di zucchero a velo, persino nei capelli. Lui la guardò sorpreso, poi, rendendosi conto dell'accaduto, fece la stessa cosa con Kaori. Si guardarono per qualche attimo, poi scoppiarono a ridere.


- Per poco non ci sbattevano fuori! - esclamò Kaori con la voce ancora ridente.
- Già - convenne Ryo, anche lui divertito - Però la crêpe era davvero buona! - aggiunse. Kaori guardò un attimo il cielo, poi lo prese per un braccio trascinandolo in una corsa folle:
- Ma che diavolo… - riuscì a dire prima di essere interrotto:
- Zitto e corri! Siamo in ritardo!! - gli gridò. Lo sweeper riuscì solo a prenderla per mano, in modo da agevolare la corsa ad entrambi.
Finalmente la ragazza si fermò e Ryo, ancora con il fiatone, poté constatare dove fossero. Al porto!
- Guarda, Ryo! - esclamò lei estasiata indicando il cielo. Lo sweeper sgranò gli occhi alla vista del meraviglioso tramonto che si vedeva quella sera… Il cielo era rosso fuoco ed il sole, all'orizzonte, regalava calde sfumature all'acqua… L'uomo ripensò a quando erano stati lì la prima volta…
- Te ne andrai di nuovo? - le chiese.
Kaori si voltò, gli occhi che le brillavano; lo guardò, poi annuì lentamente. Era meglio non dirglielo. Decise. Ryo non avrebbe capito o sarebbe rimasto deluso da lei…dopotutto, se l'amava, avrebbe dovuto riconoscerla…
Persa com'era nella malinconia dei suoi pensieri, non si accorse che Ryo le si era avvicinato, ma lo realizzò quando si sentì stringere la vita da due braccia forti.
- Cenerentola…hai imparato a baciare? - le chiese in un soffio. Lei sbarrò gli occhi e arrossì. Ryo dovette fare due più due, perché le sorrise:
- Naturalmente…di solito è il principe azzurro a rubare il primo bacio a Cenerentola… - le sussurrò, poi si scostò da lei. Le pareva che si fosse improvvisamente intristito.
- Io non cerco il principe senza macchia… - riuscì a bisbigliare prima di correre via, come l'ultima volta. Corse a perdifiato lungo le strade allegre e chiassose di Tokyo, mentre il cuore piangeva a rifiutava di staccarsi dall'uomo che amava, mentre la mente le diceva di andarsene. Mai, più, mai più! Continuava a ripersi in continuazione. Lei sarebbe tornata la vecchia Kaori…non poteva fingere di essere quel che non era… non per farsi amare a tutti i costi da Ryo.

4

Kaori, struccata, senza parrucca e con i suoi soliti vestiti, riagganciò il ricevitore del telefono, sospirando. Aveva telefonato ad Eriko e le aveva spiegato che travestirsi una seconda volta non era servito a nulla, poi aveva liquidato in fretta le sue domande. Avrebbe potuto parlarle con più calma un'altra volta, quando si sarebbe sentita meno a terra. Accantonò ogni pensiero triste e consultò l'orologio: ormai era ora di preparare il pranzo. Si diresse in cucina, dove uno strano oggetto posto sul tavolo richiamò la sua attenzione.


Un uomo, appoggiato alla balaustra della terrazza, sospirò:
- Cenerentola… - bisbigliò con lo sguardo rivolto agli alti grattacieli di Shinjuku.
L'uomo sentì dei passi alle sue spalle e voltandosi focalizzò due piccoli piedi nudi; piano piano alzò lo sguardo, fino a realizzare che quella era la sua socia, con una scarpetta di cristallo in mano,
- E questa? - gli chiese piano, emozionata. Lui sorrise tra sé. Non era più il momento di fingere, era il momento di oltrepassare il bivio e scegliere, senza nascondersi dietro inutili scuse o paure…quella donna era perfetta per lui, era fatta per lui,
- Quella è la scarpetta che ti è rimasta. - le disse - Su, indossala - la invitò con dolcezza. Kaori obbedì, un po' confusa. Ryo aspettò che la socia riportasse l'attenzione su di lui poi, magicamente, tirò fuori dalla giacca un'altra scarpetta di cristallo:
- E questa è quella che hai perso ieri sera, Cenerentola… - le sussurrò con voce piena d'amore, Kaori si portò le mani alla bocca e gli occhi le si riempirono di lacrime; solo quando Ryo si chinò ai suoi piedi per infilarle l'altra scarpetta, ritrovò la parola:
- Io non cerco il principe senza macchia… - disse come il giorno prima, al porto - …io desidero stare con lo sweeper del mio cuore - finì in un soffio. Ryo alzò immediatamente la testa e le regalò un sorriso così meraviglioso da farla star male: la sollevò agilmente in aria e la osservò per qualche istante stagliarsi contro il cielo azzurro, poi, senza un attimo di esitazione, la attirò contro le sue labbra.

Fine



Piccola nota dell'autrice: Ryo ha comprato le scarpette di cristallo da Cinderella's, il negozio di scarpe dove si erano fermati. Infatti, nei minuti che passa dentro il negozio senza Kaori, non chiede alla commessa se ha una nipote carina, bensì compra le simboliche scarpette.

Aeris 08.02.'01